Ahead of Her Time di Haleycc

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  1. Redan
     
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    I miei Spuffy feelings vanno in tilt con questa storia, giuro!!! L'idea di loro due che scoprono di amarsi, avere una bambina insieme ecc ecc in un momento in cui non avrebbero mai potuto immaginare una cosa del genere mi piace troppo! Poi Spike che nel futuro dice di se stesso che non avrebbe mai potuto credere di essere così fortunato! cioè:
    Tutto questo è bellissimo.
    E' bellissimo anche che Buffy e Spike parlano all'unisono e Asher dice che lo fanno spesso.
    Kasumi pubblica prestissimissimo il resto della storia, non sto nella pelle!
     
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  2. kasumi
     
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    È meravigliosa, non è vero?! La amo! :xd:
     
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  3. Redan
     
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    Si!
     
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  4. elijem
     
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    eccomi scusate la latitanza 😆 la storia è graziosissima e loro due carinissimi. la bambina è già un amore.. mi piacerebbe sapere che carattere ha questa bambina.. se ha preso dai genitori, deve essere una tutta pepe :P
     
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    Leejongsukdipendente

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    Dio mio!!! Ma è di una bellezza imbarazzante, meravigliosa...questa è la vera piega che avrebbe dovuto realmente prendere la serie!!! Spuffyssimi allo stato puro!!!!!!
     
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  6. kasumi
     
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    Sono contenta che vi piaccia!!
     
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  7. kasumi
     
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    Capitolo 8


    Dal giorno in cui Giles e la gang avevano completato la stanza d'allenamento per lei, Buffy aveva sempre pensato alla stanza come a un rifugio sicuro, il sacco era di conforto, le armi la calmavano. Ma per la prima volta da quando era stata chiamata come Cacciatrice, non aveva voglia di usare i pugni per liberarsi della frustrazione. Non aveva voglia di colpire niente, non aveva voglia di lanciare i coltelli, non aveva voglia di fare aerobica o meditazione. Aveva voglia di rannicchiarsi, chiudersi a palla e aspettare che le proprie emozioni in conflitto si risolvessero da sole. Era completamente esausta, il cervello sovraccarico di informazioni. Credeva ad Asher – perché non doveva a questo punto? Avevano usato l'incantesimo della verità su di lui. Inoltre, aveva visto la ragazzina con i suoi stessi occhi, no?

    Tuttavia... non riusciva ancora a crederci. Avrebbe dovuto avere una data di scadenza breve come Cacciatrice. Non era stata contenta quando Asher aveva sostenuto che sarebbe morta entro otto anni, naturalmente, ma non ne era rimasta nemmeno sorpresa. Era così che doveva accadere. Avrebbe combattuto e alla fine sarebbe morta. Non si sarebbe sposata, non avrebbe avuto figli suoi. Non faceva parte del pacchetto di essere una Cacciatrice.

    Eccetto che lo era. Per lei.

    Lei avrebbe avuto una bambina. Lei si sarebbe sposata.

    Ma con Spike? Il rompiscatole? La sua spina nel fianco? Il malvagio vampiro senz'anima che aveva ucciso due della sua specie? Non c'era modo che qualcuno glielo facesse credere, se non avesse visto la prova della loro unione con i suoi stessi occhi.

    I futuri Buffy e Spike si ameranno, così tanto, a quanto pare, che sarebbero stati propensi a ricorrere a mezzi mistici per creare una figlia insieme.

    Gli occhi sconvolgentemente azzurri di Spike, i suoi zigomi. La pelle dorata di lei, il colore dei capelli di quando era piccola. Bellissima. Dio, la cosa più bella, la cosa più straordinaria che avesse mai visto in vita sua. Ed era sua.

    Di loro. Non poteva farci niente – vedere la loro figlia aveva fatto in modo che lei lo odiasse un po' di meno.

    Sentì la porta aprirsi e chiudersi delicatamente.

    “Buffy?” la voce di Asher, intensa ma incerta, la costrinse ad asciugarsi in fretta gli occhi prima che voltasse lo sguardo su di lui. Non si era accorta che aveva pianto.

    “Buffy, mi rendo conto che tutto questo è folle e in questo momento ti sto sconvolgendo, e non c'è molto altro che ti posso dire, ma, beh, credo che... speravo di poterti essere d'aiuto? In qualche modo?”

    “Siamo felici?” domandò lei.

    “Pardon?”

    “Spi – Spike e io? Siamo felici insieme?” Fece una smorfia per la speranza presente nella sua voce. Stupida Cacciatrice.

    Asher roteò gli occhi. “Oh, certo che sì. E pure in maniera nauseante. Voi due ci rendete tutti... alquanto gelosi.”

    Lei emise un sospiro che non si rendeva conto di aver trattenuto e per un attimo rimase in silenzio, a pensare. Da qualche parte nel futuro, era felice.

    Asher osservò la Cacciatrice. Era così diversa dalla Buffy che conosceva lui. Questa Cacciatrice sembrava più vecchia, stanca. Sembrava che portasse il peso del mondo tutto sulle sue spalle, da sola. Lo stomaco gli si strinse, preoccupato per tutte queste informazioni che non avrebbe dovuto fornirle, ma che le stava dando comunque. Informazione più, informazione meno, cosa cambiava a questo punto? Ma anche se le avesse detto tutto, sapeva che non sarebbe stato capace di farle credere a tutte le cose che sarebbero cambiate. La Buffy che conosceva lui aveva fiducia in sé stessa ed era contenta. Le cose brutte accadevano ancora, ma aveva un intero esercito di Cacciatrici al suo comando, aveva un marito che era pazzo di lei (e che, con tanto imbarazzo da parte degli altri, non riusciva a tenere giù le mani da lei) ed aveva una piccola bimba forte che la adorava. La Buffy che conosceva era piena di vita, di risate e di felicità.

    “Lui ti ama,” disse Asher.

    “Nel futuro.”

    “Anche adesso.”

    Lei lo guardò con le sopracciglia sollevate, ma lui ne sembrava certo. “Lui non può amare. Non ha un'anima. Mi odia. Ci odiamo a vicenda.”

    “Fidati di me,” disse lui.

    “Lei è davvero amico suo, non è vero?”

    “E tuo. Da dove vengo io, è un uomo buono, Buffy. Lo sarà. Lo aiuterai a diventarlo. Vedrai il buono che c'è in lui. Voi due vi completate perfettamente. Col tempo, accadrà tutto questo.”

    Lei trattenne una risposta sarcastica e cadde di nuovo nel silenzio, persa nella propria mente in conflitto.

    “Sono una cattiva madre, non è vero? Una Cacciatrice non dovrebbe avere figli. Non sono riuscita a proteggerla, altrimenti non sarebbe qui, nella mia epoca. Non l'avrebbero presa, se fossi stata più brava.”

    “Affatto,” disse Asher, mettendole esitante una mano sulla spalla. La sua voce era così rassicurante. Lei riusciva facilmente ad immaginare loro due amici nel futuro. “Sei una mamma meravigliosa. Non l'hai delusa... è successo che il cattivo l'ha presa, malgrado i nostri migliori sforzi. L'intera Accademia delle Cacciatrici, io, Giles, i tuoi amici, tuo marito...siamo tutti responsabili della sua protezione. Dovresti vedere le barriere mistiche che Willow ha fatto attorno a lei. E sai, anche i sistemi d'allarme, quelli alla vecchia maniera. Nessuno ci era mai passato attraverso prima. È accaduto nel bel mezzo della notte, Buffy. È spaventoso, ma non è colpa tua.”

    “Ed è una ragazza della profezia, come me,” continuò Buffy. “Io non voglio che mia figlia debba seguire un qualche tipo di destino terrificante. Dovrebbe fare le sue scelte. Non voglio che un'altra stupida profezia ci dica quello che dobbiamo fare!” I suoi occhi erano di nuovo umidi, dannazione. Ripensò al Maestro, a quanta paura aveva avuto quella notte, sapendo che si stava dirigendo verso la sua morte. Credendo di non avere altra scelta.

    “Lei è forte, Buffy. Tu la rendi forte. Spike la rende forte. Con genitori come voi, combatterebbe comunque la battaglia giusta, lo sai, vero? È solo abbastanza fortunata ad avere forza, potere e magia dalla sua porte. È straordinaria, Buffy. Grazie a te.”

    “Uggh!” Buffy si alzò in piedi, sembrando anche lei infantile. “Non sono pronta per tutto questo.”

    “Sai, non è necessario che tu dia una mano con il salvataggio,” disse Asher dopo un attimo. Buffy lo guardò come se gli fosse cresciuta una seconda testa. “Mi servirà l'assistenza dei tuoi amici, in particolare delle streghe, per riportala indietro... Ma capisco che per te sono tante cose da affrontare, e se vuoi tirati indietro non c'è problema. Lascia che me ne occupi io. Lei è una mia responsabilità, dopo tutto. È ciò per cui sono stato mandato qui.”

    “Pensa che me ne starò seduta in parte mentre mia... mia figlia è la fuori, con i cattivi? Assolutamente no.”

    Lui sospirò. “Sapevo che l'avresti detto.”

    “Che cosa ne faranno di lei?” domandò. “I Portatori? Il Primo?”

    “Cercheranno di metterla contro di te. Temiamo che la porteranno dal prete oscuro del Primo, perché venga addestrata da lui. Il Primo avrà il tuo volto, e anche quello di Spike, e ciò la ingannerebbe fino a farle credere che siete voi a volere che lei diventi malvagia. Sarà un'estensione corporea del Primo. Guiderà i Portatori. E loro combatteranno al suo comando.”

    “Ma è solo una bambina.”

    “Sì. Giovane, e quindi impressionabile. E qualcuno al quale non faresti mai e poi mai del male. L'hai saputo, nel momento in cui l'ha vista, vero? Che era tua? Che ti appartiene?”

    Buffy annuì.

    “Va bene se questo ti sembra una cosa folle e strana, e che tu ti senta così nei confronti di Spike. Succederanno delle cose che faranno cambiare tutto questo, ma quelle cose non sono ancora accadute ora. Accadranno a tempo debito. Per adesso, la cosa più importante che possiamo fare è riportala al posto al quale appartiene.”

    “E se non la troviamo?” domandò Buffy.

    “La troveremo. Dobbiamo trovarla.”

    Lei annuì di nuovo. “Okay, adesso mi sento meglio. Andiamo a capire come risolvere le cose.”

    Aprì la porta della stanza per l'allenamento, solo per vedere Riley attraversare la porta del Magic Box. “Ehi, ragazzi,” disse lui in modo naturale, prendendo nota di tutte le facce scure in giro per la stanza. “Che succede?”

    Spike gemette. “Grandioso. Tempismo perfetto, Iowa.” Si voltò verso gli Scoobies. “Beh, è stato bello conoscervi. Aspettate, non è vero.” La sua testa era troppo piena di pensieri per dare a Riley l'insulto che si meritava. Avrebbe tanto voluto far uscire le parole, far sapere al bamboccio che non solo non sarebbe riuscito a tenere la sua donna, ma che l'avrebbe avuta Spike stesso, l'avrebbe sposata e sarebbe stato dentro di lei, avrebbe messo una bambina dentro di lei. Che avrebbero creato un miracolo. L'intera idea gli faceva venir voglia di trasformarsi nella femminuccia William che era stato un tempo e di correre a casa per scriverlo sul suo diario. O per bere. Gli avrebbe fatto proprio bene un sorso.

    “Spike,” disse Riley, incapace di nascondere l'odio nella voce. “Che ci fai qui?”

    “Credo che verrò impalettato una volta per tutte, allora,” borbottò Spike. “Così risolviamo tutto il casino, giusto?”

    Tutti nella stanza si guardarono attorno a disagio. Alla fine Giles parlò. “Riley, questo è Asher Pritchett. È un... una specie di Osservatore.”

    “Salve,” disse Riley con circospezione, raccogliendo la tensione nella stanza.

    Asher lo guardò dalla testa ai piedi con un sorriso, c'era gioia nei suoi occhi scuri. “Capitan Cartone in carne e ossa,” mormorò a voce bassa. Spike emise una risata nasale e i due si scambiarono uno sguardo divertito.

    “Riley,” Buffy si sentì improvvisamente nauseata. Come aveva fatto a dimenticarsi completamente di Riley? E come diavolo poteva spiegargli tutto questo? Stava ancora cercando di capirci qualcosa lei stessa. Fu sorpresa nel provare un improvviso desiderio di parlare... con Spike. Da sola. Riguardo certe... cose. Riguardo lei. Ma non poteva, non ancora. Doveva affrontare la questione col suo ragazzo. Trasalì nel rendersi conto, pienamente conto, che Riley non avrebbe fatto parte del suo futuro. Certo, i suoi sentimenti per lui non erano profondi come lei aveva desiderato, ma aveva pensato un sacco di volte ad un futuro con lui. Un uomo normale, una vita normale. I suoi occhi si spostarono su Spike. Avrebbe scelto lui. Perché? E come avrebbe potuto dare un resoconto di tutto questo a Riley in quel momento?

    Giles si schiarì la voce. “Forse Riley e io dovremmo parlare... da soli. Magari nella stanza dell'allenamento?”

    “Buffy, che sta succedendo?”

    Lei annuì, sollevata e grata a Giles per aver preso in mano la situazione. “Sarebbe una buona idea.”

    “Ehm... okay. Certo,” disse Riley, guardandosi attorno nella stanza. Nessuno incrociò il suo sguardo, nessuno tranne Buffy, e Riley non riuscì ad interpretare la sua espressione con gli occhi spalancati.

    Giles e Riley sparirono nella stanza dell'allenamento e Buffy sospirò in modo udibile. “Non penso che andrà a gonfie vele,” disse.

    “Sì, sembra che sentirsi dire della futura bambina vampira della tua ragazza può fare davvero grandi cose per una relazione,” disse Xander.

    “Davvero?” domandò Anya. “Perché io penso che sarebbe l'opposto...oh, aspetta, era sarcasmo, giusto?” Si guardò intorno. Willow annuì con vigore.

    “'Fanculo,” disse Spike alzandosi. “Non posso starmene qui seduto ad aspettare che quell'idiota mi si fiondi addosso con un paletto.” Guardò Buffy. “Verrai a cercarmi quando sarà il momento di salvare la bambina?” Lei annuì, volendo dire a Spike così tante cose, ma non lì, e non adesso. Si aggrappò alle due parole alla fine della frase e rivolse la sua attenzione su Asher. La bambina.

    “Come si chiama?” domandò.

    “Pardon?”

    “Il suo nome? Quale... qual'è?” Cercò di pensare a come l'avrebbero chiamata, ai nomi che le piacevano. Emily? Joan? Sarah? Spike si fermò, la testa piegata da un lato, ovviamente anche lui interessato a sentire la risposta.

    “È...” Asher si fece prendere dal panico, incerto se fosse prudente o meno condividere quell'informazione.

    “Cristo, amico, ci hai già detto tutto!” esclamò Xander. “Potresti sparare anche questo!”

    Asher ebbe un aspetto rassegnato. “È... Eden. Si chiama Eden.”

    “Oh, merda,” disse Spike rotolando gli occhi. “Chi ha pensato che questo fosse un bel nome? Dev'essere stata una scelta tua.”

    “Non sono stata io!” disse lei. “Non sono religiosa! Noi... non siamo religiosi, vero?” domandò ad Asher.

    Lui ridacchiò. “È stato Spike. L'ha scelto lui.”

    “Ehi! Non è vero!”

    Asher annuì. “Invece sì.” Si guardò attorno, a disagio, come se volesse dire di più, ma non con tutti gli altri che ascoltavano. “Ti seguo fuori, posso?”

    Spike aprì la bocca come se volesse obiettare, ma ci ripensò e annuì. Si voltò con uno svolazzo da parte del suo cappotto di pelle e uscì dalla porta, Asher gli andò dietro.

    Nel secondo in cui la porta si chiuse, Buffy li seguì.

    “Buffy, devi proprio -”

    Buffy alzò la mano in segno di silenzio mentre apriva la porta quel poco per sentire la conversazione. I due uomini si erano messi nell'angolo vicino alla porta del negozio, così per lei non vi era il pericolo di essere vista. La gente passeggiava lungo il marciapiede, non tanta, ma fortunatamente abbastanza da fare in modo che Spike non distinguesse il suo battito cardiaco tra la mischia.

    “Eden,” disse lentamente Spike, non con il tono irriverente che lei si aspettava. Sembrando invece un po'... emozionato.

    “È stata una cosa che hai detto. Quando Buffy era incinta. Riguardo a quanto il paradiso non potrebbe essere meglio.”

    “E ne sono uscito con Eden. Davvero poetico da parte mia.”

    “Anche a lei è piaciuto tanto. Il nome.”

    “Tu non hai paura di me,” commentò Spike.

    “No. Anche se sai essere molto intimidatorio, quando vuoi.”

    “Grazie, amico.”

    “Per esempio, adesso, nella mia epoca, non sei terribilmente felice con me.”

    Spike sbuffò. “Probabilmente sono preoccupato da morire per la piccola, giusto?”

    “Sì.”

    “Non è possibile,” disse Spike. “Che una ragazza come la Cacciatrice possa mai amare una cosa come me. Come accadrà?”

    “Non lo so,” disse Asher. “Voi due stavate insieme fin da quando vi ho conosciuto. Scherzi sempre sul fatto che voi due siete nemici giurati, ma io non avevo mai capito la.. ehm... profondità di quel sentimento. So solo che accadrà.” Dopo una pausa continuò. “Sai che i corpi delle Cacciatrici sono fatti per combattere i vampiri, anche dall'interno? Per lei non è stata una gravidanza facile. Ma era determinata ad avere la tua bambina. Ti ama. Immensamente.”

    Buffy trattenne un profondo respiro. Amava Spike. Immensamente.

    “Quindi siamo... felici insieme?” domandò Spike. “Lei è felice... con me?”

    “Sì, lo siete. Tutti e due.”

    “E sono uno dei buoni? Con l'anima e tutto?”

    “Lo sei.”

    “E per me va bene così?”

    “Ti va benissimo.”

    “Per la miseria.” borbottò Spike, scuotendo la testa. Per un attimo vi fu silenzio, e prima che Buffy si rendesse conto che Spike se n'era andato, Asher svoltò l'angolo e aprì la porta con una spinta. Proprio addosso a Buffy.

    “Ahi!” disse lei.

    “Scusa,” disse lui. “Hai sentito, eh?”

    Lei annuì e lui sospirò per quella che doveva essere stata la cinquantesima volta quella sera. “Perché ne sono sorpreso?”



    TBC
     
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  8. Redan
     
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    CITAZIONE
    “Lui ti ama,” disse Asher.

    “Nel futuro.”

    “Anche adesso.”


    Splendido. Una miriade di emozioni! Non faccio fatica ad immaginare come devono sentirsi Buffy e Spike a sentire di quanto saranno felici e innamorati nel futuro in un momento in cui, se vogliamo, nessuno dei due ha molta speranza. E' come sentirsi dire che andrà tutto bene e sapere che è vero, non solo una frase fatta.
    Spike è troppo carino, che cerca ancora di fare il duro mentre in realtà è pieno di meraviglia :wub:
    E anche Buffy, nonostante quello che dice, non mi sembra poi così incredula. Stupita sì, ma non come se l'idea fosse totalmente assurda.
    Vedere spuntare Riley mi ha sorpresa! Mi ero dimenticata anche io completamente della sua esistenza. Sarà molto interessante vedere come reagirà e come reagirà Buffy alla sua reazione.
     
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  9. elijem
     
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    capitolo commovente... mi sono scese pure delle lacrimucce :sbav:
    mi piace come il nuovo osservatore spieghi la vita del futuro di spiKe e buffy. .
    e come buffy si stia già abituando all'idea di aver fatto una figlia con lui..eh sotto sotto un pensierino ce lo aveva già fatto, mi sa..
    ovviamente capitan cartone non capisce nulla, ma non è una novità
    mi ha fatto effetto leggere della gravidanza di buffy, lei ha voluto la bambina nonostante tutto. questo è amore di mamma e amore vero verso Spike.
     
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  10. kasumi
     
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    Capitolo 9


    “Quello che non capisco,” disse Anya, “è se la Futura Buffy e il Futuro Spike sono così preoccupati per la loro figlia, perché non sono tornati loro indietro nel tempo per salvarla?”

    Xander rispose prima che Asher ne avesse l'opportunità. “Oh! Questa la so! La vostra versione futura non può interagire con la vostra versione del passato. Ciò... può alterare il tessuto del tempo, o provocare l'implosione dell'universo, o qualcosa del genere. Giusto?”

    Asher ridacchiò. “Beh, veramente non lo sappiamo, ma sì, in teoria, potrebbe essere un disastro. Quindi, essendo io l'Osservatore di Eden e un combattente adeguato, il gruppo ha mandato me. E' difficile che incontri il me stesso passato, poiché in questo momento nella vostra epoca io sono in Inghilterra. E loro...voi tutti...beh, loro confidano che io la riporti indietro sana e salva.”

    “E sarà così,” disse Buffy, improvvisamente tutta dedita al dovere. “A che punto siamo con l'incantesimo localizzatore?”

    Willow aggrottò la fronte. “Beh, ci stiamo lavorando, ma sembra che non riusciamo a trovarla.”

    “Non riuscite a trovarla?” Improvvisamente Buffy temette che aver visto sua figlia, prima del tempo, l'avesse davvero resa inesistente. La paura dovette essere evidente nel suo volto, perché Asher si intromise.

    “Probabilmente le hanno fatto un incantesimo di occultamento, dopo che tu l'hai trovata così presto la prima volta. Se lei non esistesse più, io non sarei ancora qui. Quindi non credo. O potrebbero aver già lasciato Sunnydale con lei. Sebbene, mi aspetterei che radunassero altri Portatori prima di cercare di viaggiare con lei. Qualunque cosa potrebbe darle la caccia, una volta diffusa la parola della sua origine, quindi mi aspetterei che radunassero più Portatori possibili prima di trasferirla.”

    “Dove la porterebbero?” domandò Buffy.

    “Da Caleb, il prete del Primo. Il problema è che non sappiamo dove sia in questo momento, in questa epoca. La nostra migliore ipotesi è l'America del sud-est. Quindi è assolutamente importante che i Portatori non lascino la città con lei, altrimenti trovarla diverrebbe più difficile.”

    “Okay...” disse Buffy. “Allora come la troviamo?”

    “Possiamo spezzare l'incantesimo di occultamento,” rispose Willow. “Ma ci vorrebbe un po'. Un ora e mezza, forse. Due ore?”

    “Buffy, è stata una giornata intensa per te. Perché non vai a casa, mangi qualcosa, ti cambi i vestiti e poi ci ritroviamo qui?” suggerì Asher. Buffy si guardò la maglietta strappata e la giacca, entrambe incrostate con del sangue essiccato. “Non possiamo fare altro fino a che non spezziamo l'incantesimo dell'occultamento.”

    Lei alzò le spalle. “Dovrei aspettare qui fino a che non è pronto, così possiamo andare a cercarla.”

    “C'è tempo, davvero,” la rassicurò Willow. “Io...tu...beh, sembra che ti ci voglia una pausa.”

    Buffy aveva voglia di andarsene dal Magic Box. Era esausta, mentalmente e fisicamente. La ferita sul fianco sembrava essere guarita, ma non le avrebbe fatto male ripulirla un po', e togliersi quei vestiti sporchi. Forse un po' di tempo da sola l'avrebbe aiutata a concentrasi sui suoi pensieri. E poi si ricordò di Riley. “Dovrei aspettare e parlare con lui,” disse.

    Giles stava uscendo dalla stanza dell'allenamento mentre lei parlava. “Io...non credo che in questo momento sia l'idea migliore,” disse. “Riley, ehm...se n'è andato, dal retro, per la verità. Era alquanto irritato. Ha detto che gli serviva un po' di tempo per pensare. Io non...beh, non ho tralasciato nulla. Spero tu non sia arrabbiata con me.”

    A lei lacrimarono gli occhi, immaginando il dolore di Riley. “Se n'è...andato così?”

    Giles si tolse gli occhiali e si strofinò gli occhi. “Penso che sia un po' sconvolgente per lui...per tutti noi, per la verità.”

    “Spike...è...al sicuro? Da Riley?” Le guance le stavano bruciando per l'imbarazzo. Non riusciva a credere che lo stava chiedendo veramente.

    Anche Giles sembrò sorpreso. “Dovrebbe. Per quanto ne so, Riley crede che Spike sia ancora qui, con noi. Ad essere sincero, Buffy, penso che sarai più...concentrata senza l'assistenza di Riley in questo particolare compito.”

    “Ha ragione,” disse lei a testa bassa. “Credo che me ne andrò di qui per un po'. Tornerò tra un'ora o due. Chiamatemi se la localizzate prima che torni, va bene?”

    Le streghe annuirono.

    “Okay.” Guardò Asher. “Non si azzardi a cercarla senza di me.”

    “Promesso,” disse lui.

    Con ciò, girò i tacchi e uscì dal Magic Box.

    -------------------------


    Sarebbe dovuta andare a casa a ripulirsi. O andare a cercare Riley, per cercare almeno di spiegargli come stavano le cose.

    Invece si ritrovò fuori dalla cripta di Spike.

    Era sbagliato essere lì, andare da lui in quello stato emotivamente volubile. Avrebbe potuto accadere di tutto, qualsiasi tipo di cosa negativa. Lo sapeva, ma non riuscì ad andarsene.

    --------------------


    Lui era stravaccato sulla sua poltrona, una bottiglia di Jack Daniels quasi vuota stretta nella mano. Era una risposta naturale, l'alcol. Che altro poteva fare un vampiro? Non poteva permettere a quella femminuccia di William di prendere il sopravvento, e di annotare su carta i suoi pensieri sdolcinati. Tuttavia, aveva così tanti pensieri, così tanti sentimenti in testa che non sapeva cosa farsene. Gli era appena stato detto che da qualche parte, in qualche momento non troppo lontano nel futuro (specialmente per un vampiro), avrebbe avuto tutto ciò che aveva sempre voluto.

    Avere un figlio? Dovrebbe essere stato impossibile per lui. Da umano, era tutto ciò che aveva sempre voluto – una casa comoda pieni di piccoli e una moglie che avrebbe ricambiato almeno un po' del suo amore. William sarebbe stato estasiato. E Spike? Beh, si sentiva William come mai prima d'ora. Otto anni sarebbero passati come minuti per qualcuno che era stato in circolazione tanto quanto lui, poi si sarebbe ritrovato con una bambina che innegabilmente era sua – pensò a quei luccicanti occhi azzurri – i suoi occhi! Innocente come lo era stato lui più di cento anni fa. E la sua bella e letale Cacciatrice sarebbe stata sua moglie. Moglie. Il suo cuore morto gli sembrava gonfio come un pallone, così pieno che di certo sarebbe scoppiato.

    Era troppo per poterci sperare. Non poteva essere vero.

    Poteva sentirla fuori dalla cripta, il battito cardiaco rapidissimo, riusciva a sentire il suo odore. Vaniglia e noce di cocco. E paura. Aveva paura. Sarebbe entrata?

    ----------------------


    Per tante volte si era fatta strada dentro la sua cripta calciando la porta o sbattendola forte, e ora si sentiva improvvisamente esitante a causa di tutto quello che aveva appena scoperto. Doveva bussare? O piombare dentro come sempre? Fece scorrere la mano lungo la porta di legno, prendendosi una scheggia a causa della sua indecisione, prima di aprire piano la porta.

    La stanza era silenziosa, niente TV, niente musica. Solo Spike, che la fissava. Non parlò, niente commenti sarcastici, niente malignità. Non disse una parola, rimase seduto lì, a guardarla con gli occhi curiosamente arrossati.

    “Ehm, ciao,” disse lei.

    “L'hanno trovata?” domandò lui. Non era quello che voleva dire. Voleva dire migliaia di cose, migliaia di cose meravigliose e terrificanti. Ma per una vota nella sua non-vita, tenne a freno la lingua.

    “No,” disse lei. “Non ancora. Ma la troveranno.” Stette sulla soglia della porta.

    “Perché sei qui, Cacciatrice?”

    “Non lo so,” disse lei con onestà. “Ho pensato che forse avevamo bisogno di... parlare,o qualcosa del genere?”

    “Perché?” domandò lui. “Questo cambia qualcosa per te? Sono ancora un mostro, sì? Una cosa malvagia, disgustosa e morta?”

    “Sì. Ma...” balbettò lei. “L'hai vista, no? Ciò che abbiamo fatto? Che abbiamo creato?”

    Lui rimase in silenzio mentre metteva giù la bottiglia di vetro e si alzava, guardandola con circospezione. “Stai sanguinando.” Allungò la mano verso il dito con la scheggia conficcata nella pelle, ma lei tolse via la mano repentinamente.

    “L'hai fatto. L'hai vista. So che l'hai vista anche tu.” Improvvisamente lei si arrabbiò. Lo spinse, ma non così forte come avrebbe potuto. In quel momento, non si sentiva molto come una Cacciatrice... solo una ragazza molto confusa. Lui non cadde nemmeno, e non ebbe nemmeno la decenza di inciampare. “Dillo. Dì che l'hai vista!”

    “Certo che l'ho vista!” urlò lui, afferrandola per le braccia e spingendola contro il muro della cripta. Fu vagamente consapevole del fatto che il chip non si attivò. Allora non le aveva fatto male. L'aveva solo spaventata, forse, stando all'espressione sconvolta di lei.

    “E... allora?” disse lei a bassa voce, confusa e stranamente ferita dal fatto che lui sembrasse così... disturbato dalla vista della loro figlia. Era lei che doveva esserne disturbata. “Non pensi che lei...insomma, tu non...sono io il problema, giusto? Il pensiero di stare con me è... così schifoso per te?” Sentì che gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime e proprio non riusciva a credere di essere così emotiva all'idea che Spike non la volesse. Si odiò per questo, perché gli stava mostrando questa debolezza.

    Spike sembrò interdetto. E arrabbiato. E confuso. Proprio come lei. “Sono su questo pianeta da più di cento anni, Cacciatrice,” disse , il viso a pochi centimetri da quello di lei, le mani che la tenevano ancora contro il muro della cripta. Non stava più urlando, ma stava parlando con una voce bassa e spaventosa. “E non ho mai e poi mai visto niente di più bello, niente di più straordinario di lei. Pensi che io ti trovi disgustosa? È la cosa più stupida che abbia sentito uscire dalla tua stupida piccola bocca sexy.” La guardò e lei riuscì a vedere l'ammirazione nei suoi occhi. L'incredulità. La lussuria. Poi le mani di lei furono sulla sua maglietta e lei lo stava tirando verso di sé, e la bocca di lui si scontrò con la sua.

    “Spi – oh...” la sua voce era persa nel bacio. Lui era l'unico al mondo che poteva capire quello che stava provando in quel momento. Solo lui. Tutta la pazzia, tutta la confusione, tutta la follia – non poté fare a meno di riversare tutto ciò nel bacio. Una voce nella testa le ricordò che era sbagliato, davvero davvero sbagliato e che doveva fermarsi subito. C'era Riley a cui pensare. Ma non riuscì a ignorare l'altra voce nella testa, quella che diceva che tutto ciò sarebbe accaduto comunque, quindi perché desistere? Era sbagliato se, da qualche parte nel futuro, quel vampiro era suo marito? Gli gettò le braccia attorno al collo, le dita tra i capelli, tirandolo più vicino a lei.

    Era più incredibile di quanto si fosse mai immaginata, e l'aveva già immaginato in precedenza, anche se non lo aveva mai ammesso a nessuno se non a sé stessa (e anche quello era davvero difficile). Di notte, da sola nel suo letto, nel buio. Aveva immaginato che sensazione avrebbero dato le labbra di lui contro le sue. Contro altre parti del corpo. C'era così tanto potere nella labbra di lui, nelle sue mani attorno alla vita, nel suo corpo improvvisamente premuto contro quello di lei. Un potere che pareggiava il proprio.

    “Sei... cattivo,” ansimò contro di lui, mentre le labbra lasciavano quelle di lei e le tracciavano freneticamente la linea dell'orecchio, della mascella, del collo.

    “Sì,” disse lui, la voce un borbottio contro il suo orecchio.

    “Questo è...sbagliato,” respirò lei, le mani che stringevano i forti muscoli delle sue braccia per tirarlo più vicino. Più vicino, più vicino, più vicino.

    “Probabilmente.” Ma non si fermò e lei non gli chiese di farlo. Invece, ritrovò la bocca di lui con la propria e lasciò che la lingua di lui scorresse sul suo labbro inferiore, la sentì affondare nel calore della sua bocca. La bocca di lui era così fredda, e sapeva da fumo. I denti di lui graffiarono il suo labbro inferiore, lo morsero intenzionalmente e lei non riuscì a trattenere un gemito di puro piacere.

    Sarebbe finito in qualsiasi momento, pensò lui. La Cacciatrice sarebbe tornata in sé, l'avrebbe spinto via da lei. Probabilmente avrebbe lasciato che i pugni parlassero per lei prima che scappasse da lui. Come doveva essere. Tuttavia, ora che era cominciato, non riusciva a smettere di toccarla. Si sentiva disperato. Non riusciva a ricordare di aver mai avuto così tanto bisogno di qualcuno, nemmeno con Dru, e di certo non con Harmony. Sperava sinceramente che Harmony non entrasse come se niente fosse proprio in quel momento e rovinasse tutto. Non sapeva nemmeno cosa fosse, quello che stava succedendo, sperava solo che non finisse. Pensò di portarla nel piano inferiore della cripta, di far scivolare la Cacciatrice sulle sue lenzuola di seta. Ma non era giusto, non quando c'era già stato tante volte lì con Harmony.

    Aveva anche sbagliato a pensare che Harmony fosse stata anche lontanamente come la sua Cacciatrice. Non sarebbe mai stato in grado di fingere con lei, se avesse pensato altrimenti. Solo affondare nel calore della sua bocca, le sue calde mani frenetiche che lo tiravano verso di lei, che gli stringevano le braccia. Così viva. Più di quanto potesse mai aspettarsi. Più di quanto si meritasse.

    Le sue mani erano dappertutto su di lei, tra i capelli e poi sui fianchi, poi a toglierle con forza la giacca annodata attorno alla vita, a sfilarle la maglietta macchiata di sangue sopra la testa, a scorrere lievemente la punta delle dita sulla ferita che si stava già rimarginando e stava guarendo. Poi si mise lentamente in ginocchio, i suoi baci scorrevano via dalla bocca di lei, lungo il collo, verso il petto. Strofinò la testa tra i suoi seni, respirando profondamente, anche se lei sapeva che non ne aveva bisogno.

    Lei fu improvvisamente e scomodamente consapevole del reggiseno rosa di cotone che stava indossando, vecchio di anni e sfilacciato lungo le coppe. Di sicuro non la scelta più sexy che poteva fare. Certo, all'inizio di quella lunghissima giornata, questa particolare attività, con questo particolare vampiro, era in assoluto l'ultima cosa che avrebbe immaginato. “Buffy,” sussurrò lui, gli occhi fissi sul suo corpo esposto. I suoi occhi incontrarono quelli di lei e l'espressione sul suo volto era di completa meraviglia. “Bellissima, bellissima Buffy.” Era troppo per lei. Si sentì senza fiato. Era sbagliato, così sbagliato, tutto quanto, eppure... quello che stava accadendo tra loro stava iniziando a sembrarle sia surreale che inevitabile allo stesso tempo, il che significava che opporsi ad esso sarebbe stato futile. E ora che le mani di lui erano su di lei, respingerlo era in assoluto l'ultima cosa che lei voleva fare.

    Stava cominciando a capire come una futura versione di sé stessa potesse amarlo.

    Di certo lo voleva.

    La avvolse con le braccia e le sganciò il reggiseno con un rapido movimento e poi le labbra e le mani di lui furono sui suoi seni, i denti che si aggrappavano a un capezzolo e lei ansimò e lasciò che le palpebre le si chiudessero. Riusciva a sentire l'umidità tra le cosce. Dio, era mai stata così eccitata prima d'ora? Cadde in ginocchio, alla sua stessa altezza. Luì studiò il suo volto, poi la baciò forte, in modo un po' violento, e lei si ricordò di tutto quel potere nel suo corpo. Che non era un uomo.

    Ma in quel momento, era di più.

    TBC
     
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  11. Redan
     
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    Mamma mia! Certo che non perde tempo questa Buffy!
    In effetti ho sempre avuto la sensazione che l'unica cosa che la tenesse lontana da Spike fosse la sua convinzione che era una cosa sbagliata e basta... Aveva solo bisogno di un pretesto per lasciarsi andare e di sicuro sapere per certo che tra qualche anno lo avrebbe amato, sposato e avrebbe avuto una figlia con lui fornsce un pretesto più che sufficiente!
    Mi chiedo solo che cosa succederà ora che loro sanno tutte queste cose... dovrebbe cambiare tutto!
     
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  12. elijem
     
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    Riley chi?
    Cmq spavalda la ragazza, è bisogna dire che loro due insieme fanno scintille sempre è comunque !!
     
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  13. kasumi
     
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    Ciao ragazze!! huglove

    Beh, diciamo che qui l'autrice ha fatto un po' di fan-service XD
    La storia è corta e quindi non aveva il tempo per far fare a Buffy delle riflessioni più profonde e un cambiamento più graduale. Perciò è partita dal fatto che Buffy fosse già attratta da Spike, per semplificare le cose.

    Io non mi lamento
    Penso che nell'insieme, comunque la storia funzioni. Anche se la velocità con cui si dimentica di Riley e lo molla è esilarante!

    Riley -> hung

    A parte gli scherzi, Buffy fa bene a preoccuparsi del fatto che ora Riley possa prendersela con Spike!
     
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  14. elijem
     
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    più che la storia dell'amore tra buffy e Spike. . è la storia della discesa di Riley :D
     
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  15. Redan
     
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    E fa bene sì! Nel telefilm se l’è presa con lui per molto meno!
     
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74 replies since 21/12/2017, 14:37   1779 views
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