Cupido a quattrozampe

Spangel. Humor, Romance. PG13

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    Mrs Boreanaz

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    Ok, in questa ff, spangel. C'è qualche bacio tra due uomini. E del sesso, anche se non è descritto ed è alla fine...
    C'è anche un riferimento (solo accenno, non descrittivo) ad un ex di Spike (ho scelto Xander )

    Per questa ficlet... date la colpa a B... l'idea me la fatta venire lei, da una sua 'avventura'

    ringrazio Maddy per il titolo e Manu per il nome del cagnolino e kiki semplicemente perchè mi sopporta.



    Cupido a quattrozampe

    by Tania

    Subject: AU (tutti umani)
    Paring: Spike/Angel
    Warning for: Contiene scene di sesso omosessuale (descritto poco) e qualche bacio.
    Rating: PG13 (se trovate che il rating sia troppo basso avvertitemi che metto nc17 )
    Genere: Humor; Romance
    Lunghezza: Ficlet
    Summary: Spike, come tutte le mattine porta il cane della sorella a fare una passeggiata, ma a volte si fanno degli incontri inaspettati.
    Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whedon & Co
    Nota autrice: Nata da un’idea di B, quindi è dedica tutta a lei. E tanti auguri di buon compleanno tesora!

    ************************


    "Stupido cane" Bisbiglio contro la palla di pelo bianca che mi saltella davanti, aspettando che la porti fuori.

    "Spike! Non parlare così a Biancospino!" Mi rimprovera la mia amabile sorellina.

    "Certo Buffy." Sbuffo mettendo il guinzaglio al mostro e aprendo la porta di casa.

    Come tutte le mattine mi dirigo verso il grande parco vicino casa per far fare la solita passeggiatina al stupido barboncino nano di mia sorella.
    Ok, che lei mi sta ospitando a casa sua. Ok, che mi prepara il pranzo e la cena. Ma che io debba portarle fuori il cane, che poi fosse un cane. Questo non è un cane! E' un topo con una pelliccia cotonata! E poi io, Spike, mi devo far vedere con questo coso.
    Sospiro e entro nel parco dove già ci sono persone che portano a spasso i loro cani e altri che fanno jogging.

    Cammino per un pò aspettando che sua maestà reale si decida a fare i suoi bisogni così possiamo tornarcene a casa e andare a mangiare qualcosa.
    Mi guardo intorno godendomi il verde e il cielo azzurro di questo pomeriggio, quando dopo aver rischiato di inciampare, mi accorgo che mi si è slacciata una scarpa.
    Mi piego e subito il gomitolo ambulante viene a leccarmi il viso. Io lo scanso e inizio a legarmi la scarpa finché mi rendo conto di una cosa fondamentale, non ho più il guinzaglio in mano. Spalanco gli occhi e mi guardo intorno ma non lo trovo.
    Mia sorella mi impaletterà!

    "Biancospino!!" Mi metto ad urlare per il parco e a correre in giro. Cercando di non pensare a quello che pensa la gente. Dove cavolo si è cacciato quell'essere? "Biancospino!" Che poi proprio un nome così scemo gli dovevano dare? Non è per nulla adatto ad un cane, anche se stupido come quello mia sorella doveva proprio avere la passione per le piante…e se ha una maledetta passione per le piante perché non si comprata un cactus invece che un cane!
    Corro cercando di individuare un cespuglio bianco, cominciando a preoccuparmi per la mia sorte.

    "Scusi, è suo?"

    "Oh?" Mi volto verso la voce per ritrovarmi con la salivazione azzerata. Mi trovo a fissare un uomo con indosso un paio di pantaloni grigi da tuta e una maglietta bianca a maniche corte che gli fascia il corpo. Mi soffermo sulle maniche che sembrano star per esplodere intorno ai bicipiti. Alle mani grandi che tengono il mio cane. Poi risalgo sul suo viso. Alle labbra fini da cui si intravede una dentatura perfetta. Occhi grande e scuri. Capelli sparati in aria neri.
    Deglutisco e accenno semplicemente con la testa.

    "E' carina" Mi dice fissandomi.

    "Uh?" Perfetto, adesso penserà che sono scemo. Prendo in braccio il cane e
    quando la mia mano entra in contato con la sua una scarica mi fa rimanere senza fiato.

    "La cagnolina, è carina."

    "Oh, si! Biancospino, molto carina." Accenno con il capo.

    "Biancospino?”Mi fissa sorpreso. “Beh, è un nome molto originale"

    "E' di mia sorella che ha un’insensata passione per le piante. Io glielo porto solo a spasso perchè lei mi ospita a casa sua." E mi mordo la lingua per evitare di dire altre cazzate.

    Lui mi fissa con un leggero sorriso che gli tende quelle labbra perfette. Poi allunga la mano verso di me. "Io sono Angel"

    "Spike" Gli rispondo stringendogli la mano. Poi mi sento improvvisamente insicuro. Non voglio ricaderci di nuovo, non così presto, forse due anni è un tempo più che accettabile ma ancora la ferita brucia. "Io dovrei andare."

    La sua espressione passa dal sorridente al triste. "Ok. Mi ha fatto piacere conoscerti."

    "Anche a me, e grazie per il cane.”

    "Figurati. Ciao"

    "Ciao" E lo fisso mentre si volta e si rimette a correre. Le gambe toniche, la schiena ampia, il sedere sodo. Mi lecco le labbra per poi scuotere la testa e con il cane in braccio, senza interessarmi se ha fatto o no i suoi bisogni, mi dirigo verso casa.

    Entro dentro poso il cane a terra, togliendogli il guinzaglio e seguendo l'odore di cibo fino alla cucina dove trovo mia sorella intenta a fare la pasta al sugo.
    "Hey sorellina"

    "Già di ritorno?"

    Io accenno con il capo in risposta e mi siedo prendendomi la testa tra le mani mentre cerco di cancellare un paio di occhi neri dai miei pensieri.

    "E' successo qualcosa a Biancospino?" Mi urla mia sorella preoccupa per poi calmarsi quando individua la palla di pelo bere dalla sua ciotola.
    "Che è successo?"

    "Niente" Gli rispondo mogio.

    "Fratellone, fai schifo a mentire, per fortuna che non volevi fare l 'attore."

    "Grazie! Ho… incontrato qualcuno." Gli dico fissandola di soppiatto.

    "Veramente? E perchè sei tornato così presto?" Mi chiede stupita.

    "In poche parole. Sono fuggito con la coda tra le gambe." Sospiro.

    "Era brutto?"

    "Magari! E penso che fosse interessato. Ma forse era solo gentile e non gay, e considerato che era più alto e più grosso di me non avevo voglia di prenderle."

    "E da quando ti fai questi problemi a fare a botte?"

    "Non volevo rovinare quel viso" Mi lamento passandomi una mano tra i capelli.

    "Spike." Mi dice mia sorella seria. "Non puoi chiudere il tuo cuore per sempre solo perchè un fallito, narcisista, stronzo, arrogante, prepotente, orrendo ex ti ha fatto soffrire. Rischi di perdere una buona occasione."

    "E se fosse anche lui un fallito, narcisista... quale altro aggettivo avevi usato?" La fisso perplesso.

    Lei alza gli occhi al cielo. "Senti, Xander era un idiota e un perdente. Che non ti meritava. Dopo cinque anni ti ha tradito con la prima sciacquetta mora con gli occhi da gatta! Non si merita il tuo dolore! Quindi domani torni in quel parco e ti metti alla ricerca di questo ragazzo! Poi lo inviti a cena qui!"

    Io spalanco gli occhi fissandola. "Buffy non posso invitare un perfetto sconosciuto qui! E se non è gay? E se è fidanzato? E..."

    "E se è un serial killer" finisce per me lei. "Io sarò qui, ceniamo e se vediamo che è una squallida persona lo buttiamo fuori di casa, se no esco io e vi lascio soli." Mi dice facendomi occhiolino.

    "Ma..."

    "Niente ma! E ora apparecchia, si pranza!"


    ***************

    Il giorno dopo, come sempre, mi preparo per portare fuori il peluche anche se questa mattina indosso i miei jeans preferiti che so mi fasciano alla perfezione e una maglietta nera aderente. Sospiro guardandomi allo specchio e finendo di mettermi il gel.

    "Dai fratellone con quegli occhi azzurri e quel corpo gli farai perdere la testa in un attimo!" Dice mia sorella dietro alle mie spalle porgendomi il guinzaglio e dopo aver accennato con la testa esco incapace di proferir parola.

    Entro nel parco e comincio a fissare tutti quelli che mi passano vicino, cercando di individuarlo. Finché non mi prende lo sconforto. Ieri era la prima volta che lo vedevo e sono due anni che vengo sempre in questo parco. Probabilmente era solo un caso e non lo vedrò più. Sono un maledetto idiota!

    "Spike?"

    Una voce sussurra il mio nome. Quella voce. Mi volto e ancora una volta mi trovo a fissare i suoi fantastichi occhi scuri, che oggi mi accorgo non essere semplicemente neri, sono marroni scuro con delle zone più chiare e ora che il sole li illumina sembrano quasi dorati.
    "Angel" Bisbiglio il suo nome

    "Vedo che Biancospino sta bene" Mi dice sorridendo per poi abbassarsi e accarezza la palla di pelo che scodinzolante subito gli lecca le mani. Cagna fortunata.

    "Bene." Accenno con il capo. Per poi prendere un sospiro profondo. Ma non faccio in tempo ad aprire la bocca che lui mi precede.

    "Che fai stasera a cena?" Mi chiede tranquillo dopo essersi rimesso in piedi. Io lo fisso aprendo e chiudendo la bocca sperando che esca qualche suono. Finché non lo vedo passarsi una mano sui capelli imbarazzato. "Scusa, non volevo.."

    "Vieni a cena a casa mia? Sai mia sorella è un ottima cuoca e non gli dispiacerebbe avere un altro ospite." Dico tutto ad un fiato.

    Lui sorride scoprendo la sua dentatura perfetta e portandomi a chiedere da quando trovo sexy dei denti.

    "Mi farebbe molto piacere venire."

    "Perfetto. Uh.. verso le 19?"

    "Si. Se mi dici dove stai." Dice ridacchiando.

    "Scusa. Sto al 1630 di Ravello Drive. E ti lascio il mio numero, nel caso non trovassi la casa." Dopo queste formalità rimango un attimo immobile.

    "Ti accompagno fino all'uscita dal parco?" Mi chiede

    Io sorrido contento. "Certo!" E insieme iniziamo a camminare. "Stai qui da molto? Non ti avevo mai visto prima."

    "Veramente sto qui da diversi anni, solo che di solito andavo in palestra a correre, ma ho scoperto che l'aria aperta è molto meglio, e poi si fanno degli incontri molto interessanti" E mi fissa allusivo.

    "Beh si" Dico sentendomi le guance in fiamme.

    "E tu? Sempre vissuto qui?"

    "No, cioè si, ma prima stavo in un'altra zona. Convivevo con una persona. Poi la cosa è finita male e per ora sono ospite da mia sorella." Dico triste

    "Il tuo ex ragazzo?"

    "Si" accenno con il capo. "Mi ha tradito e l'ho presa male."

    "Mi dispiace." Dice sincero.

    "Ma..." mi volto verso di lui. "Si capisce così tanto che sono gay?"

    Lui ride divertito. "No. Anche se con un cane del genere" Dice indicando Biancospino ridacchiando. "Ma poi ho visto come mi fissavi..."

    "Oh." Dico abbassando lo sguardo e arrossendo di nuovo.

    "Siamo arrivati." Mi sussurra. Io alzo lo sguardo per vedere che siamo ai cancelli del parco. "Io torno indietro sto dall'altra parte. Quindi per stasera..." E lascia la frase in sospeso.

    "Stasera ci vediamo. E comunque non è vero che ti fissavo!" Ribatto, in ritardo, alla sua affermazione di prima.

    Lui scuote la testa. "Io invece ti fissavo." Si avvicina a me e con le labbra a pochi centimetri dal mio orecchio sussurra. "Sei molto sexy, Spike" E detto questo si allontana.

    Io rimango lì fermo, fissandolo allontanarsi, finché il cane, stufo della mia immobilità, mi tira verso casa e io mi lascio trascinare con una strana sensazione di euforia.

    Entro in casa e libero il cane dal guinzaglio quasi senza rendermene conto se non fosse per mia sorella che mi viene subito incontro. "Allora?"

    "Allora cosa?" Dico fingendo di non capire. E fissandola mettersi nella sua posizione tipica, braccia incrociati sotto il seno e sguardo di fuoco. "L'ho incontrato e..."

    "E..." Mi incita lei impaziente.

    "E stasera abbiamo un ospite in più"

    "Yuppie"" Urla lei mettendosi a saltellare. "Su pranziamo che dopo devo correre a fare la spesa! E chiamo James."

    "Vuoi invitare anche James?" Gli chiedo preoccupato mentre nomina il suo ragazzo. Cioè James va bene. Ma stasera sarò già abbastanza in imbarazzo.

    “Certo che no! Stasera vado a dormire da lui." Mi dice tranquilla.

    "Aspetta, ma non avevi detto..."

    "Si, ma hai un espressione così sognante mentre pensi a... come hai detto che si chiama?"

    "Non te lo ho ancora detto. Angel" Dico il suo nome sospirando e lei mi fissa con lo sguardo di chi la sa lunga mentre ci mettiamo seduti a tavola.


    *************

    Il pomeriggio passa in un lampo e io mi trovo pronto e a camminare avanti e indietro davanti alla porta da quasi un’ora aspettando che il campanello suoni.

    "Spike se continui così ci farai un solco!"

    Io sbuffo e guardo l'orologio. 18:55. Tra poco sarà qui. E se ha cambiato idea? E se non verrà? E se... il suono del campanello mi fa saltare indietro e fisso la porta. "E' lui" dico rimanendo immobile.

    "Si, e se non apri se ne andrà" Mi dice mia sorella sarcastica. Io scuoto la testa e spalanco la porta per trovarmelo davanti ancora più bello. La tuta e la semplice maglietta sono stati sostituiti da un paio di jeans scuri e una maglia nera che lo fasciano perfettamente.

    "Hey" Mi dice fissandomi dalla testa ai piedi.

    "Hey. Entra" Gli rispondo deglutendo. Poi sento dei passi dietro di me e mi volto verso di lei. "Questo è Angel, lei è mia sorella Buffy" Dico mentre si stringo la mano e noto mia sorella con gli occhi spalancati. Dopo dovrò ricordarmi di dirle che è felicemente fidanzata e che lui l'ho visto prima io!

    "Fratellone da domani porto io Biancospino al parco!" Dice sognante, mentre io gli lancio un mezzo ringhio e Angel ridacchia.

    "Hai una bella casa" Si complimenta lui mentre la segue verso la cucina.

    "Grazie. Spero che ti piaccia l'arrosto."

    "Lo adoro" Dice lui. "E dal profumo sembra ottimo" Afferma mentre prendiamo posto a tavola e lui si siede vicino a me sorridendomi.

    La cena procede veloce e senza intoppi. Finché dopo aver caricato la lavastoviglie mia sorella mi sorride. "Ok, io vado a casa del mio ragazzo." Poi si avvicina a Angel "Mi fa piacere di averti conosciuto spero di rivederti" Gli dice prendendogli la mano e mettendosi sulla punta dei piedi per dargli due baci sulla guancia.

    "Anche a me, grazie per la cena, e scommetto che ci rivedremo presto" Dice fissando me.

    Mia sorella esce e dopo che siamo rimasti solo mi dice. "E' carina."

    "Lo so." accenno con il capo. Lui mi si avvicina lentamente e si ferma a pochi centimetri da me. Io alzo la testa e lo fisso negli occhi che ora sono quasi neri.
    E' lui che fa la prima mossa. Allunga una mano per prendere la mia e a quel semplice e innocente gesto sento il mio corpo andare in fiamme senza quasi rendermene conto mi avvicino e le nostre bocche si sfiorano prima titubanti ma appena le nostre lingue si incontrano iniziano a duellare, gli passo una mano dietro la testa per avvicinarlo ancora di più e lui preme il corpo contro il mio.
    Mentre continuiamo a baciarci arriviamo in camera. Lui afferra l'orlo della mia maglietta e me la sfila mentre io faccio la stessa con la sua. Sento le sue mani sulla mia schiena che mi mandano scariche di elettricità per tutto il corpo. Mi spinge leggermente sul torace e cado seduto sul letto mentre lui si piega per sfilarmi le scarpe e i calzini, per poi fare lo stesso con le sue. Si alza e troneggia sopra di me, io deglutisco studiando il muscoli del suo torace a allungano le mani per accarezzarli. Lui si piega e porta il viso vicino al mio e ci baciamo di nuovo allungandoci sul letto finché non si mette sopra di me.

    Poi però la mia stupida insicurezza ha la meglio e mentre lo sento armeggiare con la mia cintura mi tendo. Lui si blocca subito e mi fissa negli occhi confuso.

    "Mi dispiace." Gli dico con le lacrime agli occhi per la frustrazione cercando di spostarmi per alzarmi dal letto. Per poi venir afferrato da braccia forti che mi tirano indietro e mi fa distendere accanto a se, si posiziona dietro di me facendo aderire il suo torace alla mia schiena. E in quella posizione mi calmo subito, sentendomi stranamente in pace.

    "Non c'è bisogno che corriamo." Mi sussurra. "Possiamo anche semplicemente rimanere così, se ti va."

    Io accenno con il capo. Sentendo qualcosa di duro premere contro di me. Sorrido pensando che ho il suo stesso problema. Però sento il bisogno di scusarmi, io l'ho invitato a casa mia e come un verginello l'ho respinto. "Mi dispiace veramente, mi piaci molto, ma..."

    "Non vuoi rischiare di soffrire di nuovo." Mi dice tranquillo.

    Mi muovo leggermente e mi distendo sulla schiena per poterlo vedere, mentre lui rimane disteso su un fianco reggendosi il capo con il braccio, mentre con la mano libera mi accarezza dolcemente il torace. "Già, con Xander siamo andati subito di corsa e poi ... mi ha tradito. Lo amavo molto e lui diceva di amarmi, che ero la sua vita."

    "E non vuoi che succeda di nuovo. Mi pare una cosa normale." Poi lo vedo aggrottare le sopracciglia pensieroso. "Sai, non so neppure il tuo nome, o è Spike?"

    Io ridacchio. "No, William"

    "William e basta?"

    "William Pratt." Dico accennando con il capo. Angel sorride facendomi pensare che quel suo sorriso sia nato a causa del mio maledetto nome da checca, cercando di non apparire avvilito gli chiedo subito. "E te? Angel è il tuo nome?"

    "No. Mi chiamo Liam O'Connor."

    "Irlandese... oh abbiamo lo stesso nome." Il suo sorriso si fa più ampio e così capisco che non stava ridendo per il mio nome, ma perché abbiamo lo stesso.

    "Eh si, se non è destino questo.” Dice tra il serio e il divertito “Perchè Spike?"

    "Per come portavo i capelli al liceo, tutti sparati in aria.”

    “E il colore?”

    Io ridacchio passandomi una mano sui capelli ossigenati. “Sempre al liceo, persi una scommessa e mi dovetti ossigenare i capelli. Da quel giorno lì porto sempre così” Concludo alzando le spalle per poi chiedergli. “Non ti piacciono?”

    “Stranamente, su di te, li trovo molto sexy”

    Io sorrido. “E perché Angel?"

    "La mia ex delle medie diceva che avevo il viso di un angelo. I miei amici mi chiamava così per prendermi in giro e poi è rimasto. Sono così abituato a sentirmi chiamare Angel che quasi non mi volto se mi chiamano con il mio nome."

    Io sorrido per poi farmi pensieroso. "La tua ragazza? Stavi con una..." Dico senza finire la frase.

    "Si, con una donna. Diciamo che apprezzo entrambi i sessi" Dice ghignando. "Tu?"

    "Uh, sono uscito con una donna al liceo, ma non provavo nulla. Ho sempre preferito gli uomini, anche se non sono uscito con tanti, visto che ho conosciuto Xander il primo anno all'università" Dico alzando le spalle.

    "E ti ha spezzato il cuore." Io accenno con il capo chiedendo gli occhi al ricordo mentre lui continua. "Più ami una persona e più rischi di soffrire."

    "E' capitato anche a te?"

    Lui accenna con il capo. "Si. Capita a tutti, e ai più sfortunati capita anche più volte. Io l'amavo. Lei mi ha lasciato per un altro. " Dice alzando le spalle. "Sono stato qualche anno cercando di non amare nessuno. Solo sesso. Ma non è mai solo sesso."

    "Già, non lo dire a me. Io sono la puttana dell'amore. Non riesco a escludere i miei sentimenti soprattutto dal sesso."

    "E' una bella cosa, Will, non te ne devi vergognare." Io lo fisso sorridendo.

    "Mi farai del male?" Gli chiedo

    "E tu ne farai a me?" Mi risponde fissandomi negli occhi. Finché non si abbassa e ci baciamo dolcemente.
    E comprendo che non solo l'unico che ha paura di soffrire. Ognuno cerca di proteggere se stesso, anche se le brutte esperienze spesso non si possono evitare. Con Xan ho passato dei bei momenti e anche se è finita male, ho anche dei bei ricordi. Non è stato una cosa del tutto negativa e se non fosse stato per lui non avrei mai scelto di prendere la specialistica all'università.
    E forse anche Angel si rivelerà un mostro, ma potrebbe anche essere quello giusto e se per paura me lo lascio scappare? Non sarebbe forse peggio? Sospiro.
    Le persone si buttano nelle relazioni tutti i giorni sperando di non sfracellarsi al suolo, sperando che l'altro sia il loro paracadute. Angel sarà il mio o finirò in una poltiglia sanguinolenta?

    Il letto si muove leggermente distogliendomi dai miei pensieri e sento qualcosa mordicchiarmi i piedi, mi stacco dalle sue labbra morbide per trovare il gomitolo con coda che mi fissa dal fondo del letto. Anche lui segue il mio sguardo, mentre Biancospino rimane solo lì in mobile a fissarmi curiosa.
    Entrambi ridacchiamo e poi io sbuffo. "Biancospino sei una cagna pervertita!" Lo sento ridere, io lo fisso. "Non ci riesco con lei che ci fissa!" Dico spazientito.

    Lui ride ancora più forte. "Se non fosse stato per lei non ci saremo mai conosciuti."

    "Oh, penso che da oggi amerò quella palla di pelo" poi sporgo il labbro inferiore. "Ma non c'è la faccio lo stesso con lei che ci fissa!"

    Lui si piega e mi mordicchia il labbro facendomi gemere. E quando sono pronto per baciarlo, lui si allontana e si alza, prende il cane in braccio portandoselo al torace nudo e esce dalla porta, mentre io rimango lì disteso, portandomi una mano sulle labbra dove si attarda il suo sapore.
    Dopo un pò la porta di camera si chiude e io lo vedo venirmi incontro. Mi lecco le labbra fissando il suo torace e il rigonfiamento dei jeans.

    "L'ho messa nella sua cuccia" Mi dice distendendosi accanto a me e rimettendomi nella posizione di prima. "Di che parlavamo?"

    Io sorrido. "Parliamo più tardi." Bisbiglio e mi allungo verso le sue labbra.

    "Sicuro?" Bisbiglia contro la mia bocca.

    "Sicurissimo." Replico mentre le nostre bocche si incontrano e sento scendere le sue mani che aprono la cintura e il bottone dei jeans facendomeli scorrere per le gambe e sorridendo alla assenza della biancheria. Torna a baciarmi mentre con una mano mi accarezza, e mentre mi perdo nelle emozione e nel suo corpo nudo contro il mio, dentro al mio e in quel momento decido che vale la pena buttarmi.

    FINE

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