_Bittersweet_ by Aisalynn

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  1. katespuffy
     
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    Tradotta: Kate (katespuffy)
    Raiting: PER TUTTI
    Link dove trovare la ff originale: http://spikeluver.com/SpuffyRealm/viewstory.php?sid=34118
    Lunghezza: ONE SHOT
    Traduco con il permesso:

    CODICE
    Thank you so much! You may translate it! Thanks again.

    Aisalynn


    _ Bittersweet _ -- By Aisalynn



    “Andiamo” sussurrò sottovoce Buffy “Devono essere qui! Li ho comprati stamattina.” Scavò attraverso la credenza della cucina, enumerando Doritos, Oreos, mezzo tubo di Pringles, Tortine Jaffa, Wheetabix e c’era anche.. una confezione aperta di ravioli? Allungandosi sulle punte riuscì a raggiungere il ripiano più alto. “Ti prego non dirmi che li hanno già mangiati.”


    Era così assorta nella sua ricerca che non sentì lui entrare in cucina.
    Non se ne accorse finchè non sentì e vide un avambraccio pallido comparso improvvisamente davanti a lei che le pizzicò il collo. Con il suo corpo freddo premuto contro la schiena di lei tese il braccio in avanti, sopra la sua testa, oltre la mensola superiore della credenza di legno sulla parte superiore del mobile ed tornò in basso con un pacchetto di bustine di cioccolata calda e una piccola e colorata confezione di marshamallow.

    “E’ questo quello che stavi cercando,amore?” domandò Spike a bassa voce per non svegliare nessuno. Lei poteva sentire le vibrazioni della sua voce rombare nel suo petto e sulla schiena scivolarono brividi, ma lui notò la sua tensione e non proseguì, piuttosto fece qualche passo indietro e le diede il cibo.

    “Si” rispose lei, girandosi e prendendo i pacchetti. “Come sapevi dov’erano?”

    “Sono l’unico che può metterli lì..” quando lei mise le mani conserte senza capire lui agitò il pacchetto di cioccolata e spiegò “Figurati con tutte queste ragazzine che girano per casa quanta vita può avere un pacchetto di cioccolata.. nemmeno un’ora. Perciò l’ho nascosta”

    Oh. Lui l’aveva nascosta affinchè non venisse mangiata. Per lei? Lei voleva pensare che lui l’aveva nascosta per prepararsela – lei sapeva che lui amava la cioccolata- ma nonostante il suo amore per il cibo umano, da quando lui era entrato in quella casa era stato in una severissima dieta di sangue, sapendo che,con tutte quelle bocche da sfamare, già spendevano abbastanza in cibo. Perciò lo aveva fatto per lei.

    Gli sorrise dolcemente. “Grazie”

    Strinse le spalle e si fece da parte in modo che lei potesse poggiare le scatolette sul bancone andando verso il frigo. “Puoi prendermi la crema?”

    “Certo” disse lui prendendola dalla dispensa.

    Mise il latte davanti al cioccolato e si accucciò davanti all’armadio dove erano conservate tutte le pentole e padelle. Come avrebbe potuto prendere quella pentola in quel casino?

    Le venne in mente quando Dawn aveva preso tutte le pentole e le padelle per giocare alla rock star e lei aveva dovuto aiutare la madre a sistemare tutto. Fece una smorfia sentendo il rumore delle prime padelle che cadevano l’una sull’altra, mentre cercava quella che le serviva.

    Con il tempo l'aveva trovata e la sbattè sulla stufa, incurante del rumore. Aveva già fatto abbastanza rumore alla ricerca di quel dannato oggetto che era sicura che la metà della casa era già sveglia a chiedersi se l’Apocalisse fosse giunto in anticipo.

    “Sveglierai tutti così,amore” disse Spike da dietro di lei. Quando si girò, lui le sfiorò i fhianchi con le mani e le sorrise. Agitò la scatoletta di crema in mano come se fosse un paletto “Ma in fondo.. è casa tua, puoi fare tutto il rumore che vuoi.”

    Lei chiuse gli occhi e abbassò la voce. “Scusa, hai ragione.. quando sono stanca divento capricciosa e insopportabile."

    “Stanchezza eh?” disse lui e lei annuì.

    Lei era davvero stanca; non solo, era proprio esausta. Non aveva fatto una buona dormita da settimane per quanto si sentiva stressata per la storia del Primo. E i sogni da Cacciatrice non le consentivano un dolce sonno.

    “Beh, allora” disse lui e prendendola dolcemente dai fianchi la guidò verso una sedia “Tu siediti e io farò la cioccolata calda” Le sue mani aprirono la scatoletta.

    Lei esitò “Ma..”

    “Buffy..” disse lui rompendo la plastica. “So come fare una tazza di cioccolata calda, tu sei stanca, quindi siediti.”

    Lei avrebbe voluto obiettare, ma era da tempo che la sua voce non era così dolce e calda, da quando lui era partito per l’Africa. Lui si avvicinò al pentolino per sentire il profumo che emanava.

    “Buono” decretò tornando in piedi. Lei si sedette sul ripiano accanto al piano cottura.

    Emise un sospiro e appoggiati i gomiti sul banco, affondò il viso nelle sue mani in modo che potesse stancamente strofinare gli occhi. Poteva sentirlo mentre si girava per mescolare il cioccolato nel pentolino. Non lo aveva mai visto così tranquillo. Lui aveva ragione. Se lei, con le sue limitate competenze culinarie era capace di preparare una tazza di cioccolata, anche lui lo avrebbe potuto fare. Si alzò e si mise vicino a lui per controllare che facesse tutto nel modo giusto.

    “Così, non riesci a dormire eh?”

    Versava il latte lentamente. “Come fai a sapere che non dormo?” chiese sospettosa.

    Lui non se ne curò. “Posso sentirti” si ticchettò con la mano la parte sotto l’orecchio destro per enfatizzare il concetto. “Ogni notte per tre di seguito tu sei venuta qui in cucina a girare a vuoto. Sempre alla stessa ora.”

    “Beh, prova tu a dormire quando hai cinque o sei ragazzine che fanno campeggio sul pavimento del tuo bagno” si lamentò.

    “Prova a dormire durante il giorno mentre loro solo sveglie” consigliò.

    Rimaserò in silenzio per un pò.

    Buffy appoggiò la testa sulla mano e lasciò gli occhi chiusi. Il fruscio costante della miscela di cioccolato le conciliava il sonno.

    Si ricordò del periodo in cui stavano spesso in silenzio; quando facevano pattuglia o semplicemente rimanevano insieme seduti sulle cripte ad ascoltare il leggero suono delle lucciole. Moltissime volte dopo che era tornata in vita, lei era andata nella sua cripta solo per sedersi davanti a lui e liberarsi delle aspettative che i suoi amici avevano su di lei. Essere nemici non aveva mai ostacolato il piacere di stare in silenzio insieme. Era in un certo senso divertente che non avevano mai smesso di condividere il silenzio in qualsiasi stadio del loro rapporto.

    “Prendi una tazza, cacciatrice?” disse Spike “La cioccolata è pronta.”

    Si alzò e tirò fuori un paio di tazze e si avvicinò alla stufa per stare accanto a lui. Alzò un sopracciglio e la prese, mentre lei arrossiva ricordando l’ultima volta che avevano preso cioccolata calda. O che lui l’aveva presa in casa sua, con i biscotti e..sua madre. Non era capace di guardarlo negli occhi.

    Entrambi si spostarono allora vicino alla penisola, l’uno di fronte all’altra, tenendo le tazze in mano. Sentì la sua faccia divenire di nuovo rossa e sorrise nella sua mente pensando quanto nonostante sembrasse tutto diverso, alcune cose sarebbero rimaste uguali con lo scorrere del tempo.

    Arricciò le dita intorno alla tazza e fece un respiro profondo, il profumo del cioccolato le faceva tornare in mente sua madre. Chiuse gli occhi e lasciò raffreddare un po’ la cioccolata soffiandoci sopra prima di prenderne un sorso.

    Guardò Spike, poi la cioccolata e poi di nuovo Spike. Lui la guardò alzando le sopracciglia. “Che c’è?”

    “Ha lo stesso sapore di quella della mamma.” Prese un altro respiro e sentì i suoi divenire lucidi. Più volte aveva provato a fare la ricetta della madre ma non ci era mai riuscita. C’era sempre qualcosa che non andava, ma quella, era perfettamente identica.

    “Oh beh.. ho guardato tua madre farla un milione di volte. Ho solo fatto ciò che ho visto” disse lui, mentre i suoi occhi svolazzavano dalla tazza a lei e viceversa. “Ma ti piace? Cioè..se vuoi che io non usi più la sua ricetta perché ti dispiace ricordare io..”

    “No” lo interruppe bruscamente. Prese un lungo respiro “Intendo, sono felice che tu ricordi come lei la faccia. Qualcuno dovrebbe.. non potrei mai” esitò un attimo “Chiedeglielo adesso..”

    “E’ quasi identica a quella che fai tu” disse lui guardandola dolcemente. “Ho solo aggiunto un elemento.. peperoncino..”

    Lei rimase meravigliata. “Peperoncino?”

    “Si.. è l’ingrediente che usavano i Maya quando ancora si chiamava xocoat..insomma, cacao puro e amaro.. non era così dolce. Infatti, la ricetta giusta è l’equilibrata combinazione di dolce, amaro e piccante..

    “Mm.. peperoncino. Dovrò ricordarmelo.” Prese un altro sorso del liquido caldo, chiudendo gli occhi presa dal gusto della cioccolata e dei ricordi. Agrodolce. Si. Quando finirono Buffy sbadigliò, posando la tazza.

    “Credo che dovresti andare a letto adesso,amore” lui prese la tua tazza e le mise nel lavandino.

    Lei annuì. “Si, domani avrò un bel divertimento fra allenamento e battaglia, esempi di scontri, file nelle docce in vista dell’imminente distruzione. Bisogna essere ben riposati per questo..”

    Spike ridacchiò. “Specie per gli esempi di scontri. Se non ci sei tu, dovrò divertirmi con le altre..”

    “Mm.. forse..” lei si alzò ed esitando si mise accanto a lui. Appena si girò gli sussurrò “Spike?”

    “Si, cacciatrice?” lui si girò, i loro visi erano quasi attaccati.

    “Grazie per la cioccolata..”

    Lui sorrise. “Stessa ora domani notte?”

    Lei ci pensò un attimo ma subito le si formò un sorriso sulle labbra. “Certo.. le ragazze mi faranno stancare come hanno fatto oggi.”

    “Buonanotte cacciatrice.”

    “Notte.”

    Gli diede una leggera pacca sulla spalla prima di andare via. Entrando nella stanza non si curò di mettersi in pigiama dato che nel cercarlo avrebbe potuto inciampare su una delle ragazze che dormiva per terra. Sentì Spike che chiudeva il rubinetto dell’acqua; vide da lontano che la luce si spense e sentì in dissolvenza i passi di Spike che scendeva verso la cantina. Si addormentò con questo dolce suono.

    FINE
     
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