Prisoners of Love di Bewildered

(commedia romantica molto divertente)

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  1. kasumi
     
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    Capitolo 12 FANTASTICHERIA

    Traduce Angela


    Fu esilarante, il vento sulle loro facce mentre correvano via dalle rovine della Lowell House, ma quando alla fine uscirono dal campus e spostarono la loro corsa attraverso il Cimitero Restfield, Spike e Buffy rallentarono gradualmente a una corsa leggera, e infine a una camminata, abbastanza veloce e risoluta, ma in qualche modo ancora lenta abbastanza per cui Spike poteva godere per la consapevolezza della mano calda di Buffy nella sua, un po' sudata per la fatica, le dita intrecciate fermamente con le sue, e lui stava facendo moltissima fatica a impedire che la sua faccia scivolasse in un sorrisetto sciocco, molto poco da Big Bad, perché stava camminando mano nella mano con la sua ragazza, in una romantica passeggiata serale che prometteva di includere abbondante violenza e seduzione e sesso disinibito e, bhe, fanculo!, dopo tutto si permise di sorridere, perché dopo la sua caduta lunga settimane nell'abisso della disperazione, era sicuramente atterrato in piedi.

    Ma si assicurò di avere una buona presa della mano di Buffy mentre camminavano, perché era terrorizzato che lei lo lasciasse andare.

    Sapeva che era dannatamente ridicolo, dopo tutto quello che era successo nei pochi giorni appena trascorsi, ma non poteva impedirsi di essere sopraffatto dall'incertezza, perché anche se era ovvio che Buffy aveva deciso che il sesso-con-Spike era una cosa buona, c'era qualcosa riguardo il tenersi per mano che era di PIU', più del sesso e più dei baci, lui non avrebbe saputo come fare sì che lei prendesse di nuovo la sua mano; ogni volta che lei aveva fatto scivolare la mano nella sua, era stato come un miracolo, una manna dal cielo, non il genere di cosa che un mostro depravato come lui avrebbe mai potuto sperare di ottenere attraverso le sue azioni.

    Qualcosa era cambiato fra loro quel giorno, qualcosa di memorabile, come un terremoto, cambiando il paesaggio della loro relazione di arcinemici-con-benefici in una topografia completamente nuova, un nuovo territorio che era bellissimo e spaventoso, selvaggio e instabile, costellato di trappole, sabbie mobili e scogliere, e lui lo amava, amava il modo in cui l'adrenalina schizzava ogni volta che lei lo guardava, non sapendo se quello sarebbe stato il momento in cui l'umore variabile di lei sarebbe cambiato e lei avrebbe tentato di nuovo di ucciderlo, ma era anche irritante allo stesso tempo, perché lui aveva dei problemi a restare al passo di dove diavolo erano in questa splendida nuova terra dei perduti, e questo gli ricordò di quel giorno, il giorno in cui era stato mutato, ma non la parte felice, non Drusilla e le stalle e il chiudere con gratitudine gli occhi sull'umanità – no, era la parte precedente, quella vergognosa, seduto su un divano scomodo e offrendo le sue poesie e il suo cuore e la sua vita, e lo sguardo compassionevole e freddo negli occhi di Cecily mentre considerava tutti loro immeritevoli. Drusilla lo aveva salvato dalle tortuose, intricate ragnatele della società, aveva spazzato via la nebbia, e la confusione, e l'aveva ridotto alla sua essenza, dandogli SE STESSO come un dono, e le cose erano state semplici per oltre un secolo. Amare Drusilla era stato semplice – non sempre felice, ma semplice.

    Amare Buffy era complicato in un modo pazzesco. ( Cosa che era dannatamente divertente, dato che era lei quella che si supponeva fosse sana di mente.) E mentre lui era sicuro come l'inferno di non voler tornare indietro ora – come se potesse farlo!- di tanto in tanto si sentiva come se fosse tornato proprio su quel sofà, tutto avvolto nella camicia di forza della Società, aspettando solo di avere il cuore spezzato.

    Erano passati attraverso i cancelli di Restfield mentre lui era perso nei suoi pensieri e si aggrappava alla mano di Buffy come a una corda di sicurezza, e Buffy lo strattonò verso sinistra, verso il piccolo capanno bianco che fungeva da ufficio per i becchini, al momento scuro e vuoto. Appena fuori della porta una cartelletta era appesa a un chiodo, pochi fogli di carta sporchi che si muovevano per il vento. Buffy scorse le pagine con la mano libera; Spike colse l'occasione per avvicinarsi e posare un bacio leggero sul lato del suo collo, sollevato quando lei sospirò e piegò la testa per dargli un migliore accesso.
    “ Quindi, cos'è questo, amore?” domandò, muovendosi per mettersi di fronte a lei e far scivolare le labbra sulla sua mascella. Mise la mano sotto l'orlo della gonna, seguendo lentamente la piega del suo interno coscia dal fianco con le nocche. Premette le loro mani strettamente intrecciate sull'altro fianco di lei.
    “ Programma delle sepolture” ansimò Buffy, gettando la testa all'indietro, gli occhi chiusi. “ Così posso controllare le tombe nuove.” Mosse i fianchi lateralmente per incoraggiare le nocche di lui verso il suo centro.
    Spike toccò leggermente i suoi ricci umidi, baciando intanto la colonna della sua gola. “ Il personale qui sa che sei la Cacciatrice?” chiese tranquillamente, sorpreso.
    “ No” sussurrò Buffy, spingendo in avanti i fianchi; egli la obbligò aprendo le dita e facendole scivolare tutte e quattro in una lunga carezza lungo la sua nuda umidità. Ah, quello era un suono fantastico, quel gemito. Strofinò ancora, più lentamente; la fronte di lei cadde contro la sua spalla e lei chiaramente si sforzò per schiarirsi i pensieri. “ Non sanno chi sono” riuscì a buttare fuori. “ Ma sanno che succede qualcosa. Noi non – oddio! - parliamo, ma mettono fuori il programma, e io li tengo al sicuro.”
    “ Mmm” Spike si permise un'altra deliziosa carezza, un altro dolce sorso alla sua gola, poi con riluttanza allontanò la mano e fece un passo indietro. “ Penso faresti meglio ad occupartene, allora” disse con rassegnazione. “ Prima ti occupi dei Nuovi Vampiri del Quartiere ( Riferimento al poster dei New Kids on the Block in camera di Buffy N.d.T.), prima potremo ricominciare a profanare la camera degli ospiti di Giles.” Fece un sospiro, guardando il viso di lei con attenzione.
    Anche Buffy sospirò, aprendo gli occhi e fissandolo. “ Da quando sei la voce del Sacro Dovere?” borbottò facendo il broncio.
    Spike le strizzò la mano. “ Da quando la polizia ha cominciato a seguirci dappertutto, amore. Tu fai il tuo lavoro, ma mi pare di ricordare che qualcuno qui non voglia venire buttato in cella.”
    Buffy si spostò la frangia dal viso. “ Oh, già.” Scosse la testa con forza e girò di nuovo il primo foglio della cartella, con atteggiamento determinato e pragmatico. “ Ok allora. Sembra che ci siano due possibilità. Una vicino al muro a nord e una proprio vicino al bosco. E dovremmo fare un giro alla Cripta Mondragon, che sembra essere il luogo per gli appuntamenti dei demoni alla moda in questi giorni.”
    “ A nord prima?” disse Spike senza indugi, camminando all'indietro e trascinando Buffy.
    Buffy aggrottò la fronte con aria giudiziosa. “ Prima la cripta Mondragon. Poi a nord, poi il bosco.” Ghignò con un tocco di malizia. “ Sembrerebbe essere più frustrante per i nostri cani da guardia, non pensi?”
    Spike ricambiò il suo ghigno. “ Come dici tu” concordò, cambiando direzione velocemente. “ Indicami dove hai bisogno di me.”
    “ Dove ho bisogno di te?” Buffy si morsicò le labbra, gli occhi brillanti nella luce della luna mentre esitava. Poi sorrise maliziosamente e indicò con decisione le sue labbra incurvate. “ Prima di tutto, mi servi qui.”
    Lui si chinò in modo servizievole per un bacio, veloce ma tenero, quindi premette le labbra contro la fronte di lei, sussurrando silenziosamente il suo amore contro la sua pelle soffice. Inspirò a fondo, l'odore unico di Buffy, shampo, sudore e un vago sentore di morte, quindi fece un passo indietro, sogghignando di nuovo. “ Adesso, indicami dove vuoi che uccida.”
    Buffy rise e indicò sopra la sua spalla, e cominciarono a correre insieme.
    Spike non le lasciò andare la mano.

    ****

    La cripta Mondragon era davvero il luogo di una demoniaca festa del Venerdì sera – avevano anche una palla di specchi, che rifletteva leggermente scintille di luce delle candele dai candelabri onnipresenti negli angoli della cripta. Buffy avrebbe dovuto sentirsi cattiva per avere rovinato la festa, se non fosse stato per la coppia terrorizzata legata sopra il sarcofago, che attendeva mezzanotte o le 11:11 o qualunque ora si supponesse fosse quella giusta per il sacrificio. Buffy non poté evitare di roteare gli occhi mentre lasciava cadere la mano di Spike e prendeva i coltelli dagli stivali ( l'unico posto dove aveva potuto nascondere delle armi, nel suo abbigliamento da uscita) perché niente poteva per certo rovinare le sue rilassanti vacanze come gli infiniti rituali e sacrifici demoniaci che inevitabilmente si verificavano intorno al Solstizio d'Inverno. Spike si gettò nella battaglia al suo fianco con un ringhio, e lei si prese un momento per ammirare il suo sedere così carino, ma solo un secondo perché c'erano dei sacrifici da salvare e lei non voleva avere del sangue di demone sul suo abito sexy per il Bronze, e lei sospettava che questo tipo macchiasse particolarmente e lei aveva già speso DAVVERO troppo del suo prezioso tempo in lavaggi.
    Fu una buona battaglia, una grande battaglia, ma poiché avevano un pubblico umano, Buffy dovette fare un piccolo sforzo per non abbagliarli con il suo inguine senza mutandine. ( Sarebbe stato più facile se, nello stesso tempo, non si fosse sforzata MOLTO spudoratamente di abbagliare SPIKE con il suo inguine senza mutandine, ma PER DIO, lei era la Cacciatrice e ci riuscì. Due volte.) Quando fu terminata, guardò Spike attraverso le nuvole di polvere, gli occhi di lui affamati su di lei, e dovette sforzarsi per voltarsi verso le vittime e liberarle invece di lanciarsi attraverso la cripta come una maniaca del sesso depravata. Cosa che naturalmente era, ma ancora una volta, ( c'era un) pubblico.
    Lei accantonò i sentiti ringraziamenti dei sacrifici salvati, e diede loro indicazioni per il cancello, suggerendo di raccontare la loro intera storia a qualunque poliziotto avessero incontrato, in particolar modo quanto gentili e di aiuto fossero stati Buffy Summers e Spike, e difatti avrebbero potuto voler considerare di inviare delle lettere di encomio presso il Dipartimento di Polizia di Sunnydale, se non fosse stato troppo un disturbo. Mentre lei parlava, Spike le si accostò, così vicino che la sua mano si strofinava sulle sue, e non appena la porta della cripta si fu chiusa con un tonfo dietro la sfortunata coppia, lei si avvolse attorno a Spike, baciandolo disperatamente, e lui la sollevò tenendola per i fianchi e lei fu su un sarcofago, strofinandosi freneticamente contro i suoi jeans sotto i bagliori discontinui della palla di specchi mentre le labbra di lui viaggiavano lungo il suo corpo, ma lei sapeva che non c'era tempo, dovevano controllare gli altri punti sospetti, così dopo un po' lo tenne vicino e fece grandi sospiri tremanti finché il suo corpo si calmò, e Spike le pesò addosso come se avesse bisogno di respirare, finché alla fine lei scivolò di nuovo in piedi e lui fece un passo indietro e la guardò mentre si tirava in basso la gonna.
    “ Una gara fino al muro nord?” ansimò lei, e gli occhi di lui brillarono.
    “ Qual è il premio?” chiese lui bruscamente, con la voce che era poco più di un bisbiglio.
    “ Cosa vuoi che sia?”
    Egli rise soltanto, una risata rotta strozzata, che fu più seducente di qualsiasi indizio a cui lui avrebbe potuto pensare, e Buffy corse fuori dalla porta, ridacchiando. Poteva sentire una debole sirena in lontananza, e corse e corse, i piedi di Spike che calpestavano dietro di lei, e non appena furono sul punto di raggiungere il muro nord, lui la acchiappò, la mise con le spalle al muro e la baciò con atteggiamento punitivo.
    “ Ho vinto” buttò fuori, seppellendo il viso sulla sua clavicola.
    “ Ho toccato il muro per prima” ribatté Buffy.
    Le mordicchiò la clavicola delicatamente. “ Ti ci ho spinta io.”
    “ Non è colpa mia se hai fatto un autogol” rise Buffy, tirandogli su il viso per altri baci. Quando si fermarono per permetterle di respirare, lei premette la fronte contro la sua. “ Qual è il mio premio?”
    “ Cosa vuoi che sia?” mormorò lui contro la sua guancia arrossata.
    Te pensò lei con fervore. Ma non avrebbe potuto dirlo, era un passo troppo grande, una cosa troppo esposta, così invece fece scivolare le mani sotto la sua maglia e appoggiò la testa contro il suo petto. “ Penserò qualcosa di buono” sorrise lei, sbirciando da sopra la spalla di lui verso la nuova tomba, la lapide di granito nuovo e luccicante. Una mano spuntò attraverso il terriccio come una margherita piuttosto brutta. “ Su la testa, Spike. Abbiamo compagnia.”
    Spike fece scivolare un paletto fuori dalla tasca e lo premette nella mano di lei, come un bacio. “ Tre è una folla, amore” sussurrò, e camminò verso il vampiro che stava uscendo, afferrando il braccio esposto e tirandolo fuori attraverso la terra smossa.
    “ Grazie, amico!” disse il vampiro allegramente.
    “ Piacere mio” fece le fusa Spike, poi Buffy entrò in gioco e lo impalettò senza cerimonie.
    Appena la polvere si posò, Buffy afferrò Spike per il bavero dello spolverino e lo baciò, perché era lì ed era magnifico ed era suo. “ Sicuramente sai come far divertire una ragazza” ridacchiò contro le sue labbra.
    “ Posso farti divertire di più” suggerì Spike, facendo correre le mani sulle curve del sedere di lei.
    “ Ancora una tomba” lo richiamò Buffy. “ E poi dobbiamo andare al prossimo cimitero. Tecnicamente non abbiamo fatto la ronda, la scorsa notte.”
    Spike curvò le dita per toccare la sua umidità. “ Ne è valsa la pena” mormorò con voce roca nell'orecchio di lei.
    “ Ne varrà la pena anche questa sera” promise Buffy, voltandosi e correndo verso il bosco.
    Spike corse al suo fianco, le mani che si muovevano imbarazzate strofinandosi contro quelle di lei. “ Come sempre, amore” disse lui.
    Lei lo guardò di sguincio. “ Davvero?”
    “ Sì” disse lui brevemente, gli occhi concentrati sui boschi distanti.
    Corsero in silenzio per alcuni minuti. Alla fine apparve la nuova tomba, chiaramente visibile dal tumulo di terra marrone – ancora senza erba- e i mazzi freschi di fiori che circondavano la lapide.
    Buffy si fermò al limite della terra nuda. Era ancora intatta. Batté il piede sull'erba con irritazione. “ Dannazione. Non si può sapere se è un normale ragazzo morto o un ritardatario.”
    Spike inclinò di lato la testa, ascoltando con attenzione. “ Ritardatario. Posso sentire che gratta contro l'interno della bara.”
    “ Puoi sentirlo?” Buffy aggrottò la fronte.
    “ Unghie sul satin” Spike scrollò le spalle. “ Abbastanza caratteristico. Probabilmente ci vorrà un poco perché esca, penso.”
    Buffy vagò fino all'alta lapide di fronte, appoggiandovisi contro; era appena un po' troppo alta perché lei ci si potesse sedere. “ Così dobbiamo aspettare.” Lei sospirò rabbiosamente. “ Odio aspettare.”
    Spike passeggiò verso di lei. “ Possiamo trovare un modo per ammazzare il tempo.”
    Buffy roteò gli occhi. “ Dobbiamo controllare la tomba, Spike.”
    “ Fallo tu, amore” fece le fusa Spike. “ Controlla la tomba.” Era quasi di fronte a lei, ma invece di fermarsi, le girò attorno, finché non fu proprio dietro di lei, con solo la lapide e pochi centimetri di aria che li separavano. Posò la mano sulla lapide, vicino a entrambi i suoi fianchi, i pollici che si strofinavano leggermente contro la sua gonna, e soffiò gentilmente sulla pelle esposta del suo collo, sopra il colletto della sua giacca. “ Non smettere di guardare, va bene?” sussurrò con voce dolorosamente tranquilla, e poi le sue mani furono sui seni di lei, strofinando il setoso tessuto rosso del suo top contro i suoi capezzoli sensibili. Buffy inchiodò gli occhi sul fertile terreno marrone della nuova tomba, respirando profondamente.
    “ La polizia...”
    Le labbra di Spike si strofinarono sul suo lobo. “ Non ci sono strade per arrivare qui. Dovranno camminare. Li vedrò prima che loro vedano noi.” Tirò via le mani bruscamente. “ Ma mi fermerò, se lo vuoi.”
    “ Non smettere” sussurrò Buffy.
    Spike rimase silenzioso dietro di lei per un lungo momento. “ Allora non mi fermerò” disse alla fine. Improvvisamente la sua fronte fu fresca contro nuca di lei, le mani che scivolavano ancora intorno alla sua vita, questa volta intrufolandosi sotto l'orlo del suo top, salendo sempre più su e quando i suoi pollici ruvidi e furbi raggiunsero i capezzoli, lei si morse le labbra si appoggiò di nuovo contro la lapide, le ginocchia deboli. Gli occhi le si chiusero.
    “ Tieni gli occhi aperti, amore.” La voce di Spike era ipnotica. “ Guarda la tomba.” Ci fu un rumore dietro di lei, che era una via di mezzo tra una risatina e un gemito mentre lui l'accarezzava, le labbra tremanti contro i suoi capelli.
    Guardare il terriccio immobile con le mani ruvide e sapienti di Spike sulla sua pelle era irreale, e in qualche modo meraviglioso, come una poesia, e quando le mani di lui scivolarono di nuovo in basso attraverso il suo stomaco verso l'esterno delle sue cosce, cominciò ad ansimare per l'anticipazione.
    Oh, Dio. Il suolo si stava muovendo o lei stava avendo un'allucinazione? Sperava che non si stesse muovendo, non ancora, perché le mani di Spike si stavano spostando sulla parte interna delle sue cosce, tracciando motivi causali sulla pelle sensibile, stuzzicanti, e lei poteva avvertire i suoi respiri spezzati tramutarsi in gemiti, quindi in leggere imprecazioni, mentre le dita di lui si muovevano sempre più in altro, ma mai in alto a sufficienza. Lui era avvinghiato a lei ora, il petto teso contro la sua schiena mentre si appoggiava al blocco di granito che separava i loro fianchi, le braccia premute contro i suoi lati, e lei fece scivolare le mani intorno al suo collo in modo che tutto il suo corpo fosse aperto verso di lui e lui stava sorreggendo il suo peso e il suo mondo si ridusse alle mani di lui sul suo corpo e al terriccio immobile davanti a lei – Oh, ti prego, non muoverti ancora pregò lei internamente- e le mani di lui alla fine arrivarono alla congiunzione delle sue cosce, le dita che la aprivano delicatamente in esplorazione, e lei si morse le labbra con forza per evitare di gridare.
    Spike rise con voce rotta contro il suo lobo, prendendolo fra i denti. “ Dio, sei bagnata” scherzò lui, saggiandola teneramente con le dita. “ Non ti fa male?”
    “ Un po'” ammise lei. “ Ma non fermarti.”
    Una delle mani di lui tornò indietro, per afferrarle con sicurezza il seno, lasciando una traccia di umidità su tutto il suo stomaco, fresco nell'aria notturna, mentre l'altra mano di lui testava e strofinava, e i suoi denti tiravano il suo orecchio, finché lei non ebbe una scossa e venne sibilando un'oscenità.
    Le mani di Spike sostarono a coppa su di lei, con atteggiamento di protezione e possessività, e le sue labbra la sfiorarono proprio dietro l'orecchio. “ Ma che linguaggio, gattina. Ho sempre saputo che eri una cattiva, cattiva ragazza.”
    Lei cominciò a voltarsi, per mostrargli che cattiva ragazza fosse, ma le braccia di lui la bloccarono e le fecero guardare ancora avanti. “ Controlla la tomba, amore. Potrebbe uscire in qualunque momento, ora.”
    Lei mise la testa indietro, contro la sua spalla, frustrata. “ Ma tu hai promesso di non fermarti.”
    Spike le si strinse addosso, le dita forti e sicure. “ Non lo farò. Potrei farlo per tutta la notte” disse con voce rauca.
    Buffy si raddrizzo, risoluta. “ So che potresti” disse in tono determinato. ( La sua aria determinata era leggermente rovinata dal modo in cui stava muovendo il bacino contro le sue dita talentuose, ma seriamente, una ragazza può resistere solo fino a un certo punto.) “ E tu sai che questo è buono. Davvero buono.” Ondeggiò contro di lui. “ Già. Wow. Buono.” Coprì le mani di lui con le proprie, quindi le afferrò saldamente e le tolse via, non senza un sospiro. Lui fece un suono che lei fece fatica ad interpretare – Delusione? Incoraggiamento? Anticipazione? - ma mantenne gli occhi fissi sul pezzo di terriccio silenzioso e sgattaiolò intorno alla lapide finché lei e Spike furono fianco a fianco. “ Togliti il cappotto” disse con voce cupa.
    Lui lo fece; lei poteva sentirlo tremare come una corda di violino. Allungò la mano, e dopo un attimo di esitazione, lui mise la pelle sulla sua mano, indietreggiando cautamente, stazionando nella sua visione periferica. Lei tenne il cappotto di fronte a lei per un attimo, poi lo drappeggiò cerimoniosamente sulla lapide davanti a lei, lisciandolo con le mani. Spike fece un altro rumore, ma lei conosceva questo rumore, era il suo rumore affamato, e lei sorrise comprendendo che lui stava capendo, e lei fece un passo avanti finché il suo bacino fu proprio contro la lapide ricoperta di pelle, continuando a guardare la tomba fresca, e senza guardare Spike, sapendo che i suoi occhi erano su di lei, portò indietro le mani e prese l'orlo della gonna e lo sollevò finché fu totalmente esposta all'aria notturna, muovendosi lentamente finché le gambe si aprirono e i fianchi si inclinarono indietro e la cima della lapide fu contro il suo stomaco. Sentì una brusca inalazione dietro di lei, e sorrise.
    L'erba fece rumore sotto i piedi di lui quando si avvicinò, e alla fine le sua mani furono sul suo sedere, gentili, ma sicure. Lei immaginò lo sguardo sul viso di lui, mentre la fissava. E tremò leggermente. Lui fece di nuovo quel suono affamato, e lei rispose alzandosi in punta di piedi, spingendo i fianchi verso di lui mentre la modellava con le dita.
    “ E cosa si suppone che io debba fare con questo?” disse lui alla fine, la voce che tentava di essere indifferente, fallendo miseramente.
    Buffy considerò brevemente delle risposte argute e degli indizi sottili, ma “ arguto” e “sottile” erano solo dei “ritardi” quando si trattava di concludere, cosi allungò solamente una mano dietro finché non incontrò il suo fianco coperto-di-denim,e da quel punto di riferimento scivolò proprio al centro per toccare fermamente il suo pene. “ Spike” disse tranquillamente, con la calma-nell'occhio-dell'uragano. “ Sai dannatamente bene cosa devi fare.”
    Queste furono apparentemente abbastanza parole per lui, e lei cominciò a tremare in modo incontrollabile, quando sentì il rumore del denim e il il ringhio della cerniera, e poi lui fu duro contro di lei, e poi fu duro dentro di lei, le dita che sprofondavano nei fianchi di lei, e lei poteva sentire le lacrime straripare dagli occhi mentre si spostavano contro la lapide finché lui fu più a fondo possibile e lei fu bloccata con sicurezza, e lui cominciò a scivolare dentro e fuori da lei, le braccia tremanti per lo sforzo di andare piano.
    “ Controlla la tomba” buttò fuori Spike duramente.
    “ Controlla la polizia” rispose Buffy, mentre aveva difficoltà a concentrarsi sul terriccio perché gli occhi volevano rigirarsi nella sua testa. Si stava muovendo adesso? Lei pensò forse, ma ancora avrebbe potuto essere Spike che muoveva la terra sotto i suoi piedi.
    Ma un attimo dopo dovette ammettere che il terreno si stava davvero muovendo, perché una mano sudicia spuntò dal terriccio, cercando un appiglio, e lei sibilò e spinse più forte indietro contro Spike. “ Non osare fermarti!”
    Lui cominciò a ridere. “ I paletti... sono nella tasca, amore” ansimò fra le spinte.
    Gli occhi fissati sulla mano del vampiro che si stringeva e il terriccio che sussultava, Buffy spostò la gamba sul bordo della lapide per fare leva mentre tirava su il fianco dello spolverino di Spike. Spike colse l'occasione per cambiare angolo e far scivolare una mano per carezzarla, fuori ritmo in modo esasperante, e lei ansimò e armeggiò nella tasca dello spolverino e riuscì ad afferrare un paletto mentre il nuovo vampiro usciva fuori col torace e gradualmente si arrampicava fuori dalla tomba. Spike spostò l'altra mano fino ad afferrare quelle di lei intorno al ruvido legno intagliato.
    Il risorto cominciò a spazzolare lo sporco dal suo abito da funerale, poi notò Buffy e Spike, gementi e ansimanti. “ Whoa.”
    “ Sera, Amico” disse Spike rudemente, senza rallentare. Buffy indietreggiò, ridendo. Poteva dire dalla voce che lui aveva assunto il volto-da-vampiro; fece scivolare malvagiamente le labbra sulla gola di lei, cosa che lei sapeva avrebbe dovuto spaventarla anche sapendo che lui non poteva morderla, ma in qualche modo questo la rese più eccitata, come se stessero mettendo in scena uno spettacolo. Fortunatamente per un pubblico destinato-all'impalettamento.
    Il vampiro li guardò eccitato. “ Um, wow. Mi spiace interrompere, amico.”
    “ Per niente” ansimò Spike, ( la voce) un po' spezzata. “ Ti stavamo aspettando.”
    Buffy gli diede un'occhiata di sguincio. Pensò vagamente che avrebbe davvero dovuto far fermare Spike in quel momento, in modo da poter eseguire l'impalettamento, ma era così vicina a qualcosa di eccezionale che davvero, davvero non voleva.
    Spike stava ghignando ferocemente al vampiro che sbavava. “ Penso che la mia signora abbia qualcosa che vuole dividere con te.” Spinse più forte. Buffy spostò il peso sulla mano senza paletto, usando la pietra tombale per fare leva.
    “ Davvero?” il nuovo vampiro si fece più vicino. “ C'è qualcosa da dividere?” Snudò le zanne con fare speranzoso.
    La mano di Spike uscì da sotto la gonna di Buffy, veloce come un serpente, afferrando il rinato alla gola. “ In realtà, io non divido” ringhiò, l'atteggiamento cordiale scomparso, e il paletto apparve nelle loro mani intrecciate e lui mosse il pene duramente dentro Buffy mentre guidavano insieme il paletto nel petto del vampiro, guardando la sua faccia delusa farsi polvere, poi il paletto cadde a terra mentre Spike afferrava di nuovo i fianchi di lei in modo frenetico, e sbatterono insieme come animali, ma a Buffy bastarono poche spinte per crollare, gridando e collassando sulla pelle e la pietra, e Spike non era molto indietro, muovendosi in modo convulso dietro di lei, e in qualche modo rotolarono entrambi sull'erba, intrecciati e tossendo per l'inalazione di polvere e ridendo in modo isterico.
    A Buffy ci volle un minuto per capire dove stavano i suoi arti rispetto a Spike, ma finalmente riuscì a sistemarli e avvolgerli attorno a lui, finché a sua testa fu infilata sotto il mento di lui, mentre le faceva cadere una pioggia di dolci piccoli baci tra i suoi capelli. “ Cosa diavolo è appena successo?” lei rise ansimante.
    Spike fece correre le mani in lunghe carezze lungo il suo corpo. “ Qualcosa di dannatamente fantastico” riuscì a dire, la voce tremante. “ Dio, sapevo che eri una che urla.”
    Buffy poté sentire la faccia arrossire. “ Io, uh... wow. Ho urlato?” Sapeva di averlo fatto, naturalmente, aveva la gola ancora rauca per questo, ma era davvero imbarazzante. Lei non AVEVA SAPUTO di essere un'urlatrice, e sembrava il genere di cosa che lei avrebbe dovuto conoscere di se stessa, nello stesso modo in cui sapeva che le piacevano la pizza e gli IceCapades.
    “ Musica per le mie orecchie” mormorò Spike, carezzandole il fianco con le nocche.
    Buffy si accomodò per un altro po' di coccole, poi alzò di scatto la testa, ricordandosi all'improvviso. “ Santa merda, la polizia!” Balzò in piedi ed esaminò freneticamente il cimitero intorno a loro.
    “ Non nelle vicinanze, pet” Spike sospirò, alzandosi sui gomiti e inclinando la testa per una migliore visione sotto la sua gonna. “ Probabilmente non dovremmo indugiare, vero? Un altro cimitero da pattugliare.”
    Buffy guardò in basso verso di lui, sdraiato tutto ghignante e soddisfatto e compiaciuto, il suo pene semi-eretto che usciva in modo allettante dai suoi jeans, e sentì le labbra che le si curvavano da sole in un sorriso, ma uno ansioso, perché realizzò improvvisamente di avere riso di più nelle ultime quarantotto ore di quanto avesse fatto nelle settimane precedenti, forse anche per mesi, e se lei era certo abituata a ridere quando era con i suoi amici, il SESSO davvero non aveva mai avuto a che fare col ridere, era sempre stato una Cosa Seria con Dramma ed Emozioni, accoppiati con l'incertezza se lei ne fosse capace – qualche volta era una ferma convinzione di non essere capace, che lei fosse in qualche modo carente – e ora lei e Spike stavano solo scopando e ridendo e ridendo e scopando, il tutto mescolato, e da dove diavolo veniva tutto questo? Il sesso, bhe, lei aveva preso una decisione su quello, ma non aveva pianificato tutto il ridere, e questo la mandava fuori di testa.
    Quindi si accorse che stava fissando Spike, che il suo ghigno era scomparso e che stava guardando verso di lei con incertezza, come se si aspettasse che lei lo impalettasse da un momento all'altro, così lei si riscosse e gli porse la mano. Lui la guardò con occhi seri per un momento, quindi accennò con la testa in un piccolo moto di riconoscimento, gli occhi che si ammorbidivano, e si sporse per prenderla, lasciando che lei lo tirasse in piedi.
    Quando fu in piedi, guardando verso di lei con una strana luce negli occhi, lei tirò la mano di lui sul suo petto, trattenendola sul suo cuore per un attimo prima di lasciarla andare. “ Meglio mettere via quella cosa prima che qualcuno si faccia male” scherzò in tono sbarazzino, ricompensata da un sardonico, suggestivo movimento delle labbra di lui quando si allacciò di nuovo i jeans e raccolse lo spolverino di pelle. Lo guardò per un momento prima di indossarlo, la bocca che si piegava in modo strano, ma dopo una veloce occhiata laterale verso di lei se lo gettò sulle spalle, infilando le mani in tasca in modo provocatorio. Buffy diede una piccola sistemata ai propri abiti spiegazzati, anche se temeva che fosse una causa persa e che era condannata a passare il resto della serata di pattuglia con l'aspetto di una che aveva combattuto con un grizzly.
    Una volta che si furono sistemati nel modo in cui avrebbero dovuto essere, Spike prese un sigaretta e l'accese, guardandosi attorno. “ Da quale parte, amore? Usciamo dal cancello principale?”
    Buffy scosse la testa con decisione. “ Da quella parte abbiamo la maggiore possibilità di un arresto ingiusto” disse con tono fermo. “ Scavalcheremo il muro a sud, seguendo il limitare del bosco fino alla strada, e continuiamo da là.”
    Spike annuì seccamente e si voltò verso sud, facendo scivolare di nuovo le mani in tasca. Buffy trotterellò per raggiungerlo, tenendo le mani dietro la schiena mentre camminavano.
    Non sembrava giusto.
    Dopo circa un minuto, Buffy sospirò di rassegnazione e infilò la mano nella sua tasca, intrecciando le dita con quelle di lui finché furono fermamente serrate. Lui le lanciò uno sguardo sorpreso, dando un forte tiro alla sigaretta, quindi strinse gentilmente, tirando fuori le loro mani dalla tasca per farle oscillare fra di loro. Buffy si avvicinò e strofinò la guancia arrossata contro il suo braccio fresco.
    Così era MOLTO meglio.

    *****

    “ Tua madre ha chiamato.”
    Giles era seduto alla scrivania quando infine arrivarono, la posa noncurante della testa che indicava che era già al suo secondo bicchiere di Scotch. La scrivania era ricoperta con frammenti di carta vecchia e qualche piccolo volume che gridava chiaramente CONOSCENZA PROIBITA. Buffy se ne stette alla larga da Giles, nel caso fosse in modalità osservazione, e andò in cucina per prendere una Diet Coke. “ Per favore, mi dica che non l'ha invitata per cioccolatini e coccole” disse, prendendo una sacca di sangue per Spike dal momento che era lì. Tagliò un angolo della sacca con le forbici da cucina di Giles e riempì una tazza, infilandola nel micro-onde, perché dopo quell'assaggio sulla pietra tombale, avrebbe avuto bisogno di un serio rifornimento di energia. Specialmente considerando quello che lei aveva in mente per lui più tardi nella notte.
    Attraverso il passavivande vide che Giles si era tolto gli occhiali e li stava pulendo con furia. Bhe, il ricatto della Candy Band aveva funzionato ancora come una somma distrazione. Scommise che lui non si era nemmeno accorto dello stato pietoso del suo abbigliamento.
    Giles fece qualche suono di disagio, prima di arrivare al punto. “ No, in effetti no” rispose alla fine. “ Piuttosto ti stava cercando. Mi ha dato l'impressione che tu fossi attesa a casa? Qualcosa collegato alle vacanze?”
    Buffy quasi sputò il suo sorso di aspartame. “ Oh cavolo.
    Spike abbassò la testa per sbirciare verso di lei. “ E' meglio che questo non sia il rumore di te che muori lì dentro, Cacciatrice.” La sua voce era preoccupata, ma poi i suoi occhi passarono su Giles e la sua voce si alzò in modo melodrammatico. “ Almeno lascia che un compagno assista alla tua sfortunata dipartita.”
    Buffy spinse la tazza di appiccicoso vigore verso di lui attraverso la credenza, sperando che lui bevesse e smettesse di esagerare. “ Speraci, Spike!”
    “ Ti assicuro, Spike, che se Buffy ha sopportato per tre notti la tua brillante compagnia durante la pattuglia, è improbabile che incontri la morte per un semplice promemoria dei suoi doveri familiari” sospirò Giles in tono ironico.
    “ Lei non ha mai incontrato mia zia Arlene” replicò Buffy in modo automatico, la mente che correva. “ Seriamente, davvero, questo... non è un bene. Come si suppone che dovrei giustificare la presenza di Spike?”
    Spike scosse le spalle. Aveva appeso lo spolverino di fianco al cappotto di lei sull'attaccapanni di Giles e buttato da qualche parte la sua camicia rossa, così era rimasto con la maglietta. La sua maglietta aderente. Mmm. Buffy pensò di fargli un'altra tazza di cibo, perché davvero, aveva delle Idee. “ Joyce è una brava persona. Credo si limiterà a darti uno sguardo serio e comincerà a scaldare la cioccolata.”
    “ E questo si suppone che accadrà prima o dopo che le diremo degli atti vandalici, degli arresti, della sorveglianza della polizia? O forse potremmo accennarglielo dopo che avremo parlato del ragaz...ARCINEMICO convivente.” Buffy lo fissò.
    Un ghigno fece capire che lui non aveva perso il suo piccolo lapsus freudiano. “ A Joyce piaccio” rispose allegramente. “ Ha occhio per la qualità.”
    Buffy lo guardò seccata. “ Hai VISTO cosa vende nella sua galleria?”
    “ Buon Dio, voi due non la smettete MAI?” Giles fissò entrambi allo stesso modo. “ Buffy, sarei felice di assisterti nella creazione di una storia di copertura furba ed audace, ma per il momento mi limiterò a suggerirti di chiamare tua madre domani mattina. Era piuttosto preoccupata perché non hai risposto al messaggio che ti ha lasciato sulla segreteria. E' difficile per lei, essendo a conoscenza della tua missione. Merita contatti regolari in modo da essere sollevata dal fardello di chiedersi se tu sia viva.” In un qualche punto della battuta, la sua voce era passata alla modalità lettura.
    Buffy doveva riconoscerglielo, sapeva davvero come farti sentire in colpa. Sospirò. “ Ha ragione, Giles. La chiamerò.” Diede a Spike un'occhiata colpevole. “ Non intendevo essere così egoista, solo, lo sa, ho passato un sacco di tempo da sola, così è capitato.”
    Giles sorrise gentilmente. “ Va tutto bene, Buffy. Sai che tua madre vuole che ti goda la tua vita universitaria. Solo... sii gentile. “ Fissò Spike. “ E non prenderei troppo sul serio il gusto di Joyce, vista la sua propensione per maschere di dubbia provenienza che finiscono col risvegliare i morti.”
    Spike ghignò. “ Sapevo che era il mio genere di signora.”
    “ Comunque io non punterei il dito, Signor-due-volte-sul-sedile-di-una-macchina-della-polizia.” Gli occhi di Buffy si spalancarono. “ Aspetta, è questo il motivo per cui sto avendo tanti problemi con la polizia? Ho ereditato il disprezzo per la legge da mia madre?”
    Giles scrollò le spalle, l'espressione accuratamente neutra. “ Mi sento abbastanza sicuro nell'affermare che tua madre è meno responsabile della tua attuale situazione di certi vampiri in questa stanza che, naturalmente, resteranno anonimi.”
    Giles aveva uno sguardo sul volto che disse a Buffy che aveva terminato col discutere circa la sua crisi-adolescenziale-di mezza età- sulla cioccolata, e lei era totalmente d'accordo nel cambiare argomento, perché il divertimento di mettere in imbarazzo il suo noioso mentore era stato del tutto rovinato dalle sgradevoli immagini che le erano venute in testa quando ci aveva pensato troppo. Immagini che erano abbastanza cattive quando lei aveva solo il suo timido momento-sotto-le-coperte con Angel per alimentare la sua immaginazione, ma che ora erano piccanti e colorate in maniera stressante, grazie a Spike. Lei davvero non voleva immaginare sua madre e Giles che facevano questo, o QUELLO e, oh mio Dio, davvero non QUELLO, e lei davvero non voleva sapere se aveva ereditato la cosa dell'urlare da sua madre insieme alla delinquenza giovanile. No. Mai.
    Così Buffy prese una fetta di pizza avanzata dal frigorifero ( Spike non era il solo ad avere bisogno di energia) e uscì per andare a sedersi sul divano di fianco a Spike. Cosa che realizzò immediatamente essere un errore, perché le sue dita e le dita dei piedi – e ogni centimetro del suo corpo nel mezzo- improvvisamente cominciò a prudere per la voglia di toccarlo, ma Giles le stava rivolgendo tutta la sua attenzione, così non era di certo la migliore delle idee al momento. Sfortunatamente, alzarsi a quel punto sarebbe stato ancora più ovvio, così si appoggiò contro lo schienale cercando di sembrare indaffarata. “ Qualche colpo di fortuna?” Diede un morso alla pizza, finendola velocemente.
    Giles guardò in basso. “ Se intendi riguardo i braccialetti elettronici, non ancora. Per quanto riguarda le tue opzioni legali, ho fatto una chiamata ad un ufficio legale di cui il Consiglio degli Osservatori si è servito in qualche occasione, ma di certo non risponderanno durante il fine settimana. “ Alzò lo sguardo, gli occhi accesi con il fuoco della sacra ricerca. “ Comunque, ho trovato informazioni su un certo numero di demoni verdi che potrebbero corrispondere alla descrizione di quelli di cui mi ha parlato Spike ieri sera. Dimmi, descriveresti il verde come verde malachite? O più come il colore della zuppa di piselli?”
    A Buffy servì un minuto per ricordarsi dei demoni verdi nel bosco – Quanti orgasmi fa era successo?- in parte anche perché Spike aveva steso un braccio con noncuranza attraverso lo schienale e le sue dita stavano tirando gentilmente i lacci del suo top, tracciando dei disegni sulla sua schiena nuda , e lei si era davvero eccitata. Di nuovo. “ Io, um, non ho mai mangiato la zuppa di piselli” disse infine. “ Comunque, sembra davvero disgustosa. La zuppa non dovrebbe essere verde. Cos'è la malachite?”
    Lei non avrebbe saputo dire se l'aria arrabbiata sul volto di Giles fosse dovuta alla sua scarsa conoscenza dei minerali ( qualcosa-ite indica una roccia, giusto? Come la kriptonite e, um, la tanzanite, e probabilmente ogni altro genere di roccia, ma sicuramente la Kriptonite) o perché stava disprezzando la disgustosa zuppa verde della sua patria, ma non gliene importava, perché Spike aveva trovato uno dei lacci della sua chiusura, e stava cominciando a scioglierlo.
    “ I demoni verdi sono storia” disse Spike con disinvoltura. “ I protagonisti della rissa di stanotte erano più sul Beige. Forse color talpa.” Guardò Buffy con aria innocente, mentre tirava con forza il laccio. “ Tu diresti beige o talpa, Amore? E' piuttosto difficile da dire per colpa della palla di specchi.” Il nodo si sciolse.
    Giles la guardò con aria di aspettativa. Buffy prese un respiro davvero intenzionale, cercando di non ansimare. “ Probabilmente talpa. Avevano delle corna come...” cominciò ad alzare le braccia per indicare la forma sulla sua fronte, ma sentì scivolare il tessuto della sua maglia e velocemente riportò le braccia sui fianchi, tenendo il tessuto a posto con i gomiti. “ Corna. Come attorcigliate.”
    Spike annuì saggiamente. “ Davvero eccitati ( gioco di parole tra Horns- corna e Horny- eccitati)”.
    Con un sospiro Giles tornò a guardare i suoi libri. “ Talpa, Con corna attorcigliate.”
    “ Ohh, e stavano facendo una specie di sacrificio. Con un sacco di candele.” Buffy all'improvviso aveva voglia di farla finita con questo rapporto sulla ronda. “ Abbiamo anche fatto fuori due vampiri a Restfield, e altri tre a Shady Rest.”
    “ Cinque vampiri?” Giles diede uno sguardo a Spike. “ Davvero impressionante.”
    “ Già” Spike strascicò. “ Io e la Cacciatrice abbiamo davvero dato una pulita.” Diede un'occhiata laterale a Buffy, la quale avrebbe voluto che la sua faccia non diventasse rossa. Aveva detto durante il loro cammino verso il muro sud di Restfield che avrebbe dovuto cominciare a portare un asciugamano durante la ronda, perché tra gli orgasmi di lui e quelli di lei, sentiva come le cascate del Niagara là sotto- non la situazione più confortevole del mondo- e Spike l'aveva obbligata a stendersi su un soffice tappeto di muschio dall'altra parte del muro e l'aveva ripulita in Modo Davvero Approfondito, con la lingua. Quindi l'aveva messa di nuovo in disordine ( con la sua lingua) in modo da poterla ripulire ancora un po' ( con la sua lingua). Davvero lui aveva questa cosa per le lingue. Il che era conveniente, dato che anche lei aveva sviluppato una cosa per la sua lingua. Stava anche iniziando ad apprezzarla quando la usava solo per parlare, anche se non l'avrebbe mai ammesso con lui.
    In ogni modo lei pensava che non avrebbe avuto davvero bisogno di un asciugamano dopo tutto – perché se la scelta era tra “asciugamano” e “tanto sesso orale”, bhe, non c'era davvero gara- ma stava seriamente cominciando a pensare di preparare uno zaino con altre cose utili per la ronda, tipo la panna montata. Forse anche delle ginocchiere. Era tutto parte del suo Sacro Dovere di ripulire quella città, e lei poteva iniziare e finire con Spike
    Giles stava sfogliando i tomi più spessi e vecchi sulla scrivania. “ Sei abbastanza sicura che fosse talpa?” domandò. “ Forse potrei prendere i campioni di tinta per restringere ulteriormente il campo...”
    Buffy si alzò in piedi velocemente, nascondendo la schiena da Giles. Spike aveva ancora in mano il laccio rosso; lei fece un passo di lato per essere sicura che Giles non potesse vederlo. “ Cavoli, Giles, guardi che ora è. Forse potremmo discutere dei nostri amici demoni dal colore neutro domani, quando mi sarò riposata un poco?” Sbadigliò, cercando di recitare, e fu piuttosto sorpresa quando diventò un vero sbadiglio, un grande sbadiglio spacca-mascelle. Conteggiò mentalmente quanto avesse riposato nelle ultime notti. Bhe. Questo spiegava tutto. Non avrebbe ammesso la sua stanchezza con Giles, comunque, quindi gli sorrise con gentile preoccupazione. “ Probabilmente anche lei dovrebbe dormire un po'. Si sta buttando sui libri davvero duramente negli ultimi tempi.”
    Giles guardò di nuovo la scrivania con rimpianto. “ Potrei stare sveglio per un'altra ora circa” suggerì in tono speranzoso. “ Credo di ricordare un riferimento a dei demoni marrone chiaro nel Bestiario Gilbert...”
    Buffy sentì Spike strattonare il suo laccio, il quale avrebbe potuto benissimo essere collegato direttamente alle sue parti intime, visto l'effetto che stava avendo su di lei, e ghignò ferocemente a Giles. “ No! No! Le dovrebbe assolutamente andare a riposare. Adesso.” Mise gli occhi da Bambi. “ Non posso avere il mio Osservatore tutto assonnato e con gli occhi appannati. Sono davvero certa che Non Sia Sicuro.”
    “ Possiamo parlare di lavoro in mattinata” concordò Spike, dando al laccio un altro strattone. Buffy non osò dare un'occhiata dietro, ma era abbastanza sicura che le uniche cose che le tenevano addosso il top in quel momento fossero le sue braccia premute sui fianchi, e il potere del pensiero positivo. Che lei era abbastanza sicura avrebbe perso contro la gravità da un momento all'altro.
    Giles strinse gli occhi verso Spike, aprendo la bocca come per dire qualcosa, poi sospirò e scosse la testa. “ Hai ragione, Buffy” disse con un'ultima involontaria occhiata ai libri. ( Buffy pensò brevemente che Giles vedesse le sue ricerche nel modo in cui lei vedeva Spike, come se i libri fossero deliziosi bocconcini sexy, il che richiamò immagini oscene che si affrettò a chiudere fuori dal suo cervello. Come avrebbe dovuto essere chiamato? Bibliosessuale?) “ Forse dovrei ritirami per la notte.” Spense la luce sulla scrivania con un click riluttante.
    “ Allora ok. Buona notte Giles!” Buffy scivolò di lato attraverso il corridoio. Spike lasciò andare il laccio e si ributtò sul divano, rimbalzandoci sopra e facendo finta di mettersi comodo. Lei poteva avvertire il finale del laccio che si strofinava sul suo polpaccio e spostò di nuovo l'angolazione per non farlo vedere.
    Giles la guardò con attenzione. “ Non sei ferita, vero? Stai camminando in modo strano.”
    “ Oh, no” ribatté Buffy in fretta. “ Solo, sa, vesciche. Per gli stivali.” Lo guardò mestamente. “ Non la scelta migliore per la ronda.”
    “ All'opposto del resto del tuo abbigliamento, che è perfettamente pratico.” Giles aveva quell'espressione in faccia, quella che chiaramente implorava tutte le divinità che esistevano di liberarlo dalle adolescenti.
    “ Mi ha beccata, Giles.” Buffy sorrise in modo affascinante, spostandosi più vicino all'entrata. “ Buona notte!”
    Giles le fece un cenno, poi si voltò per salire le scale verso la propria camera. “ Buona notte, Buffy!”
    “ Buona notte, Giles!” Scimmiottò Spike in modo odioso dal divano, muovendo le sopracciglia verso Buffy. Lei lo fissò.
    “ Buona notte, Spike.” Giles sospirò in modo irritato mentre si muoveva pesantemente sulle scale, la schiena rigida che tradiva il fastidio di dover rispondere a Spike dopo tutto.
    Buffy attese che i suoi piedi fossero fuori vista, quindi corse verso Spike, afferrandogli le mani e trascinandolo in piedi e attraverso l'entrata fino alla camera degli ospiti, premendolo contro la parte interna della porta mentre la chiudeva.
    Lui la guardò con sorpresa. “ Non vuoi aspettare finché non si addormenta?” La sua voce era un duro bisbiglio.
    Lei ghignò verso di lui. “ No.” Le sue mani maneggiarono con furia la cintura di lui. “ Non voglio aspettare per niente.”
    Lui sogghignò a questo, afferrandola per le braccia e facendola girare, in modo che fosse lei in piedi contro la porta. “ Bene. Nemmeno io.” Cadde sulle ginocchia e lei chiuse gli occhi in attesa della sua lingua, ma invece lui prese il suo piede coperto dallo stivale e lo alzò con entrambe le mani, posandole un tenero bacio sulla tibia, che ancora aveva un livido per la caccia notturna. Fece scendere la cerniera, facendo scivolare via lentamente lo stivale e posandolo di fianco alla porta, insieme alle armi che ve erano contenute. “ Uno.” Tirò via lo spesso calzino, baciando il collo del piede a massaggiando la pianta per un attimo, prima di poggiarle il piede a terra.
    “ Uno cosa?” Buffy ansimò alla sensazione delle mani di lui sulle gambe. Si stava bagnando ancora. Pulizia nella Corsia Due pensò confusamente.
    “ Una cerniera” rispose Spike dolcemente, alzandole l'altro piede e ripetendo il processo. Le sue labbra tremarono contro la sua caviglia. “ Due.”
    “ Così ti piace contare le cose” Buffy scherzò debolmente mentre le mani di lui scivolavano sui suoi polpacci, sostando sul retro delle sue ginocchia, che minacciarono di cedere. “ Anche il conte di Sesame Street ti ha rubato questo sketch? Come Billy Idol?”
    Spike si alzò lentamente, facendo scorrere le mani lungo il retro delle sue cosce e sul suo sedere e in alto sulla sua vita e incontrandosi sulle sue reni. Era proprio contro di lei, gli occhi che bruciavano nei suoi, mentre una mano afferrava la cintura della gonna e l'altra faceva scendere lentamente la cerniera finché la gonna cadde dai suoi fianchi e lei fu nuda al di sotto della vita. Si strofinò contro il punto pulsante sul collo di lei, quindi la sfiorò con i denti smussati. “ Tre.” Fermo in modo leggero le mani sui fianchi di lei, strofinando la guancia contro la sua mandibola. “ Tre cerniere.” Piegò la testa per prenderle il lobo fra i denti, tirando leggermente. “ Ah-Ah-Ah.” Simulò una risata in un terribile accento della Transilvania, e lei sentì tuoni e fulmini che esplodevano dentro di lei; lasciò andare la testa all'indietro, contro la porta e rise e rise, ma in modo silenzioso, perché Giles probabilmente era ancora sveglio, e prese la faccia di Spike fra le mani e lo baciò gentilmente, le dita che scorrevano sui suoi zigomi e sulla mascella e sulle orecchie, ridacchiando ancora contro le sue labbra, e le mani di lui furono sulla sua schiena, terminando con i lacci e sciogliendo il nodo al collo e gettando da parte il top scollato, e lei gli strappò la maglia da sopra la testa, perché erano passate diverse ore da quando aveva sentito la pelle nuda di lui contro la propria, e strofinò i suoi seni e il suo stomaco contro di lui, finché non ringhiò e la sollevò contro la porta, cosa che produsse un terribile rumore. Si immobilizzarono, cercando di sentire Giles, ma non per molto tempo, solo un ascolto simbolico, perché erano già troppo avanti per preoccuparsene realmente, e Spike alzò Buffy di peso e incespicò lontano dalla porta e caddero sul letto. Lei sgusciò all'indietro e lui la seguì, le labbra che si strofinavano sulla spalla e sul ginocchio di lei, su qualunque parte del corpo fosse abbastanza vicina alla sua bocca in quel momento, e quando entrambi furono allungati sul letto, Buffy lo fece girare sulla schiena e e fece scivolare la mano lungo il centro del suo petto e lo stomaco, facendo scivolare il suo intero corpo tra le gambe divaricate di lui, e si spinse ad aprire il bottone dei suoi jeans, e osservò la sua faccia disperata e avida con un sorriso fintamente ingenuo,mentre prendeva la cerniera fra le dita e la faceva scorrere in basso lentamente.
    “ Una” sussurrò.

    *****

    C'era un forte rumore che non voleva smettere, anche se Buffy aveva tentato di colpire la sveglia ( che lei alla fine ricordò di non avere puntato, perché era Sabato), e il cuscino, e la testiera e anche Spike ( il quale ringhiò e si rotolò per strofinarsi ruvidamente contro il suo collo, ancora addormentato) e infine i suoi occhi si spalancarono e lei comprese che qualcuno stava bussando alla porta chiusa a chiave della camera degli ospiti, non molto forte, in modo piuttosto educato in realtà, cosa che indicava che quasi certamente si trattava di Giles, e SANTA MERDA! GILES ERA SVEGLIO E STAVA BUSSANDO ALLA PORTA E LEI ERA NUDA A LETTO CON SPIKE.
    Balzò fuori dal letto, e istintivamente afferrò un capo di abbigliamento per coprirsi, perché anche se Giles non poteva vederla, lei non avrebbe potuto parlare con lui NUDA, anche attraverso la porta, ma naturalmente quello che riuscì ad afferrare fu il suo top scollato, che era grande come un francobollo. Comunque se lo mise contro il petto - perché era in ogni caso meglio che essere completamente nuda, dato che tecnicamente era un capo di abbigliamento- e strisciò nervosamente verso la porta. Spike si era svegliato e la stava guardando dal letto, le palpebre socchiuse; evidentemente non avvertiva il suo stesso bisogno di coprirsi, rimanendo solo sdraiato tutto nudo e delizioso e tentatore, e lei non poteva smettere di guardarlo, gli occhi che correvano sui suoi deliziosi spigoli e sulle curve, anche sapendo che Giles era praticamente a un piede di distanza ( Circa 30 cm).
    “Buffy?” La voce di Giles suonò preoccupata, quasi frenetica, e Buffy si affrettò a rispondere, solo nell'eventualità che stesse pensando di buttare giù la porta.
    “ Sì, Giles? Um, buon giorno?”
    “ Un sospiro affannato risuonò attraverso la porta. “ Grazie a Dio. Quando ho visto che Spike non c'era, ho pensato...” Si fermò; Buffy poteva praticamente sentire gli ingranaggi del suo cervello che giravano. “ Buffy, dov'è Spike?”
    Lei chiuse gli occhi con rassegnazione. “ E' qui dentro.”
    Ci fu un lungo silenzio. Guardò verso Spike e lui la guardò a sua volta, mentre entrambi si stavano chiaramente chiedendo se avrebbe fatto irruzione attraverso la porta con un paletto. Buffy prese un profondo respiro e si mise contro la porta, puntando i piedi. Solo nell'eventualità. Gli occhi di Spike si spalancarono per qualcosa che somigliava allo stupore.
    Infine Giles parlò, con voce controllata. “ Posso chiedere PERCHE' Spike è lì dentro?”
    Arrampicandosi sugli specchi, Buffy rise. La risata risuonò falsa, anche a lei stessa. “ Giles, lei sapeva che il suo divano è distante più di quindici metri dalla stanza degli ospiti? Che fatto buffo!”
    Ci fu un altro lungo silenzio. Buffy pregò che Giles non facesse caso al fatto che la vasca da bagno che era servita come letto di Spike per qualche tempo era notevolmente più vicina.
    Spike si schiarì la gola ed intervenne. “ Non ti preoccupare, Osservatore. La Cacciatrice mi ha messo al mio posto.” La guardò in modo seducente, alzandosi in piedi come la più pallida pantera mai esistita e si avvicinò a lei, mordendosi le labbra. Era davvero la cosa più sexy che lei avesse mai visto. Si fermò proprio di fronte a lei, gli occhi quasi chiusi, solo un luccichio tra le ciglia, e mise il suo indice sulla sua guancia, e lungo la gola e attraverso il capezzolo e lungo lo stomaco, giù dritto fra le sue gambe, e nel tempo che ci mise a raggiungere la sua destinazione, lei era già bagnata e pronta, e separò le gambe tese e chiuse gli occhi e si mise una mano sulla bocca in modo da non fare alcun rumore. “ Me le ha suonate come si deve, mi ha fatto dormire sul pavimento. Non mi ha nemmeno dato una coperta.” Spinse tutta la mano attraverso la sua umidità; lei si morse le nocche. “ Dio, quanto la odio.” I suoi occhi erano duri e intensi in quelli di lei mentre la toccava, e lei lottò per rimanere completamente ferma, in modo che la porta non scattasse.
    Ancora silenzio. Le nocche di Buffy cominciavano a fare male; la tirò fuori dalla bocca e Spike l'afferrò e la baciò con tenerezza, piazzando la mano sul proprio cuore. Accarezzò la guancia di lei con le proprie nocche, quindi la fece scivolare fra i suoi denti, ghignando duramente. Lei fissò gli occhi nei suoi, quindi lo morsicò forte alla sua successiva spinta sapiente fra le sue gambe. Gli occhi di lui rotearono all'indietro e lui spinse di più, ma non esattamente in modo più duro, solo più intensamente, come se tutta la sua esistenza fosse focalizzata nelle sue mani, come se un'energia stesse scorrendo dal bianco dente affilato di Buffy dritto fino a dove lui stava spingendo e stringendo il suo clitoride con le dita così sapienti. Lei fece scivolare la sua mano dal cuore di lui per toccare le sue labbra, e lui le catturò il pollice tra di esse, succhiandolo a fondo nella sua bocca umida e fresca.
    “ Avresti dovuto dirmelo.” La voce di Giles la sorprese, aveva quasi dimenticato che fosse lì, e Spike si avvantaggiò della sua sorpresa e le morsicò il pollice e spinse le dita contro di lei, e lei tremò per un orgasmo improvviso, i denti che affondavano nelle nocche di Spike. Lei sentì il sapore del sangue.
    Alzò gli occhi umidi sul viso di lui. “ Mi scusi.” Gli occhi di lui erano teneri ora; stuzzicò gentilmente le sue labbra con le nocche insanguinate, quindi le spinse sulla sua guancia. L'altra mano tracciava motivi umidi lungo il suo fianco.
    Giles sospirò bruscamente. “ Bene. Vuoi qualcosa per colazione?”
    Dio, era ancora lì? “ Certo. Arrivo in un attimo.” Spike premette la fronte contro la sua, quindi piegò la testa per leccare via il sangue dalla sua guancia. Lei vibrò come una campana.
    Ci fu un altro sospiro dal corridoio, quindi i passi di Giles indietreggiarono verso l'ingresso, e Buffy lasciò che le gambe si rilassassero e cadde sul pavimento, portandosi dietro Spike. Lui sembrava essere sul punto di passare alle coccole, il che sarebbe stato un'idea carina in teoria, ma Buffy sentiva ancora scorrere l'adrenalina, e le coccole non l'avrebbero fermata, quindi lo spinse indietro sul tappeto e gli prese le mani fra le sue, le dita intrecciate, e le spinse in basso vicino alla sua testa. Fece passare le gambe sopra di lui. Il suo membro era già duro in un modo gratificante, e lei lo guardò con fare imperioso, nei suoi occhi blu spalancati, mentre si metteva contro di lui, angolando e spostando i fianchi finché alla fine lo prese dentro di sé con un sospiro di completamento.
    Lui sembrava così sorpreso di essere dentro di lei, lo sembrava sempre, ogni singola volta, e lei si chinò in avanti e lasciò che i capelli cadessero come un sipario intorno ai loro visi, mentre si inebriava con la sua sorpresa, rassicurandolo con un tocco delle labbra contro quelle di lui, un pizzico di segreta tenerezza mentre si muoveva contro di lui e lui guidava il suo membro dentro di lei, le dita bloccate tra quelle di lei, entrambi che lottavano per rimanere in silenzio, perché potevano sentire i contenitori che sbattevano in cucina, il che significava che Giles li avrebbe sicuramente sentiti se si fossero lasciati andare in modo troppo entusiastico con i gemiti e i ringhi.
    Il che significò che ovviamente Buffy dovette ingoiare le grida quando poco dopo venne intorno a lui; seppellì il viso nel collo di lui e collassò, e Spike si avvantaggiò del fatto che lei avesse lasciato la presa, per rotolare e prendere il controllo, avvolgendo le braccia intorno alle spalle di lei e tenendola vicina mentre spingeva e spingeva, finché non venne con un'imprecazione mormorata.
    Buffy gli si avvinghiò, stringendogli gentilmente la schiena mentre rabbrividiva contro di lei. ADESSO poteva pensare alle coccole. Comunque stava cominciando a realizzare come scopare in modo atletico sul tappeto ( il tappeto DA SCOPATA, ridacchiò dentro di sé) non era sicuramente la migliore delle idee, perché le sue ginocchia e la schiena avevano bruciature-da-tappeto. Di sicuro quello sarebbe stato un giorno da dolcevita-e-pantaloni.

    ****
    Dopo una doccia ( tragicamente solitaria), Buffy indossò il suo dolcevita bianco preferito ( che la faceva sembrare dolce ed innocente) e i suoi pantaloni di pelle nera ( Che facevano apparire il suo sedere peccaminoso), caricò nuovamente la lavatrice con le lenzuola e si spostò in cucina, legandosi i capelli in una coda di cavallo. Giles aveva diverse padelle sul fuoco, piene di cose varie, alcune delle quali non era certa di riconoscere, ma c'erano uova, e pancetta, e salsicce e fagioli ( proteine!) e pane e patate ( carboidrati!) e pomodori ( lei non ricordava mai se fossero catalogati come frutta o verdura nella piramide del cibo, quindi, dannazione, li avrebbe contati come tutte e due le cose!) e lei era così affamata che pensò che avrebbe potuto provare quelle piccole fettine nere tipo salsiccia, o la carne misteriosa nella pentola subito a destra.
    “ Cosa c'è per colazione?” chiese in tono allegro e con fare innocente, come se lei fosse il
    tipo di ragazza che non avrebbe mai scopato un vampiro sul pavimento della stanza degli ospiti del suo Osservatore mentre il suddetto Osservatore le stava preparando un pasto nutriente.
    “ Roba fritta” disse lui in breve, ovviamente ancora un po' seccato per non essere stato informato sulla sistemazione per la notte di Spike. E non sapeva nemmeno delle parti-da-svegli. Lei sperava.
    “ Yum” disse Buffy con un tocco di ironia, anche se tutto sembrava saporito. Questo era molto probabilmente il nome meno descrittivo che lei avesse mai sentito per un piatto – appropriato, certamente, visto che stava friggendo, ma non diceva niente di più oltre il metodo di cottura, certamente non cosa fosse la carne misteriosa, ma lei intuì che questa era una di quelle cose sottintese a cui Giles era così affezionato. Era una carne sottintesa.
    Giles si diede ancora da fare con la roba fritta per un attimo prima di guardarla con attenzione. “ Ci vorrà ancora qualche minuto. Forse potresti utilizzare questo tempo per chiamare tua madre.”
    “Certo.” Quindi Giles non aveva intenzione di chiedere altro sui Misfatti della Camera degli Ospiti. Questo era forse un grande sollievo, o un segno che lui stava aspettando un'occasione in cui lui non fosse coperto di schizzi di unto per la Grande Ramanzina. Magari aveva bisogno di avere le mani libere per usare gli occhiali al fine di ottenere l'effetto migliore dagli sguardi severi, e il pulirli e il progenitore di tutte le manovre-con-gli-occhiali-di-Giles, quella da sono-così-stanco-che-mi-tolgo-gli-occhiali-ma-non-ho-nemmeno-la-forza-per-pulirli.
    Lei prese il telefono e compose il numero di casa, muovendosi un po' nell'entrata. Spike era nella doccia, che cantava allegramente quella canzone sulla lumaca, stonando un po'; si posizionò all'angolo dell'entrata, dove poteva controllare se Giles usciva dalla cucina, ma anche tenere d'occhio se Spike usciva dal bagno, nel caso fosse nudo.
    Sua madre rispose al primo squillo, come se stesse aspettando vicino al telefono, cosa che era probabilmente vera, così Buffy si sentì realmente colpevole. “ Ciao, Mamma” cinguettò.
    “ Oh, Buffy!” La voce di sua madre era sollevata. “ Sono così felice che tu stia bene.”
    “Già, mi dispiace di non averti richiamata.” Le dita di Buffy si contrassero per torcere un filo del telefono che non esisteva – dannati miglioramenti tecnologici che le negavano le abitudini nervose della sua infanzia! “ Sono successe un sacco di cose.”
    “ Quindi cos'é questa cosa che mi stava dicendo il sig. Giles riguardo a Spike?”
    Buffy si gelò. “ Io, um, non lo so. Cosa ti ha detto?”
    “Ha detto che eri fuori di ronda con lui. Pensavo che Spike avesse lasciato la città per tornare insieme alla sua ragazza.”
    “ Oh, già. Questo è stato l'anno scorso.” Buffy sentì un piccolo nodo allo stomaco, pensando a Drusilla, a come Spike avrebbe fatto qualunque cosa per lei, anche attraversare interi continenti solo per avere una seconda possibilità. Un uomo per una sola donna. “Lei lo ha scaricato. Lui è tornato.” La sua voce suonò sprezzante alle sue stesse orecchie; sospirò e moderò il tono. “ Sono davvero successe molte cose. Posso raccontarti l'intera storia questa sera?”
    Joyce rimase in silenzio per un momento. “ Penso di sì. Pensavo che saresti venuta a casa dal dormitorio per le vacanze ieri, prima di uscire con gli amici. Ho cenato aspettandoti.”
    Grande. Ancora più colpa. “ Mi spiace, Mamma. E' successo... qualcosa.” E non era un intero carico di eufemismi?
    “ Quindi hai intenzione di tornare a casa oggi?”
    “Sì. Devo fare un salto al dormitorio, fare una lavatrice e prendere qualche cosa.” Buffy si appoggiò al muro. “ Avremo una riunione degli Scoobies questa sera a casa di Giles, ma prima tornerò a casa.”
    “ Bene. E domani abbiamo sempre in programma di andare a far compere?
    “Oh. Già. Um. Forse.” Questo sarebbe stato interessante. “ Poi, uh, Mamma? Devo portare a casa un... ospite. La camera degli ospiti è pulita?”
    “ C'è qualche scatola, ma nulla che venti minuti di lavoro non possano mettere in ordine.” Ci fu una lunga pausa. “ Quindi, conosco quest'ospite?”
    “...Sì.”
    “ Oh, grazie al cielo. Ho pensato per un attimo che mi avresti presentato il tuo nuovo ragazzo e non sono davvero pronta per questo.”
    Tu non hai idea. “ No, è...” Buffy prese un profondo respiro. “ Mamma, è Spike.”
    “... Tu vuoi che Spike dorma nella nostra camera degli ospiti.” C'era una chiara nota di disapprovazione nella voce di sua madre.
    Io voglio che Spike dorma nella MIA camera, tranne che non voglio dormire, ma sono sicura che non saresti d'accordo con questo. “Già. Tipo che lui... ne ha bisogno.”
    “ E suppongo che questo faccia parte della 'lunga storia' che mi racconterai questa sera.”
    “Già.”
    “Comincio a farmi l'idea che non mi piacerà questa storia.”
    No. Non ti piacerà. “ E' davvero piuttosto divertente...” Buffy tergiversò, interrompendosi quando realizzò che le parti più divertenti, per lo più, coinvolgevano Spike che maneggiava il suo corpo, e sua madre non avrebbe riso per questo. Non che lei avrebbe mai sentito quelle parti. No, decisamente avrebbe avuto la versione censurata-per-la-televisione. La quale, in realtà, ora che ci pensava, non sarebbe stata così lunga dopo che lei avesse tagliato fuori tutto il sesso.
    “Oh, sono sicura che lo sia.” La voce di sua madre grondava sarcasmo, un'altra cosa che Buffy aveva ereditato da lei. Anche se sua madre riusciva a farlo sembrare dolce. Come ci riusciva? Buffy sentiva che lei era sempre sembrata cattiva, il che era utile per i giochi di parole da battaglia, ma un po' meno utile per mantenere le amicizie.
    “ Quindi ci vediamo questo pomeriggio?” Buffy era pronta per terminare la conversazione., prima che sua madre le chiedesse qualcosa di veramente scomodo, ma in quel momento la porta del bagno si aprì e Spike uscì avvolto in un asciugamano, e lei sentì la voce di sua madre nell'orecchio ma non aveva idea di cosa stessa dicendo, perché i capelli di Spike erano umidi e arricciati e arruffati, e anche se lei lo aveva visto nudo un dannato mucchio di volte nella settimana passata, il desiderio la colpì comunque come un pugno nello stomaco, non il pugno imbranato di un umano, ma come quella volta in cui un demone Chirago infuriato l'aveva fatta volare attraverso la cripta Alpert, e poi Spike la vide e ghignò e lasciò cadere l'asciugamano per rovistare nel cesto della biancheria pulita, e, wow, stava davvero sbavando? Lo stava facendo. Di nascosto si asciugò.
    La voce di sua madre risuonò di nuovo, in tono più alto, e Buffy si riscosse. “ Uh, sì. Scusa. Mi ero distratta.”
    “ Per che ora devo aspettarti?”
    Spike si stava prendendo il suo dannato tempo per prendere i vestiti, mettendosi deliberatamente in una posa che metteva in mostra i suoi deliziosi addominali. E altre parti deliziose. Buffy approvava. “ Um, le cinque?” Questo avrebbe lasciato abbastanza tempo per lavare, fare i bagagli e un paio d'ore per altro sesso. Da qualche parte. Dovunque.
    Spike infine prese la sua decisione fra due identiche magliette nere, e spinse quella prescelta sopra la sua testa, lentamente, in uno streap-tease al contrario. Il colletto della maglia si impigliò nel suo labbro inferiore, mentre la testa ci passava attraverso, spingendolo un po' verso il basso, e lei si fermò a malapena prima di fare un rumore di un tipo che decisamente non voleva condividere con sua madre. Oh, merda, lei stava ancora parlando. “ Cos'è stato?” Spike sogghignò in modo vittorioso, volgendo la sua attenzione al soppesare i meriti di due paia di identici jeans neri. ( C'era anche un paio di jeans blu, ma lei glieli aveva visti indossare una volta sola. Ovviamente era stata solo una fase.)
    “ Ho detto, ci vediamo alle cinque. Sei sicura di stare bene?”
    “ Sono assolutamente a posto.” A parte il fatto di essere una ninfomane furiosa con una fissazione per i cattivi ossigenati. “ Non ti preoccupare.”
    Joyce rise. “ Oh, tesoro, mi devo preoccupare. Sono una mamma.”
    “ Lo sei. Sei la mamma migliore.” Buffy sospirò. “ Ti voglio bene.”
    Spike rapidamente le voltò la schiena, tirando su i jeans. Il che era un crimine, ma era necessario se avevano intenzione di uscire di nuovo in pubblico. Anche il fatto che dovessero di nuovo uscire in pubblico era un crimine, che non potessero solo ordinare del cibo e passare il resto della sua vita a letto, ma nessuno aveva mai detto che il mondo fosse un posto leale. Specialmente non per Buffy Summers.
    “Comunque non credo che mi piacerà questa storia” disse in tono malizioso sua madre. “ Ma ti voglio bene anch'io.”
    “Ciao.” Buffy riagganciò e appoggiò il telefono sulla lavatrice, facendo scivolare le braccia intorno alla vita di Spike da dietro. “ Mamma sistemerà la stanza degli ospiti per te.”
    “Mmmm.” Lui sembrava un po' rigido, ma si appoggiò al suo abbraccio. “ Lenzuola di seta?” Entrambi mantennero la voce bassa, appena più di un bisbiglio, attenti a Giles che cucinava industriosamente in cucina.
    “ No di certo, ma il letto è abbastanza comodo.”
    Lui sospirò in modo drammatico. “ Immagino che potrò sopportare la tortura di un letto degli ospiti confortevole.”
    Buffy gli diede una forte stretta. “ Il mio letto è più comodo. Quindi una volta che mamma sarà addormentata...”
    “ Giusto.”
    “ Dovremo fare piano.”
    Spike ringhiò dal profondo della gola. “ Come il sentirti urlare.” Lei non poteva vedere il suo viso, ma poteva avvertire il broncio.
    A Buffy piaceva urlare, o forse non il fatto di urlare in Se stesso quanto l'avere bisogno di urlare e poterlo lasciare uscire del tutto, così baciò la sua maglietta tra le scapole e gli diede un'altra stretta. “ Abbiamo un seminterrato. E mamma ha un lavoro.”
    Spike si voltò fra le sue braccia e le diede un rapido bacio sulla sommità della testa. “ Fantastico!” sospirò, e poi le sue labbra furono su quelle di lei, e lei si perse in questo per pochi secondi, ma il rumore dalla cucina la distrasse e lei fece un passo indietro di malavoglia.
    “ La colazione” disse in tono di scusa, e lui le fece un sorrisetto e batté con forza sulle sue spalle.
    “ Buona idea. Un'abbondante colazione inglese da l'energia per un duro giorno di lavoro.” Si avvicinò di nuovo, strofinando le sue labbra sull'orecchio di lei. “ E ho in mente di lavorare su di te MOLTO duramente, oggi.”
    “ Temo che tu stia dimenticando chi è il capo qui.” Buffy si tirò indietro, sorridendo perché lui sapesse che stava scherzando. Più o meno. Ma Spike inalò bruscamente, gli occhi che si appannarono per un attimo, in un modo tale da far capire che era incredibilmente eccitato dal fatto che Buffy fosse al comando, avendo un uomo potente e mortale come Spike sottomesso a lei, così lei avvolse una mano nella sua maglietta e lo attirò più vicino e un po' verso il basso in modo che la sua faccia fosse esattamente davanti a quella di lui. “ Più tardi dovrò proprio insegnarti una volta per tutte chi è che comanda.”
    “ Sono uno che impara lentamente” sussurrò Spike con voce tremante.
    “ Quindi dovrò insegnarti ancora e ancora. Finché non avrai IMPARATO.” Lo lasciò andare, risistemando la maglietta stropicciata, lanciando un'occhiata verso i suoi occhi, che erano spalancati in maniera gratificante. “ Su! Andiamo a fare colazione!” Si voltò e si allontanò attraverso l'ingresso, sentendo che Spike la seguiva.
    Mangiò tutto quello che Giles le servì. Anche la carne sottintesa.

    _______

    Il letto di Willow non sembrava essere stato toccato, il che era forse la cosa migliore perché la stanza puzzava un po'; Buffy radunò rapidamente le lenzuola nel suo cesto della biancheria e lo fece portare a Spike attraverso l'entrata fino alla lavanderia, avviando il lavaggio, quindi radunò la biancheria sporca che-non-odorava-di-sesso e li impilò nella cesta per portarla a casa. D'altro canto la maggior parte di ciò che le serviva era già a casa di Giles – l'avrebbe preso dopo la riunione degli Scoobies- e poteva sempre tornare per prendere qualcos'altro, ma riempì un'altra borsa con tutta la biancheria intima che le era rimasta ( probabilmente ancora non sufficiente, Spike era un diavolo con la lingerie) e una piccola selezione di vestiti, e Mr. Gordo, che fece sbuffare Spike con derisione, ma lei non se ne preoccupò.
    Per qualche ragione quel giorno non indossava il suo spolverino, ma aveva infilato una camicia verde a maniche lunghe sulla maglietta nera, portando la sua malconcia coperta militare di lana per difendersi dal sole, ma quando lei vi aveva accennato mentre camminavano attraverso le fogne, lui aveva semplicemente scosso le spalle e brontolato “ Non ne avevo voglia.” Lei si chiese se avesse il suo odore, se questo fosse il motivo, perché ci si era sicuramente strofinata sopra ovunque, ma non avrebbe discusso con lui per questo, anche se le era mancata la sensazione della pelle morbida-come-il-burro contro la guancia. Anche il cotone andava bene, specialmente con sotto il bicipite di Spike.
    Dopo che lei ebbe finito di fare i bagagli, misero la pesante biancheria nell'asciugatrice; Buffy mise sei quarti di dollaro in più, perché il suo piumino richiedeva un po' di tempo prima di essere asciutto, anche nelle grandi asciugatrici industriali che erano a disposizione degli studenti. Dopo che alla fine (L'asciugatrice) ebbe cominciato a far rumore, lei sospirò, guardando speranzosamente verso Spike. “ Così, cosa facciamo adesso?” C'erano altri due studenti nella lavanderia, il che poneva il veto al suo piano originale di Spike che la scopava contro l'asciugatrice calda e vibrante. Per ora. Aveva un intero rotolino di quarti di dollaro.
    Lei si aspettava che lui suggerisse di tornare alla sua stanza in dormitorio e fare qualche altro buco nella porta ( perché, davvero, il buco non si poteva aggiustare con lo stucco, avrebbe dovuto probabilmente pagare per una porta nuova, così avrebbe potuto fare in modo che valesse la pena di spendere il suo denaro per questo), ma invece lui si strofinò il retro del collo con atteggiamento imbarazzato.
    “Ho bisogno di usare un computer.”
    Lei sapeva che Spike era in grado di usare un computer- si era vantato del modo in cui aveva trovato il numero di camera di Buffy nell'archivio dell'università- ma non sapeva perché lo volesse fare al momento. L'aveva già trovata, giusto? Aggrottò la fronte. Forse Drusilla usava la posta elettronica. Forse lui stava solo aspettando che lei inviasse un messaggio attraverso internet, in cui diceva di volerlo indietro. Forse... Poi Buffy immaginò Drusilla davanti allo schermo di un computer, che scriveva un messaggio in una chat, e rise forte, ignorando lo sguardo perplesso di Spike, perché era davvero matta se pensava che Drusilla avrebbe creato un account su AOL. Usare un computer richiedeva intelligenza e allenamento; questo era il motivo per cui era pieno di persone intelligenti che avevano discussioni elevate e... oh, chi stava prendendo in giro, era a malapena andata on line e già sapeva che era zeppo di porno e discussioni inutili, ma anche così, non pensava che Drusilla avrebbe usato una e-mail se avesse voluto Spike indietro; avrebbe trovato un modo più bizzarro, tipo inviare un viscero-gramma, o semplicemente tornare a Sunnydale e tentare di infilzare Buffy.
    Così lanciò a Spike un'occhiata indulgente e disse; “ C'è un laboratorio di informatica nel seminterrato. Ma devi promettere di non fare niente di malvagio. O di illegale.” Spike annuì in modo composto, ma stava facendo dei saltelli per l'eccitazione, così lei gli rivolse uno sguardo severo. “ Dillo.”
    “ Prometto di non fare nulla di malvagio o illegale. Accederò solo a social sani.” Fece un ghigno presuntuoso. “ Per te, pet, non farò nemmeno il troll. Neanche sul Newsgroup di Scientology.”
    Questo non aveva molto senso per Buffy- anche se sapeva che la gente poteva fingere di essere chiunque in rete, non capiva come fingere di essere un troll invece di un vampiro potesse essere utile o divertente ( N.d.T. Ovviamente Buffy non ha capito in che senso Spike usa la parola troll) – ma sapeva che lui la stava comunque prendendo in giro. “ Social SANI? Davvero?”
    Spike scrollò le spalle. “ Forse un po' di porno. Ma mi assicurerò che sia tutto porno legale.”
    “Oh.” Lei ci pensò sopra per un momento, poi scrollò le spalle. “ Penso sia Ok.” Perché, davvero, se lui voleva cercare consigli in rete su come far venire una donna? Doveva solo continuare a fare ciò che stava facendo.
    Ma lei lo avrebbe tenuto d'occhio. Solo nell'eventualità.
    *****
    Spike attese finché Buffy si fu sistemata al proprio computer con un sospiro annoiato, prima di mettere in pratica il suo piano, perché per quanto fosse fantastica e meravigliosa e fantasiosa e mortale, la Cacciatrice viveva nel mondo reale, non in quello dell'Immaginazione, e non avrebbe capito. Controllandola con la coda dell'occhio, si loggò e diede una serie di comandi che lo portarono in Paradiso.
    O, meglio, ad alt.fan.passions.creative.
    Oddio, non aveva avuto modo di connettersi da quando aveva fatto irruzione nell'ufficio dell'amministrazione per cercare il numero della camera di Buffy, e aveva dato la priorità allo stanare la Cacciatrice che al cercare fanfictions, quindi non era andato su Usenet da quando i fottuti soldatini lo avevano colpito col taser, il che voleva dire diverse fottute SETTIMANE. Scorse rapidamente i post. Cazzo. Quanti patetici imbecilli erano saliti sul carro di Ethan/Gwen? I fans dei Gwethan gli facevano venire voglia di vomitare.
    Ah! Ecco! DUE INTERI CAPITOLI della sua storia preferita erano stati postati! Dio, sperava che questa volta non fossero tutta-storia-niente-sesso! Fece un ghigno malvagio. ( Bhe, non così tanto cattivo, più da nerd, tranne che lui non poteva per definizione essere un nerd, lui era Spike, e quindi i suoi ghigni erano malvagi indipendentemente da quello che stava facendo.) Con un'occhiata di nascosto verso Buffy, la quale stava giocando un gioco in cui lei era una “@” alla caccia di vari mostri rappresentati dalle lettere dell'alfabeto in un infinito sotterraneo ASCII, inviò i capitoli alla stampante. Quando la stampante cominciò a far rumore, controllò velocemente se ci fosse qualche altra cosa promettente, inviando alla stampante alcune possibilità.
    Tornò indietro di una pagina ed era sul punto di scorrere alt.fan.dawsonscreek.creative, perché la storia non stava davvero facendo un buon lavoro con la vita amorosa di Pacey in quei giorni, quando un gruppo in fondo allo schermo attirò il suo sguardo. Scorse verso il basso, certo di aver letto male, ma erano lì, due gruppi che davvero non esistevano l'ultima volta che si era collegato. Perché era sicuro come l'inferno che si sarebbe accorto di alt.fan.spike e di alt.fan.spike.creative.
    Con un'occhiata nervosa verso Buffy, Spike si inserì e scorse in basso verso i post più vecchi. Riconobbe alcuni dei titoli dalle stampate che le Signore del Dipartimento di Polizia di Sunnydale gli avevano dato precedentemente durante la settimana, ma, a quanto pareva, erano state incredibilmente prolifiche da allora: c'erano dozzine di nuovi post, coloriti titoli viola come “ Le quattro stagioni di Spike ( Spichaels)” e alcuni suggestivi come “ Uno Spike nel buio ( Spemp, Spomas)” e alcuni più-che-allusivi come “ Sculacciando Spike ( Spenson)” e altri completamente CHE DIAVOLO come “ Spike ½ (Spakane)LEMON” in cui non riusciva ad immaginare con chi era stato accoppiato, solo che era una cosa dello stato di Washington e lui supponeva che avrebbe dovuto fare sesso con la città di Spokane,mentre non avrebbe saputo dire da dove veniva quella “a” in più, e poi perché Lemon? E...
    “che cavolo è uno Spemp? Quello dei tre Marmittoni? ( N.d.T Gruppo comico americano)”
    Oh! CAZZO CAZZO CAZZO
    Buffy stava leggendo da sopra la su spalla, le sopracciglia corrugate in una completa mancanza di comprensione, che Spike sperava con ardore sarebbe durata per sempre. Le sue mani salirono in automatico a coprire lo schermo senza risultato. Riuscì a farfugliare, “ Cacciatrice!” Si alzò, recuperando un po’ di compostezza e mettendo insieme un’espressione ferita. “ Questo è privato. Forse io spio le tue cose private?”
    Buffy gli diede un’occhiata laterale che suggeriva che lei sapesse tutto delle registrazioni segrete e della sorveglianza dei giorni-in-cui-tentava-di-ucciderla. Le quali, realizzò lui improvvisamente, erano probabilmente ancora ammucchiate in quel vecchio magazzino. Avrebbe dovuto andarle a prendere una volta o l’altra… Ma Buffy stava ancora leggendo intorno alle sue dita allargate, l’espressione che passava da divertita ad incredula. “ E’ tutto su di te?”
    Spike sospirò, abbassando le mani. “ Così sembra.”
    “… Non capisco. Cos’è?”
    Spike fece scivolare una mano lungo il fianco di Buffy, blandendola. “ Posso convincerti ad andare via e fare finta di non averlo mai visto?”
    “NO. Davvero, non puoi. Sono delle storie?”
    “ Lo sembrano”
    “Su di te”
    “Apparentemente.”
    “ Cos’è uno Spemp?”
    “Uh, già. Sono abbastanza sicuro che tu non voglia saperlo.” Spike fissò furioso lo schermo incriminato. “ Preferirei non averlo saputo nemmeno io.”
    “ Aspetta, Spichaels… Ha qualcosa a che vedere con l’Agente Sgualdrina?” Buffy stava cominciando ad avere quello sguardo infastidito negli occhi, che allo stesso tempo lo terrorizzava e gli faceva venire voglia di farla piegare sulla stampante e scoparla forte. L’irritazione di lei glielo faceva solo volere DI PIU’.
    “Uh, forse. Vedi, ho trovato questo newsgroup solo cinque minuti fa. Non ho esattamente approfondito le discussioni…”
    “ OH MIO DIO. Spenson. OH MIO DIO. Sono su di te e il Dipartimento di Polizia di Sunnydale!” Scrutò lo schermo più da vicino. “ Questa sembra davvero spinta. Ti piace sculacciare?”
    “ Vedi, Cacciatrice. Non posso impedire alle persone di scrivere le loro fantasie. “ Si appoggiò di nuovo alla sedia del computer, facendo scorrere una mano sui propri addominali, nella vana speranza che questo attirasse lo sguardo di Buffy. Tuttavia non poteva impedirsi di pensare se A BUFFY piacesse sculacciare, e se sì in che modo avrebbe potuto farlo capitare senza richiamare il fantasma del Capo Benson vestito di pelle alle loro menti, perché quell’immagine gli faceva piacere MOLTO MENO lo sculacciare.
    “ Quindi tutte queste strane parole con SP riguardano tutte il fatto di metterti in coppia con persone diverse?”
    Spike sospirò in tono rassegnato. “ Sì, è così”
    Il viso di Buffy si fece scuro per la rabbia, e la sua mano si mosse, e Spike indietreggiò, aspettandosi che il pugno di lei rompesse lo schermo, ma tutto quello che lei fece fu chinarsi per mettere le dita sulla tastiera e scorrere su e giù, leggendo attentamente i post. Alla fine si rialzò, sbuffando. “ Tutte queste storie e nessuna è SPUFFY?”
    Spike non poté fermarsi, e rise. “ Sei più che bene accetta se vorrai scrivere le tue storie, amore” fece le fusa, muovendo la mano contro il lato interno della sua coscia. Mmmmm, pelle. “ Sarò la tua musa molto volentieri.” Lei lo guardò con occhi di fuoco, e lui si ringalluzzì un poco al pensiero che lei fosse davvero gelosa di lui, e si chiese cupamente se avrebbe potuto intimidire o pagare, o, bhe, avrebbe scelto l’intimidazione ( perché era al verde) gli sfigati che stavano in lavanderia in un giorno di vacanza, affinché se ne andassero e lui potesse assaggiare Buffy conto l’asciugatrice calda e vibrante, perché la Buffy gelosa era persino più calda della Buffy dominatrice o della Buffy tenera o della Buffy infastidita – bhe, forse c’era un legame con la Buffy dominatrice- e più lei era calda, migliore era il suo sapore e lui fece correre la mano contro la cucitura interna dei suoi pantaloni di pelle e…
    Dietro di loro qualcuno si schiarì la gola. “ Chiedo scusa, sono vostre queste?” Il secchione scontento che aveva avuto la sfortuna di dover fare dei compiti delle vacanze- probabilmente un orfano, povero fesso, Spike scrollò le spalle con fare di disapprovazione- era lì in piedi, porgendo le stampate di Spike di “ Passioni scatenate” ( capitoli 23 e 24) e altre fanfictions assortite e Spike non era mai stato così grato per la sua mancanza di circolazione, perché se fosse stato l’umano, effeminato William, sarebbe arrossito fino alle spalle per l’umiliazione.
    Spike strappò lo spesso mucchio di carta perforata dalle mani dello studente , stringendoselo al petto ed evitando lo sguardo di Buffy. “ Sì. Grazie.”
    Buffy fece scivolare le mani sulle spalle di lui, massaggiando gentilmente. “ Pronto per andare?”
    Spike cupamente uscì dal computer. “ Sì.”
    Quando alla fine ebbe fatto svuotare la lavanderia ed ebbe i deliziosi fianchi di lei premuti contro l’asciugatrice rotante che conteneva la sua biancheria da letto- e non era una cosa deliziosa, le risorse del loro passato pomeriggio di passione che fornivano il carburante per l’attuale pomeriggio di passione- si prese la briga di essere particolarmente attento e tenero, portandola al culmine più e più volte, finché lei non raggiunse il suo limite e lo spinse giù e lo sistemò per bene sul pavimento di cemento dipinto, perché non lo prese in giro per le fan fiction nemmeno una volta. E questo fu… Bhe. Fu qualcosa.


    NdKasumi: Spike ½ e Spikane è un omaggio al manga di Ranma ½, di cui l'autrice è un accanita fan :) Akane è la protagonista femminile, quindi Spikane sarebbe la coppia Spike x Akane.
    Nelle note, l'autrice racconta che ha scritto di Usenet con nostalgia (la rete in cui Spike accede per scaricare la fan-fiction), quando nel 1999 frequentava i newsgroup su AOL per leggere fan-fictions. Una volta quando non esistevano i siti che ospitano fanfiction (come efp, fanfiction.net e simili) e la connessione internet andava a velocità giurassiche, si usava scrivere le storie in linguaggio ascii (con il blocco note, per capirsi, senza nessuna formattazione) e condividerle nei newsgroup.
    Se avete più di trentanni e avete iniziato a leggere ff verso il 2000, piangerete anche voi di nostalgia a questi ricordi!! U_____U
     
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145 replies since 27/5/2016, 13:54   2808 views
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