Forgive and Remember by Ashlee

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    Mrs Boreanaz

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    Avevo tradotto questa ficlet un pò di tempo fa, ma per qualche ragione l avevo dimenticata :wacko:
    Stasera, girovagando per il computer, cercando tutt altra cosa, me la sono ritrovata sotto mano, e visto che la sezione 'FF tradotte au per tutti' è completamente vuota ho pensato di postarla. -_-

    Carina.
    Ficlet di Ashlee :wub:
    Sembra quasi la trama per una ff molto più lunga, ridotta in un unico capitolo.
    Capirete leggendo :P

    Buona letturaaaaaaaaaaaaaa :wub:


    Forgive and Remember

    by Ashlee

    Traduzione: Tania (strawberry85)
    Subject: AU (tutti umani)
    Pairing: Buffy/Spike
    Rating: Per tutti
    >Warning for: No.
    Genere: Romance; Angst.
    Lunghezza: Ficlet (un unico capitolo)
    Summary: Realizzando di aver fatto un errore quando ha rotto con Buffy anni prima, Spike, che adesso è un grande attore, realizza un piano per riaverla. Nonostante i suoi sforzi, lei è riluttante nel permettergli di ritornare nella sua vita e prova a resistergli fino alla fine.
    Disclaimer:Appartiene tutto a Joss Whedon & Co.
    Nota autrice: Continuando con le richieste delle fanfiction per regali di Natale che ho offerto alcuni mesi fa - questa idea è fatta su una richiesta di Spikes_cj.
    Link dove trovare la ff originale: http://spikeluver.com/SpuffyRealm/viewstory.php?sid=15907

    Traduco con il permesso dell’autrice.

    PERMESSO AUTRICE:You can translate any of my stories, as long as my name stays on as the original author :-)
    Thanks for asking!
    ~Ashlee


    Capitolo Unico

    ************

    “Dottoressa Summers, il prossimo… uh… appuntamento è qui.”

    Buffy alzò lo sguardo verso la sua segretaria con un sorriso.”Ne sei sicura, Tara?” Chiese, afferrando la cartella medica e dirigendosi verso la porta per la stanza delle visite mediche.

    “Si, solo… questo… lui è un po’ diverso.”

    Fermandosi, Buffy si voltò con un sopraciglio alzato. “Come?” Chiese calma, non volendo che il paziente sentisse.

    “Bene… questo… lui non ha un bambino con se.”

    Buffy alzò un sopraciglio, con un sorriso divertito sulle labbra. “Bene, non è la prima volta per uno di quelli.” Disse con una risata, bussando leggermente alla porta e poi entrando. “Quindi, Signor… Williams.” Disse Buffy, studiando la cartella medica. “Sembra essere…” Non finì la frase quando alzò lo sguardo, si sentì senza fiato quando fissò negli occhi l’uomo che pensava non avrebbe mai più rivisto in tutta la sua vita.

    “Ciao, Buffy.” Disse lui calmo.

    Strinse la mascella in una linea ferma, restringendo gli occhi mentre lo fissava, incrociando le braccia al torace, sentendo il bisogno di assumere una posizione difensiva. “Blake Williams?” Replicò, alzando un sopracciglio.

    “Immaginavo che se William Blake fosse stato il nome sulla cartella medica, non mi avresti fatto entrare nell’edificio.” Disse lui leggermente.

    “Posso pensare a qualche ragione perché quello potrebbe essere vero.” Disse, con gli occhi che le brillavano per la rabbia repressa.

    Alzandosi dal piccolo tavolo per le visite, Spike camminò lentamente verso di lei, rabbrividendo quando lei fece dei passi indietro per allontanarsi da lui e si appiattì contro la porta. “Come stai?”

    “Oh, ti stai prendendo gioco di me.” Disse lei digrignando i denti e voltandosi per afferrare la maniglia della porta. “Puoi andartene.”

    “Buffy, aspetta.” Disse Spike, battendo con la mano contro la porta prima che la potesse aprire, sentendosi poi con il fiato corto per quando le fosse vicino dopo essere rimasti separati per così tanto tempo.

    “Aspetta? Per cosa?” Rispose lei con occhi fiammeggianti mentre lo fissava. “Te? Scusa, Spike, ero là, già fatto, ho comprato l’autobiografia della più grande stella dei film. Bene, attualmente, entrambi sappiamo che è una bugia. Appena sei uscito dalla mia vita, sicuro come l’inferno, non sono andata a spendere i miei soldi duramente guadagnati per mantenere te. L’ho fatto abbastanza mentre uscivamo insieme.”

    “Me lo merito.” Disse lui quieto.

    “No.” Replicò lei, respirando pesantemente, i sentimenti repressi per anni stavano finalmente venendo in superficie. “Cosa meriti, non vuoi saperlo.”

    “Senti, so che ti ho ferita…”

    “Ferita?” Replicò lei con una risata di scherno. “Prova arrabbiata.”

    “Buffy..”

    “Come sta Drusilla?” Chiese lei, alzando un sopracciglio e sollevando il mento quando lui distolse lo sguardo per la vergogna.

    “Ho la sensazione che tu sappia quello che accadde.” Disse calmo.

    “Si.”Disse lei con un sorriso freddo. “Ma perché sono l’unica che si è sentita una merda?”

    Aprendo di scatto la porta, Buffy ignorò la voce del suo ex ragazzo che chiamava il suo nome e attraversò l’entrata del suo studio, raggiungendo l’ufficio e chiudendo con forza la porta dietro di se. Appoggiandosi contro, provò a concentrarsi sul respiro, sbattendo le palpebre per scacciare le lacrime mentre con le mani si copriva il volto.

    “Sai quanto ti amo. Ma questo… non è giusto per noi.”

    “Cosa… di cosa stai parlando? Non è giusto per noi? Spike, noi… tu ed io siamo…”

    “E’ finita.”

    “Questo è a causa dello show, vero?” Chiese lei, con il tono che assumeva una nota diversa. “Sei pronto a lasciarti indietro tutto quello che possiamo avere perché adesso hai il successo.”

    “Questo non è… l’intera verità”

    “Allora fammi sapere quale è questa ‘verità.’” Disse arrabbiata. “Immagino che dopo tutto il tempo e il supporto che ti ho dato, aiutando a farcela in questa città, aiutandoti ad aggiudicarti questo show, sei pronto per passare a qualcun’altra che può favorire la tua carriera. E’ questo il riassunto di tutto?”

    “Buffy…”

    “Chi è lei?”

    “Non è…”

    “Chi. E’. Lei?”

    “Amore, io…”

    “Non usare la tua falsa recitazione con me.” Urlò, con le lacrime che le scorrevano sul volto. “Un uomo non chiude una relazione finché non ha qualcun’altra che lo aspetta – voglio sapere chi è lei.”

    “E’ meglio se non lo sai.” Ammise lui quieto.

    Il suono della sua mano che colpiva la sua guancia riecheggiò per il piccolo appartamento, vedendo l’espressione scioccata sul suo volto, Buffy respirò pesantemente, tentando di controllare le emozioni, per non versare più lacrime davanti a lui. “Voglio che te ne vada.” Disse con un bisbiglio minaccioso, la mascella contratta mentre lo fissò per un lungo momento, prima di voltarsi ed afferrare le chiavi. “Non essere qui quando ritornerò.”

    “Buffy, amore…”

    “Se tu mi chiamerai ancora in quel modo, non vivrai abbastanza per godere della tua nuova popolarità.” Disse, con occhi fiammeggianti mentre Spike fece un passo indietro. “Voglio che tu esca. Adesso.”


    Asciugandosi le lacrime, Buffy tentò di controllare la respirazione, mordicchiandosi nervosa il labbro inferiore mentre sbatteva le palpebre per scacciare le lacrime rimanenti. “Sono passati quattro anni.” Mormorò a se stessa. “Fai l’adulta.”

    Girandosi aprì la porta, non sorpresa quando vide Spike camminare verso di lei. Ignorandolo mentre stringeva la cartella tra le mani, lo superò quando cercò di afferrarla per un braccio, volendo ovviamente che lei si fermasse e lo ascoltasse. Tornando davanti all’ufficio, Buffy mise la cartella medica sulla scrivania di Tara. “Ci sono altri pazienti per oggi?” Chiese, tendendosi quando Spike la raggiunse.

    “Solo uno.” Replicò Tara, dando uno sguardo nervoso verso il capo. “Non aveva un appuntamento. Un bambino di quattro anni con il raffreddore.”

    “Va bene, perché non mi archivi questo e poi torni a casa. “Disse Buffy prendendo un respiro profondo per calmare i nervi mentre indicava una fila di carte sulla scrivania di Tara, prima di fissare Spike da sopra la spalla. “Signor Williams può andarsene.”

    * * * *

    “Sette millilitri di quel farmaco per due volte al giorno per due settimane e starà meglio in poco tempo.” Disse Buffy all’ansiosa madre mentre lasciava l’ufficio con il bambino al seguito.

    “Grazie mille per averci ricevuto, Dottoressa Summers.” La madre disse con un sorriso grato.

    “Nessun problema.” Replicò Buffy, scompigliando i capelli del ragazzo come aprì la porta per loro. “Se non si rimetterà presto, non esiti a chiamarmi.”

    “Lo farò. Grazie.”

    Chiudendo la porta dietro di loro, Buffy chiuse la porta a chiave e spense le luci, permettendo all’estenuante giornata di raggiungerla mentre prendeva il cappotto bianco, raddrizzandosi i pantaloni neri e il dolcevita nero come spense le luci rimaste accese nell’edificio. Entrando nel suo ufficio, appese il cappotto nell’appendiabiti, controllando l’orologio come si sedette nella sua confortabile sedia, non avendo voglia di guidare per la lunga strada che l’avrebbe condotta a casa, per come adesso si sentiva.

    “Dovresti essere molto più attenta.”

    Buffy ansimò, voltandosi e alzandosi in piedi al suono della sua voce.

    “Dovresti controllare intorno quando chiudi. Qualche Grande Cattivo potrebbe entrare qui dentro.”

    “Sfortunatamente per me, è solo il Piccolo Cattivo.” Replicò lei, afferrando il capotto dall’appendiabiti, mentre i suoi occhi si spalancarono quando Spike lo prese dalle sue mani. “Cosa per l’inferno pensi di fare?” Urlò,cercando di recuperarlo, e spalancando gli occhi quando Spike lo allontanò da lei, spingendola leggermente contro il muro. Respirando profondamente, Buffy serrò la mascella mentre lo guardava attentamente. “Non per avere un altro caso di dejà-vu. ma rischierò lo stesso – vattene adesso.”

    “Cosa significa?” Chiuse lui con un sopraciglio alzato. “Non possiamo neppure parlare?”

    “Si, perché gli ultimi anni sono stati così belli per noi, dice il saggio.” Rispose lei sarcastica. “Strano che tu non abbia sviluppato questo strano bisogno di parlare quando venivi colto in flagrante per possesso di droghe e in contemporanea arrestato per guida in stato di ebbrezza.”

    “Non è stata colpa mia, io..”

    “Oh, fidati, sono perfettamente consapevole di chi fosse la colpa.” Disse Buffy fissandolo con occhi pieni di disprezzo. “Ma è stata maledetta colpa tua esserti messo nella posizione di essere fermato.”

    “Vero.” Disse lui quieto, accennando con la testa.

    Buffy fece una pausa. Lo Spike che conosceva non era mai stato così veloce ad ammettere le sue colpe.

    Spike vide il leggero addolcimento nei suoi occhi, il rilassamento nella mascella come lo fissava. Sentendo un piccolo barlume di speranza, strinse la mascella quando Buffy lo spinse via, allontanandosi di alcuni metri, avendo bisogno di essere distante da lui mentre si abbracciava, con le proprie braccia, il corpo.

    “Così, cosa è questo, un improvviso sentimento di nostalgia, Spike? Drusilla ti ha praticamente distrutto la carriera e ti ha mandato in riabilitazione, e il tuo agente ti ha detto di trovarti una relazione stabile con qualcuno sano per la tua carriera?” Spike sospirò, guardando verso il soffitto come Buffy continuò. “E fammi pensare.” Disse, mettendosi le dita sotto il mento fingendo di farlo. “Chi ti ha supportato per la maggior parte della tua strada verso il successo? Chi ha messo i suoi sogni in pausa per te, per vivere dei tuoi? Oh. Giusto. Io.”

    Spike era vicino a ritirarsi sotto il suo sguardo sferzante che gli stava spedendo. “Non sono qui per quello che tu puoi fare per me.” Iniziò lui lentamente.

    “E’ positivo. Perché te lo devo dire, adesso? Non mi sento molto generosa nel campo Spike.” Replicò lei con una risata sarcastica.

    Incapace di dire qualcosa, Spike prese un esitante passo avanti, sentendo una piccola vittoria quando lei non si mosse. “Guarda, solo… mi sei mancata. Non hai idea di quanto tu mi sia mancata.” Disse, vedendo che manteneva un volto impassibile mentre lo fissava.

    “E’ conveniente.”

    “Dannazione, Buffy! Non pensi che se volessi una donna bella, sicura e di successo, tornare dalla mia ex?” Chiese lui esasperato. “Non è per chi sei tu, e’ per te!”

    “E cosa hai fatto in tutti questi anni per avere un qualche tipo di giustificazione per avere una seconda opportunità?” Chiese lei, studiandolo mentre le sue spalle si abbassavano.

    “Niente.” Bisbigliò lui, distogliendo lo sguardo dal suo accusatore. “Assolutamente niente.”

    Buffy distolse lo sguardo quando lui, senza dire niente, gli restituì il cappotto, dandole un leggero bacio sulla fronte prima di muoversi per andarsene.

    “Per quanto possa contare. Mi dispiace.” Disse lui, rischiando uno sguardo nella sua direzione prima di aprire la porta.

    “E’ questa sarebbe la parte dove io ti faccio una grande e drammatica dichiarazione per non farti andare via?”Chiese con voce ancora colma di disprezzo.

    “Questa è la parte dove ti lascio vivere la tua vita.”Disse, girandosi verso lei, sospirando. “Non ho nessun diritto su di te. Non hai nessuna ragione di pensare che qualcosa sia cambiato. Meriti di più. Ti meriti di meglio.” Si corresse di malavoglia.

    “Hai ragione.” Replicò Buffy, mettendo il cappotto sulla sedia. “Non posso solo perdonare e dimenticare. Non riesco a dimenticare come era allontanarsi da te.”

    Spike accennò con la testa, prendendo un respiro profondo, aspettandosi una qualche tipo di frustata verbale da lei.

    “Voglio la verità” Bisbigliò lei, provando a controllare l’emozioni

    “L’avrai.” Replicò lui con un tono che le diceva che avrebbe ottenuto l’onestà a tutti i costi.

    “Ti conosco, Spike.” Disse calma, facendo un passo verso di lui. “O almeno.. lo facevo. E tu non lasci le persone che ami. Come pensi che possa credere che quello che sentivi per me fosse solo qualcosa che assomigliava all’amore?”

    “Perché mi conosci.” Disse. “Sai chi sono. Sai che avevo dei progetti che non ho mai ultimato. Sai che ho preso decisioni frettolose che mi hanno tormentato per ogni cosa che facevo. Mi conosci.” Ripeté con più convinzione.

    “E quanto tempo ti c’è voluto per renderti conto che era un errore?”

    “Mi ci è voluto molto tempo per trovare il coraggio per tornare da te strisciando.”

    “Drusilla?” Chiese lei con voce fredda.

    “Sai una parte di questo… abbiamo avuto una relazione, ma non per molto tempo. Il resto era solo una trovata pubblicitaria. E neppure una buona pubblicità.”

    “E pensi di poter tornare qui e solo… rimetterti con me?” Chiese lei scioccata.

    “Prima volta per ogni cosa.” Mormorò a se stesso.

    “Non riuscirò mai a fidarmi di te di nuovo.” Disse, scuotendo la testa, voltandosi per andarsene e fermandosi quando lui l’afferrò per il braccio.

    “Non ti sto chiedendo fiducia.” La pregò. “Non ancora. Ti sto solo chiedendo…”

    “Cosa?” Chiese alla fine Buffy, vicino all’esaurimento della pazienza.

    “Ti sto solo chiedendo di venire a cena con me… qualche volta.”

    Cercando i suoi occhi per un lungo minuto, Buffy cancellò lentamente la distanza tra loro, le labbra che esitanti accarezzavano le sue, la mano vicino al suo viso, tirandosi indietro prima che potesse toccarlo, vedendo la confusione nei suoi occhi.

    “Cosa era?”

    “Un test.” Disse Buffy, quieta, voltandosi per prendere il suo cappotto.

    “Un test?” Replicò lui scettico, vedendola voltarsi verso di lui, togliendosi i capelli rimasti incastri sotto il colletto del cappotto.

    “Se ti darò una qualche opportunità, voglio sapere subito se c’è ancora qualcosa tra di noi.” Disse, guardandolo con un’espressione indecifrabile.

    Spike sbatté le palpebre alla risposta così calcolata, sorpreso dal suo tono freddo. “Immagino che sia un fermo ‘no’ in mio favore. O piuttosto… a favore tuo.”

    Buffy non disse niente, prendendo le chiavi e la borsa, senza mai voltarsi verso di lui.

    “Bene, allora.” Mormorò, girandosi verso l’atrio, facendo qualche passo per poi fermarsi quando sentì la sua voce.

    “Dove vai?”

    Spike si voltò, con uno sguardo incredulo sul volto. “Imploro il tuo perdono?”

    Avvicinandosi a lui, Buffy si fermò prendendo un enorme respiro e guardandolo negli occhi. “Non sto dicendo che sono pronta ad iniziare qualcosa. Non sto dicendo che sono pronta a venire a cena con te. Ma… purché tu sappia che questa sarà una lunga e difficile battaglia….”

    “Posso sopravvivere.” Disse, con un suggerimento di sorriso sulle labbra.

    Buffy risucchiò l’aria, allungano la mano e unendola con quella di Spike, intrecciando le dita, ingoiando nervosa per il semplice gesto. “Suppongo che non ci sia niente che ci impedisca di prendere un caffè o qualcosa del genere. Purché tu sappia…”

    “Solo un caffè.” Disse lui, dandole un sorriso sollevato. “Per ora.”

    Guardandolo, permettendosi di sentire un barlume di speranza come lei lo fissò negli occhi, Buffy si perse con facilità nei suoi profondi occhi blu, stringendogli leggermente la mano per un debole segnale di speranza. “Per ora.”

    ~ Fine ~

    Commenti :woot:
     
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  2. SognoImmortale
     
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    Ohhhhhhhhh....

    Bellissima Taniuzza, veramente bellissima la traduzione!

    Questi due cocciuti sono splendidi insieme.

    :wub: :wub: :wub:
     
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  3. katespuffy
     
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    Carina, breve ma molto carina .. e mi sembrano molto IC.. :wub:
     
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  4. chocolà
     
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    bella mi sarebbe piaciuta una fic + lunga, la trama è interessante :) anke xkè al posto di buffy nn mi sarei arresa così facilmente.. con qualcuno che mi ha spezzato il cuore D: grazie per averla tradotta!
     
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3 replies since 8/7/2011, 21:39   418 views
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