Nel corpo del nemico

What if quarta stagione della puntata “Who are you?”

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  1. kasumi
     
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    Capitolo 4

    Fu di ritorno alla cripta giusto prima dell'alba, e chiuso il portone d'ingresso dietro di sé, passò oltre la sua scorta di liquori con un sorriso, dirigendosi verso la scala che l'avrebbe portato al piano inferiore.
    Non ci credeva ancora... la Cacciatrice gli aveva finalmente ceduto!
    Avrebbe voluto tappezzare tutta Sunnydale con dei cartelloni con su scritto “Buffy Summers me l'ha data!” sull'onda dell'euforia, ma si rendeva conto che una tattica del genere sarebbe stata decisamente controproducente, se voleva ripetere l'esperienza.
    Dannazione, al solo pensiero di quanto la sua entrata era stata calda, scivolosa e avvolgente, rischiava di venire nei pantaloni. Ma non poteva fare a meno di ripensare alla sua fronte dorata, imperlata di sudore, ai suoi occhi tenuti chiusi con forza mentre si concentrava sul proprio piacere... ai suoi seni piccoli ma sodi, così morbidi... le loro punte rosee inturgidite, che sembravano implorarlo di farsi prendere in bocca...
    Il suo abbandono l'aveva sorpreso. Quasi una fame incontrollabile che le era venuta da dentro, che era stata probabilmente repressa per troppo tempo e l'aveva quasi divorato... Beh, l'aveva anche divorato, letteralmente, ed era stato fantastico...
    Pensare che gli aveva fatto passare una settimana d'inferno, in cui si era comportata come la sua versione più fredda, acida, stitica e stronza che mai, facendosi odiare con tutto il cuore. Aveva continuato a prenderlo a pugni sul naso e a minacciarlo, sebbene aveva faticato a nascondere un po' di rossore, quando le aveva fatto una delle solite allusioni. E quindi anche lui aveva continuato a comportarsi come lo stronzo di prima.
    Per un attimo, aveva anche pensato alla possibilità che lei avesse chiesto alla Rossa di farle dimenticare quello che era successo tra loro in quel vicolo, e questo lo aveva fatto incazzare enormemente. Una parte di lui voleva metterla alle strette e farle ricordare il proprio tocco nella maniera più diretta possibile, magari dentro le sue mutandine questa volta, e l'altra parte gli urlava di far finta di niente, che era meglio così e che una distanza tra loro era quello che anche lui voleva.
    Ma poi lei era tornata a casa da sua madre e sua madre era uscita e non era più tornata e cazzo, era l'occasione perfetta... e che notte che era stata. Il suo soldatino del cazzo era un buono a nulla, ma lui sì, che le aveva fatto vedere com'era darci dentro per davvero. Oh, sperava di averla rovinata per sempre per tutti gli altri uomini. Questo sì che l'avrebbe resa davvero miserabile.
    E adesso? Adesso che l'aveva avuta, che cosa aveva intenzione di fare? Il sorriso svanì dal suo volto mentre ponderava una risposta a quella domanda. Una vocina dentro di sé gli diceva che ora che l'aveva avuta, poteva anche sbarazzarsene, il che sarebbe stato ancora più facile adesso che aveva quell'ibrido alla Frankestein potenzialmente dalla sua parte. Un'altra vocina invece, gli diceva che ora che Buffy aveva ammesso di volerlo, poteva approfittare del suo corpo ancora per un po', e quindi non gli conveniva ucciderla.
    Assorto nei propri pensieri, non si accorse della presenza estranea nella cripta fino a quando non sollevò lo sguardo per caso e fece quasi un salto sul posto per la visione di Adam.
    “Ho passato del tempo a pensare. Ai vampiri.” Wow, adesso si metteva pure a filosofeggiare, pensò Spike, tenendosi il petto per lo spavento. Adam stava in piedi perfettamente immobile come una bella statuina (magari non così bella) e sembrava fissare il vuoto (o magari la ragnatela nell'angolo), il viso inespressivo e immobile anch'esso, come quello di un manichino. In quei momenti, Spike si chiedeva se fosse il robot o l'umano in lui a parlare. Il demone, beh, quello non filosofeggiava. Distruggeva e basta. “Avete paura della morte, ed essendo immortali, la temete ancora di più rispetto alle creature per le quali essa avviene naturalmente. I vampiri sono un paradosso. Demoni in un corpo umano. Camminate in entrambi i mondi ma non appartenete a nessuno dei due.”
    “Uhmmm ok. Riflessione interessante. Sei venuto qui per...?”
    “E' ora di mettere in moto il nostro piano,” gli rispose l'ibrido mezzo culturista, sporgendogli dei dischetti per computer.
    “Dei dischetti? E' uno scherzo?” Chiese il vampiro, sgranando gli occhi.
    “Li farai avere alla Cacciatrice.”
    “Cosa c'è lì dentro?” fece un cenno con il mento verso la mano protesa di Adam. “Devo pur dirle qualcosa, no? Per farle venir voglia di vederne il contenuto. Non penso che 'il servizio fotografico di Patrick Dempsey nudo col gatto in braccio' basti ad incuriosirla.” Ci pensò su un attimo. “Aspetta, forse sì.”
    “Calma, vampiro. Ti spiegherò tutto quando sarà il momento. La cosa importante, è che lei si trovi nel posto che voglio io e al momento che voglio io.”
    -----------------------

    Buffy si svegliò strabuzzando gli occhi e allungando le braccia sopra la testa, un sorriso soddisfatto a illuminare i suoi lineamenti. “Mhhh” mormorò, muovendosi per tirarsi su dal letto. “Chi l'avrebbe mai detto?” chiese a sé stessa, camminando pigramente lungo il corridoio per andare in bagno. Ma quando arrivò davanti allo specchio e vide il suo collo nel riflesso, pieno di aloni viola scuro a causa delle eccessive attenzioni di Spike, il sorriso sparì immediatamente dal suo volto e la realtà le piombò addosso come un macigno.
    “E adesso chi li spiega questi a Riley?”
    --------------

    Giles non era in casa, il che era un male, perché significava che aveva del tempo per pensare.
    Stringendosi nel giubbino di pelle, Buffy si chiese se valeva la pena aspettare il proprio Osservatore fuori di casa sua, poiché non aveva idea di dove fosse e a che ora sarebbe tornato. Aveva il bisogno di parlargli di Spike perché, a parte la stranezza del suo comportamento nell'ultimo periodo, aveva il dubbio che il suo chip non funzionasse più. Infatti, ripensando a mente lucida a quello che era successo quella notte e anche la volta prima, Buffy si era resa conto che c'era stata più di un'occasione in cui il vampiro le aveva afferrato i polsi con un po' di forza, senza nessuna conseguenza.
    Ma aspettare senza fare nulla comportava avere il tempo per pensare, e Buffy non voleva pensare. Doveva tenersi impegnata con qualcosa... Pensare a Spike o a Riley le dava solo un gran mal di testa. Non sapeva che cosa doveva fare con Riley. Non le era mai capitato di tradire (non si riteneva quel tipo di ragazza!) e il suo buon senso le diceva che, se desiderava un altro uomo, avrebbe dovuto lasciare il primo. Perché voleva bene a Riley e lui non meritava questo. Ma non se la sentiva di lasciare la sicurezza che poteva darle un ragazzo come lui, e per cosa poi? Riley avrebbe potuto darle un futuro ed era sicura di amarlo. Cedere alle avances di Spike era stato un errore, un momento di debolezza, ma non aveva nulla a che fare con ciò che voleva il suo cuore. E parlando di Spike, se il suo chip non funzionava più, o aveva trovato il modo per rimuoverlo, c'era una buona probabilità che sarebbe tornato ad essere cattivo e che quindi avrebbe dovuto ucciderlo. Ma se quella era la sua intenzione, perché non se n'era andato via da Sunnydale?
    “Succede che ti voglio così tanto”
    Le membra di Buffy tremarono al ricordo delle sue parole e del suo sguardo ed il suo cuore iniziò a battere all'impazzata... Era forse rimasto per lei? Per avere una specie di vendetta? Sedurla invece di ucciderla? La possibilità le dava i brividi. Spike era un vampiro molto pericoloso e imprevedibile, e il fatto che si fosse fissato con lei, non le faceva di certo fare i salti di gioia. Eppure... eppure non le aveva fatto del male. Ma Buffy rabbrividì al pensiero di quello che avrebbe potuto accadere se lei non gli avesse ceduto, chiedendosi se lui l'avrebbe presa con la forza, pur di ottenere quello che voleva. Il suo buon senso le diceva di non fidarsi di Spike. E pure la sua esperienza passata non la incoraggiava in tal senso. Se non poteva fidarsi di un vampiro che aveva giurato di amarla, come poteva dare a Spike il beneficio del dubbio?
    No, doveva essere chiara con lui. E stare lì ferma ad aspettare non le faceva bene. Buffy annuì a sé stessa in modo risoluto e si avviò nella direzione dalla quale era pervenuta. Magari avrebbe studiato un po' in casa, per rimediare a quel cinque in letteratura. Studiare l'avrebbe tenuta sicuramente impegnata.
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    Attento a seguire un andamento perfettamente rettilineo e a tenere la mano dannatamente immobile, Spike procedette con il proprio lavoro, stringendo la mascella per la concentrazione, passata dopo passata. Ogni movimento attento della sua mano era il risultato di anni di studio ed esperienza. Tirò indietro la testa per osservare il proprio operato con occhio critico e soffiò sulla vernice ancora fresca per velocizzare il processo di asciugatura.
    Il portone d'entrata della cripta si spalancò all'improvviso, tuonando contro la parete di pietra, facendolo sobbalzare e facendogli cadere la bottiglietta di smalto nero ancora aperta sul pavimento.
    “Cazzo! Fottutissimo cazzo!”
    Il vampiro guardò con orrore la macchia nera che si allargava sul pavimento di cemento, portandosi una mano sulla fronte. “Chiunque tu sia, devi avere davvero un buon motivo per essere entrato in casa mia in questo modo, perché se così non fosse, ti auguro di incontrare molto presto una morte assai lenta e dolorosa...” alzò lo sguardo lentamente e l'orrore in esso si trasformò in curiosità, alla vista di un agitato demone cornuto dalla pelle grigia.
    “Sgnarlfrrgnack ukav badundagnrock!” urlava il demone nella sua lingua. Spike corrugò la fronte e gli si avvicinò per ispezionarlo meglio. Aveva un acuto spuntone osseo su entrambe le spalle e anche la colonna vertebrale sembrava sporgere in parte dalla schena, come avveniva per certi dinosauri illustrati nei libri scolastici. Ai lati del volto, al posto delle orecchie, aveva questi due grandi corni curvi, come quelli di un ariete. Il demone continuava ad urlare e ad agitare le mani, cercando chiaramente aiuto, e Spike stette un bel po' a fissarlo con un sorriso in volto, godendosi lo spettacolo.
    “Che cazzo stai facendo nel corpo di un Fryarl, amico?”
    Il demone smise di agitarsi. “Mi puoi capire?”
    “Certo che ti capisco, Giles.” Ammise il vampiro, cercando uno straccio per pulire il pavimento.
    “Sto parlando inglese?”
    “No, stai parlando il Fryarl, ma io conosco la lingua. E... comunque, perché diavolo sei improvvisamente un demone Fryarl? Ti sei svegliato così stamattina?” Si accucciò per terra per tamponare la macchia densa e appiccicosa. “Merda. Come cazzo faccio a pulire adesso?”
    “Con dell'alcool?” suggerì il demone.
    “Certo,”sbottò il biondo, “ti pare che un vampiro tenga una cosa altamente infiammabile come l'alcool in casa? Non sono così idiota.”
    Lo sguardo di Giles saltò velocemente alle numerose bottiglie di liquore che il vampiro teneva in un angolo della cripta e fece spallucce, ma disse invece “Ma abbastanza idiota da dipingersi le unghie, però.”
    Spike corrugò la fronte e ci pensò su un attimo. “Sai cosa? Fanculo l'alcool. Ci metterò sopra un tappeto. Dopotutto, questo pavimento fa proprio schifo. Ci metterò un fottio di tappeti. Sarà la cripta più posh di sempre.”
    Giles si schiarì la gola per riavere l'attenzione del vampiro. “Tornando a noi... Sì, mi sono svegliato esttamente così in una camera di Motel, grazie a Ethan Rayne. Devi aiutarmi a trovarlo per farmi tornare come prima, dopodiché possiamo anche ucciderlo.”
    Spike alzò un soppracciglio. “E dovrei aiutarti perché? Per la malvagità del mio cuore?”
    “Beh, tanto per cominciare, potresti ricambiare l'ospitalità che ti ho offerto in questi mesi.”
    “Ah! Se quella era ospitalità. Se proprio volessi ricambiare, potrei ospitarti qui per un po' fino a che non riusciamo a sistemarti. Ho giusto un paio di catene di là. Peccato che non abbia una vasca da bagno! Ma toglimi una curiosità, che cosa ci facevi stanotte in una camera di Motel? Ti sei dato alla pazza gioia, eh? Vecchio mandrillone!”
    Il Fryarl fece un passo all'indietro, sulla difensiva. “Mi ha invitato a raggiungerlo per bere qualcosa insieme, nel nome dei vecchi tempi. E io sono stato talmente idiota da assecondarlo e farmi avvelenare, come se non sapessi di che pasta è fatto.”
    La bocca di Spike si contrasse in una smorfia. “Malvagio. Molto malvagio. Perché non ci ho mai pensato?”


    Nota dell'autrice: alcune battute sono tratte da “Un uomo nuovo”. Anche la riflessione di Adam sui vampiri è una citazione del telefilm. (E ora sapete perché Spike ha deciso di riempire la sua cripta di tappeti! XD)
     
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  2. Silvia_1899
     
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    Beh, si capisce che lui non è ancora cotto di lei ma per ora è solo una cosa fisica... mentre al contrario sembra sia lei ad avere già qualche pensiero vagamente romantico, anche se poi prevalgono quelli negativi, giustamente direi!
    Insomma, tutto nuovo, non in linea con il telefilm.
    Sono curiosa, anche per il fattore Adam...
     
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  3. kasumi
     
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    Capitolo 5

    Le strade di Sunnydale non erano molto trafficate, di notte. La gente poteva sembrare ignara di quello che succedeva a livello demoniaco, ma non era stupida. E c'erano alcuni posti dove i giovani potevano ritrovarsi, come il Bronze o qualche bar aperto fino a tardi, sempre tenendo gli occhi aperti e magari un crocefisso in tasca. Un gruppo di ragazzi stava ridendo e chiacchierando affabilmente proprio fuori uno di questi, con dei drink in mano, quando videro passare una Citroen grigia piuttosto sgangherata davanti al locale.
    “Guarda Tom! Ne girano ancora di quelle!”
    “Sarà un vecchio in pensione.”
    “No, un vecchio in pensione non guida in quella maniera, a meno che non sia ubriaco.”
    “Che dici? Hai mai visto guidare un vecchio ubriaco?”
    “E tu che ne sai?”
    Poco più in là, la macchina accostò sul marciapiede.
    “Ecco che viene fuori il vecchio,” disse uno dei ragazzi. Ma mentre tutti stavano a guardare, invece di un vecchio ubriaco, smontò dalla macchina una strana creatura grigia, con tanto di corna in testa, che si diresse al bancomat per fare un prelievo.
    I ragazzi si guardarono ammutoliti e, dopo uno sguardo al contenuto dei loro bicchieri, decisero di lasciarli sul tavolo senza ultimarli.
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    “Accosta, accosta!” gridò Giles in Fryarl, gesticolando verso il lato della strada.
    “Che c'è amico?”
    Spike affondò l'anfibio contro il pedale del freno, guardando il demone lanciarsi fuori dall'auto e andare a spaventare della gente, ringhiandogli contro con le mani alzate. Poi, una volta che la strada fu deserta, tornò indietro lentamente e risalì in auto.
    Momento di silenzio.
    “Ti sei divertito?” Spike lo guardava con la coda dell'occhio, le mani ancora sul volante.
    “Molto,” rispose il Fryarl con un sorriso soddisfatto. “Avevo un conto in sospeso con quello.”
    Il vampiro alzò un sopracciglio scuro. “Giles ha dei conti in sospeso?”
    “Mi ha strisciato la macchina in parcheggio ed è andato via facendo finta di nulla.”
    Spike alzò anche l'altro sopracciglio.
    “Ehi! Sarà anche vecchia, ma è ben tenuta. E poi ci sono affezionato.”
    “Oh, capisco,” commentò il vampiro, rimettendosi alla guida. “Pensavo ti avesse soffiato il posto alla coda del supermercato.”
    La faccenda si faceva interessante. Era come se Giles fosse tornato indietro di trent'anni, quando il suo modo di divertirsi non contemplava solamente lo sniffare la muffa dai vecchi libri. Il punto era che ora aveva una grande energia e una grande forza che doveva sfogare, e tutti quegli anni di desideri repressi si stavano facendo un po' sentire.
    Beh... Giles voleva un po' d'azione? Voleva sentirsi utile e buono a qualcosa? Spike conosceva il modo perfetto per farlo sentire meglio.
    La Citroen s'immise in strada con un rombo e il vampiro sorridette a sé stesso mentre pregustava la loro prossima fermata.
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    Spike terminò il proprio Scotch in contemporanea a Giles e sbatté il bicchiere sul bancone.
    “Willy!”
    Il barman si tirò su da dietro il bancone, lisciandosi i capelli all'indietro. “Sìs-signore” disse prontamente, cercando di ignorare la dozzina di demoni malconci e gementi che giaceva a terra sul pavimento del locale, dietro di loro.
    “Riempi il nostro calice della vittoria e brinda con noi,” ordinò il vampiro.
    Mentre il patetico umano si dava da fare dietro al bancone, Giles fissò pensieroso il proprio bicchiere.
    “Alle ragazze che se la tirano,” volle brindare Spike. “Ma che ogni tanto te la danno,” si corresse poi.
    Giles lo guardò incuriosito.“E' sempre per le donne, eh?”
    “Sì, queste maledette stronze... Vorrei sapere che cosa ho fatto di male.”
    “Forse sei tu che vai a cercarle col binocolo?”
    Il vampiro fece spallucce. “Forse...”
    I due demoni bevvero in silenzio mentre Willy faceva finta di farlo. Spike lo sapeva benissimo ma lo lasciò fare. Dopo che il barman ebbe svuotato il contenuto del bicchiere di nascosto nel lavandino, Spike si alzò dallo sgabello e con fare molto rilassato fece il giro del bancone, le mani nelle tasche dei pantaloni. Willy trattenne un sussulto e si appiattì contro il tavolo alle proprie spalle, facendo posto al vampiro.
    “Ora ti farò bere due bicchieri per ogni bicchiere che hai finto di bere fino ad adesso.” Gli occhi del barman s'allargarono comicamente e questo allargò il sorriso del vampiro. “Avanti Willy, conosci le regole.”
    “Ti prego! Io ci tengo al mio fegato, sai? E anche alla mia misera vita.”
    “Che cosa vuoi che sia... “ Il vampiro sospirò teatralmente mentre stappava una bottiglia e riempiva un bicchiere pulito. “Al massimo domani attaccheranno un biglietto fuori della porta per cercare nuovo personale.”
    “Ma il locale è mio!”
    “Oh, vedo già i titoli dei giornali di domani: 'Barista defunto per coma etilico'.” Il vampiro si avvicinò a Willy col bicchiere in mano.
    “Ti prego, ti prego, non farlo!”
    Spingendolo con una mano sulla parte bassa della schiena, Spike gli piantò il bicchiere davanti alla bocca e lo obbligò a bere. Willy si aggrappò ai suoi polsi per tentare di fermarlo, più una mossa istintiva che efficace, e Spike stette a guardare con soddisfazione mentre il barman sputava e tossiva, e mezzo contenuto del bicchiere gli correva giù per la camicia.
    “Lo sai?” disse Giles, “Se era un tentativo di dimostrare che sei ancora dalla parte dei cattivi, era abbastanza patetico. La Cacciatrice gli fa di peggio quando viene qua per cercare informazioni.”
    “Ehi! E tu da che parte stai?” ribatté Willy con un tono un po' troppo alto e strozzato. Spike sorrise alla paura dell'uomo per quello che adesso poteva fargli, per contraddire il Fryarl, ma che non aveva nessuna intenzione di fare. L'odore della sua paura bastava a far ingrassare il suo ego. Così rilasciò il verme e fece un passo all'indietro.
    “Può darsi, e mi piacerebbe vederlo,” ammise mantenendo il suo sorriso. Oh, l'immagine della Cacciatrice mentre picchiava selvaggiamente Willy era una vista molto seducente. Quasi quasi l'avrebbe immaginata stasera mentre... Oh, e non dimentichiamo gli stivali col tacco, alti fino alla caviglia, con i tacchi a stiletto da far ingoiare al barman! E la frusta. Sì, decisamente la frusta. Si voltò e tornò indietro, la nuova bottiglia appena stappata saldamente con sé.
    Willy sospirò e si asciugò la fronte con il dorso della mano. A Spike piaceva pensare che il barman sapesse come si divertiva a stuzzicarlo e a trovare nuovi modi per non pagare qualche bottiglia, ma era solo troppo codardo per farsi valere. Oppure era proprio un idiota.
    Comunque, quella sera si stava divertendo un mondo, finalmente libero dalle costrizioni. Non c'era più nessun dannato chip a frenare la sua malvagità e nessuna fottutissima Cacciatrice, o i suoi dannati amichetti, a scocciarlo. Quello che voleva dalla Cacciatrice l'aveva già ottenuto e non doveva dimostrare a nessuno di essere di nuovo cattivo. Gli bastava sapere che poteva esserlo, se lo voleva. Ed era bello avere questa nuova versione di Giles con lui per qualche giorno, per scacciare la noia.
    Non che si annoiasse ora che era di nuovo cattivo! No! Stava solo studiando dei nuovi piani, moooolto molto malvagi, da portare a termine nei prossimi giorni. Era solo che non aveva ancora deciso di che cosa si trattasse.
    ---------------------
    Appena sentirono la porta della cripta sbattere, Giles si alzò di scatto dal divano e corse a nascondersi in un angolo dietro una coperta.
    Rumore di passi, tre persone, giovani. Due ragazze ed un ragazzo. E quel profumo... Spike seppe che si trattava di lei, ancor prima di vederla. Il fatto che si era fatta accompagnare dai suoi amichetti lo riempiva d'orgoglio. Voleva dire che avevano ancora un po' paura di lui, o che comunque, la Cacciatrice non voleva restare da sola con lui nella stessa stanza, per paura di quello che avrebbe potuto succedere.
    Peccato. Le avrebbe dato volentieri una ripassata davanti a Giles.
    “Ehi. Faccia da Spigola,” lo apostrofò Xander. “Tu che frequenti ancora le compagnie demoniache, non hai sentito parlare per caso di un demone che possa aver rapito o ferito il Signor Giles?”
    La testa del vampiro scattò in alto e Spike assunse la propria espressione più innocente. “Come? Cos'è successo al vecchio topo da biblioteca?”
    “E' quello che stiamo cercando di scoprire,” gli rispose Buffy, tutta business-girl. Certo, si sentiva più forte insieme ai suoi amici. Aspetta che la beccasse da sola...
    “Ascolta, so che non te ne frega niente, e che probabilmente ritieni il signor Giles solo un povero quarantenne in crisi, nullafacente e disoccupato, e pure semi-alcolizzato...”
    “Non ho mai detto questo.” Spike si strinse nelle spalle e mostrò i palmi delle mani, mentre un ringhio malcelato proveniva dal retro della cripta.
    “Cosa c'è di là?” Xander scattò sulla difensiva.
    “Ah niente, ho trovato un randagio per strada e me lo sono portato a casa.”
    “Per mangiarlo?!” chiese Buffy, facendo una smorfia.
    “Perché mi faccia un po' di compagnia. Anche io ho un cuore, e mi sento tanto solo. Tanto tanto tanto. Ehi, Cacciatrice, perché non vieni a farmi visita ogni tanto? Potremo divertirci un po' insieme...” Le sorrise.
    “Sì, certo. Io so che mi divertirei un mondo a rompere ogni tuo singolo osso. Tu un po' meno.”
    “Beh dipende. Certe volte, farsi stritolare da te non è così male...”
    “A-hem! Sembra che Spike non abbia nessuna informazione per noi. Spike, se scopri qualcosa, sai dove trovarci,” e con questo Buffy si voltò e si affrettò ad uscire dalla cripta.
    Willow e Xander la guardarono sorpresi e poi si guardarono a vicenda, stringendosi nelle spalle.
    “L'hai sentita,” disse Xander, e procedette dietro a Willow verso l'uscita.
    “Ehi!” Chiamò Spike dietro di loro. “Nessuno ha pensato che questo demone misterioso che se ne va in giro per SunnyHell possa essere proprio il signor Giles, trasformato da qualche mago malvagio?”
    Due secondi di silenzio, poi la voce di Xander: “Spike, non dire stronzate.”
    Spike si strinse nelle spalle e borbottò tra sé. “Beh, io c'ho provato.”
    Il rumore della porta d'ingresso che si chiudeva e, dopo un po', si sentì del movimento in fondo alla cripta.
    “E io sarei un povero quarantenne in crisi, nullafacente e disoccupato, e pure semi-alcolizzato?”
    Spike si voltò verso l'angolo e vide il Fryarl in piedi, i pugni stretti e la coperta che l'aveva nascosto ai suoi piedi.
    “Ho almeno un superpotere o qualcosa del genere, come Fryarl? Una capacità speciale?”
    La testa del vampiro si piegò all'indietro mentre cercava nella memoria. “Uhm... c'è quella cosa del muco...”
    Giles scosse la testa e partì in avanti, maledicendo la gioventù ingrata, e Spike lo guardò cadere a terra di naso, i piedi ancora annodati in mezzo alla coperta.
    ------------------

    Scoprire che il demone che aveva terrorizzato la città per giorni non era stato nient'altro che il signor Giles, era stata davvero una sorpresa. Come la performance che il suddetto Osservatore stava ora facendo sul palco del Bronze con un microfono e la chitarra alla mano, per festeggiare il ritorno del suo corpo alla forma originale. (Chi sapeva che Giles sapeva cantare?!) La cosa le dava troppo i brividi per cogliere quello che stava dicendo, ma tra una strofa e l'altra colse un “devo avvisare Buffy / c'è ogni probabilità che lei sia la prossima / Xander, aiuta Willow / e prova a non sanguinare sul mio divano, l'ho appena fatto lavare a vapore”.
    Ok, era definitivamente ubriaco.
    Per non parlare dei brividi che le dava il fatto che ora Giles e Spike andassero improvvisamente d'accordo come due buoni vecchi amici. Quel pomeriggio, li aveva pure sentiti discutere animatamente su alcune puntate di Dawson Creek.
    Era stato davvero preoccupata per la sua scomparsa, temendo che qualcuno gli avesse fatto del male o che l'uomo fosse stato rapito da qualche demone. Giles era una figura molto importante per lei, anche se ultimamente doveva ammettere che erano stati un po' distanti. Ma era come un padre. Se mai si fosse sposata un giorno... avrebbe chiesto a lui di portarla all'altare. Era andata in giro per tutta la città a spaccare sederi per saperne qualcosa, aveva interrogato la gente e passato dei giorni d'inferno. Ma per fortuna si era risolto tutto nel migliore dei modi, quando Spike le aveva fatto il nome di Ethan Rayne e Riley l'aveva aiutata a scovare quel verme con l'aiuto del commando.
    Non riusciva a credere che Spike li avesse aiutati senza chiedere nulla in cambio, anche se sospettava che Giles gli avesse allungato qualche centone sottobanco. Tuttavia, restava il fatto che il vampiro li stesse aiutando da un po' di tempo, premi in denaro o meno, e questo le faceva nascere delle domande. Dubitava che il vampiro stesse diventando buono e si chiedeva se stava architettando qualcosa alle loro spalle, cercando di comprare la loro fiducia un po' alla volta, per dare loro le spalle alla fine dei giochi. Perché con Spike, non sapevi mai che cosa aspettarti.
    Beh, lei non aveva paura di lui. Che provasse pure a fregarli. Lo lasciava libero di andarsene in giro solo perché sapeva che, se avesse mosso un passo falso, gli sarebbe stata addosso in un secondo. E gliel'avrebbe finalmente fatta pagare per tutti quegli anni in cui era stato una spina sul suo fianco. Si sarebbe fatta impaletta- err, l'avrebbe impalettato, solo dopo averlo torturato per mesi, mettendolo a fare il suo schiavo personale o roba del genere. Tipo l'addetto alla lavatrice o alle pulizie di casa Summers. Beh, insomma, avrebbe sicuramente trovato qualcosa da fargli fare. Al costo di infilargli un bastone nel sedere e usarlo come mocio per pulire la casa.
    Quasi sperava che facesse un passo falso da un momento all'altro, solo per poterlo schiavizzare e usarlo per il proprio piacere. Cioè, a proprio piacere. Mannaggia, il suo cervello doveva smetterla di andare in tilt quando pensava a lui! Dopo che erano andati a letto insieme non riusciva più a pensare a lui senza immaginarselo nudo e che la sua mente lo collegasse a una dozzina di idee sconce! Sperava davvero che facesse un passo falso, così almeno poteva ucciderlo una volta per tutte e porre fine a tutti quei dubbi. Anche se una piccola parte di lei, quella che forse gli si era affezionata un po' nel corso degli anni, quella che nonostante tutto lo trovava attraente e che aveva gioito quando l'aveva avuto tra le braccia... ecco, quella piccola parte non avrebbe approvato che lo uccidesse. Ma Buffy l'avrebbe convinta, le avrebbe detto che era una stupida, che Spike e le smancerie avrebbero portato solamente a brutte cose. Cose mooolto brutte. Cose malvagie. Disgrazie. Tradimenti. Fine del rapporto con-'
    “Mi dispiace per ieri sera, Buffy... Mi dispiace veramente.” la ragazza uscì bruscamente dai propri pensieri, realizzando che Riley le stava parlando. Per l'ennesima volta aveva dato buca al loro appuntamento d'amore e questo la sollevava e la infastidiva allo stesso tempo. La sollevava perché stare con Riley ultimamente era diventato difficile... e si trovava spesso distratta in sua presenza. E la infastidiva perché sapeva che se voleva far tornare le cose come prima e cancellare Spike dalla propria mente, dovevano vedersi il più spesso possibile.
    Fanculo Spike e i suoi sorrisetti sexy. Lei aveva un fidanzato stupendo davanti agli occhi; un fidanzato vivo, gentile, premuroso e che l'amava. E lei non desiderava altro, giusto? Beh, di questo non era molto convinta, ma ci avrebbe lavorato su. Anche se la solita piccola parte, quella che sbavava dietro a Spike e che non riusciva proprio a farsi gli affari propri, le stava dicendo che il suo era solamente un tentativo disperato di rimettere ordine nella propria vita, che era evidente che lei non amava più Riley (se lo amava ancora, non sarebbe andata a letto con qualcun altro!), che la loro relazione stava cadendo a pezzi e che l'unica cosa che lei desiderava veramente ora era di ammanettare Spike al letto e fargli vedere chi era la Cacciatrice dominante. Argh! Stupida vocina. Riley era il suo porto sicuro, stare con Riley l'avrebbe aiutata a capire, le avrebbe schiarito le idee.“Non importa, immagino che ci saranno altre occasioni,” gli rispose poco convinta, cercando di nascondere il modo in cui si stava irrigidendo nel suo abbraccio. Avrebbe voluto guardarlo negli occhi e sorridergli affettuosamente, rassicurarlo che era tutto a posto, ma non ci riuscì.
    “E' solo che non siamo più riusciti a stare insieme dopo la storia di Faith, e-”
    “Oddio, che scena melensa! Nessuno vi ha mai detto quanto siete noiosi?” la voce sardonica di Spike provenì all'improvviso da dietro di loro, facendole rizzare i capelli sulla nuca. Parlando del disgraziato che le stava rovinando la vita...
    Buffy spalancò gli occhi, desiderando afferrare il collo del vampiro platinato e strozzarlo una volta per tutte. Peccato che così non l'avrebbe ucciso, visto che non respirava, ma almeno si sarebbe tolta una bella soddisfazione. “Spike?” la sua voce tremava per la rabbia mal celata, mentre faceva un passo indietro e si scioglieva dall'abbraccio di Riley. “Che ne dici di farti gli affari tuoi, una buona volta?”
    “Oh, problemi in Paradiso?”
    Fu un attimo. Riley scattò verso il vampiro come un lampo, prima che Buffy potesse far niente, e Spike si trovò con la schiena contro la colonna del locale in un battibaleno, la mano grande e forte di Riley alla gola.
    “Buffy ha ragione, Spike. Perché non vai a farti un giro? Stasera devo ancora iniziare la ronda e ho anche un nuovo paletto di legno da inaugurare. Non vuoi essere il primo a testarlo, vero?”
    Buffy li raggiunse immediatamente, strizzando il braccio di Riley con entrambe le mani. “Che cosa hai intenzione di fare?!”
    “Quello che tu avresti dovuto fare da un pezzo,” rispose Riley, ma Spike indurì la sua espressione e lo guardò con rabbia, dopodiché spinse il soldato via da lui con forza, facendo urtare contro le altre persone presenti nel locale e ruzzolare a terra, creando un vuoto attorno a loro.
    “Che cosa?!” urlò Riley, ma Spike gli fu addosso in un secondo e iniziò a prenderlo a pugni.
    “Fermati!” urlò Buffy, gettandosi addosso alla schiena di Spike per trattenerlo. “Basta! Lascialo stare!” Che diavolo stavano facendo!? La guerra del testosterone?! Ci mancava solo un ring pieno di fango e...
    “Sono stufo di questo idiota! E' ora che gli faccia vedere di che cosa è capace un vampiro! OW!” Spike si voltò dietro di sé, portandosi una mano alla testa dove Buffy l'aveva appena colpito. “Da che parte stai?”
    “Secondo te??!” Schiaffo. “Idiota!” Calcio laterale che gli fece perdere l'equilibrio, mandandolo a terra. “Te lo dico una volta sola, Spike. Lascia stare il mio fidanzato.” Calcio sulla mascella.
    Spike giaceva a carponi, una mano poggiata contro il lato del viso che Buffy gli aveva appena colpito. Girò lentamente la testa e lo sguardo incredulo che le lanciò, misto a una dose di orgoglio ferito e a due di rabbia assassina, le fece gelare il sangue. Poi i suoi occhi sempre così espressivi si spalancarono e Spike balzò all'improvviso e si gettò su di lei, spingendola a terra, facendo rotolare entrambi sul pavimento sporco del locale.
    “Buffy?!” Urlò Riley, ma Buffy non voleva il suo aiuto. Anzi, voleva disperatamente che lui ne stesse fuori.
    “Vattene! Vai a chiamare Giles!” Disse la prima cosa che le venne in mente.
    “Giles?! Che diavolo...? Lascia che ti aiuti...”
    “Riley, per l'amor di Dio, questo è tra me e Spike. Vattene via.” E con questo, si lanciò all'inseguimento di Spike, che si era già alzato da lei e si era affrettato a lasciare il locale.

    NdAutrice: La scena originale di Giles che smonta dalla Citroen per spaventare la gente, era con Maggie Walsh. Siccome la Professoressa Walsh è già morta a questo punto della storia, ho dovuto modificare la scena.
    La canzone di Giles è in Restless (4x22).
     
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  4. Silvia_1899
     
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    Nuuuu!!! È già finito :(
    L'ho divorato!
    Sono troppo curiosa di sapere cosa combineranno quando l'avrà raggiunto (mi sento un po' Mr. Burns dei Simpson in questo momento... :shifty:..... "eccellente" )!!
     
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  5. kasumi
     
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    Ahahah! Ho interrotto qui altrimenti il capitolo diventava troppo lungo. Come ho scritto in bacheca il resto è già scritto, pubblicherò il cap 6 giovedì o venerdì.. ciao e grazie!! (Ma le mie battute vi piacciono o sono troppo sceme? Lol)
     
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  6. Silvia_1899
     
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    Grazie a te!!! Infatti sono felicissima del fatto che riposterai a breve!
    Anche perché a me le tue battute piacciono :lol:
     
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  7. kasumi
     
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    :B): :B): me contenta :)

    Redan non mi dice più niente se la storia le piace o meno povera, la sto facendo sclerare con tutte le modifiche che ho fatto e lei si è fatta il mazzo per trovare tutte le incongruenze di questa storia! :xd:
    Però è bello condividere le idee con lei e aiutarsi a vicenda, anche se abbiamo idee diverse su certe cose.

    Credo che senza il suo aiuto, questa storia non sarebbe venuta così bella. O cmq sarebbe stata meno plausibile.
     
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  8. Silvia_1899
     
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    Bravissime entrambe! Ma è risaputo!!
     
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  9. kasumi
     
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    :xd: :xd: :xd:
    Mi basta sapere che sono riuscita a strapparvi due risate :) per me valeva la pena scriverla solo per certe scene! Lol tipo Spike che diceva "Riley sto ca22o" nel terzo capitolo oppure la sua reazione davanti a Buffy che recita in sumero davanti ad Adam XD oltre che le loro interazioni nei primi tre capitoli... insomma, mi sono divertita un mondo. Scrivere mi mancava davvero tanto!! O___O
     
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  10. Silvia_1899
     
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    Certo che ne valeva la pena!!! la trovo molto carina e divertente e con uno Spike molto molto interessante
     
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  11. Redan
     
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    Ahahah in effetti penso di aver riletto alcuni capitoli forse 5 volte 😄
    Comunque certo che mi piace, soprattutto le parti comiche
     
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  12. kasumi
     
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    :wub: :wub: :wub:
     
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  13. Redan
     
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    Io spero sempre che tu continui What Vampire Wants
     
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  14. kasumi
     
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    Oh quella? :wub: con Buffy che leggeva i pensieri di Spike.

    Non so.. non avevo molte idee.
    Piuttosto traduco qualche altro cap di Prisoners of love, per accontentarvi sul genere comico.
     
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  15. Redan
     
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    Siiiii
    Io l'ho letta in inglese, ma non è la stessa cosa!
     
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42 replies since 10/1/2017, 02:17   715 views
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