Soulless Time

NC17. Spangel.

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    Mrs Boreanaz

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    Ok.. visto che non avevo nulla e che fare e parlando con kiki (quindi è colpa sua) mi è venuta un'idea mi sono messa a scrivere una ficlet.
    Allora per il titolo ringrazio Joji che mi ha fatto venire l'idea

    Poi... in questa ff ho usato Angelus.
    Non so se mi è venuto bene, cioè alla Angelus 100% bastardo dentro spero di esserci riuscita (è solo che amo troppo angel )
    che altro dire.
    Ah... c'è una scena di sesso. Abbastanza descritta, non moltissimo, ma c'è.


    Soulless Time

    by Tania

    Subject: Angelverse che non segue la serie
    Paring: Spike/Angel(us)
    Warning for: Contiene scene di sesso omosessuale. Violenza.
    Paring: NC17
    Genere: Angst; Romance.
    Storyline: In un momento imprecisato della 5° stagione di Angel
    Lunghezza: Ficlet
    Summary: Justine torna per uccidere Angelus...
    Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whedon & Co.
    Nota autrice: per le 3 parole di rumeno nel capitolo ho usato questo dizionario online: http://dictionary.4romania.com/dictionary_p,index_o,dosearch


    ******




    Adesso devo solo prendere gli ultimi due bonus, superare la palude e ho finito il diciannovesimo livello!
    Sorrido contento e mi concentro sul gioco, finché qualcuno non mi strappa dalla mani il joystick in malo modo.

    "Hey, hey! Non ho salvato la partita!" Urlo contro quel dittatore di Peaches che senza ascoltarmi lo spegne e lo appoggia sul tavolo.
    "Sentimi bene ossigenato. Siamo ad una riunione, quindi fingi di ascoltare quello che diciamo, chiaro?"
    Io borbotto offeso e lo fisso.
    Lui alza gli occhi al cielo e si rivolge a Gunn. "Quindi non possiamo attaccare questo Kindon senza andare contro il clan?"
    "No" Scuote il capo. "In nessun modo. Li avremo contro e non è il caso."

    "Dove sono Percy e Fred?"

    Angel mi rivolge un’occhiata esausta. "Sono andati in ufficio a prendere altri documenti."
    Poi si rivolge verso Gunn. "Nessuna scappatoia?"
    "Uhm, magari potremmo..." Si passa una mano sul viso pensieroso.

    Io mi alzo e mi metto vicino alla scrivania. "Sai Peaches, una volta non avresti cercato delle scappatoie per uccidere un maledetto demone che fa a pezzi le persone."

    Lui si alza e si mette di fronte a me. "Ora le cose sono diverse" Mi sibila contro mettendosi le mani sui fianchi.
    "Diverse perchè ti sei arreso?"
    "Io cosa? Sai se smettessi di giocare con i tuoi stupidi...stupidi... giochi, ti accorgeresti che non mi sono arreso! E che sto combattendo!"
    "In un ufficio mega lusso, con un televisore enorme e.... però ti capisco" Finisco io accennando con il capo. "Il lusso è divertente."

    Lo sento ringhiare e avvicinare il viso il mio. Ci fissiamo iracondi e pronti ad attaccare.

    "A volte mi chiedo quanti anni avete! Possibile che state sempre per litigare... o vi state per baciare"

    Io e lui ci allontaniamo come se bruciati e in sincronia ci voltiamo verso Gunn che alza le mani in segno di resa. "Okay, vado a vedere se trovo qualche scappatoia. Voi... voi... voi fate quello che volete."

    E se ne va chiedendosi la porta alla spalle.

    Io e Angel ci fissiamo di nuovo per un breve istante. Finché la porta non si apre, di nuovo, e entra una donna dai capelli rosso scuro, lunghi fino al mento, pelle chiara, fisico atletico e sguardo di fuoco diretto verso Angel.

    "Justine" Lo sento ringhiare. Mi volto verso di lui e noto la sua postura rigida, i muscoli tesi, le mani che si contraggono, come se fosse pronto per attaccare. Rivolgo di nuovo la mia attenzione verso la donna, ma sono sicuro che sia una semplice umana, e allora perché Angel sembra voglia attaccarla?

    "Angelus" Lei gli risponde con sguardo freddo. Io sbatto le palpebre. Come l'ha chiamato?
    Mi rivolgo al diretto interessato.

    "Una tua ex?"

    Lui non risponde, lei sorride solo sadica. "Sai, ho capito cosa ha sbagliato Holtz in tutto questo tempo. Ha combattuto nel modo sbagliato. La persona sbagliata."

    Io sbatto le palpebre sempre più confuso. "E chi diavolo è Holtz?" Ovviamente non ottengo risposta e incrocio le braccia al petto stizzito.

    La donna rivolge il suo sguardo su di me. E Angel mi si piazza per metà davanti, e se non lo conoscessi bene, penserei che sta cercando di proteggermi. Da una umana? Da una donna?
    Apro la bocca per mandarlo al diavolo quando la donna, che ha riportato la sua attenzione su Angel, mi precede.

    "Lui ha combattuto Angel. E ha sbagliato, è un peccato che non se ne sia accorto." Dice calma. "Io so chi combattere per fare giustizia. Angelus. E' lui che va ucciso"

    Come se questa potesse resistere in una stanza da sola con Angelus per più di tre secondi. Apro la bocca per parlare, ma vengo di nuovo preceduto.

    "Non sai di chi stai parlando. Non immagini neppure cosa potrei fare. E non ho proprio intenzione di perdere l’anima. Quindi se non ti dispiace ti voglio immediatamente fuori dalla mia città"

    Io faccio un segno di assenso con il capo, mentre lui le da alle spalle e va verso la scrivania. Ma la donna non sembra volersene andare.

    "Tranquillo, a quello ci ho pensato io. Sai cosa è questo?" E da una tasca tira fuori una specie di sfera di cristallo.

    "Ci vuoi predire il futuro?" Gli chiedo confuso.

    "Un Globo di Thessulah" Mormora Angel.

    "Un che??" Lo fisso senza capire. Mi sto innervosendo! Nessuno mi dice niente! Chi è questa, che vuole, perchè vuole vendicarsi di Angelus e cosa è quella palla da biliardo di vetro?

    Angel, forse accortosi che sono presente si rivolge a me. "E' un Globo di Thessulah." sospira. "L'hanno usato gli zingari per ridarmi l'anima."

    "Oh" E fisso la donna. "Bene, quindi adesso che vuoi farci con la sfera di cristallo. Ha già un anima."

    "Funziona anche al senso opposto."

    "Uh?" Scuota la testa e mi volto verso Angel, ancora più teso di prima, che abbia capito il senso della sue parole?

    "Stai scherzando spero." Gli dice sussurrando, spaventato. Io lo fisso solo confuso.

    "Secondo te sto scherzando. Indeparta suflet acum "

    Tutto succede in pochi secondi, Angel accanto a me si porta una mano al petto e si accascia al suolo, mentre la sfera si illumina.

    Io senza pensare mi piego accanto a lui. "Hey, che ti succede?" Poi mi rivolgo a lei "Che diavolo gli hai fatto?" Le urlo contro.

    Ma lei ci fissa divertita, senza accennare a parlare. In quello stesso istante entrano anche Wes, Fred e Gunn che vedendo Angel al suolo si avvicinano a noi.

    "Che succede?" Dice Fred in apprensione. Riesco solo a scorgere la donna che esce dall’ufficio tranquilla, e non faccio in tempo a seguirla che Angel si sposta e si rimette lentamente in piedi, sistemandosi la giacca.

    "Angel tutto bene?" Gli chiede Wes.

    Alza il viso verso di noi. Le sue labbra si tendono leggermente verso sinistra, divertito. "Benissimo, mio caro Wes."
    Nello stesso momento mi accorgo di una cosa, anzi dell’assenza di una cosa, non percepisco più la sua anima e le parole -Funziona anche nel senso opposto- cominciano ad acquistare significato.
    Quella pazza ha tolto l’anima ad Angel.

    Mi piazzo davanti agli altri, per trovarmi tra loro e Angelus e incontro il suo sguardo divertito.

    "Willy, Willy" Dice scuotendo lentamente la testa. Si sposta con calma di lato, mantenendo il contatto visivo con me.
    Si muove in tondo intorno a noi. E io mi muovo con lui, cercando di trovarmi sempre tra lui e gli umani. Finché non si ferma accanto alla porta.
    Maledizione.
    Lui sorride e fa un cenno con la testa. "Ci rivedremo presto, piccolo"
    E sparisce oltre la porta.

    Io rimango solo a fissare la porta. Con la sua promessa, o era una minaccia? Che mi riempie la testa. E la sensazione che tutto sia successo troppo velocemente.

    "Che diavolo è successo?" Sento dire a Fred. Mi volto e vede i tre umani che mi fissano confusi.

    "Io... una donna."

    "Angel è andato a letto con una donna e ha perso l’ anima?" Dice infuriata Fred.

    "NO!" Protesto troppo velocemente. Scuoto la testa. "Una donna è entrata qui con un.. un globo.."

    "Un Globo di Thessulah?" Mi chiede Wes.
    Ma lo conoscono tutti tranne me?

    "Si quello! E ha detto che doveva vendicarsi di Angelus e ha detto qualche strana parola.”

    “Strana parola?” L’osservatore mi fissa pensieroso. “Forse era latino.”

    Io lo fisso irritato. “Io conosco il latino e quello non era latino!”

    “Tu conosci il latino?” Mi chiede Gunn stupito.

    “Si, maledizione.. non è questo il punto! Vi devo ricordare che la fuori c’è Angelus”

    “Giusto” Wesley si schiarisce la voce. “Dopo che ha detto… quelle strane parole che è successo?”

    “Angel si è accasciato al suolo, il globo si è illuminato e basta” Poi mi torna in mente un'altra cosa. “La donna ha detto di chiamarsi Justine e ha anche nominato un certo Holtz, li conoscete?”

    Vedo le loro espressione farsi preoccupate, si fissano a vicenda per poi rivolgersi a me e raccontarmi tutta la storia.

    *********************

    Tre settimane!
    Sono passate tre maledette settimane e niente Angelus.
    Dove diavolo è finito? Che Justine l'abbia trovato?
    Scuoto la testa, se l’avesse trovato a quest'ora quella morta sarebbe lei.

    Poi mi ritrovo a ringhiare quando mi torna in mente il momento in cui , quelli che dovrebbero essere gli amici di Angel, hanno subito pensato ad un piano per ucciderlo.
    Non dovrebbero tentare di rifilargli l’anima su per il culo invece che farlo fuori? Maledizione è un loro amico!

    E mi sono ritrovato io a difendere la checca! IO!
    Alla fine, Wes ha trovato un modo per invertire l’incantesimo. Ha capito, o almeno pensa che sia così, che le parole usate da Justine siano in Rumeno, e la traduzione, approssimativa dovrebbe essere –Togli l’anima adesso- Adesso abbiamo bisogno solo di un altro Globo di Thessulah.. che ovviamente è molto raro.
    Gunn e Fred sono andati a Las Vegas dove sembra che ci sia un globo appartenente ad un amico dell'osservatore.
    Wes è tornato a casa per assicurarsi che la formula funzionerà.
    E io me ne sto tornando a casa mia.
    Visto che nessuno di noi può tornare alla W&H, visto che Mister Senza Anima ci ha fatto licenziare tutti!
    Maledizione!
    Adesso ha pure un impero del male da comandare non voglio neppure pensare cosa potrebbe fare.

    Scuoto la testa e entro in casa chiudendomi la porta alle spalle.
    Entro nella mia minuscola cucina per poi bloccarmi davanti al piano cottura quando avverto una presenza. La sua presenza. Angelus è qui.

    Appoggio le mani, e tutto il mio peso, contro la superficie di marmo, e la testa contro il legno freddo della piattaia.
    Sospiro pesantemente. "Che diavolo ci fai qui?"

    "Come? Non sei felice di rivedermi?" Mi dice, sento una traccia di divertimento nella sua voce, ma non mi volto.

    "Pensavo che avendo in mano la W&H adesso fosse impegnato a giocare"

    "In effetti. Il lusso è divertente, non trovi?" Ripete una frase che gli ho detto qualche settimana fa.

    "Già" Gli rispondo senza entusiasmo. "Allora, che diavolo vuoi?"

    "Sono venuto a trovare il mio vecchio amico Spikey.”

    Poi un flash. “Non dovresti cercare di fuggire dalla tua amica rossa?”

    Lo sento ridacchiare. “Io e la mia amica rossa abbiamo passato due magnifiche ore… se capisci cosa intendo.”

    Chiudo gli occhi con più forza. Due ore con Angelus. Non voglio neppure immaginare cosa sono dovute essere per lei quelle due ore. Una parte di me ne è dispiaciuta, ma l’altra ne è stranamente felice. In fin dei conti, se siamo in questa situazione è a causa sua.

    “Bene, ora perché non te ne vai?”

    “Comincio a pensare che non sei felice di vedermi” Dice con voce falsamente offesa. “E a pensarci bene, l’ultima volta che ci siamo visti, se non sbaglio, hai tradito la tua famiglia." Finisce la frase in un sussurro.

    Io mantengo il mio atteggiamento indifferente e la mia posizione senza replicare.

    "Hai tradito la tua famiglia e ti sei alleato con la cacciatrice, poi ti sei ripreso l’anima. Dio che grande delusione sei stato."

    Chiudo gli occhi con forza e inclino la testa verso il basso. Sentendomi stranamente ferito dal fatto di essere stato una delusione per lui. Con la voglia di rispondere, di urlargli che lo tradito per evitare che distruggesse il fottuto mondo! E quando ho ripreso l'anima ormai Angelus, lui, non esisteva più!
    Ma rimango in silenzio.
    E troppo tardi mi accorgo che Angelus è alla mie spalle. Appoggia il suo corpo contro il mio. Le sua mani coprono le mie e io apro gli occhi per fissarle.
    Ho sempre ammirato le sue mani. Grandi, forti.
    Poi mi immobilizzo quando sento le sue labbra sulla nuca, sotto l 'attaccatura dei capelli, mi bacia lentamente e poi si sposta verso destra e senza accorgermene inclino la testa offrendogli il collo, che mordicchia lentamente.
    Io sbarro gli occhi, che cazzo sto facendo?

    Cerco di drizzami per spingerlo via, ma come se avesse capito le mie intenzioni preme il suo corpo con ancora più forza contro il mio e un leggero ringhio esce dalla sua gola.

    "Piccolo Willy" Lascia una delle mie mani. Appoggia la sua mano nella mia nuca, iniziando ad accarezzarmi i capelli, per poi afferrarmi la testa e spingermela contro lo sportello più volte, con forza.
    Sento il rumore dei piatti che sbattono insieme, rompendosi e un dolore acuto e improvviso che mi sommerge, e poi l’oscurità mi avvolge lentamente.


    ********************

    Lentamente mi risveglio. Cerco di aprire gli occhi, ma li richiudo immediatamente quando un capogiro mi sorprende. Sospiro e cerco di concentrare gli altri sensi.
    Sono disteso su un letto, indosso solo un paio di jeans. Il sole sta quasi per sorgere. Sento odore di sigaretta e i suoi occhi puntati su di me.
    Prendo un altro respiro e apro gli occhi. Fisso il soffitto e il grosso lampadario che ci è appeso. Mi guardo in giro, mobili, un grosso televisore, un finestrone aperto che lascia entrare un filo di vento e le tende che si muovono.
    Una stanza sconosciuta. Almeno so di non essere più in casa mia.

    "Cominciavo a temere che non ti svegliassi più!" La sua voce viene dal fondo della stanza, tento di alzarmi, ma mi accorgo di non poter muovere le braccia che sono tese sopra la mia testa. Vedo dei grossi cerchi circondarmi i polsi, e catene spesse attaccate al muro. Tento di tirare più forte, ma ottengo solo un leggero dolore ai polsi e il tintinnare della catene.

    "E' inutile che tiri. Non si spezzeranno, catene speciali, tutte per te." Mi informa lui. "Allora ti piace qui?"

    "Precisamente dove è qui?"

    "Siamo un pò fuori Los Angeles" Mi dice tranquillo, studiando i miei movimenti.

    "Hai rubato la casa a qualche povero sfigato?"

    "Veramente è mia" dice con un enorme sorriso

    "Ti sei comprato una maledetta casa?"

    "Sono o non sono il boss della W&H? Ed è proprio una figata!" Mi dice divertito. Sembra un bambino a cui hanno regalato un intero negozio di dolci.

    "Ok, bella casa. Ora cosa diavolo vuoi da me?" Richiedo.

    "Sempre impaziente, vero?" Mi dice. Spegne la sigaretta nel posacenere e si sposta verso il letto. Indossa solo un paio di maledetti pantaloni di pelle nera. Lentamente sale sul letto e si mette sopra di me. Abbassa il viso finché non è ad un soffio dal mio.
    "Ancora non ho deciso cosa voglio da te. Torturarti, scoparti, picchiarti.... o magari tutti e tre, devo solo decidere in che ordine." Dice calmo, ma nei suoi occhi c'è uno strano luccichio malizioso.
    Ed improvvisamente sento la mancanza degli occhi di Angel. Che può sembrare assurdo e impossibile, ma sono completamente diversi dai suoi.
    Negli occhi di Angel c'è la sua anima. Si vede, è lì. Luminosa. Ed una, sempre presente, traccia di senso colpa.
    Negli occhi di Angelus, nella maggior parte del tempo c'è il freddo più totale. Altre volte c'è un luccichio malizioso. Ed è in quel momento più pericoloso, perchè significa che sta architettando qualcosa.

    "Sei una checca, lo sai vero?" Continuo con il mio atteggiamento spavaldo.

    Lui sorride lentamente. Abbassa la testa e mordicchia il mio collo con i denti normali, poi passa alla mascella, per poi scendere di nuovo verso la gola, e giù fino a sfiorare i miei capezzoli, prima l’uno e poi l’altro.

    "E se io sono una checca perchè a te sta diventando duro?" Mi dice divertito. Io spalanco gli occhi e mi accorgo che ha fottutamente ragione.
    Perchè deve sapere come toccarmi? Perchè non riesco a resistere?

    "Smettila." Dico in un sussurro. E vorrei battere la testa contro il muro. Perchè devo ridurmi così quando sono con lui?

    Sorride e basta , per poi tornare a torturare il mio corpo con i denti e la lingua.
    Ok, devo cercare di fare pensieri non sexy. Lorne nudo. Bleah.
    E... la lingua di Angelus sui miei addominali. Ansimo e mi inarco inconsapevolmente per poi sbuffare infastidito.

    "Odio l’odore della tua anima." Mi dice dopo essersi fermato.

    "Bene, allora lasciami immediatamente in pace." Con una maledetta erezione che rischia di farmi saltare la chiusura lampo dei jeans!

    "Non pensavo che fossi così stupido. Insomma, ti sei ripreso l’anima per una donna, per una cacciatrice! E non hai mai pensato che probabilmente a lei non interessava che tu avessi o no la tua preziosa anima?"

    "Che intendi?" Lo fisso spalancando gli occhi. Curioso di sapere cosa intende, ma allo stesso tempo temendo di doverlo sentire.

    Lui sorride e si siede a cavalcioni su di me. Io cerco di non pensare al fatto che sono incatenato ad un letto, con Angelus seduto su di me che mi sta tranquillamente parlando. Se questo non è assurdo.

    "Non ha mai pensato che lei ti scopasse solo perchè la tua temperatura corporea gli ricordava la mia? Non hai mai pensato che usasse solo come scusa la tua assenza di un anima? Non hai mai pensato che non gliene fregasse niente di te?" Mi chiede tranquillo.

    Io chiudo gli occhi. Si ci ho pensato, non del fatto dell'anima, ma per il resto. Ma... no.
    "E tu non hai mai pensato che amasse me?" Gli chiedo cercando di apparire sicuro di me.

    "Povero Spikey. Ci credi veramente? Sul serio pensi che ti amava? Quindi con te era sempre gentile? Uscivate tutte le sere con i suoi amici, mano nella mano? Andavate al cinema o a cena fuori? Tutti sapevano della vostra bellissima storia d'amore?"
    Deglutisco a fatica rimanendo in silenzio. "Guarda ti darò un consiglio. La prossima volta... evita di innamorarti di qualcuna che è interessata a me. Sai prima Dru, poi Buffy... trovatene una tutta tua. Anche se questo potrebbe essere visto in un altro modo"

    "Illuminami" Gli dico fissandolo.

    "Vuoi me, ma ti prendi loro perchè pensi di non potermi avere. Sai se è così potresti solo chiedere.... infondo non sarebbe la prima volta." Mi dice ghignando.

    Un breve flash di noi due in un tempo ormai passato si fa strada nella mia mente. L'unica volta che ho visto una luce morbida negli occhi di Angelus. Anche se la mattina dopo era sparita, cancellata e mi sono sempre chiesto se l’avessi vista veramente o se lo solo immaginata.

    "Ti hanno mai detto che hai un ego grande come un palazzo?"

    "Veramente si" Mi replica tranquillo. Scende con la mano sul bottone dei miei jeans e lo apre per poi tirare giù la cerniera. Fa schioccare la lingua dietro i denti quando nota che non porto mutande, e per una volta vorrei averle messe. "Il mio cattivo piccolo."

    Sospiro e cerco di allontanare i fianchi dalle sue mani. Cosa difficile visto che sono legato e con lui sopra.

    "Sai, questo potrà essere maledettamente bello, o dolorosamente crudele. Dipende da te." Mi fissa aspettando la mia prossima mossa.

    Ho visto Angelus violentare sia donne che uomini, per lui non ha mai avuto molta importanza, contava solo il sesso. E ho visto cosa significa essere violentati da lui, non lo mai provato in prima persona e non lo voglio provare. Chiudo gli occhi e decido di arrendermi.

    "Bravo childe." Mi sfila i pantaloni lasciandomi nudo e leccandosi le labbra mentre mi fissa con uno sguardo... affamato.

    Mi passa la mano lungo tutto il corpo, e io tremo leggermente per l'anticipazione. Il mio cervello mi urla che sono solo una debole checca. Ma il resto di me lo vuole così tanto. Rivoglio sentirmi parte di una famiglia. Poi si allontana e io spalanco gli occhi, e rimango sorpreso per il forte senso di perdita. Ma lo trovo in piedi vicino al letto. Tranquillamente si sfila i pantaloni di pelle e i boxer neri, che scommetto essere di seta, e rimane nudo. Fisso la sua erezione già pronta. Da quando Angelus è così ben dotato? Non me lo ricordavo così! Se me lo ricordavo così col cavolo che mi sarei arreso. Sbatte le palpebre cercando una soluzione. E se mi strangolassi con le catene che mi legano i polsi? Anche se i vampiri non respirano, merda. E perchè mi sto comportando come una verginella spaventata? Dio, come sono ridotto.

    Il suo corpo sopra di me mi riporta alla realtà. La temperatura del corpo uguale alla mia. Sentire il suo peso. Mi fa uscire un leggero sospiro.
    "Sai piccolo non capisco se sei spaventato o eccitato?" Mi fissa studiando il mio volto.

    Perchè devo essere così... un libro aperto per lui? Dovrei fare un corso su come non dimostrare i miei sentimenti.

    "Tranquillo, sarò gentile."

    Io lo fisso sbalordito. La situazione assurda sta degenerando. Adesso Angelus mi sta... tranquillizzando?
    Non ho tempo di pensare ad altro che la sua bocca si scontra contro la mia e insinua la lingua tra le mie labbra leggermente aperte. Io rispondo subito al bacio, senza neppure pensarci.
    I baci di Angelus sono sempre stati travolgenti. Domina anche mentre bacia.
    Le nostre lingue battagliano, io cerco di muovere le braccia per toccarlo, ma le catene me lo impediscono.
    Poi lo scorgo allungare un braccio verso il comodino ed estrarre una grossa chiave che appoggia sopra il comodino e continua a cercare dentro il cassetto.

    "Liberami" Gli dico appena le sue labbra lasciano le mie.

    "No" Mi dice perentorio, fissandomi. Per poi sorridere quando trova quello che sta cercando e io sbatto gli occhi. E' un tubetto di lubrificante. Vuole usare il lubrificante? Sbatto le palpebre sbalordito, anche se lui non sembra accorgersene.
    Continua a baciarmi, accarezzarmi per poi spremersi una generosa quantità di liquido in una mano e prepararmi con attenzione. Poi se la passa sopra il pene. E infine si sistema sopra di me, tenendosi con le braccia e lentamente lo sento entrare completamente dentro di me.
    Spalanco gli occhi per la sensazione di pace che mi da. Sento come se il mio cuore potesse tornare a battere e il sangue potesse scaldarmi le vene.
    Dopo la sua prima spinta i miei pensieri spariscono completamente. Non c'è nient’altro che noi, in questa stanza di una casa da qualche parte nella periferia di Los Angeles. Il suo peso su di me. Il suo pene dentro di me. La sua bocca che continua a cercare la mia e a trovarla. E poi i suoi denti che perforano la pelle del mio collo.
    Chiudo gli occhi e urlo, mentre un potente orgasmo mi fa tremare mi riverso tra i nostri corpi e lui dentro di me. Si accascia sopra di me, uscendo, e liberando il mio collo dai suoi denti. E rimaniamo così, immobile, ansimanti, per un tempo imprecisato.

    Poi alza il viso e io vedo di nuovo quella luce. Che sparisce subito quando si accorge che i miei occhi lo stanno fissando. Ritorna il suo sguardo freddo. E tutto ad un altro sento di nuovo la mancanza degli occhi di Angel. Della sua anima. E per la prima volta mi accorgo che avevo cominciato a volere Angel, di aver cominciato a comprenderlo. Anche se litigavamo sempre, anche se lo facevo impazzire. Avevo la mia famiglia con lui. Adesso, qui, alla W&H e non me ne rendevo conto.

    "Torno subito" Dice con un sorriso. Sparisce al di là della porta e sento l'acqua della doccia scendere. Pochi minuti dopo torna con indossa dei pantaloni, con in mano un ciotola e un panno nell'altra. Appoggia la ciotola sul comodino e comincia a ripulirmi con il panno inumidito.
    Sempre in silenzio.
    Io lo fisso e basta. Mi godo questo suo attimo di sospetta dolcezza. Mi copre con il lenzuolo per metà. E poi mi fissa e scorgo di nuovo una luce maliziosa.
    "Ho una sorpresa tutta per te" Mi dice sorridente.

    "Se continui così, diventerò un viziato!" Rispondo sarcastico.

    Lui tende le labbra verso sinistra e riprendendo la ciotola e il panno sparisce di nuovo dietro la porta. E io sono spaventato all'idea di scoprire cosa ha in mente adesso.

    **************

    Non so quanto tempo è passato. Forse pochi secondi, o minuti o ore. Ma percepisco i passi di Angelus che si sta avvicinando. Sento la sua presenza e la presenza di qualcun altro.
    Mi concentro. E' un odore che non conosco. Ma sento un cuore battere impazzito. Odore di paura. E' un leggere mormorio. La porta si spalanca e entra lui con una donna che spinge in avanti malamente, mentre la tiene per i lunghi capelli biondi. Quegli occhi verdi che mi fissano terrorizzati, il naso lievemente storto, il fisico asciutto, ma scattante. La fisso chiudendo e aprendo gli occhi che sento riempirsi di lacrime.
    Se non fosse per le labbra più spesse, e i lineamenti leggermente più marcati penserei di trovarmi davanti alla gemella di Buffy.
    Sospiro tentando invano di calmarmi.
    Il suo regalo consiste nel torturare una donna che è la copia esatta di un'altra che ho amato.
    Chiudo gli occhi rimpiangendo la sua dolcezza di prima... chiedendomi se non era solo un modo per farmi rilassare così non avrei mai pensato a quello che aveva in serbo per me.

    "Spike ti presento." Si ferma pensieroso e si rivolge a lei. "Come avevi detto che ti chiamavi?" La donna non risponde e Angelus le tira con forza i capelli indietro facendole uscire dalle labbra un gemito. Scorgo le lacrime che le ricoprono il viso e gli occhi spalancati per il terrore. "Rispondi" Dice sibilando.

    "Sophia"

    "Spike ti presento Sophia. Non ti ricorda una nostra vecchia cara amica?” Mi chiede perfido. “Giocherà un pò con noi" Sorride ampiamente e spinge la donna sopra il letto.

    "Che diavolo hai in mente?" Gli chiedo mentre la paura mi sommerge.

    "Giocare, no?" Mi dice come se fosse ovvio.

    Si avvicina e la sistema sopra di me, con la testa nell’incavo del mio corpo. L'odore di vaniglia dei suoi capelli sommerge i miei sensi, il suo stesso odore, mi accorgo che Angelus mi sta fissando sempre più divertito, mentre riapre il cassetto e prende un coltello appuntino e si distende anche lui, vicino a me.

    "Vuoi giocare, vero?"

    "No!" Gli rispondo.

    "Perfetto" Continua come se non avessi parlato. "Allora il gioco è questo." Afferra il retro della maglietta della donna e la lacera. Passa la lama sulla sua pelle e poi si piega per leccare il sangue, nel frattempo sento tremare la donna per il dolore. "Io la tagliuzzo e sarai tu a decide di fermare il gioco, quando vuoi."

    "Come?"

    "Semplice, la mordi e la uccidi."

    Spalanco gli occhi e lo fisso. Apro e chiudo la bocca, ma non esce nessun suono.

    "Vedo che sei d accordo." Passa di nuovo la lama sulla sua pelle e ne lecca il sangue, emettendo un suono sensuale.

    "Smettila! Angelus... per favore." Dico le ultime parole con un sussurro.

    "Ti ho già detto come far smettere il gioco. E poi possiamo andare avanti per quanto tempo vuoi. Anche qualche giorno. Sarà divertente." Dice sorridendo. “Sai cosa sto scrivendo sulla sua schiena?” Fa un altro taglio. “Spike” Ancora un taglio. “Sono dolce, vero?” Mi chiede sorridendo perfido.
    Per poi tornare a scrivere. La donna si lamenta, si contorce, piange, e lo prega di smettere, e mi prega di ucciderla. Ogni volta che la donna sembra svenire affonda di più la lama e la muove lentamente, finché non riacquista coscienza urlando.
    Non so per quando il gioco va avanti. L'odore di sangue, paura e la lieve fragranza di vaniglia diventa sempre più inebriante. Abbasso gli occhi e vedo che il collo della donna è ha portata di denti, dei miei denti.
    Dopo l’ennesimo lamento. Chiedo gli occhi e mi trasformo, affondo i denti nel suo collo, velocemente bevo e in pochi secondi il suo cuore si ferma per sempre.

    Appoggio la testa sul cuscino girandola di lato. Chiudo gli occhi e torno al mio volto umano, cercando di trattenere le lacrime.

    "E bravo il mio cucciolo." Dice. Sento il corpo della donna sparire, subito sostituito da quello più freddo di Angelus.

    Una lacrima scende silenziosa per la mia guancia. Un suo dito sotto il mento mi fa voltare la testa e poi sento le sua labbra sulle mie guance.
    "Ho sempre amato il sapore delle tue lacrime, sai?" Mi dice con voce melodiosa.

    Poi si fa strada in me una certezza. "Sai che abbiamo trovato il modo per renderti l’anima." La mia non è una domanda. Lui infatti accenna solo con il capo. "E allora perchè sei qui? Perchè non sei da Wes? O perchè non cerchi di fermare Fred e Gunn?"

    "Da Wes non potevo entrare. E poi ho scoperto che non importa se il globo non è nella stessa stanza con chi fa l'incantesimo. Basta metterlo in mezzo a qualche cerchio magico. Quindi probabilmente non sarei mai riuscito a trovare in tempo quel maledetto globo. E se l’avessi trovato, sarebbero stati in una casa dopo non potevo entrare." Dice alzando le spalle.

    "Non capisco." Lo fisso incerto. "Perchè allora sei qui? Che senso a tutto questo?"

    Lui sorride. "Spero che Angel si lanci contro il sole." Dice tranquillo

    "Sai se Angel muore, muori pure tu, vero? O ti è sfuggito questo insignificante dettaglio."

    "Lo so, ma preferisco andare in cenere che vivere ancora con quella stupida anima, ovviamente tu non puoi capire" Mi dice sprezzante.

    "Angel non lo farebbe mai."

    "Ho ucciso."

    "L'avevi fatto anche le altre volte e ti hanno maledetto di nuovo. Quindi perchè questa volta dovrebbe essere diverso? Tornerà l'anima e tu ti rimetterai a cuccia!" Dico ghignando.

    "Ho ucciso" Riprende come se non lo avessi interrotto. "E non parlo solo di quella troia di Justine. Probabilmente la mia controparte con l’anima sarà arrabbiato perchè non glielo ho lasciato fare a lui. Ma ho ucciso altre persone, tante persone, lentamente. E poi, se ci pensi bene, non ho solo ucciso." Mi fissa per un secondo e io capisco cosa intende.

    "Mi hai fatto uccidere quella donna" Mormoro. Ma Angel non potrebbe mai... insomma sono la sua spina nel fianco... lui non...

    "Tombola! Ha costretto il suo piccolo childe a uccidere una donna." Canticchia felice.

    "Prima di tutto sei stato tu. E credi veramente che gli possa importare? Avrà un’altra cosa da usare contro di me e basta!"

    "Sai una volta eri più sveglio. L'anima ti ha offuscato il cervello. A lui importerà."

    "Che cazzo ne sai?" Gli dico furioso

    "Lo so. Sai. Quando io non ho l’anima, Angel svanisce. Ma non è la stessa cosa quando c'è l’anima. Io ci sono sempre, sono dentro di lui. Percepisco quello che prova. E ti ammira sai. Per aver ripreso l’anima di tua spontanea volontà.
    E in fin di conti è stato grazie a te che quella è riuscita a togliergliela così velocemente."

    "Che vuoi dire?"

    "Tu hai spezzato Angel. Gli era rimasta la speranza di avere lo Shanshu, non per diventare umano, ma per quello che significava per lui, il perdono. Ma adesso è convinto che spetti a te. Tu gli hai preso Buffy, lo Shanshu, hai controllato il tuo demone, gli hai portato via la speranza. Ottimo lavoro cucciolo"

    "Non avevo intenzione di prendergli Buffy, ne ero innamorato! E dello Shanshu, volevo solo fargli un dispetto! E... " Sento di nuovo le lacrime pizzicarmi gli occhi. “Non gli ho portato via la speranza, non è stata colpa mia se Angel ha perso così facilmente l’anima." Dico sussurrando.

    "Oh si invece, e per questo ti ringrazio!"

    Sento il senso di colpa, sento una profonda tristezza. Volevo fargli qualche dispetto. Mi divertito solo a farlo innervosire, ma non volevo veramente ferirlo. Non volevo toglierli la speranza. Non ci avevo pensato.
    Il mio problema è questo, non penso mai a nulla, agisco e basta.

    "Su, non stare a farti tutti questi problemi, tra poco Angel sarà qui e gli potrai chiedere scusa.... se riesci a farlo prima che si lanci fuori dalla finestra verso il sole" Dice indicando con la testa il finestrone che avevo notato anche prima anche se adesso mi rendo conto che da su una terrazza completamente illuminata dai raggi del sole.
    "E poi rimarrai l’unico vampiro con l’anima e ti libererai di, come lo chiami? Di Peaches, non ne sei felice?"
    E io dovrò vederlo andare contro il sole, dovrò vederlo morire, diventare cenere senza poterlo aiutare, bloccato in uno stupido letto. Questo no. Scuoto la testa per parlare, ma lo sento irrigidirsi, portarsi una
    mano al petto allontanandosi da me e cadendo in ginocchio sul pavimento
    "Spero che faccia un male cane, stronzo!"
    Gli urlo contro, finché non si accascia con un lamento strozzato.

    Il tempo sembra fermarsi, finché non lo vedo muoversi. Si mette a sedere e si guarda in torno spaesato finché i suoi occhi non incontrano i miei.
    Solo in questo momento mi accorgo che stavo trattenendo inutilmente il fiato, sospiro, rivedendo la luce della sua anima così forte e potente.

    "Spike?" Mi chiama confuso. Si alza e si accorge che sono legato al letto. "Che ti è successo?" Mi fissa preoccupato. "Stai bene?"

    La sua voce è piena di preoccupazione, cosa che mi fa scaldare dentro. “La chiave è sopra il comodino.”
    E una strana speranza si fa strada in me. Angelus non ha pensato che Angel potesse metterci un pò di tempo per ricordare tutto e io sfrutterò al massimo questo tempo.

    Lentamente, troppo lentamente, Angel prende la chiave dal comodino e mi libera un polso. Ho quasi paura che da un momento all’altro scatti verso la luce. Vorrei dirgli di muoversi, ma non posso rischiare che qualche mia parola gli risvegli i ricordi.
    Poi alla fine mi libera anche l’altro polso. Io mi alzo afferro i pantaloni da una sedia e me li infilo, prendo la maglietta e mi infilo pure questa. Mentre Angel mi fissa smarrito.

    "Spike?" Ripete di nuovo.

    Mi volto verso di lui. E la sua espressione da smarrita diventa spaventata. Fissa il mio collo dove ci sono i segni dei suoi denti.
    "Ti ho..." Poi riporta i suoi occhi nei miei. "Ho ucciso. Io ho ucciso" Vedo il suo corpo tremare. Va indietro finché non appoggia la schiena al muro. Sposta lo sguardo per la stanza finche non lo ferma in un punto preciso, io seguo il suo sguardo e mi accorgo che sta guardando la donna di prima.
    Riporta i suoi occhi di nuovo su di me e vedo la disperazione. "Mi dispiace... scusa scusa..." Continua a ripetere come una litania.

    "Angel ascolta" Mi avvicino lentamente, ma lui si sposta più lontano. Poi la sua attenzione è attirata dal finestrone. E leggo nel suo sguardo cosa vuole fare, ma non posso permetterglielo.
    Ha il tempo di fare solo qualche passo, perchè lo afferro e lo porto giù con me. Trattenendolo disteso con il mio corpo. In altri casi non farebbe fatica a spingermi via, ma adesso sembra completamente distrutto.

    "Lasciami, per favore" mi fissa supplicandomi.

    "Non posso, sire." Gli dico accarezzandogli il viso. "Non faremo vincere Angelus, ok? Risolveremo tutto, insieme. Siamo una famiglia no?"

    Adesso oltre alla disperazione appare anche la sorpresa nel suo sguardo. "Perchè fai questo?"

    “Cosa?” Lo fisso confuso.

    “Perché cerchi di aiutarmi? Perché non mi lasci morire in santa pace?”

    "Perchè se no chi farei impazzire dalla mattina alla sera? E poi, non posso perderti." Chiudo gli occhi e le riapro, e mi libero di tutto le mie difese, di tutti i muri che mi sono costruito per proteggermi. "Perchè ho avuto paura di perderti. Perchè pensavo che il piano di Wes non funzionasse. Perchè mi mancava la tua anima, mi mancavi tu e i tuoi occhi. Perchè..."

    "Perchè siamo una famiglia?" Mi chiede sussurrando.

    "Perchè siamo una famiglia." Ripeto accennando con il capo.

    "Ho ucciso"

    "Lui ha ucciso e in qualche modo risolveremo tutto. E ci impegneremo di più. Elimineremo tutto il male dal mondo!"

    "Ti ho detto delle cose orrende, e non tutte vere. Quelle su..."

    "Shhh" gli metto una mano sulle labbra. Ma lui l'afferra e se la porta sul torace fissandomi.

    "Io so." Dice schiarendosi la voce. "So che per Buffy eri importante. Non so precisamente cosa provasse per te. Non sono mai stato bravo a capire i sentimenti delle persone, ma mi ha detto che eri nel suo cuore quando sono andato a Sunnydale l'ultima volta, e conoscendola, penso che eri molto importante per lei. Solo che ha sempre tenuto troppo in considerazione l'opinione dei suoi amici. Loro potevano avere tutto, lei no. Lei doveva essere sempre felice in una vita normale. E tu eri la per lei, ma lei non poteva dirlo agli altri perchè eri senza anima ed era più facile prendersela con te che aprirsi a te e rischiare di rimanere ferita e..."

    Io l'ho fisso sbalordito è la prima volta che gli sento dire così tante parole tutte insieme. "Angel non... non cercare di giustificare il comportamento di Buffy e poi..."

    "E non è vero che non mi piace il tuo odore" Mi dice tutto di un fiato.

    Io sbatto le palpebre continuando a fissarlo mentre un piccolo sorriso increspa le mie labbra. "Ok, Angelus è un grande bugiardo, ma è lui il bugiardo non tu. E comunque, sai sono abituato alle frasi cattive, sai? E' tutto apposto."

    "Non è tutto apposto. Ti ho violentato!"

    "Lui! E non l’ha fatto. Lo sai."

    "Eri incatenato, non mi sembra che fosse una cosa consensuale."

    "Sai, hai giocato altre volte con le catene e le manette, anche con Dru e Darla. Dovresti riconosce quando è una cosa consensuale o no. E ti assicuro" dico vergognandomi. "Era consensuale."

    "Ti ho costretto ad uccidere." Dice con la disperazione che sembra sommergerlo di nuovo.

    Gli passo la mano sul viso. " Angel. Lui, è stato lui. Tu non c'entri. E non preoccuparti, io.."

    "Non posso non preoccuparmi per te."

    "Allora non lasciare che Angelus vinca. Rimandalo dentro la gabbia, dentro di te. E noi torniamo a salvare i maledetti bisognosi dai maledetti cattivi. Il mondo non può perdere un campione come te."

    "Ci sei già tu come campione"

    "E vuoi mettere due campioni insieme??" Mi alzo e gli porgo la mano. Che afferra subito. Prendo la sua camicia e le nostre scarpe per non dover rientrare di nuovo qui dopo e con l’altra mano afferro la sua e lo trascino via da quella stanza. Uscito mi accorgo che la stanza fa parte di un enorme villa. Scuoto la testa e mi addentro, finché non trovo un posto che sembra tranquillo, senza odori particolari, probabilmente un lato della villa non usato da Angelus. Apro la porta che da dentro una grande camera da letto. Porto Angel dentro tirandolo per la mano, e lui mi segue mansueto. Adesso comincio ad sentire la mancanza dell’Angel che mi urla contro.
    Scuoto la testa e lo faccio sedere sul letto.
    Lui alza la testa verso di me fissandomi in silenzio.
    Scorgo il telefono sul comodino, prendo la cornetta, e per fortuna funziona. Faccio il numero della casa di Wes. Tranquillizzando, e dicendogli che penseremo a tutti i dettagli l'indomani.
    Poi torno a fissare Angel che non ha tolto un secondo gli occhi da me.

    "Bene" Dico con voce insicura. "Io, uh, io vado a cercare una stanza qui vicino, ci riposiamo e poi quando il sole tramonta c'è ne andiamo da qui." Anche se non ho molta voglia di lasciarlo solo.

    "Non…" Si schiarisce la voce."Non puoi rimanere qui con me?" Mi chiede timido abbassando lo sguardo.

    "Certo" Accenno con il capo sollevato. Si distende e mi fa spazio sul letto e senza dire niente mi distendo accanto a lui. Distanziati di pochi centimetri entrambi concentrati sul soffitto.

    Poi lo sento muoversi e sporgere leggermente il viso davanti al mio.

    "Grazie" Mi sussurra.

    "Non devi ringr" non posso finire di parlare perchè il suo dito si appoggia contro le mie labbra.

    "Grazie" Mi ripete lentamente.

    Io accenno col capo accettando il suo ringraziamento. Toglie il dito dalle mie labbra e mi sfiora le labbra con le sue per poi allontanarsi. Io lo afferro prima che lo possa fare e lo tiro di nuovo verso di me per un altro bacio.
    E scopro che baciare Angel è diverso dal baciare Angelus, e mi piace.

    Questo bacio è lento. Una lenta battaglia. Non cerca di dominare è una danza dove non esiste dominato e dominatore. Siamo un’unica entità.

    Si stacca da me lievemente ansimante. "E' da tanto che volevo dirtelo solo che non sapevo come, non sono mai stato bravo con le parole." Dice titubante.

    "Parla." Gli dico tranquillo, aspettando quello che mi deve dire.

    "Bene, si, sai. Ci conosciamo da. No, cioè... da quando sei apparso qui a Los Angeles, veramente anche da prima. Bene, dicevo, si." Balbetta incoerente.

    "Angel prendi fiato. Dimmi quello che mi devi dire e basta, senza giri di parole. Vai dritto al punto!" Gli suggerisco. "Su Peaches"

    Lui accenna un sorriso quando sento il sui nomignolo e prende un respiro profondo. "Ti amo, William"

    Io lo fisso con gli occhi spalancati, stupito, ma subito un enorme sorriso tende le mie labbra, allungo il viso per incontrare la sua bocca affamato più che mai. Adesso il bacio non è più gentile, ma passionale, le nostre lingue si scontrano, si cercano. Ci stacchiamo dopo un eternità. "Ti amo pure io!" Gli dico con una strana euforia.

    "Si?" Mi chiede titubante.

    "Si" Sorrido e lui risponde al mio sorriso. Non sarà un sorriso completo, ma è un inizio e ho già un nuovo obbiettivo.
    All’inizio, quando mi sono ritrovato a LA, il mio obiettivo era: fare innervosire Angel, e non per vantarmi, ma ci riuscivo molto bene.
    Adesso il mio obiettivo sarà: far sorridere Angel il più spesso possibile, farlo stare bene, fargli tornare la speranza. E so che ci riuscirò!

    Si ridistende accanto a me e mi tira contro di se. Mi lascio circondare dalle sue braccia. Mi accoccolo contro il suo torace e chiudo lentamente gli occhi. Vorrei fare l'amore con lui. Ma so che ci sarà tempo. Come avremo tempo per sistemare il resto, so che non sarà facile, ma questo non mi fermerà.
    Porterò a termine il mio obiettivo, di questo ne sono certo!

    "Spike?" Sento che mi chiama con voce impastata dal sonno.

    "Si" Borbotto in risposta

    "Dovevo per forza perdere l’anima e fare tutti quei casini per far si che ci dichiarassimo a vicenda."

    Sorrido divertito. "Mm-Mm." Sento la sua mano cercare la mia e stringerla.

    "Buono a sapersi. Notte ossigenato" Mi dice con tono dolce e sereno

    "Notte Peaches" Gli rispondo con lo stesso tono, lasciando che un sonno senza sogni ci sommerga entrambi.


    FINE

    Commentiiiii :B):
     
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