Love 'Em and Leave 'Em by Ashlee

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    Mrs Boreanaz

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    Temporale permettendo... eccovi un nuovo capitolo!! :D
    E grazie per i commenti :wub:


    Capitolo 5 - Cats in the Bag (Gatti nella Borsa)

    “Buffy, sei in ritardo,” disse Willow, alzandosi dalla scrivania per salutarla mentre attraversava le porte del Something Blu.

    “Lo so, lo so,” disse, appena capace di riuscire a superare le porte rotanti, mentre con una mano teneva il seggiolino di Jordan, e con l’altra la borsa, i fogli e appoggiata alla spalla aveva la borsa con pannolini e il necessario per il neonato. “Jordan si è svegliato con la febbre stamattina, e non potevo portarlo all’asilo, e non è che Xander potesse portarlo con se.”

    “Avresti dovuto prendere un giorno di malattia.” Disse Willow, avvicinando l’amica per toglierle qualche peso. “E’ la tua società, Buffy, va bene se…”

    “Si. È la mia, e questo significa che devo essere qui.” Disse Buffy, sospirando in sollievo riordinando quello che aveva in mano e controllando il piccolo se stesse dormendo. Entrando nell’ascensore, premette il bottone per il terzo piano, appoggiandosi contro la parete mentre le porte si chiudevano.

    “Almeno non è sabato.” Disse Willow, vedendo l’amica girare la testa per fissarla.

    “Non c’è modo che potessi pianificare un party nel giardino oggi, lasciando da parte il matrimonio.” Replicò Buffy, uscendo dall’ascensore quando le porte si riaprirono.

    “Buongiorno, Signorina Summers.” Disse la sua segretaria Harmony.

    “Buongiorno.” Replicò Buffy, sorridendo a Willow quando la rossa le aprì le porte.

    Appoggiando i fogli sulla scrivania e la borsa sul pavimento, con attenzione mise il seggiolino vicino alla scrivania, piegandosi per sistemare meglio la coperta intorno al bambino addormentato.

    “Hai bisogno di qualcos’altro?” Chiese Willow.

    “No, ma grazie, Wills.”

    “Okay, allora torno a lavorare.”

    “Si, dovrei riuscire a portare qualcosa a termine mentre è ancora addormentato.” Disse Buffy, fissando il piccolo con un tenero sorriso.

    “Verrò a controllare più tardi.” Disse Willow, uscendo dalla porta e chiudendola silenziosamente dietro di se.

    Buffy esalò pesantemente mentre si fissò allo specchio. Raccogliendo la borsa, afferrò una spazzola, pettinandosi, finché i suoi capelli non precipitarono in leggere onde sulle sue spalle e giù per la sua schiena. Mettendosi un po’ di mascara e un tocco di lucidalabbra, richiuse entrambi i tubetti mentre tornava alla scrivania.

    Raddrizzando i pantaloni neri che stava indossando, Buffy si sedette nella confortabile sedia, appoggiandosi indietro per un momento, chiudendo gli occhi. Dopo la notte passata a cullare Jordan portandolo in giro per la casa, aveva trovato appena due ore di sonno prima di svegliarsi per andare al lavoro.

    “Signorina Summers?”

    Buffy sospirò, premendo il bottone del telefono quando sentì la voce nasale di Harmony riempire l’ufficio. “Si?” Chiese, sentendosi leggermente dispiaciuta al tono irritante nella voce.

    “Hai un cliente che è venuto per consegnare un assegno.”

    “Bene” Disse Buffy, scuotendo la testa, chiedendosi perché quella donna era ancora la sua segretaria.

    “Insite che deve essere dato personalmente a te.”

    Buffy sospirò. Di tutti i giorni…

    “Falla entrare.”

    Alzandosi lentamente dalla sedia, si passo una mano sul viso, mentre lottò contro uno sbadiglio.

    “Non esattamente una lei.”

    Gli occhi di Buffy si spalancarono al suono della voce familiare. Incapace di dire qualsiasi cosa, sentì come se il suo intero corpo venisse paralizzato. “Oh,” disse, fissandolo per un lungo momento prima di fare un giro dal lato della scrivania più lontano da lui, sperando di attirare la sua attenzione dal seggiolino sul pavimento. “Così… vuoi consegnare un assegno? Sai, in futuro puoi farlo all’ufficio della contabilità.”

    “Mi piace sapere dove vanno i miei soldi.” Disse con un sorriso.

    “I soldi della tua fidanzata, al momento.” Disse con un leggero sorriso, provando a rimanere rilassata.

    Spike aprì la bocca per rispondere, corrugando la fronte quando sentì un leggero sospiro, vedendo Buffy tendersi immediatamente. Si guardò intorno per l’ufficio, alzò un sopraciglio quando vide una parte di un seggiolino, piegò la testa per vedere meglio.

    “E’ tuo?” Chiese, facendo qualche passo avanti.

    Buffy chiuse brevemente gli occhi, prendendo un respiro profondo e accennando con la testa. “Si.” Mormorò, mordendosi il labbro, mentre lui girava intorno alla scrivania e sorrideva al bambino.

    Un orribile pensiero percorse la mente di Buffy, mentre Spike si accucciava davanti al piccolo. E se gli dico del piccolo e Spike da di matto? E se prova a portarmi via Jordan? Le lacrime le bruciarono gli occhi al terribile pensiero. Sapeva che per un uomo prendere il figlio dalla madre biologica avrebbe preso molto tempo, ma Spike aveva molti contatti potenti visto che si stava per sposare Anya Jenkins.

    “Sembra che sia caldo. Dovresti portarlo da un dottore.” Disse, toccando con dolcezza la fronte del bambino, prima di prendere un fazzoletto pulito ed asciugargli il nasino.

    “Lo farò.” Disse, sentendo vagamente gli occhi di lui tornare su di lei.

    “Stai bene?” Le chiese, aggrottando la fronte quando vide il suo volto bianco come quello di un fantasma mentre fissava il muro.

    “Bene.” Disse con voce allegra, voltandosi per fissarlo con un sorriso. “Sto più che bene.”

    Spike cercò di scacciare la gelosia che lo stava attraversando all’idea che Buffy e il suo ragazzo si stavano per trasformare in una famiglia felice. Ti stai per sposare, idiota. Non puoi desiderarla.

    Alzandosi, incrociò le braccia al torace. “Spero che il tuo uomo-giocattolo sappia a cosa va incontro.”

    “Non è il mio ‘uomo-giocattolo’” Disse lei, non permettendo al suo sguardo di lasciare il suo.

    “Cosa fa?”

    “Non che siano affari tuoi, ma è un appaltatore.”

    “Non ti avrei mai immaginato come moglie di un operaio.” Disse con un sorriso.

    Il volto di Buffy divenne rosso come si ricordò di non poter urlare contro l’uomo davanti a se. “Non sai niente di me.” Disse, con occhi fiammeggiante di rabbia. “Se lo facessi, sapresti che non mi importa di quale lavoro il mio ragazzo…”

    “Rilassati, amore.” Disse Spike, in un gesto di resa. “Mio padre è un idraulico, non stavo offendendo nessun tipo di professione. Sembravi solo essere un po’.. ansiosa.” Disse, sapendo che sarebbe stato mandato all’inferno per quello, ma rimase sorpreso quando Buffy guardò in basso, sporgendo le labbra. “Non fare quell’espressione, Riccioli d’oro.”

    “Forse lo sono.” Disse alzando le spalle. “Ma ho avuto abbastanza buon senso di andarmene prima che le cose peggiorassero.”

    “Peggiorassero?” Ripeté Spike incredulo. “Non so cosa ti ricordi di quella notte, ma non fingere che sia stata insignificante.”

    E’ stata…” Provò ad insistere lei.

    “Cazzate!” Le rispose con voce più alta di quello che pensava. “E’ stato importante.”

    “E cosa per l’inferno significa quello?” Chiese Buffy, ingoiando pesantemente, mentre Spike restrinse gli occhi.

    “Non importa.” Mormorò lui, girandosi verso la porta. “Spero tu abbia una felice vita con la tua famiglia felice.”

    “Senti chi parla.” Mormorò lei, guardando verso il pavimento, chiudendo gli occhi quando Spike voltò il viso verso di lei.

    “E questo come per l’inferno si suppone che voglia dire?” Chiese, prendendo un passo verso di lei.

    “Sei una persona adulta che giudica le cose senza capirle.” Disse, rimanendo senza fiato quando le si avvicinò.

    Spike provò a controllare il respiro, non volendo urlare con un bambino nella stanza. “Vuoi illuminarmi su cosa non capisco?”

    “Perché il bambino è tuo, idiota!” Urlò, per poi spalancare gli occhi quando si rese conto di cosa aveva appena detto. “Ooooh.. merda.” Mormorò, guardando verso il pavimento per poi fissarlo esitante per incontrare il suo sguardo scioccato. “Non si può solo rimettere il gatto dentro la borsa, vero?”

    “Cosa hai detto?”

    “Gatto in borsa, riporre il segreto dove era, okay?” Disse con voce speranzosa, con le sopraciglia alzate per provare la sua innocenza.

    “Sai di cosa sto parlando.” Disse Spike con voce simile ad un aspro bisbiglio mentre provava a venire a patti con quello che lei gli aveva appena detto.

    Buffy aprì e chiuse la bocca molte volte, incapace di pensare a qualcosa da dire mentre fissava il pavimento. “La notte che siamo stati.. insieme… non siamo stati esattamente attenti.”

    Spike fissò il bambino scioccato, sbattendo le palpebre un paio di volte prima di tornare con l’attenzione verso Buffy. “Sono padre.” Bisbigliò, incapace di avvolgere completamente con la mente quel fatto.

    “No, se tu non vuoi esserlo.” Disse lei calma, facendo un passo indietro quando gli occhi di Spike si spalancarono verso di lei.

    “Cosa?”

    “Voglio dire… non ci conosciamo, Spike. Ti stai per sposare, e la tua fidanzata non ha nessuna idea del fatto che ci conosciamo, che abbiamo dormito insieme. Tu non ne avevi idea, questa è colpa mia, ma…”

    “Sono padre, Buffy” Disse lui, camminando lentamente verso il seggiolino, accoccolandosi per poter fissare meglio il bambino. “Niente può cambiarlo. Non lo abbandonerò.”

    TBC

    Commentiii :woot:
     
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  2. Baky86
     
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    Ma...ma...bella storia! Scritta anche bene, molto divertente!
    MI associo agli 'ancora'!
     
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  3. Spike-Spuffy
     
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    Wow!!! Bellissima! Ancora! Ancora! :wub: :wub:
     
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  4. Spuffy_Mikela
     
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    Bellissimooo *-----------------*
     
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  5. babyida91
     
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    Bella Bella Bella Bella Bella Bella Bella Bella Bella Bella Bella Bella *_____________* continua please ^_^
     
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  6. °NeverMind°
     
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    :woot: Ohibò!
    Adesso sí che la cosa si complica.
    Spike che si sposa con Anya?! :ph34r: no, no, no... non se ne parla proprio!
     
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  7. katespuffy
     
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    Mi sono innamorata di questa storia *__*
    Attendo con tantissima ansia il prossimo capitolo!
    Bellissimo l'incontro alla porta.. meraviglioso, quello scambio di sguardi, di parole non dette. Per un attimo ho temuto che il bambino fosse di Xander! Ma adesso, adesso le cose si complicano e voglio proprio vedere come si metteranno le cose.. ^^
     
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  8. kiara92
     
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    sisi ancoraaa Spike e Anyaa assieme non li voglio u.u
     
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    :wub: Grazie a tutte per i commenti.. mi fa piacere che la storia vi piaccia :wub:

    Capitolo 6 – Three’s a Crows, For’s a Circus (Tre sono una folla, quattro un circo)

    Buffy guardò con sensazioni miste mentre Spike prendeva il loro figlio dal seggiolino, e dolcemente cercava di calmarlo quando iniziò ad agitarsi.

    “Suu… shhh… Va tutto bene, tesoro, sono papà.”

    Buffy guardò verso il pavimento, mordendosi il labbro inferiore cercando di trattenere le lacrime.

    “Come si chiama?” Chiese lui, guardandola mentre lei si asciugava le lacrime dalle guancie.

    “Jordan.” Disse con voce strozzata. “Il suo nome è Jordan.”

    Spike sorrise, guardando verso suo figlio, toccandogli dolcemente i pugni e il nasino, assicurandosi che fosse reale.

    Buffy sentì un peso premerle contro il petto, quello che sembrava accompagnare un’esperienza che cambia la vita. Sapeva che niente sarebbe rimasto lo stesso. Lei e Spike erano uniti per sempre da quel piccolo fagotto tra le braccia di lui – sarebbe rimasto per sempre nella sua vita.

    “Un po’ nervosa, Riccioli d’oro?” Chiese lui piegando leggermente la testa.

    “Non stavo cercando di tenertelo nascosto.” Disse, alzando gli occhi verso i suoi. “Ma non sapevo chi eri o dove trovarti e io…”

    “E l’altra notte?” Chiese Spike, alzando un sopraciglio verso di lei.

    “Mi hai colta di sorpresa.” Disse con un sorriso nervoso. “Come hai fatto oggi.”

    “Immagino che questo cambierà un po’ di cose, huh?” Chiese, prendendo un respiro profondo e fissandola speranzoso.

    “Cosa dirai ad Anya?” Chiese Buffy, vedendo il suo volto sbiancare.

    “Dio, Anya… ho dimenticato…”

    “Hai dimenticato la tua fidanzata?” Chiese lei dolcemente, tentando di tenere la voce bassa, non volendo svegliare Jordan.

    Spike non ebbe l’opportunità di rispondere perché la porta si aprì, rivelando la donna in questione. “Anya!” Disse Spike sorpreso, guardando il bambino che aveva in braccio prima di tornare a fissare la fidanzata, provando a non farle scoprire quanto che fosse nel panico. “Cosa stai facendo qui, amore?”

    Vedendo Buffy farsi piccola quando chiamò l’altra donna ‘amore.’ Spike fu vicino al sussultare, sentendosi come se stesse tradendo la donna con cui aveva passato solo qualche ora, piuttosto che la donna con cui era fidanzato.

    “Ho un appuntamento con Buffy.” Disse Anya, fissando il bambino con un’espressione perplessa sul volto. “La tua segretaria mi ha detto di entrare.”

    “Ucciderò Harmony.” Mormorò Buffy a se stessa, prima che i suoi occhi si spalancassero per la sorpresa. Guardando verso Spike, lo studiò per un momento, realizzando che aveva usato una scusa per vederla. Poteva semplicemente far portare l’assegno ad Anya. O spedirlo per e-mail. Aveva scelto di vederla. Quell’informazione la scioccò, mentre distolse lo sguardo.

    “Di chi è il bambino?” Chiese Anya, guardando avanti e indietro tra i due, scuotendo Buffy dai suoi pensieri.

    Azzardando uno sguardo verso Spike, deglutì prima di intonacarsi un falso sorriso sul volto. “E’ mio.” Disse, dirigendosi verso Spike e prendendogli il bambino, notando il suo sguardo riluttante.

    “Capisco.” Replico Anya, ancora leggermente perplessa. “E perché lo stavi tenendo in braccio?” Chiese a Spike.

    “Amo i bambini, pet – lo sai.”

    Buffy fece velocemente un passo avanti, non sicura del perché sentisse il bisogno di fermare la potenziale discussione che poteva iniziare. “Anya, questo è mio figlio, Jordan.”

    Spike aggrottò la fronte, sentendo le emozioni lottare dentro di se. Sentendo Buffy riferirsi al loro bambino, come se fosse suo e solo suo, gli fece contorcere lo stomaco. Se Anya avrebbe fatto parte della sua vita, meritava di sapere tutto. “Ahn, io…”

    “Non è esattamente come Fort Knox entrare qui.”

    Tutti si voltarono verso la voce che proveniva dalla porta. Buffy inalò bruscamente, vedendo Xander in piedi là, i suoi occhi si spalancarono mentre diede uno sguardo a Spike, prima di camminare verso il suo ragazzo.

    Il sopracciglio di Spike si alzò mentre guardò l’uomo avvicinarsi, piegandosi per dare un leggero bacio sulle labbra di Buffy. Distolse lo sguardo, stringendo la mascella alla vista.

    “Xander cosa ci fai qui?” Chiese Buffy calma, spostando leggermente il bambino tra le braccia.

    “Sono riuscito ad ottenere una giornata libera. Il cantiere è già a buon punto – così non hanno bisogno di me oggi. Immaginavo che tu avessi bisogno di qualcuno che prendesse il piccolo ragazzo dalle tue mani.” Disse, sollevando Jordan, fissando le persone nella stanza-. “Attrezzi e il resto.”

    Buffy vide Spike sfolgorare Xander. Girandosi rapidamente verso Anya, sorrise all’altra donna.

    “Anya Jenkins e Spike Crawford vi presento Xander Harris.” Disse, vedendo Anya e Xander parlare piacevolmente per un momento, si voltò verso Spike. Vedendo qualcosa nel suo sguardo, rapidamente guardò altrove, prendendo un respiro profondo, sorrise ad Anya. “Hai bisogno di qualcosa di particolare oggi?”

    “Volevo solo dirti che ho scelto il pacchetto ‘Hell’s Bells.’”

    Appropriato, pensò Buffy, mantenendo il sorriso sul volto.

    “Non ne abbiamo parlato, Anya.” Disse Spike con voce tesa, tornando a fissare Xander e il bambino.

    “Non lo abbiamo fatto. Ho deciso io. Quindi, Buffy, possiamo iniziare a pianificare qualcosa?” Replicò, ignorando completamente il fidanzato.

    “Perché non prendi un appuntamento con Harmony.” Disse Buffy, scivolando nel ruolo professionale, guidando l’altra donna verso la porta. “Ho molti spazi liberi in questa settimana così da poter iniziare.” Continuò, odiando la stretta nello stomaco che sentiva, fissò Spike, sentendosi male nel sapere che avrebbe progettato il suo matrimonio con un'altra donna.

    Scuotendo la testa, si ricordò rapidamente che aveva un ragazzo che frequentava da un mese – non aveva bisogno di pensieri lussuriosi o pensare ad altri uomini. Anche se quest’uomo era il padre del suo bambino.

    Schiarendosi la gola, si rivolse verso Xander. “Willow vuole vedere Jordan, amore, se non ti dispiace passare da lei prima di andare via.”

    “Nessun problema,” disse Xander, rimettendo il bambino nel seggiolino e prendendo la borsa dei pannolini. “Ci vediamo stasera.” Continuò, dandole un bacio sulla guancia prima di uscire, chiacchierando con Anya, mentre si dirigeva dalla segretaria, lasciando Spike e Buffy in piedi in ufficio, mentre fissavano entrambi il pavimento, prima di fissarsi a vicenda.

    Facendo dei passi avanti e afferrandola per un braccio, Spike la portò lontano dalla porta così da non essere visti, senza che i suoi occhi lasciassero i suoi. Vedendo quanto fossero vicine le sue labbra, resistette alla tentazione di baciarla. Dando uno sguardo alla porta per assicurarsi la privacy, parlò a voce bassa. “Pranza con me oggi.”

    “Spike, non posso…”

    “Lo risolveremo, in un modo o nell’altro, Buffy.” Disse lui leggermente, gli occhi che cercavano il suo volto.

    Guardando verso la porta per un momento, esitante accennò con la testa. “C’è un bar qui vicino.” Bisbigliò lei, guardandolo negli occhi. “Incontriamoci tra due ore… non fare tardi.”

    Spike accennò con la testa, abbassandosi le diede un bacio gentile sulla guancia, sentendo un senso di soddisfazione quando lei chiuse gli occhi, stava provando più soddisfazione per quel bacio rispetto a quello che gli aveva dato quel cagnolino prima.

    “Ci vediamo dopo, amore.”

    TBC
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  10. babyida91
     
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    aaaa voglio sapere cosa succede :woot: :woot: :woot: :woot: continua presto !!
     
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    Grazie per i commentuzzi :wub:


    Capitolo 7 – Food For Thought. (Cibo per la mente).

    Spike non era in ritardo. Era invece in anticipo, arrivando prima di lei al bar. Esitante Buffy entrò nel bar, sedendosi davanti a lui e unendo le mani davanti a se, provando a non muoverle nervosamente come invece voleva fare.

    Entrambi rimasero in silenzio per un lungo momento, guardando ovunque tranne che l’altra persona.

    “Quindi…” Iniziò Buffy, guardando il tavolo.

    “Me lo avresti detto?”

    Buffy guardò verso lui, sorpresa per la domanda. “Cosa pensi?” Chiese, le labbra strette in una linea ferma. “Sei tornato nella mia vita ieri, improvvisamente, e ti aspettavi che io…” Non finì la frase, sapendo che era stata ingiusta, nervosamente spostò le mani dalla superficie del tavolo e se le appoggiò sul grembo. “Non lo so.” Ammise alla fine con voce stanca. “E’ stato un tale shock vederti, e poi, ho solo lasciato che scivolasse.. e non ho avuto una vera opportunità per pensarci. Mi piacerebbe pensare che te lo avrei detto, ma non nasconderò il fatto che mi spaventava l’idea che lo avresti scoperto.”

    “Di cosa stai parlando, amore?” Chiese lui, inclinandosi contro il tavolo.

    “Come potevo essere sicura che tu non avresti tentato di portarmelo via?” Chiese, fissandolo con un’espressione sofferente.

    “Non è mia intenzione.” Disse, scuotendo la testa, vedendola sospirare sollevata. “Non sono senza cuore, Buffy.”

    “Io non… non penso questo di te.” Disse, scuotendo la testa e fissandolo.

    “Posso prendere i vostri ordini?”

    Sbattendo le palpebre per la nuova voce, Buffy prese un respiro profondo, provando a tenere il nervosismo e le emozioni sotto controllo mentre Spike ordinava il pranzo per se stesso.

    “E lei, signora?”

    Fissando la cameriera, Buffy scosse quasi la testa. “Caffè.” Mormorò dopo un momento, sapendo che aveva bisogno di qualcos’altro.

    Entrambi rimasero seduti in silenzio, fissandosi a vicenda.

    “Dovresti mangiare qualcosa.” Disse Spike un momento dopo.

    “Non penso che il mio stomaco sia d’accordo con quello.” Replicò, tentando di sorridere.

    “Perché te ne sei andata quella notte, Buffy?” Chiese, facendo si che i suoi occhi si spalancassero verso di lui, sorpresa per il cambio nella conversazione.

    Fissandolo, mentre cercava una valida scusa, Buffy studiò i suoi zigomi pronunciati, le labbra piene che ricordava troppo bene, nonostante la loro breve conoscenza.

    “Non avrebbe funzionato mai.” Disse improvvisamente, dicendo la prima cosa che gli era venuta in mente, sperando di riuscire a guidare la propria mente per il pericolo sentiero che sembrava essersi messo davanti. “Non ci conoscevamo… non…”

    “Ti ho pensato, lo sai?” Disse, fissandola e mordendosi nervoso le labbra. “Non sono rimasto.. indifferente.” Disse, scegliendo attentamente le parole.

    “Spike, non lo fare.” Disse, con uno sguardo di panico mentre scuoteva la testa. “Non c’è niente tra noi…”

    “Niente, a parte un figlio.” Protestò, facendo si che Buffy si ritirasse, mentre con lo sguardo vagava per il caffè, vedendo alcuni sguardi rivolti verso di loro per lo scoppio improvviso.

    Vedendo la cameriera avvicinarsi con il caffè di Buffy e il panino di Spike, Buffy evitò i suoi occhi mentre fissava la tazza di fronte a se .Facendo scorrere le dita sul bordo, mentre con i denti si tormentava il labbro inferiore. “Cosa dirai ad Anya?” Chiese un momento dopo.

    “La verità-” Replicò Spike annuendo convinto, allontanando il panino, avendo perso l’appetito. “Dammi un minuto per inventarmi qualcosa.” Vedendo Buffy fulminarlo con lo sguardo dall’altra parte del tavolo, alzò gli occhi al cielo. “Sto solo scherzando, amore. Penserò al modo per comunicarle la notizia… non ti sorprendere se non ti volesse come organizzatrice del matrimonio.”

    Buffy chiuse brevemente gli occhi, pensando che stava per perdere la commissione che avrebbe significato il futuro per Jordan.

    “Hey, adesso, cosa significa quello sguardo?”

    “Cosa? Niente.” Disse, scuotendo la testa e rispondendo al suo sguardo. “Non è niente.”

    “Non è uno sguardo da niente.” Disse, piegandosi sul tavolo, e inclinando la testa. “Cosa ti passa per la testa, Summers?”

    “E’ solo… i soldi erano per…” non finì la frase, Buffy strinse la mascella per la frustrazione, incapace di fissarlo negli occhi, non volevo vedere il suo sguardo di superiorità – o peggio – di pietà.

    “Posso aiutarti io con la parte dei soldi.” Disse, guardando la sua espressione cambiare, vedendo ogni sfumatura attraversarle il volto.

    “Non è necessario, io…”

    “Buffy.” La interruppe con voce ferma. “Manterrò mio figlio.”

    “Spike…”

    “Non negozierò questo punto.”

    Buffy sospirò, sapendo che non sarebbe arrivata da nessuna parte discutendo con lui su quel punto. Non lo conosceva molto, ma aveva la sensazione che fosse testardo quanto lo era lei. Diede uno sguardo per il piccolo bar, facendo di tutto per tenere lo sguardo lontano dal suo, non volendo guardare nella sua direzione. Sapeva che stare in sua presenza per troppo tempo avrebbe dato libero sfogo alla sua fervida immaginazione. Era dolorosamente chiaro che vedere Spike in un bar poco illuminato era un’esperienza completamente diversa dal vederlo nella forte luce del giorno. E la differenza stava che era sempre più difficile mantenere una distanza professionale tra di loro. Specialmente se lo vedeva per troppo tempo.

    Spostandosi nervosa, Buffy non era abituata alle sensazioni che sembravano star prendendo il controllo del suo corpo. Sapeva che doveva uscire di lì, prima che lui facesse qualcosa che le avrebbe fatto scavalcare il tavolo e dire ‘ all’inferno le conseguenze.’

    Spike le offrì un sorriso leggero, quasi timido prima di gettare uno sguardo verso il tavolo. Guardandola dopo un momento, alzò un sopracciglio, con un ghigno sulle labbra.

    Come quello.

    Alzandosi in piedi, Buffy ansò come inciampò nella cameriera che si stava avvicinando al tavolo, il braccio che mandò il vassoio che stava tenendo a terra. “Mi dispiace.” Disse, aiutando la ragazza a riprendere l’equilibrio, mentre Spike aveva recuperato il vassoio.

    Rimase in piedi davanti a lui per un lungo momento, dopo che la cameriera si era ritirata in fretta, Buffy quasi chiuse gli occhi quando sentì lo sguardo blu ghiaccio di Spike su di se. “E’ meglio se vado.” Mormorò lei, sorpassandolo, e inalando bruscamente quando le afferrò il braccio, rifiutandosi di farla passare.

    “Siediti, Buffy.” Le disse con voce bassa.

    Buffy sapeva che non si aspettava un no, quando usava quel tono. Parlava di autorità e di anni ad ottenere quello che voleva quando il timbro della sua voce sembrava cambiare. E sapeva che era completamente impreparato quando lei si liberò, fissandolo sicura. “Devo andare.” Disse, non aspettando una risposta, come uscì dal bar.

    Spike mormorò una bestemmia a bassa voce, prima di lasciare dei soldi sul tavolo per il cibo intatto. Girandosi e attraversando la porta di corsa, la inseguì, bloccandola. Afferrandola per il braccio, la trascinò in un vicolo, Spike strinse la mascella, ignorando il suo uggiolare da oltraggiata per il modo in cui la stava trattando.

    Fissando Buffy per un lungo minuto, notò tutto di lei. I capelli biondi scompigliati dal vento che cadevano in onde soffici sulle sue spalle, i suoi occhi che in quel momento brillavano per la rabbia repressa, che lo fece sorridere, realizzando che era lui la causa di quella ostilità soffocata, e il modo in cui le sue labbra sembravano stringersi e rilassarsi, come se stesse cercando di resistere al bisogno di urlargli contro. Realizzando che lui era l’unico che aveva il diritto di urlare, Spike restrinse gli occhi, ricordandosi il motivo per cui l’aveva seguita come aprì la bocca per iniziare una predica che sarebbe diventata una discussione molto accesa.

    E lui la baciò.

    TBC

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  12. Spike-Spuffy
     
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    Wow!! Ancora! Ancora! :woot: :woot:
     
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  13. babyida91
     
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    image continuaaaa
     
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  14. katespuffy
     
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    *_______* Quoto, ancora ancora e ancora! Ed esorto le sis nuove a presentarsi ^^
     
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    :wub:

    Capitolo 8 – The Right to be Wrong. (Il diritto di sbagliare)

    Tutto intorno a lei sembrò sparire. La sensazione delle sue labbra che si muovevano sulle sue in una sensuale carezza, il modo in cui la sua mano sembrava scivolare sopra la sua pelle, lasciandole brividi sulla scia. La sensazione di calore del suo respiro contro di se. Ogni cosa dentro di lei sembrava urlarle di spingerlo via, ma una parte a lungo rimasta inattiva la implorava di non poter perdere quello che segretamente aveva desiderato per così tanto tempo.

    E poi apparve un volto nella sua mente offuscata. Xander. Caro, dolce, fiducioso Xander, che non aveva mai fatto niente di male per meritarsi quel tipo di trattamento di lei. Lui meritava di meglio.

    Premendo le mani contro il petto di Spike, Buffy lo spinse fermamente via, ansimando leggermente come lo fissò negli occhi lucidi, sembrava che ci fosse riflesso il suo stesso bisogno.

    Nervosa fece correre la lingua sulle labbra gonfie, Buffy sbatté le palpebre per schiarisci la mente, si passò una mano tra i capelli come fece altri passi per allontanarsi da lui. “No.” Lo avvertì, alzando una mano mentre lui si avvicinava.

    “No, cosa?” Chiese, con una nota provocatoria nella voce mentre continuava ad avvicinarsi.

    “Spike, sei fidanzato.” Sibilò Buffy attraverso i denti stretti, come se fossero davanti ad una folla di spettatori e non soli in un vicolo. “Non mi vuoi. Hai fatto una proposta di convenienza ad un’altra donna, e come minimo, si merita fedeltà.”

    “Prima di tutto, lei è quella che mi ha fatto la proposta.”Disse, dando uno sguardo sopra la sua spalla con un ghigno.

    Buffy fece una pausa, piegando la testa per fissarlo, la tensione per un momento sparita mentre pensava all’ilarità di quella affermazione. “Quindi, ti ha portato all’altare.” Disse, provando a mantenere il sorriso sul volto. “Non pensavo che saresti stato trascinato con un collare intorno al collo.”

    Alzando un sopraciglio per fissarla dall’alto al basso, sorrise. “Potrebbe essere un bel collare di cuoio, pet?”

    Il suo sorriso immediatamente svanì, e Buffy fece istintivamente un altro passo indietro. “Non è divertente.”

    “E’ solo un piccolo scherzo.” Replicò lui, alzando le spalle.

    “Non ti importa niente di fare questo, vuoi ferire la donna che ami?”

    “Chi ha mai parlato di amore?” Urlò praticamente Spike, facendo una pausa per fissarla per un momento per poi distogliere lo sguardo con un sospiro. “Ma hai ragione. Si merita di meglio.”

    Buffy accennò con la testa, provando a non soffermarsi sul disappunto che sembrava crescere nel suo petto. “Solo… solo dobbiamo ricordarci la ragione per cui siamo qui.”

    “Giusto.” Acconsentì Spike con un cenno, tenendo lo sguardo lontano da Buffy come se fissandola lo avrebbe portato a fare qualcosa di cui si sarebbe pentito. “Jordan. E’ la cosa più importante.”

    “Dobbiamo cercare un modo per dirlo.. a loro.”

    “Dirlo a loro?”

    “Circa Jordan.” Chiarificò Buffy in fretta. “Non circa.. questo.” Mormorò, gesticolando avanti e indietro tra loro. “Perché questo è… è niente.”

    “Niente.” Ripeté Spike, anche se sembrava non essere molto d’accordo con lei. Guardando verso il terreno per un momento, la sua voce era bassa mentre si spostava per il vicolo. “Lo dirò ad Anya domani.”

    “E io lo dirò a Xander.” Replicò Buffy, strofinandosi la nuca.

    “Allora siamo d’accordo?”

    “Siamo d’accordo.” Disse lei, desiderando di poter scomparire, odiando la tensione imbarazzante che si era creata tra di loro.

    “E’ meglio se vado.”

    “Si.. anch’io.” Disse lei, incontrando lo sguardo di Spike che la stava fissando.

    “E’ tutto dimenticato?”

    Con la sensazione delle sue labbra fresca nella mente, Buffy accennò con la testa. “Dimenticato.”

    * * * *

    Ripulendo rabbiosa il piatto sporco nel lavello, Buffy lo spezzò quasi a metà mentre continuava a rivivere ogni momento del pomeriggio passato con Spike. “Smetti di pensare a lui.” Si disse arrabbiata.

    “Stai parlando di nuovo da sola, amore?”

    Con un gridò, Buffy si voltò verso la porta, facendo cadere l’acqua sul pavimento, vedendo Spike dietro di se con un sorriso largo, evidentemente contento per la reazione che aveva ricevuto.

    “Cosa per l'inferno stai facendo qui?” Chiese Buffy, fissandolo confusa.

    “Pensavo di fermarmi qui e vedere mio figlio. Non preoccuparti, ho controllato per assicurarmi che il cagnolino non fosse nei dintorni prima di entrare qui. Dovresti chiudere la porta a chiave, Riccioli d’oro. Chiunque potrebbe entrare.”

    “Chiunque entra.” Replicò attraverso i denti stretti., afferrando un asciugamano e piegandosi per pulire il pavimento. “E Anya?”

    “Fuori per fare qualcosa per il matrimonio.” Disse, afferrando anche lui un asciugamano per aiutarla.

    “Jordan non è qui.”Disse Buffy, spostandosi una ciocca di capelli dalla fronte. “La mia amica Willow voleva darmi una notte libera, così l’ha preso per qualche ora.” Guardando su per vedere la sua reazione, Buffy ansimò quando notò quanto fosse vicino. Schiarendosi la gola, si voltò rapidamente, alzandosi e gettando l’asciugamano nell’acquaio, dolorosamente consapevole di Spike che si alzava in piedi dietro di lei, e si inclinava contro lei per fare lo stesso. Il calore del suo corpo la rese consapevole della poca distanza tra di loro. Sistemandosi le pieghe invisibile dei suoi pantaloni, Buffy prese un respiro profondo per calmarsi e si girò per affrontarlo. “Dovresti andartene.” Disse leggermente.

    Spike accennò con la testa, i suoi occhi ancora nei suoi. “Dovrei.” Concordo con tono calmo.

    “E… non dovremmo rimanere… soli.” Continuò, lottando per trovare le parole giuste. “Noi non… ci conosciamo appena… e non ci sentiamo in quel modo circa…”

    Incapace di fissarlo negli occhi come le parole le morirono sulle labbra, Buffy iniziò a superarlo, per poi inalare bruscamente quando sentì la sua mano sul braccio. Girandosi verso di lui, lo fissò nei suoi soffici occhi blu, sentendo un insolito miscuglio di sentimenti. Speranza e rimorso. Rimorso perché sapeva di essere una persona migliore. E speranza…

    Praticamente trascinandola, Buffy incontrò le sue labbra per un frenetico bacio, le mani di lei corsero dalla sua schiena fino ai capelli, liberandoli dal gel mentre lui l’avvolse in un abbraccio, inclinandola leggermente per avere più controllo.

    “Non dovremo farlo.” Bisbigliò lei con voce tesa, allontanandosi abbastanza da lasciargli lo spazio perché lui potesse dargli soffici baci sulla guancia e sulla fronte. Chiuse gli occhi alle sensazioni che stavano evocando, contraddicendo le sue stesse parole, si spinse contro di lui.

    “No.” Acconsentì Spike, stringendo la mascella quando la sentì aprire leggermente le gambe, permettendogli di spingere la sua crescente erezione contro l’addome. “Ma lo stiamo facendo.”

    Guardandolo negli occhi, Buffy quasi tremò per la lussuria che ci vide dentro. “Oh Dio, Spike, ho bisogno di te.” Bisbigliò lei con voce rassegnata come realizzò la verità, unita al fatto che non poteva avere veramente tutto di lui.

    Sbattendo la bocca contro la sua, Spike fece correre la lingua sulle sue labbra, sentendo un brivido quando si aprì per lui. Quasi saltò indietro per la sorpresa quando la mano di lei gli aprì la zip dei pantaloni, lui la baciò con forza mentre praticamente le strappò i vestiti per la fretta di sentire la sua pelle contro la sua.

    Per un momento fece un passo indietro, Spike afferrò l’orlo della propria maglietta, tirandosela sopra la testa e gettandola da una parte, raggiungendo Buffy mentre finiva di togliersi i pantaloni. Prendendola per le vita e sollevandola contro la cassa dietro di lei, gemendo mentre la baciò di nuovo, sentendo che avvolgeva le gambe intorno alla sua vita. “Non hai idea di quanto lo volessi fare.” Bisbigliò lui, premendo la fronte contro la sua, fissandola negli occhi mentre si spinse in lei. Sentendo Buffy gridare di piacere, la tenne per la schiena mentre si inarcava, i loro occhi che non si lasciarono mai, mentre lei si adattava alla sua taglia.

    La loro respirazione frenetica riempì la stanza mentre cominciarono lentamente a muoversi l'uno contro l'altra. “Mi sei mancata,” bisbigliò, dandole baci leggeri sulla spalla nuda e tirando le sue anche verso le sue.

    “Non lo fare,” disse Buffy, scuotendo la testa tenendosi sulle sue spalle. “Non lo dire, Spike.”

    “Perché no?” Chiese lui, tirandosi indietro, finché lei frignò prima di sbattere le anche contro le sue con forza brutale che la fece quasi crollare su di lui, mentre un piccolo orgasmo l’attraverso. “Non può dire che non è vero.”

    Sollevandola, Spike si voltò e la pigiò contro il muro, Buffy si sentì rabbrividire come la sua pelle entrò in contatto con la superficie fredda. “Voglio sentirti dire che hai bisogno di me.” Bisbigliò, le sue labbra sensuali che le accarezzavano il punto del collo dove le pulsazioni erano più forti. “Voglio sentirti dire che ti sono mancato.”

    Buffy tremò, vicino al seppellire il volto contro la sua spalla come le sensazioni continuavano a sopraffarla. Sentendo Spike stringerla più forte, ansò quando le diede una spinta più vigorosa.

    “Voglio sentirtelo dire.” Ringhiò lui.

    “Perché hai bisogno di sentirlo?” Chiese, tirandosi indietro ansimante, con il volto arrossato mentre lui continuava a muoversi dentro di lei. “Ti renderà le cose più facili domani? Bene, ho bisogno di te.” Disse febbricitante. “Ho bisogno di te. Non passerà giorno dove non ricorderò di questo. Ti ho reso felice? E’ questo quello che volevi sentire?”

    Senza dire una parola, Spike la spinse contro il muro, spingendo in lei fino a quando la sentì quasi singhiozzare per il bisogno, mentre lei gli artigliava la schiena.

    Muovendosi con lui, Buffy tremò come il suo orgasmo sembrava crescere dentro di lei. Inarcandosi, urlò sentendosi sommergere.

    Sentendo i suoi muscoli stringersi intorno a se, Spike premette il volto contro il suo collo, i denti che premevano involontariamente sulla sua pelle come raggiunse l’orgasmo, venendo dentro di lei.

    Buffy ansimò alla sensazione della sua bocca, facendo scivolare una mano sul suo collo e poi sui capelli per tenerlo ancora lì, mentre i brividi continuavano a percorrerla.

    Baciandole dolcemente la gola, Spike tentò di riprendere fiato, allentando la presa, adesso tenendola dolcemente. Tirandosi indietro dopo un momento, vide lo sguardo inquieto negli occhi di Buffy.

    Accorgendosi che lui la stava fissando, Buffy giocherellò con un ricciolo di lui che gli era finito sulla fronte. “Dove andiamo da qui?”

    TBC

    Edited by strawberry85 - 26/5/2011, 22:09
     
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