Nel corpo del nemico

What if quarta stagione della puntata “Who are you?”

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  1. Silvia_1899
     
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    Oh siiiiiii daiiii!!!!
     
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    XDDDD
     
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    Capitolo 6

    Maledizione, ma dove si era cacciato?! Buffy procedeva per le strade buie di Sunnydale, guardandosi in giro alla ricerca delle tracce lasciate dal vampiro. Era sicura che fosse andato di là...
    Uno spostamento veloce d'aria dietro di sé e le braccia di Spike l'afferrarono da dietro mezzo secondo dopo, senza darle il tempo per voltarsi. Poteva sentire il suo alito fresco sul collo e i canini sfiorare la sua carne, mentre si trovava stretta nella sua morsa letale. Avrebbe potuto afferrargli il braccio e fargli fare una capovolta in avanti, ma il suo corpo non voleva collaborare. Se la godeva troppo in quella posizione. Buffy sentì un'improvviso calore in mezzo alle gambe e si vergognò per la propria reazione.
    “Lo sai, sarebbe un attimo...” le strusciò il naso contro la pelle accaldata del collo. “Non hai idea di quanto desideri bere il tuo sangue... ma il desiderio di avere il tuo corpo è ancora più grande...” aggiunse, iniziando a baciarle il collo, la sensazione delle sue labbra fredde e umide che oscurava tutto il resto.
    Buffy lottò contro la propria eccitazione e finse di sciogliersi sotto le sue parole. Approfittò del momento in cui lui calò la guardia per tirargli una gomitata all'indietro e girarsi di scatto nel suo abbraccio, per poi spingerlo lontano da sé. Estrasse un paletto dal giubbino e lo minacciò con esso.
    “Non so a che gioco stai giocando, Spike, ma è un gioco molto pericoloso.” Iniziarono a girare in cerchio e Spike le mostrò il volto della caccia, comunicandole che era pronto a combattere.
    “Non voglio ucciderti, gattina. Voglio solo che tu stia distante dal soldatino.”
    “Quel soldatino è il mio ragazzo, se non l'avevi notato!” O almeno, lo è per il momento, aggiunse tra sé. Ma che faccia tosta! Come poteva chiederle di stare distante dal suo fidanzato?! pensò Buffy, mentre prendeva ampi respiri per mantenere la calma. Se si agitava, faceva soltanto il suo gioco. Spike contava sicuramente sul fatto che lei si lasciasse prendere dalle emozioni e facesse un errore.
    “E il tuo ragazzo lo sa, che siamo andati a letto insieme, uh?”
    La mano libera della Cacciatrice si strinse a pugno. “Si può sapere che cavolo vuoi, Spike?”
    Sulla bocca di lui apparve il solito sorriso compiaciuto, sebbene apparisse differente con il volto della caccia. “Voglio te.”
    Lei fu sicura che a quel punto, i suoi occhi fossero talmente sgranati da rasentare l'effetto comico. “Mi vuoi proprio rovinare la vita, eh? Ma a parte il fatto che non sarò mai tua... che cosa ti fa pensare, adesso che non sei più innocuo, che io ti lasci andare come se niente fosse?”
    Lui fece una smorfia divertita, poi inclinò la testa da un lato. “Certo, adesso che sono senza il chip, avrei potuto trasferirmi in qualche paradiso incontaminato e nutrirmi di indigeni, laggiù dove non ci sono Cacciatrici. Ma non credo che gli indigeni siano molto nutrienti... sai, con tutta quella pelle e ossa... e poi le schifezze che mangiano, tutti quegli insetti... Naaa, e poi mi annoierei troppo senza di te.”
    Lei roteò gli occhi. “Che cos'è, la tua dichiarazione d'amore?”
    “No, niente amore. Solo un po' di sano sesso, se ti va.”
    “Spike.”
    “Oh, avanti. Anche tu mi vuoi.”
    “Ha! Sei così patetico.”
    “Sarò anche patetico, ma almeno io non faccio finta di essere quello che non sono.” Ci pensò su e aggiunse. “A parte fingere di essere sobrio. Sì, quello l'ho fatto un paio di volte.” Scosse la testa. “Insomma, quello che voglio dire è che devi smettere di fingere di non essere attratta da me. Perché non ci crede nemmeno il postino!” Finì, colpendosi il petto con il pugno. Il postino? Che cazzo stava dicendo?
    Buffy si guardò in giro, indecisa su cosa dire. Mentire a lui o a sé stessa, non aveva molto senso a quel punto. La relazione con Riley ormai era diventata una farsa, doveva rassegnarsi a questo, ma lei gli doveva almeno una protezione contro Spike. E il pensiero che lo stava lasciando anche per proteggerlo la faceva sentire un po' meno un verme. Dio, che cosa aveva fatto? Era stata così sicura di amarlo, di aver trovato la persona giusta. O forse si era solo convinta di ciò. E ora? Ma era davvero tutta colpa di Spike, o lei e Riley erano stati comunque destinati a lasciarsi? Comunque, ora era inutile crogiolarsi su questi pensieri. Quello che era fatto era fatto. “Va bene, lascerò Riley. Ma tu lascialo fuori da questo. Se scopro che gli hai fatto del male...”
    “Rilassati gattina. Non gli farò del male, se non per legittima difesa.”
    “Già, come questa sera?”
    Lui fece un gran sorriso. “Già.”
    Oh, se gliel'avrebbe fatta pagare. Poteva già vederlo col bastone nel sedere mentre si accingeva a lavare il pavimento. “E allora com'è? Vieni a letto con me, altrimenti uccido i tuoi amici?”
    Lui divenne serio allora. “No.”
    “Dio, si può sapere...?! Che cosa ti passa per quella cavolo di testa?”
    Di nuovo quel silenzio surreale, com'era avvenuto la notte che erano stati a letto insieme. Prima di andare a letto insieme, quando lui le era apparso così stranamente vulnerabile ed umano.
    “I tuoi amici sono al sicuro, stai tranquilla,” le disse, e con questo si voltò ed iniziò ad allontanarsi da lei.
    “E con Adam?”
    Lui si voltò, lo sguardo interrogativo.
    La Cacciatrice gli si avvicinò lentamente. “Ho bisogno di sapere se sei con noi o contro di noi con questo Adam. Abbiamo bisogno di... più alleati possibili. Tu sei già stato all'iniziativa e sai come muoverti là dentro.”
    Spike fece una risata nasale. “E cosa ti fa pensare che...?” inclinò la testa di lato e la scrutò con curiosità.
    “Va bene, come non detto. Tanto non saresti stato molto utile lo stesso.” Si voltò e si diresse nella direzione dalla quale erano arrivati. Che diavolo le era saltato in testa? Perché gli aveva chiesto di aiutarli? Le bastava sapere da che parte stava, non aveva bisogno del suo aiuto.
    “Aspetta,” la fermò, e si mise a frugare nelle tasche dello spolverino, come in cerca di qualcosa. Dopo qualche secondo, la sua mano estrasse un paio di dischetti per computer. “Qua dentro dovrebbero esserci le planimetrie dell'iniziativa,” disse, mentre si avvicinava lentamente verso di lei. Al suo sguardo confuso, roteò gli occhi e aggiunse. “Adam voleva che le aveste.”
    “Perché?”
    Lui fece spallucce. “A caval donato...” Ma quando Buffy allungò la mano per afferrare i dischetti, lui tirò indietro la propria e le sorrise. “A-ha. Prima devi dirmi una cosa. Perché hai ripreso a fare la stronza con me?”
    “Ho ripreso? Ha! Pensavo di non avere mai smesso.” Allungò di nuovo il braccio e Spike allontanò nuovamente la mano.
    “Buffy.” La guardò serio.
    “Dio, che cosa ti aspettavi?” Sbottò lei. “Che dopo aver approfittato di me-”
    “Approfittato di te un corno! Mi sembra che anche tu te la sia spassata!” La stava bruciando con gli occhi.
    “Porca miseria, Spike. E' stato... un errore, qualcosa che non doveva succedere. Tutto a causa del comportamento idiota di Faith.” Parlarne stava cominciando ad agitarla e odiò questo, perché sapeva che lui ne godeva. Maledizione!
    “Comportamento idiota un corno! La ragazza ha capito meglio di te, chi aveva davanti!”
    “Oh sì, e chi si era trovata davanti? Un patetico vampiro neutralizzato?”
    Qualcosa guizzò nella mascella di lui mentre la serrava per l'offesa ricevuta, e Buffy pensò distrattamente di trovare la cosa sexy. “Lo sai, dopotutto non credo che dovrei darti questi dischetti.” La sorprese, sorridendo. Nascose gli oggetti incriminati dietro la schiena e la guardò con giocosa aria di sfida.
    “Ehi!” Buffy gli fu addosso in un secondo, cercando di raggiungere i dischetti dietro di lui. Spike li sollevò in aria sopra la propria testa, sorridendo vittorioso, e lei provò inutilmente a raggiungerli. “Sei proprio uno stro-” Il braccio libero di Spike la afferrò in vita e la attirò a sé.
    “Sei proprio sicura che sia stato un errore?”
    Disperatamente, Buffy cercò di porre una distanza tra loro, premendo con i palmi sul suo petto (mmhh.. pettorali), ed era sicura di avere gli occhi spalancati per l'improvviso contatto fisico con il suo corpo. Quando lui avvicinò il viso per baciarla, si sentì avvampare e fece per dargli uno schiaffo, ma lui afferrò prontamente la sua mano.
    “Per me non è stato un errore. Sapevo esattamente chi avevo davanti,” le sussurrò in un orecchio mentre lei piegava la testa di lato per evitare il contatto con il suo viso. Nonono, Buffy, non lasciarlo vincere, non cedere alle sue avance come una stupida gattina in calore. Poi lui le infilò i dischetti nella tasca del giubbino e la lasciò andare.
    Finalmente poteva porre una distanza fisica tra loro. Stargli così vicino la rendeva... Accidenti, non riusciva a pensare correttamente. Giusto mentre si stava allontanando, Spike chiamò dietro di lei.
    “So dove si nasconde Adam.”
    Buffy si voltò immediatamente. Lo stronzo! “L'hai saputo per tutto questo tempo e me lo dici solo ora?!” Oh, se gliel'avrebbe fatta pagare. Il bastone del mocio nel sedere e il manico dello swiffer tra i denti. E visto che c'era, l'avrebbe anche fatto lavorare nudo! Mentre lo frustava a sangue.
    Spike ebbe il coraggio di guardarla con un'espressione oltraggiata. “Ehi! L'ho appena scoperto! Abbi un po' di fiducia in me.”
    “Non potrò mai fidarmi di te, Spike.” Sentenziò con durezza.
    Lui roteò gli occhi. “Fai quello che ti pare. Del resto sei stata te, a chiedermi di essere dalla vostra parte.”
    “Ok, ok. Dimmi quello che sai. Anzi, no: dimmi cosa voleva da te Adam. E' lui che ti ha rimosso il chip?”
    A questo, la fissò nuovamente. In un modo così intenso da farle tremare le ginocchia. “Il tizio si è presentato qualche tempo fa e mi ha proposto di aiutarlo a sabotarvi. In cambio, mi avrebbe aiutato a rimuovere il chip,” finì, indicando con l'indice un lato della sua testa.
    “E tu gli hai detto di sì, naturalmente?” Gli si rivolse con sguardo di sfida.
    Lui aggrottò la fronte. “Ehi, dovevo fare il doppio gioco per capire cosa aveva in mente. E poi non puoi capire com'era con quel chip... Senza potersi nutrire... Senza potersi difendere... Essere lo zimbello di tutti.”
    Lei lo guardò in modo diffidente. Di certo, Spike aveva tutto da guadagnarci a fare il doppio gioco. E secondo lei, l'aveva fatto anche perché non aveva ancora deciso da che parte gli conveniva stare. La solita vocina le sussurrò che era quello che anche lei stava facendo ora, restare a metà strada tra Riley e Spike fino a che non decideva da che parte stare. La sensazione di essere un verme la inondò di colpo, facendole annodare lo stomaco. No, lei non era così! Lei... E va bene, Spike aveva vinto. Avrebbe lasciato Riley.
    “Ehi, ehi. Niente fregature, promesso,” disse lui, appoggiando una mano sul cuore.
    “Perché vuole che io abbia questi dischetti?” gli chiese invece, cercando di focalizzarsi sulle questioni pratiche. Il come avrebbe fatto a lasciare Riley avrebbe potuto aspettare. “Cosa vuole da me? Pensavo volesse semplicemente uccidermi.”
    Gli occhi del vampiro vagarono in basso. “Penso che lui voglia che tu distrugga l'Iniziativa.”
    “Come? Vuole distruggere ciò che lo ha creato?”
    “Ha questa idea di creare questa nuova razza... questi ibridi mezzi umani, mezzi demoni e mezzi robot... e per farlo, ha bisogno di pezzi.” Allora la guardò, gli occhi socchiusi e incerti. “Credo voglia far nascere una ribellione... demoni contro umani... si dice in giro che abbia già iniziato a reclutare dei demoni.”
    “In che senso ha bisogno di pezzi?”
    Spike alzò entrambi i sopraccigli. “Hai visto bene la sua faccia?”
    “Oh mio Dio...” Buffy si portò una mano alla bocca. “Vuole farci a pezzi per... riutilizzare i nostri pezzi? Wow. Ma qual'è il mio ruolo in tutto questo?”
    “Parlava di dover bilanciare le forze in campo... Del resto, ha anche bisogno dei pezzi di demone.”
    “Non so come faremo questa volta. Hai almeno idea di quali siano i suoi punti deboli?”
    Il vampiro le sorrise. “Tranquilla, piccola. Visto che ci tieni così tanto, potrei anche decidere di venire con voi.”
    “Ha!” gli disse, incredula. “Come se questo sistemasse tutto. E come se potessi fidarmi di un vampiro lunatico doppiogiochista.”
    “Beh, non ho alcun interesse a farlo vincere o a farmi fare a pezzi. E poi ho una gran voglia di fargliela pagare a quei quattro chirurghi da strapazzo.”
    Buffy ci pensò su per un attimo. Del resto, Spike aveva ragione. Adesso che il chip era stato rimosso, non aveva più alcun interesse a lavorare per Adam. Non gli conveniva più. E ciò significava che potevano lavorare insieme, con le dovute precauzioni.
    Sentì all'improvviso dei passi dietro di sé, e si girò per vedere Riley e Giles in lontananza che correvano per raggiungerla. Uh? Per la miseria, aveva chiesto a Riley di avvertire Giles e se n'era completamente dimenticata.
    “A domani dal tuo Osservatore, allora?” le chiese Spike.
    La ragazza osservò le due figure avvicinarsi e quando si voltò verso Spike per rispondergli, lui se n'era già andato.
    “Buffy? E' tutto a posto qui?” Chiese Giles non appena la raggiunse, l'ansia era evidente nella voce.
    “Sì, tutto sotto controllo.” rispose lei un po' confusa.
    “Che succede? Perché Spike ha attaccato Riley? Il suo chip non funziona più?” chiese l'uomo, e Buffy chiuse gli occhi, sentendo che le stava per venire un gran mal di testa. Ora Riley aveva informato Giles che Spike l'aveva colpito senza far scattare il chip e... Come avrebbe spiegato loro che... uhm... lei lo sapeva ma non li aveva avvisati? Oppure doveva far finta di averlo appena scoperto?
    “Tu lo sapevi, Buffy? Perché non me l'hai detto?!” chiese Riley un po' risentito, massaggiandosi la mascella nel punto in cui Spike l'aveva duramente colpito. Buffy realizzò in quel momento che, probabilmente, Riley non lo avrebbe nemmeno affrontato se avesse saputo che non c'era più il chip a trattenerlo, e questo la sorprese. Non avrebbe mai pensato che Riley fosse quel genere di persona.
    “Sì... ma lo sto tenendo sotto controllo,” rispose a Giles. “Non l'ho avvisata perché ritenevo che non fosse necessario.”
    “Che non fosse necessario!?” ribatté Giles incredulo.
    Buffy sbatté le palpebre e pensò velocemente. “Quando me l'ha detto, pensavo stesse bluffando. Negli ultimi tempi non ha fatto nulla di malvagio e quindi non ne avevo la prova. Se dovessi credere a tutte le fandonie che Spike racconta, starei fresca. Mi scusi, ma lei non si è accorto di niente? Non è stato assieme a lui per giorni?”
    Giles sussultò, preso in contropiede. “Non me ne sono accorto perché... non ha fatto niente di male. A parte minacciare un po' Willy, che in effetti è una cosa un po' malvagia, ma... insomma, al momento non ci ho pensato.”
    “Minacciare Willy non è malvagio, signor Giles. E'... una specie di dovere dell'umanità.” Buffy si guardò intorno, chiedendosi brevemente se Spike si fosse nascosto da qualche parte e li stesse ascoltando. “Ascolti, Spike mi ha detto che ha fatto il doppio gioco con Adam per raccogliere delle informazioni per noi. Ci sta aiutando. Certamente l'ha fatto anche per il suo tornaconto personale, visto che Adam gli ha rimosso il chip in cambio della sua collaborazione, però mi chiedevo se... beh, se Spike potrebbe esserci utile per sconfiggere l'Iniziativa.”
    “E se fosse un'idea di Adam? Infiltrarlo da noi, per verificare che vada tutto secondo i suoi piani?” Offrì Riley.
    “Infatti non lo sappiamo e ti assicuro che terremo gli occhi ben aperti,” rispose Buffy. “Comunque ora è tardi, ne riparleremo meglio domani.”
    Si accordarono per trovarsi l'indomani nel primo pomeriggio e Buffy rifiutò l'offerta di Giles di riaccompagnarla a casa in macchina, preferendo camminare. Si salutarono e il trio si divise, Giles da una parte e Riley a camminare con lei dall'altra.
    “Perché non me l'hai detto?”
    Dio, era stanca di questo. Di dover giustificare ogni sua azione. La testa di Buffy scattò in alto verso quella del fidanzato. Perché doveva essere così alto? Il collo le doleva ogni volta che lo guardava. Spike invece... argh! Basta pensare a lui. “Detto cosa?”
    “Di Spike?”
    Il suo cuore perse un battito, anzi due o tre, al pensiero che Riley avesse scoperto in qualche modo che cosa era successo con Spike. E ora che erano finalmente da soli, volesse affrontarla...
    Che cosa avrebbe fatto? Avrebbe negato? Avrebbe ammesso? 'Almeno io non faccio finta di essere quello che non sono', ricordò le parole del vampiro. Continuare a mentire a Riley significava aggiungere al danno la beffa. Fare finta che le cose tra di loro non fossero cambiate, che lei fosse una fidanzata modello, fedele e leale. Aveva continuato a mentire – no, a omettere la verità - nella speranza di salvare la loro relazione. Ma una relazione dovrebbe basarsi sull'onestà, non su un castello di cose non dette, rifletté. No, dovevano essere onesti l'un con l'altra. Le cose non funzionavano più e ciò non era colpa di Spike. Spike aveva solo approfittato della loro frattura e l'aveva allargata, ma non era il motivo della loro rottura. Per questo non voleva dirgli di loro. Non voleva che Riley se la prendesse con Spike e che provasse ad ucciderlo per questo.
    “Del suo chip?” offrì lui, vedendo che non rispondeva.
    “Oh...” Le gambe di lei cedettero quasi per il sollievo. Faith, Adam, la scomparsa di Giles, Riley, Spike... sembrava che tutti si stessero impegnando per farla andare via di testa.
    “Avrei potuto avvisare l'esercito, assicurarmi che gliel'avrebbero reimpiantato. Avremo avuto il loro aiuto per catturarlo...”
    Buffy scosse la testa. Lui voleva sempre risolvere tutto con i mezzi dell'esercito. Beh, era stata addestrato a quello, a pensare a quel modo. Tuttavia, il pensiero che doveva essere onesta con Riley continuava a girarle nel cervello, pungolandola ogni tanto sul gomito affinché si liberasse di un peso.
    “Riley, devo dirti una cosa...” iniziò, prima che il coraggio le venisse a mancare.
    “Buffy, Spike è una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere in qualsiasi momento. Lascia che me ne occupi io,” la interruppe Riley, e per qualche motivo Buffy trovò la sua insistenza fastidiosa. “Se per te è difficile, visto che vi conoscete da anni e avete anche collaborato insieme qualche volta, lascia che provi io ad ucciderlo.”
    “No!” La ragazza si stupì per la propria determinazione. Non voleva che Riley rischiasse la vita per uccidere Spike! E comunque, doveva essere lei a decidere che cosa fare con lui. Come osava...? “Io sono la Cacciatrice e decido io che cosa fare con i demoni. Spike è sotto il mio controllo. Non azzardarti ad alzare un dito contro di lui senza il mio permesso.”
    “Ma... cosa stai dicendo? Ti rendi conto di quello che-”
    “Spike non è affar tuo. E resterà in vita finché lo dirò io.” Non sapeva da dove le era venuta fuori la necessità di proteggere il vampiro. Sapeva solo che, come doveva proteggere Riley da Spike, doveva anche proteggere Spike da Riley.
    Riley si guardò in giro, spazientito. “Stai scherzando, vero?” Lei fece di no con la testa. “Lo sai che non puoi fidarti di lui e che avresti già dovuto ucciderlo da un pezzo? Pensi di avere tutto sotto controllo ma non è vero, Buffy. Forse lui sta solo facendo finta di essere buono, vi sta solo illudendo per poi attaccarvi tutti quando meno ve l'aspettate.”
    “Lo so esattamente, credimi.”
    Il ragazzo scosse la testa. “Sì, certo. Continua pure a lasciarlo in vita. E magari portalo pure con te domani, visto che di lui ti fidi così tanto!”
    “Dio Mio Riley, lo sai che non è così!”
    “E' incredibile, non solo non lo uccidi, ma ora vuoi anche impedire a me di farlo. Avanti, che cosa c'è tra te e Spike?”
    “Che cosa?! Non c'è niente tra me e Spike!” rispose Buffy d'impulso, mordendosi la lingua per quella bugia. No, Riley non doveva saperlo. Non doveva prendersela con Spike per il fallimento della loro relazione.
    “Ascolta... Mi hanno offerto un lavoro all'estero.”
    Eh?! E adesso che c'entra?
    “E' una buona occasione, un'ottima occasione, e io devo sapere...” continuò Riley. “Buffy, dammi una buona ragione per rifiutare.”
    Lei si portò una mano alla bocca. “E' per questo che eri sempre impegnato? Hai fatto dei colloqui? Perché non me l'hai detto prima?”
    “Te lo sto dicendo ora. Non ero molto contento di continuare a lavorare nell'Iniziativa, dopo quello che abbiamo scoperto, così ho mosso un po' le acque in giro. Sinceramente, non mi aspettavo che mi offrissero un lavoro così distante. Però è davvero una buona occasione. Potrei fare carriera, potrei... E sono indeciso Buffy. Andare all'estero significherebbe vederci davvero poco.”
    “O non vederci affatto,” commentò amaramente Buffy. Perché era così delusa? Quando lui le stava offrendo su un piatto d'argento il modo per lasciarlo? Era come se da una parte lei si fosse impegnata a salvare la loro relazione e dall'altra, lui si fosse solo impegnato a dividerli maggiormente. No, ragionò Buffy, la verità era che era proprio finita. E se proprio doveva essere onesta con sé stessa, doveva ammettere che strusciarsi addosso a Spike nel vicolo fuori dal Bronze o portarselo a letto, non era stato davvero un buon modo da parte sua per cercare di salvare la loro relazione.
    “Vorrei che tu fossi la mia ragione per restare, ma non sono più sicuro di quello che vuoi. Negli ultimi tempi sei stata così distante... distratta... come se non fossi più felice di stare con me.”
    Buffy si passò le mani tra i capelli. “Riley... Non posso decidere io della tua vita. Però hai ragione, le cose non sono più come prima. Mi dispiace. Avevo intenzione di parlartene al più presto...”
    “Tutto molto commovente Agente Finn, quand'è che ti togli dalle palle?”
    Buffy chiuse gli occhi e gemette. Quello stronzo! Allora era così? Si era nascosto da qualche parte e aveva ascoltato tutto?
    “Oh, siamo nervosi?” controbatté Riley. Buffy rivolse gli occhi al cielo e pregò il signore delle Cacciatrici affinché le cose non precipitassero di nuovo. “Che succede, Spike? La tua fidanzata ti ha lasciato e nessuna donna riesce più a sopportarti? E' per questo che continui a venire qua a rompere le palle? Non hai altri modi per passare il tempo?”
    Buffy lo vide prima di sentirlo, quel guizzo di cattiveria misto all'incertezza nei suoi occhi celesti ora spalancati per l'offesa, quel guizzo che non presagiva niente di buono. Si parò tra Riley e il vampiro, proprio mentre quest'ultimo iniziava a dire “Sì, giusto, quando non sto scopando con...” e lo fulminò con lo sguardo, sfidandolo a continuare e implorandolo al tempo stesso di non farlo. Spike abbassò lo sguardo su di lei e lei si sentì tremare le gambe. Era così vicino a spifferare tutto al suo fidanzato, così vicino a scavarle la fossa e a scavarsi la propria... Poi il suo sguardo si addolcì lentamente e il vampiro girò la testa di lato, mordendosi il labbro, preferendo non guardarla in faccia mentre le faceva il piacere di trattenersi.
    “Te lo chiedo di nuovo, che cosa c'è tra te e Spike?” chiese la voce scocciata di Riley dietro di sé.
    “Non c'è niente soldatino. E' solo che Buffy ogni tanto mi trova... utile.” Spike accentuò l'ultima parola, guardandola negli occhi e facendola arrossire. “Beh, io me ne vado. Sono stufo di sentirvi,” aggiunse con non-chalant, mentre passava loro accanto.
    Buffy sbatté le palpebre, confusa per il suo comportamento. Si era trattenuto per lei? Che cosa era tornato a fare, se non per dire la verità a Riley? Era confusa ma gli era anche molto grata. Se Riley avesse scoperto quello che era successo tra loro, era sicura che avrebbe fatto di tutto per impalettare il vampiro. E Spike avrebbe fatto di tutto per fare del male a Riley. E lei non voleva che succedesse nessuna di queste due cose.
    --------------
    Non c'era stato molto da aggiungere. Tra loro era finita. Riley camminò verso il campus da solo a testa bassa, deluso per come erano andate le cose. Amava Buffy, la amava davvero, ma lei faceva parte di un modo completamente diverso dal suo, con delle idee che andavano contro tutto quello che gli avevano insegnato. Aveva pensato che avendo un obiettivo in comune, lavorando assieme per sconfiggere i demoni, la loro relazione sarebbe stata più forte che mai. E invece...
    Ad un certo punto, si accorse che i suoi piedi stavano prendendo una direzione strana, volendo fare il giro della Lowell House invece che entrarci dal portone. E lui non poteva fare nulla per fermarli. “Che cosa sta succedendo?” si chiese, realizzando di non avere più il controllo completo del suo corpo.

    TBC
     
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  4. Silvia_1899
     
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    Urca!! Ci siamo già liberate di Riley?? :D
    Molto bene!!!
    Beh certo, come fidanzato forse si... ma pare di no sotto altri aspetti... :huh:
    Spero che Spike sia "abbastanza" sincero con lei e non faccia troppo il cretino con i doppi giochi, altrimenti si giocherà tutte le chances!!
     
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  5. elijem
     
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    adoro questo capitolo e in questa storia buffy mi sembra più coscente del fascino di spike..evvai !!! Cmq ora cHe ci siamo liberati di Riley? ??? e forza buffy fagli capire che ci tieni a lui e non sei la solita !!!!
     
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  6. kasumi
     
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    visto che avete già letto, pubblico anche il 7!! :wub: :wub:


    Capitolo 7

    Perché l'aveva fatto? Perché si era trattenuto? Pensava il vampiro, mentre girovagava nervoso per la sua cripta il mattino del giorno dopo, interrogandosi sulle proprie azioni. Anche se adesso era senza il chip e non avrebbe dovuto temerla, non gli era andato di umiliarla o di farsi odiare. Era già stata umiliata abbastanza dal suo fidanzato, che l'aveva praticamente appena lasciata. Umiliata dal fatto che era stato Riley a lasciarla e non il contrario...
    Se lui avesse detto la verità su quello che era successo tra loro, che poi era il motivo per cui era uscito allo scoperto, era sicuro che Buffy l'avrebbe odiato. Ed era stato proprio il suo sguardo a fermarlo. Vedendo la sfida nei suoi occhi e immaginando la delusione ed il disgusto con cui l'avrebbero guardato nei giorni successivi, se lui avesse portato a termine il suo piano. E l'odio... no, non voleva farsi odiare dalla Cacciatrice. Che cosa aveva da guadagnarci? Avere una Cacciatrice alle costole poteva essere divertente ma era anche una mossa stupida. Lei ci aveva messo gli occhioni dolci e Spike il proprio buon senso insieme al suo istinto di conservazione, e alla fine aveva ingerito il suo boccone amaro e se n'era andato.
    Non era stato nessun fottuto momento di debolezza.
    E non l'avrebbe aiutata perché ci teneva a lei. Cazzo, non gliene fregava un bel niente di lei! Non voleva aiutarla. Come le aveva detto, il suo era solo un desiderio di vendetta contro quei commando che gli avevano rovinato la vita. E poi figuriamoci se poteva perdersi la rissa più interessante del momento! La carneficina che ne sarebbe derivata.... tutto quel sangue, pezzi di demoni e umani, tutti insieme. Non se lo sarebbe perso per nulla al mondo!
    Se continuava a ripeterselo per un'altra decina di volte, forse ci avrebbe creduto pure lui. Maledetta Cacciatrice! La verità era che non riusciva a starle distante. E non gli andava che quel mostro di Adam piazzasse le sue orride zampe su di lei...
    Questa sera, ripeteva tra sé. Questa sera mostrerò ad Adam di che cosa è capace un vampiro. E fu con questo pensiero che entrò nel tunnel delle fognature per raggiungere l'appartamento di Giles e accordarsi con la Cacciatrice per come affrontare il bestione.
    -------------------
    “Non se ne parla nemmeno!” Xander si alzò dal suo posto dal divano di Giles, per mettersi a camminare nervosamente per l'appartamento. “Non abbiamo bisogno di Spike per questo.”
    Giles si sistemò meglio gli occhiali sul ponte del naso. “Spike è un vampiro molto forte e potrebbe esserci utile per distrarre Adam mentre noi facciamo l'incantesimo.”
    Stavano parlando di unire le loro forze per sconfiggere Adam. ora che avevano le piantine dei laboratori e sapevano dove andare a colpire. L'ibrido era ancora troppo forte per loro, così Xander aveva suggerito scherzosamente che ci sarebbe voluta una persona con la forza di Buffy, i poteri magici di Willow e la conoscenza delle lingue di Giles; poiché per indebolire Adam avevano bisogno di recitare vicino a lui un incantesimo in lingua Sumera. Giles aveva concordato che si trattava di un'ottima idea e aveva suggerito di unire le loro essenze attraverso un ulteriore incantesimo, richiamando anche i poteri della prima Cacciatrice. Tutto il procedimento però era molto rischioso e una distrazione poteva rivelarsi fatale. Così Buffy aveva chiesto se, secondo loro, la presenza di Spike avrebbe potuto essere d'aiuto.
    “Sempre che non faccia il doppio gioco e sia dalla parte di Adam,” terminò Giles, scuotendo la testa.
    “Spike! Di tutte le persone vive o morte o non-morte di tutto il pianeta, vuole proprio Spike. Ma che cosa le succede?! Veramente, vorrei saperlo,” continuò Xander. “Da quando l'ha aiutato a nascondersi mentre era un Fryarl, è tutto un parlare bene di lui: Spike non è così cattivo, chiediamo a Spike di aiutarci, Spike lo saprà perché è un demone. Porca miseria! Si può sapere che cosa le ha fatto? Il lavaggio del cervello? O forse l'ha drogato?”
    Anche Buffy aveva qualche sospetto a riguardo. Del resto, non è che Spike avesse potuto sedurre Giles come aveva fatto con lei. O forse sì? Buffy scosse la testa per scacciare l'immagine poco opportuna di Giles e Spike in atteggiamenti intimi che le era venuta alla mente. Però c'era da dire che il doppio gioco del vampiro si era rivelato utile per capire i piani di Adam. E gli aveva fruttato anche le piantine. Riley dal canto suo, che aveva lavorato lì dentro per mesi, non aveva colto molte informazioni a parte il fatto che Adam era alimentato da un nucleo d'uranio impiantato nel suo petto. Ed ora si apprestava a partire per l'estero, così non li avrebbe nemmeno aiutati a sistemare i casini che aveva fatto la sua tanto amata mentore. Ma forse era meglio così. A nessuno piaceva combattere contro i propri ex-colleghi e amici.
    Un sospiro rassegnato eruppe dalle labbra dell'Osservatore, mentre si massaggiava la fronte. “E' solo che ultimamente ho avuto modo di pensare... e di conoscerlo meglio. E penso che, con il dovuto incoraggiamento, Spike possa diventare un valido alleato.”
    “Anche senza chip?” chiese Willow con incertezza.
    “Va bene, andiamo senza di lui,” annunciò Buffy, incrociando le braccia e prendendo una decisione. Le incertezze non li avrebbero portati da nessuna parte. “Questa cosa è troppo importante, non possiamo correre dei rischi inutili. Non dobbiamo dimenticare che Spike ha collaborato con Adam e che senza il chip potrebbe ferire dei soldati o addirittura noi stessi. E io non posso tenerlo d'occhio, se sono impegnata con Adam.”
    “Giusto,” concordò Xander, muovendo un braccio verso di lei.
    “Concordo,” ammise Giles.
    “Allora, cosa aspettiamo a prepararci?” chiese Buffy in tono determinato.
    Willow afferrò alcuni sacchetti di erbe e di sabbia e il resto dell'occorrente per l'incantesimo, mentre Giles raccoglieva il libro degli incantesimi in Sumero, una zucca magica e delle candele.
    Era strano prepararsi ad affrontare un nemico in questo modo, pensò Buffy mentre raccoglieva le corde che sarebbero servite loro per calarsi dal condotto degli ascensori della Lowell House. Sperava solo che andasse tutto per il verso giusto.
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    Spike bestemmiò in turco per tutto il tragitto fognario verso il campus. Perché non l'avevano aspettato? Quando era arrivato all'appartamento dell'Osservatore l'aveva trovato fottutamente vuoto, senza neanche un messaggio per lui. Così si era affrettato a raggiungere il campus universitario, sicuro di trovarli lì. E infatti, non appena era uscito all'aperto, al riparo dell'ombra offerta da qualche albero, li aveva trovati esattamente all'entrata della Lowell House. Ha! Che stupidi che erano, a pensare di poter entrare da quella parte. Cioè sì, tecnicamente ce l'avrebbero fatta, ma sarebbero stati accolti da un plotone di soldati! Se solo lo avessero aspettato e ascoltato... gli avrebbe rivelato l'esistenza dell'entrata posteriore, quella nascosta che portava direttamente al laboratorio segreto di Adam. Quella che lui avrebbe preso, perché non aveva nessuna voglia di farsi catturare di nuovo da quei soldati. Ma solo quando sarebbe stato il momento giusto per agire.
    -------------------------
    “Colonnello...” Buffy stava provando a far ragionare il capo dell'iniziativa, ma sembrava che non ci fosse verso. Stupidi militari, stupide zucche vuote cocciute col paraocchi.
    “Stia zitta,” le disse il Colonnello, mentre i suoi uomini tenevano in custodia i suoi amici. “Avete del coraggio, signorina, lei ed i suoi amici ad entrare come se niente fosse dentro un'installazione governativa, brandendo delle armi come...” Aprì il borsone che il gruppo aveva portato con sé e che i militari avevano sequestrato. “...una zucca?”
    “E' una zucca magica,” offrì Giles.
    “Che razza di pazzi siete?” chiese il Colonnello, mettendo giù la zucca incriminata.
    “Adam è qui, Colonnello. All'Iniziativa.” Disse Buffy, ma l'uomo sembrava non volerla ascoltare. “Tutte quelle celle di contenimento superaffollate, è opera di Adam. Ha messo un cavallo di troia al vostro interno e sta solo aspettando di-”
    “Tutta l'installazione è monitorata ventiquattrore su ventiquattro.”
    “Anche il laboratorio segreto?” offrì Willow.
    “Incluso tutto!” rispose il Colonnello. Un secondo di pausa. “Che laboratorio segreto?”
    “Quello che sta usando Adam. Quello costruito per lo stadio finale del progetto 314,” spiegò Buffy. Allo sguardo vuoto del Colonnello, aggiunse. “E lei non ha idea di che cosa io stia parlando.”
    “Io so tutto quello che succede qui.” riprese il Colonnello, sicuro di sé. “Un topo non può muovere la coda qui dentro senza che io lo sappia. E se Adam vuole provarci, siamo pronti ad affrontarlo.”
    “Uhm... e come pensate di avvicinarlo per rimuovere la sua fonte di energia?” chiese Giles.
    “Lo colpiremo simultaneamente con diversi taser, incapacitandolo col massimo voltaggio che possiamo ottenere,” rispose il Colonnelo.
    “Bel piano,” commentò Xander. “Colpisci e nasconditi.”
    “Ho visto come Adam reagisce quando viene colpito con i taser,” controbatté Buffy. “Si nutre della loro energia. Colpirlo con diversi taser è come offrirgli un buffet!”
    “Mi sta dicendo che cosa devo fare? Qual'è il mio lavoro?” L'aggredì il Colonnello.
    “Questo non è il suo lavoro. E' il mio.” Lo minacciò Buffy. “Voi, l'Iniziativa, i ragazzi al pentagono... questa cosa è al di sopra delle vostre possibilità. Vi state mettendo contro delle forze primordiali che non riuscite a comprendere.”
    “E voi sì?” chiese il colonnello con tono di sfida.
    “Io sono la cacciatrice. Siete voi che state giocando sul mio territorio.”
    “Lassù forse,” rispose il Colonnello. “Ma quaggiù, sono io che comando.”
    Le luci si spensero all'improvviso, quasi a voler contraddire la frase dell'uomo.
    “Signore, è saltata l'energia elettrica. E le fonti di backup non stanno rispondendo” spiegò uno dei soldati vicino al monitor.
    “E' Adam,” disse Buffy, preparandosi a combattere, mentre gli schermi di sorveglianza mostravano tutte le porte delle celle di contenimento che venivano alzate ed i demoni uscire nei corridoi.
    ------------------
    Mentre all'interno dell'iniziativa si stava già consumando la sanguinosa guerra tra umani e demoni, Buffy correva insieme a Giles, Willow e Xander verso l'area del progetto 314. Willow aveva intuito, guardando le pianimetrie, che il laboratorio segreto di Adam doveva trovarsi proprio là dietro, visto che le tubature di acqua, gas ed energia elettrica finivano tutte misteriosamente in un muro, e dietro di quel muro non sembrava esserci nulla.
    I ragazzi spostarono uno scaffale a ruote con diverse taniche sopra, e Buffy testò il muro, scoprendo quasi subito la porta segreta che portava al laboratorio. Giles iniziò a disporre il contenuto del borsone su un tavolo di acciaio. Il laboratorio dove si trovavano era deserto ed era ben distante dalla carneficina che stava avvenendo all'interno della struttura.
    “Appena entro, bloccate la porta dietro di me,” disse Buffy, prima di procedere con il piano. “Questo posto va bene come centro magico?”
    Giles annuì “Penso di sì.”
    “Quanto tempo ci mette il rituale a fare effetto?”
    “Circa cinque minuti.”
    “Buffy, non mi va che tu entri lì dentro da sola,” disse Xander.
    Lei si girò, memore del loro abbraccio pacificatore nell'ascensore, e gli sorride “Non sarò sola.”
    Era vero, nell'ultimo periodo si erano separati gli uni dagli altri, perdendo l'entusiasmo che li aveva uniti all'inizio, l'entusiasmo di fare le cose insieme e la fiducia di confidarsi l'uno con l'altro. Xander aveva iniziato a vedersi con Anya e non si era iscritto al liceo, al contrario di Buffy e Willow. Buffy aveva iniziato a vedersi con Riley, e Willow si era trattenuta spesso con il suo gruppo wicca, senza contare la crisi esistenziale di Giles, che con la distruzione del liceo di Sunnydale si era ritrovato all'improvviso senza un lavoro ed aveva cominciato a bere. Ma durante la loro riunione, avevano capito che potevano sconfiggere Adam solamente mettendo insieme le proprie forze, e si erano scusati l'un l'altro per essersi allontanati dal gruppo e aver perso l'armonia di un tempo. Poi avevano giurato che si sarebbero impegnati a non perdersi di vista e a sostenersi a vicenda.
    Un passo dietro l'altro, Buffy avanzò lentamente nel corridoio e scoprì che terminava in una grande stanza rettangolare qualche metro di dislivello al di sotto a dove si trovava. Era attrezzata con dei lettini d'acciaio, scaffali e carrelli con attrezzi chirurgici. La sua attenzione venne catturata da una figura legata ad una sedia e Buffy strinse gli occhi per metterla a fuoco. Quando realizzò che si trattava di Riley, sussultò e si affrettò a scendere la scala a pioli per raggiungerlo.
    “Riley? Sei ferito?” gli chiese, chiedendosi quando Adam l'avesse catturato. Doveva essere stato dopo che si erano separati la sera precedente.
    Ma lui continuava a fissarla senza risponderle. “Dì qualcosa.”. Stava per cominciare a slegarlo, quando si accorse che il suo sguardo implorava la sua attenzione. Quando la ricevette, guardò qualcosa alle sue spalle, e la ragazza si voltò seguendo il suo sguardo. La Professoressa Walsh ed un altro dottore stavano in piedi in mezzo alla stanza e stavano camminando lentamente verso di lei, ma si comportavano in modo strano, tipo degli zombie, e i loro camici erano insanguinati. “Che succede? Perché non mi rispondi?” chiese di nuovo, mentre una parte del suo cervello le diceva che la Professoressa Walsh avrebbe dovuto essere morta.
    “Non può. Non è programmato per farlo.”
    Buffy si voltò verso la voce di Adam, che era apparso in fondo alla lunga stanza rettangolare, ma si sentì afferrare improvvisamente alle spalle. Si trattava di Forrest, rianimato e combinato con un demone giallo, che ora cercava di trattenerla mentre la professoressa Walsh si avvicinava a lei con attrezzo per farla a pezzi.
    Ora che l'aveva vicino, Buffy poteva vedere che cosa era diventata. Senza battere ciglio, la ragazza le tirò un calcio e la mandò a volare verso un tavolo chirurgico, mentre il rumore metallico di una grata che si sfracellava sul pavimento attirò la sua attenzione sulla destra. Tutti si girarono verso il rumore e videro Spike lanciarsi nella stanza dall'alto.
    “Spike.” Disse Adam, non appena il vampiro atterrò sul pavimento. “Sei venuto ad unirti al massacro?”
    “No, sono venuto a prenderti a calci nel sedere.” Il vampiro raggiunse i due dottori e strappò velocemente dalla loro schiena i tubi con il fluido che li alimentava. Essi non opposero molta resistenza, i loro movimenti erano talmente lenti che non glielo permettevano, sempre che il loro cervello fosse ancora in grado di ragionare. Sembrava che Adam li avesse rianimati solo per eseguire degli ordini. I loro corpi si piegarono su se stessi come due bambole di pezza e Spike si avvicinò a Forrest con l'intento di attaccarlo, dando l'occasione a Buffy di correre dietro ad Adam che si stava allontanando dal laboratorio. Se l'ibrido era rimasto sorpreso dal suo voltafaccia non l'aveva dato a vedere. Spike si chiese brevemente se Adam aveva messo in conto la possibilità del suo tradimento, quando gli aveva asportato il chip prima che avesse portato a termine i loro piani.
    Spike lanciò uno sguardo veloce verso Riley, che giaceva legato su una sedia, incapace di parlare. “Sei proprio un bello spettacolo,” gli disse, prima di afferrare un bastone da terra e lanciarsi verso Forrest. Nel frattempo, nel laboratorio lì vicino, Willow iniziava a recitare l'incantesimo per unire le loro essenze mentre Giles accendeva le candele.
    Messo Forrest fuori combattimento, il che si era rivelato più complicato di quanto si era aspettavo, Spike corse alla ricerca di Buffy per darle man forte. La trovò dentro una stanza con dei computer e altre attrezzature, in difficoltà mentre combatteva contro Adam.
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    Lottare corpo a corpo con Adam, diede a Buffy la conferma che l'ibrido era ancora troppo forte per lei e che non avevano molte possibilità di farcela, fino a che l'incantesimo di unione non avesse avuto il suo effetto. Ad un certo punto, vide Spike apparire sulla soglia della stanza. Restò lì in disparte a vederli combattere, e la Cacciatrice si chiese brevemente che intenzioni avesse. Dopo un po', come a rispondere a quella domanda, il vampiro iniziò a cercare di colpire Adam a sua volta. La forza del vampiro era simile alla sua e non le dava un vero vantaggio, ma le permetteva di guadagnare del tempo. Infatti, se l'incantesimo non si sbrigava a dare i propri frutti, entrambi sarebbero diventanti carne da macello. Anzi, preziosi pezzi che l'ibrido avrebbe riutilizzato per formare il suo esercito. Il pensiero le diede i brividi e Buffy si sforzò di non pensarci.
    “Per fortuna che non avevate bisogno del mio aiuto,” disse Spike tra un colpo e l'altro.
    “Guarda che me la posso cavare benissimo anche da sola” disse lei, non volendo dargli soddisfazione, e approfittando del fatto che Adam fosse distratto da Spike per avvicinarsi all'ibrido e afferrare lo spuntone del Polgara dal suo braccio, rompendoglielo contro il proprio ginocchio.
    “Ops, ti ho rotto un braccio.”
    Adam indietreggiò di qualche passo e davanti ai suoi occhi, il braccio spezzato guarì all'istante e venne ricoperto da un mitragliatore. Spike afferrò Buffy e insieme si tuffarono dietro il bancone con i computer mentre Adam iniziava a sparare contro di loro.
    Temporaneamente al sicuro, Buffy pregò ancora una volta che l'incantesimo fosse pronto al più presto. Spike gemette al suo fianco e si sfilò lo spolverino, rivelando che un proiettile l'aveva ferito al braccio. Lei lo guardò, sorpresa perché le aveva fatto scudo con il proprio corpo, e chiedendosi perché avesse deciso di venire ad aiutarli ugualmente, dopo che lei aveva deciso di tagliarlo fuori.
    “Perché...?” gli chiese, senza finire la domanda. Tutti i propri dubbi concentrati in una parola. I loro sguardi s'incontrarono per un attimo e Spike fu il primo a distogliere il proprio a disagio.
    “Sì infatti, stavo proprio riflettendo su quanto sia sottile la linea tra 'ho tutto sotto controllo' e 'come cazzo ci sono finito in questa situazione di merda',” disse lui, riuscendo a strapparle un sorriso. Ma giusto mentre Buffy si apprestava a ringraziarlo, il vampiro si mise improvvisamente ad urlare, prendendosi la testa tra le mani.

    Nota: il dialogo con il colonnello e la parte finale con Adam sono prese dalla 4x21, Forza primordiale. Ho solo aggiunto la presenza di Spike e le interazioni che lo riguardano. Ho pensato che non aveva molto senso riscrivere tutta la scena diversamente, perché il risultato sarebbe stato sempre lo stesso.

    (il prossimo capitolo sarà l'ultimo)
     
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  7. Silvia_1899
     
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    Letto!! L'ultima frase pronunciata da Spike è molto divertente è molto sua!!
    Ma ora che gli prende?? Perché urla prendendosi la testa tra le mani??? :unsure: :(
     
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  8. kasumi
     
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    Lo scoprirete nel prossimo capitolo :ph34r: :ph34r:

    In realtà quella frase l'ho fregata da facebook, mi piaceva e sembrava così da Spike, così l'ho usata per la mia fiction! Ahahah
    Il resto delle battute invece è tutta farina del mio sacco XD

    Ah sì, ho fregato anche quella del "ogni tanto faccio finta di essere sobrio" XDDD
    *fine ammissioni*
     
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  9. Silvia_1899
     
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    Hai fatto bene a fregarla :D
    Tanto è buona anche la farina tua, ma ogni tanto si può anche rubare qualcosa qua e là ;)
     
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  10. kasumi
     
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    Capitolo 8

    Adam osservò il vampiro saltare dietro al bancone con la Cacciatrice, facendole da scudo contro i suoi proiettili.
    Quel vampiro era un fallimento. Tutti i dati e ragionamenti caricati nella sua memoria non riuscivano a spiegare come avesse fatto a sopravvivere così a lungo, senza il distacco emotivo necessario.
    Credeva di averlo convinto, che si sarebbe aggiunto alla rivolta dalla parte dei demoni. Invece no, non solo si era schierato dalla parte degli umani, ma stava anche aiutando la Cacciatrice a metterlo fuori combattimento. E ora aveva preso un colpo al posto suo, salvandole forse la vita.
    Non riusciva a capire.
    I dati a riguardo erano incompleti o mancanti.
    Sapeva che tradire era nella natura dei vampiri, quindi aveva previsto quella possibilità. Ma tradirlo per schierarsi con la Cacciatrice? Era stato imprevedibile. Sapeva che Spike provava attrazione per la donna, ma il suo database diceva che i vampiri non potevano provare affetto o compassione. Che si schieravano dalla parte del potente, del vincente.
    Allora forse era per quello. Lui sapeva che Adam avrebbe fallito e che la Cacciatrice avrebbe vinto.
    Non capiva neanche questo, come avesse potuto succedere. Nonostante tutte le variabili che aveva processato, gli schemi che aveva seguito alla lettera. Aveva fatto tutto secondo le regole, tutto era stato fatto correttamente. Tutto doveva andare come aveva previsto.
    E invece...
    Il vampiro non meritava il favore che gli aveva fatto.
    --------------
    (il vampiro si mise improvvisamente ad urlare, prendendosi la testa tra le mani.)

    La testa di Buffy scattò verso di lui, preoccupata. “Che succede?”
    Spike si alzò in piedi da dietro il loro nascondiglio e si rivolse ad Adam. “Che sta succedendo al mio dannato chip?! Pensavo l'avessi rimosso!”
    “No, l'avevo solo disattivato.”
    “Che cosa?!” tuonò Spike, le mani alla testa. “E questa cos'era? Una scossa di prova? Oppure si è rotto una volta per tutte?”
    “La scossa serve a segnalare che è rientrato in funzione.”
    “Che cavolo...?!”
    “Visto che mi hai tradito, è giusto che annulli il mio mezzo di scambio.”
    “No!” urlò Spike, indicandolo. “Tu! Brutto deficiente di uno stupido ibrido!! Disattiva subito questo chip!”
    Buffy roteò gli occhi. Avrebbe voluto avere una videocamera per filmarlo. Lo sguardo di Spike in quel momento era impagabile, a metà strada tra la disperazione e lo sconvolgimento. “Vedila così, ti ha fatto un favore. Adesso non sarò più costretta ad ucciderti,” disse al vampiro, trattenendo a malapena la gioia. Adam aveva trovato il modo perfetto di fargliela pagare al posto suo. E questo significava anche che Spike sarebbe stato costretto a rimanere a Sunnydale sotto la loro protezione e che non avrebbe più potuto fare del male ad una mosca! E stranamente, quell'idea le piaceva.
    “Ti ho mostrato quello di cui sei ancora capace. Ma non l'hai meritato. Ti ho illuso di essere libero, è questa la tua punizione.”
    Adam alzò il braccio e questa volta, la mitragliatrice venne sostituita con un cannone. Buffy e Spike si abbassarono velocemente dietro al bancone, mentre Adam sparava. In mezzo al fumo, Spike vide Buffy gemere e piegarsi in avanti. Per un terribile momento pensò che fosse rimasta ferita e provò un'intensa fitta al cuore, o a ciò che ne era rimasto al suo posto. Si avvicinò a lei e l'afferrò per le spalle. “Cacciatrice! Buffy?” la chiamò, senza riconoscere la propria voce.
    Le prese il viso tra le mani e vide che i suoi occhi verdi erano spalancati e... no, non erano più verdi. Ora Buffy lo stava fissando con degli occhi gialli e un'espressione estremamente fredda e decisa, come quella di un assassino. Iniziò ad alzarsi da sola e a parlare in una strana lingua, dandogli i brividi, e causando un'immediata reazione nelle sue parti basse. Dannato inferno! Pensò, sistemandosi i pantaloni. Buffy incazzata lo faceva sempre arrapare.
    La guardò con occhi sbarrati mentre girava attorno al bancone dei computer ed avanzava verso Adam. Spike si alzò dal suo nascondiglio per non perdersi la scena. Buffy continuava a parlare, no, a recitare in quella strana lingua. Arrivò di fronte all'ibrido e questi continuò a fissarla impassibile. “Interessante,” commentò, e caricò la mitragliatrice al suo braccio.
    Spike fece per scattare in avanti per andare in suo soccorso, ma poi pensò che questa doveva essere l'arma segreta che aveva trovato contro Adam e che doveva starsene in disparte. La Cacciatrice non aveva più bisogno del suo aiuto ora. Anche se starsene fermo in disparte, senza poter far nulla, lo mandava via di testa.
    Adam sparò dei colpi di mitragliatore e questi rimasero sospesi a mezz'aria tra di loro, come se davanti a Buffy ora ci fosse una barriera invisibile. “Molto interessante,” commentò Adam, leggermente preoccupato. Buffy fece roteare il braccio davanti a sé, il palmo verso Adam, e i proiettili caddero a terra. Poi anche il braccio dell'ibrido si abbassò al suo fianco e la mitragliatrice si smontò da sola, i suoi pezzi che cadevano sul pavimento. Spike sperò che tutto questo finisse al più presto, perché a quel punto era talmente arrapato che bastava che Buffy allungasse una mano verso Adam o qualcosa del genere, e sarebbe venuto subito nei pantaloni.
    Ma no, la Cacciatrice non ebbe pietà di lui, e adesso che Adam aveva perso le sue armi militari, i due avversari iniziarono un intenso combattimento corpo a corpo. Questa volta però, la loro forza era alla pari, e Buffy riusciva facilmente a bloccare i suoi colpi. L'ibrido si trovò ben presto le spalle contro il muro e sussultò mentre Buffy infilava una mano nel suo petto ed estraeva il suo nucleo d'uranio.
    Spike gemette e afferrò il bancone con entrambe le mani, mentre le gambe cedevano sotto di lui. “Cazzo!” imprecò sottovoce, mentre tremava e poi si lasciava cadere dietro al bancone. “Dannato inferno!”
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    Adam guardò il nucleo di uranio che la Cacciatrice aveva in mano, la sua essenza vitale.
    Era stato costruito per rigenerare ogni sua parte ferita in guerra, persino la testa. Era stato programmato per non farsi ingannare dai nemici. Era stato creato perché era la macchina perfetta, il perfetto connubio tra uomo, demone e macchina. Il progetto 314 doveva essere il futuro, il risultato dell'evoluzione.
    Eppure, aveva fallito.
    La Cacciatrice teneva il suo cuore tra le mani e lui semplicemente si spense, come un comune elettrodomestico a cui viene tolta la corrente.
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    Spike sentì cadere qualcosa di pesante e si rialzò a fatica, reggendosi con gambe tremanti. Adam giaceva a terra, e il suo nucleo d'uranio, brillante di luce verde, era sospeso in aria davanti a Buffy, che lo disintegrò con la sola forza dello sguardo. Riley apparve alla soglia della stanza, con una mano insanguinata appoggiata sul petto. “Buffy?” la chiamò, e mentre si avvicinava a lei, la ragazza si accasciò tra le sue braccia.
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    “Buffy?”
    Riconosciuta la voce familiare, la ragazza riprese conoscenza e aprì gli occhi. Si mise seduta e si accorse di essere sopra uno dei lettini del laboratorio. Si guardò intorno. “Sei ferito?” chiese a Riley, fissando il suo giubbino sporco di sangue.
    “Ho dovuto tagliarmi per estrarre il chip comportamentale che la Dottoressa Walsh aveva impiantato nel mio corpo a mia insaputa,” spiegò lui. “Quello che Adam ha attivato ieri sera dopo che ci siamo separati, e con cui mi fa fatto venire fin qui. Ecco perché prima non riuscivo a parlare.”
    Buffy si avvicinò a lui per controllare la ferita. “Che cosa ci fa lui qui?” chiese Riley, indicando con il mento la figura alle sue spalle.
    Buffy si voltò. Spike giaceva seduto per terra, lo sguardo vuoto mentre guardava di fronte a sé. “E' venuto per aiutarci,” spiegò, mentre i ricordi le tornavano alla mente. “Ma Adam ha pensato che fosse più divertente riattivare il suo chip.”
    Gli angoli della bocca di Riley si piegarono verso l'alto. “E' quello che si merita.”
    Mentre Buffy aiutava Riley a camminare verso l'uscita, Giles, Willow e Xander gli corsero incontro.
    “Com'è andata?”
    “Magnificamente,” sorrise loro Buffy. Poi, “Uhm, Giles? Potrebbe aiutare Spike ad alzarsi?”
    ------------------
    Le cose con i suoi amici non potevano andare meglio, Xander sembrava aver trovato la sua anima gemella nell'ex demone della vendetta, Willow aveva ammesso finalmente che Tara era la sua fidanzata, Giles sembrava essersi ripreso dalla crisi di mezz'età e aveva deciso di acquistare il Magic Box, il negozio di magia di Sunnydale, dandosi al commercio. Era davvero una scelta ingegnosa, in realtà. Il posto aveva un seminterrato enorme che avrebbe potuto essere attrezzato come una palestra per gli allenamenti, aveva tavolini e scaffali pieni di libri, perfetti per le ricerche, nonché tutto l'occorrente per fare incantesimi in quantità industriale! E tutti sembravano aver ritrovato l'entusiasmo di stare insieme.
    Riley era stato ricoverato in un ospedale militare assieme ai colleghi sopravvissuti alla carneficina. Gli avevano dato dei punti e lo stavano tenendo sotto controllo per testare eventuali effetti collaterali dovuti all'attivazione del chip. Quando l'avrebbero dimesso, sarebbe partito subito per l'estero.
    E Spike... Beh, Spike aveva sorpreso tutti. Anche se Adam non avesse riattivato il suo chip, Buffy non avrebbe avuto il cuore di trasformarlo in polvere, non dopo che lui l'aveva aiutata con Forrest e aveva preso una pallottola per proteggerla. Non che una pallottola l'avrebbe ucciso, però doveva pur contare qualcosa.
    La ragazza arrivò alla sua destinazione e bussò alla porta della cripta, senza buttarla giù per una volta. Non sentendo risposta, la aprì con cautela e vide una luce provenire dal piano di sotto. Mentre si stava avvicinando alla botola, questa si aprì, rivelando la testa spettinata di Spike.
    “Oh, sei tu?”
    “Posso...?”
    Il vampiro sbatté le palpebre, confuso per un momento. “Io... veramente stavo andando a letto.”
    “A letto?” lo guardò incredula.
    “Beh, è stata una giornata stancante.”
    “Sì, beh, pensavo che potessimo parlare un poco. Riguardo quello che è accaduto oggi.”
    Spike sospirò e scese la scala, facendole posto.
    “Non c'è niente di cui parlare,” iniziò lui, guardandosi intorno a disagio.
    U-hu, il Big Bad ha paura di me? Si chiese la Cacciatrice, mentre si guardava intorno per vedere dove viveva. Non aveva mai visto questo piano sotterraneo della sua cripta. E comunque, per evitare di guardare Spike in faccia. Era troppo adorabile con quei riccioli indisciplinati in testa.
    “Cosa farai adesso?”
    Lui fece spallucce. “Non lo so. Con tutta probabilità, me ne andrò via per un po' da questo orrendo buco di città.”
    Lei gli si fece vicino e iniziò ad accarezzargli il petto attraverso la maglietta nera di cotone. Lui sussultò e Buffy sorrise tra sé. “Sai, stavo pensando...” iniziò, cercando di tirar fuori la sua voce più seducente. “Che potresti rimanere qui ad aiutarci.”
    Si sentì bruciare dallo sguardo che le rivolse il vampiro. “Uhm, e cosa ne riceverei in cambio?”
    Buffy gli sorrise e abbassò le mani per afferrare il bordo della sua maglietta, che tirò poi verso l'alto. Spike alzò le braccia e lasciò che lei gli sfilò l'indumento da sopra la testa. Poi Buffy lo gettò alle sue spalle, senza vedere dove andasse a finire, e piazzò le mani sui suoi pettorali. Le pupille del vampiro si allargarono ed il suo respiro si fece affannoso.
    “E' meglio che questa non sia una presa per il culo, perché-” cominciò a dire e Buffy gli afferrò la testa dietro la nuca e schiantò le proprie labbra su quelle di lui...

    Che bella coppia che erano, nemici ma amanti. E fino a che Spike aveva il chip, Buffy si sentiva un po' più sicura. Lui sarebbe stato costretto a rimanere a Sunnydale per protezione e avrebbe potuto aiutarli, e loro due avrebbero potuto vedersi di nascosto.
    Non sapeva spiegarsi come, ma aveva bisogno di lui. Forse per dare uno sfogo all'adrenalina che aveva accumulato durante lo scontro con Adam o forse per cercare di riempire quel vuoto che Riley le aveva lasciato... Aveva bisogno di lui e se lo sarebbe preso, ancora e ancora. Tanto a lui non dispiaceva affatto. E il sapere di avere questa libertà, di poterlo avere quando lo desiderava, e di avere potere su di lui, le dava alla testa.

    “Lo sai che questa volta il tuo fidanzato non ha fatto un bel niente, vero? Se n'è stato tutto il tempo legato come un salame, senza neanche parlare, mentre io mi davo da fare per aiutarti.”
    Buffy sorrise mentre era a cavalcioni su di lui, ondulando il proprio corpo avanti e indietro.
    “E poi si è tagliato il petto da solo, tanto per fare un po' di scena. Lo sai che è proprio un idiota, vero?”
    Buffy si fermò, incapace di trattenere le risate. Si lasciò cadere sopra di lui e i suoi capelli finirono sulle sue spalle. Poi tirò su la testa e con un dito iniziò a tracciare dei disegni immaginari sul suo petto. “Lo sai che non siamo più insieme, vero?” Lo guardò. “Perciò smetti di fare il geloso.”
    Spike le sorrise. Ma non un sorriso qualunque, le fece il suo sorrisetto preferito, quello che le faceva tremare le gambe, e l'attirò a sé per baciarla.


    FINE
     
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  11. Silvia_1899
     
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    Oh yeah,bene così Buffy... E goditela cavolaccio!!! :xd:
     
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  12. elijem
     
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    wow, ci voleva proprio un finale così, molto da loro, senza dichiarazioni smielate e senza dirsi chiaramente che staranno insieme da adesso in poi.. ma però è questo il finale, ora staranno insieme per sempre !!
     
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  13. kasumi
     
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    Grazie! ^__^
     
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42 replies since 10/1/2017, 02:17   715 views
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