Looking for the Easter Egg

Spangel. Per tutti.

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    Mrs Boreanaz

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    C'è dello slash, ma solo qualche bacetto. Penso che possa essere letta da tutti (se il rating vi sembra troppo basso, io ho messo per tutti, ditemelo che lo alzo)



    Looking for the Easter Egg

    by Tania

    Subject: Au (tutti umani)
    Pairing: William / Liam
    Raiting: Per tutti
    Warning for: bacio tra due uomini
    Genere: romance
    Lunghezza: ficlet
    Summary: Quando la ricerca di un uovo porta a risultati imprevisti..
    Disclaimer: appartiene tutto a Joss Whedon & Co


    ***********************


    Uova da fare sode, prese;
    lasagne, prese;
    besciamella, presa;
    sugo, preso;
    vari pezzi di carne, presi;
    uovo di cioccolato... non preso.

    Maledizione! Questa è l'ultima volta che mi lascio persuadere dal maledetto broncio di mia sorella a fare la maledetta spesa per il pranzo di pasqua.
    Quando si è ricordata che il cibo non cresce spontaneamente nel suo frigorifero ma va comprato? Ovviamente il giorno prima della maledetta pasqua!

    Ed eccomi qui, povero pazzo, che giro come un pazzo tra altri ritardatari pazzi cercando questo stramaledetto uovo di cioccolato, ma è possibile che in tutta Sunnydale non c’è ne sia neppure uno? Cosa c'è stato una mega svendita? Si sono dimenticati che è pasqua e non li hanno fatti? Li hanno venduti tutti? Sono stati rapiti e vengono tenuti in ostaggio?

    Alzo la testa carico di borse e scorgo un piccolo negozio che sembra deserto. Meglio, meno persone più possibilità di trovare un uovo, se non è stato già saccheggiato. Sospiro e entro iniziando a perlustralo da cima a fondo... e poi eccolo là. Le mie labbra si tendono in un enorme ghigno, i miei occhi si accendono come le lucine di natale davanti a quella meraviglia. Rosso, con un bel fiocco, il più bell'uovo che abbia mai visto. Con il sorriso da ebete stampato sul viso vado a passo di marcia verso il mio obbiettivo. Allungo il braccio per afferrarlo, apro la mano e prendo solo aria.

    Sbatto più volte le palpebre e mi rendo conto che l'uovo è sparito! Dove è finito? E' stato solo un miraggio? Alla mia destra però sento la carta frusciare, mi volto e vedo il mio uovo tra le mani di un altro. Questa è guerra!

    -Hey! Quello è il mio uovo!- Dico scandendo bene le parole. E non mi importa se questo tizio è più grosso e più alto di me e ha degli splendidi occhi marroni... quell’ uovo deve essere mio.

    -Non c'è il tuo nome scritto sopra.- Mi risponde sarcastico. Io abilmente evito di pensare all'aggettivo con cui ho descritto gli occhi del ladro di uova e lo fisso risoluto.

    - L'ho visto prima io!- ringhio e mi avvicino a lui.

    -Ma io l'ho preso per primo- Mi risponde con un'alzata di spalla e fissandomi minaccioso.

    -Lo sai che ha pasqua si deve essere tutti più buoni? Molla quell’uovo!-

    -Quello è natale!-

    Io spalanco la bocca - E' un maledetto dettaglio! Voglio l'uovo!- Dico avvicinandomi ancora di più all'energumeno.

    Ormai siamo vicinissimi, i visi a pochi centimetri, sento il suo respiro, e vedo le scintille che escono dai suoi occhi... siamo pronti a tutto per quell’uovo che tiene stretto tra le braccia.

    -Senti Peaches tu adesso mi dai l’uovo e io non ti farò del male-

    -Senti ossigenato tu adesso ti levi di torno e io non ti farò del male!-

    Sibilò frustrato, di questo passo non andremo da nessuna parte. Abbasso per un attimo gli occhi verso le labbra dello sconosciuto. Istintivamente lecco le mie e rialzò subito gli occhi verso i suoi sperando che non se ne sia accorto, ma anche lui mi sta fissando le labbra. L'ira del suo sguardo è stato sostituita da bramosia e mi accorgo di non riuscire né a muovermi e né a calmare il battito impazzito del mio cuore.
    Sto per avere un ictus? Tachicardia? Infarto?

    Sento un leggero tonfo e poi le sue labbra mi riportano alla realtà. Le labbra di uno sconosciuto. Le labbra di un altro uomo contro le mie.
    Mi spinge contro lo scaffale bloccandomi lì con il suo corpo.
    Labbra morbide ma allo stesso tempo forti mordicchiano le mie invitandomi a dischiuderle e io, maledizione, le apro quanto basta per permettere alle nostre lingue di incontrarsi, di giocare, conoscersi. Lottiamo per il dominio ma è una lotta senza vinti o vincitori.
    Ci stacchiamo ansimanti, lui mi fissa negli occhi stranito. -Io... scusa... non.. non so cosa...-

    Fisso le sue labbra che si muovono, vedo il suo sguardo così imbarazzato. -Scusami tu- Sussurro.

    -Di cosa? Non hai fatt...- Non lo lascio finire. Riunisco le labbra alle sue per un altro round. Lui porta la mano dietro la mia testa per avvicinarmi e io la inclino per dargli maggior accesso. E dopo un eternità ci stacchiamo.

    - L'abbiamo rotto- Dice subito dopo sorpreso abbassando lo sguardo.

    -Rotto?- E adesso di che diavolo parla?

    Lui si piega per mettermi davanti l'uovo. Ancora dentro la carta, ma si vede chiaramente che è a pezzi. Mi fissa e dopo scoppiamo entrambi a ridere.

    Sentiamo dei passi che vengono verso di noi e ci allontaniamo di scatto, alziamo lo sguardo verso la commessa che ci fissa. -Va tutto bene signori?-
    -Si certo- esclamo risoluto.
    -Si è rotto- dice il mio nuovo... amico, mostrandole l'uovo e facendo uno sguardo da cucciolo ferito.
    La commessa ne rimane subito affascinata e sorride raggiante. -Oh, ma non importa, se lo prende lo stesso glielo metto a metà prezzo.-

    Io fisso la commessa a bocca spalancata... hey, prima mia sorella con il suo broncio, poi questo con lo sguardo da cucciolo... voglio anch'io un modo per persuadere le persone.!

    -Lei è così gentile- Lo sento rispondere e lo vedo seguire la commessa alla cassa. Io scuoto la testa e lo seguo rendendomi conto solo adesso che ho ancora le borse della spesa in mano. Lo raggiungo e gli bisbiglio all'orecchio -Lo paghiamo a metà e non provare a contraddirmi-

    Lui mi fissa e poi ridacchia -Come vuoi-

    Paghiamo e usciamo dal negozio. Lui si passa una mano sulla nuca e abbassa lo sguardo -Che ne dici di venire da me, si insomma, sto qui vicino, e, sai, per parlare, si parlare è bello parlare, le persone parlano...-

    Lo fisso sorridendo è così dolce quando balbetta. Scuoto la testa. -Certo- Dico senza rendermene conto.
    Lui alza il viso e mi fissa felice. - Andiamo-

    Lo seguo, e in 5 minuti siamo davanti alla sua porta ed entriamo, mi fa accomodare nel suo appartamento e mi porta fino al divano dove appoggia il povero uovo sul tavolino da caffé.
    -Se mi dai le borse della spesa te li metto in frigo.-
    -Oh, si grazie.- Gli porgo le borse e mi siedo, seguendolo con lo sguardo mentre sparisce dietro la porta che presumo porti in una cucina.
    -Vuoi una birra?-
    -Si, grazie- ritorna indietro con due birre in mano, me ne passa una e si allontana subito da me. Vuole mantenere le distanze?

    -Per chi era l'uovo?- Dice accennando con gli occhi a quello che ne rimane sul tavolino.
    -Per mia sorella- Tecnicamente era per lei, anche se di solito lo apro sempre io, ma meglio evitare questi dettagli. - E a chi lo avresti dato?-

    -Mio nipote, anche se adesso mi sa che dovrò cercarne un altro- Dice sorridendo. Io accenno col capo. - Io..- lo sento sussurrare. -Io.. non avevo mai... insomma, baciato un... uomo.-

    -Neppure io- Dico veloce. Ci fissiamo entrambi in imbarazzo. -Però non è stato male- Dico fissando il pavimento.

    -Concordo. Anzi... Credi nel colpo di fulmine?- Mi chiede. Alzo lo sguardo per incontrare il suo.

    - Si, sono un inguaribile romantico e credo nell'amore-

    -E nell'amore tra due uomini?- Ed ecco la domanda da un milione di dollari. Prendo un altro respiro e lo fisso deciso.

    -Si- dico semplicemente. Poi mi alzo e lo raggiungo, fermandomi davanti a lui. -Tu?-

    -Fino a ieri ad una domanda del genere avrei risposto di no... ma ieri non avevo incontrato qualcuno così... desideroso di avere quell'uovo- Esclama ridendo.

    -Anche tu mi pare non volevi lasciarlo! Lo apriamo?- Dico fissandolo.

    -Chi vuoi aprire?-

    -L'uovo!- Esclamo. Lui mi fissa pensieroso.
    -Meglio aspettare domani.-Mi dice tranquillo
    -Ma?- Lo fisso sorpreso. -Per favore- Poi noto il suo sguardo che è concentrato sulle mie labbra e prima che posso fare qualcosa si avvicina a me e mi accarezza con il pollice il labbro inferiore. -Amo quando fai il broncio- Mi dice. Io allora sporgo ancora di più il labbro. -L'apriamo allora?- Lui si abbassa e mi mordicchia il labbro inferiore. Io sospiro. -Ok, lo apriamo.-
    Io rido e torno verso il divano, afferro l'uovo e lo scarto veloce.
    -Sei sicuro che fosse per tua sorella? Aspetta!-
    Io mi blocco a metà del mio lavoro. -Cosa?- poi lo vedo ridacchiare.
    -Smetti di fare quel broncio!E volevo solo sapere il tuo nome- Io lo fisso spalancando gli occhi. Non ci siamo presentati! Ci siamo quasi picchiati per un uovo, baciati e non so neppure il suo nome. Lui si avvicina -Liam O'Connor- mi dice e si siede accanto a me.
    -William Pratt- Rispondo. Si sporge e mi bacia di nuovo. Questa volta è un bacio dolce e lento. Quando si stacchiamo -Ora posso aprirlo?-
    Ride divertito -Aprilo-
    Allora torno al mio lavoro e finalmente apro la carta, cerco tra la cioccolata il regalo e finalmente l'afferro.
    -E adesso per cosa è il broncio?-
    Io lo fisso mostrandogli il regalo. Uno stupido portachiavi verde acido con disegnato quello che sembra un cavolo obeso... o sarà una mucca?

    -Tutta questa fatica e guarda che regalo stupido!- So che mi sto comportando come un bambino capriccioso, ma non mi piace!

    -Non c'era quello dentro l'uovo- Dice prendendo un pezzo di cioccolata per poi metterselo in bocca. Lo vedo masticare lentamente e mi chiedo da quando mangiare un po’ di cioccolata sia diventato così sensuale. -Adoro il cioccolato fondente!-
    Fisso le sue labbra. -Fammi assaggiare- Lui si sporge verso di me e ci baciamo di nuovo. Come sono finito a cercare di comprare un uovo di cioccolata a non poter fare a meno di baciare questo uomo?
    -Aspetta che intendevi che non c'era quello stupido portachiavi nell'uovo?-

    -Beh, se ci pensi bene, senza quell’uovo, noi due non ci saremo mai incontrati. Mai baciati. – Dice con un leggero sorriso. –Dentro non c’era solo quel portachiavi. Ci siamo noi. – Rispondo al suo sorriso per poi baciarlo.. e ancora.. e ancora.

    FINE


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