Anything but Ordinary by Sweetie

tradotta da Lalla87 [Completa]

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  1. babyida91
     
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    Ma questa ff non continua ?? :(
     
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  2. Spike-Spuffy
     
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    TRADUZIONE DI SPIKE-SPUFFY

    Mi dispiaceva molto lasciare in sospeso questa stupenda storia, così ho finito di tradurla e adesso la posto :)
    Spero che vi piaccia la mia traduzione :rolleyes: :rolleyes:


    Capitolo 42: Restituendo il favore

    "Spike?"

    Buffy batté alla sua finestra con una mano, mentre con l'altra stringeva la scala traballante come supporto. Lei non l'aveva visto per tutto il resto della giornata e aveva dedotto che era andato a casa presto. Cercando di aprire la finestra e realizzando che era chiusa, sospirò e guardò attraverso il vetro sporco. Notò che il suo zaino era sul letto e dedusse che era a casa. Bussò più forte. "Spike!"

    Aveva quasi rinunciato, quando Spike entrò finalmente nella sua camera da letto, un asciugamano intorno alla vita. Aveva i capelli grondanti d'acqua, piccoli rivoli d'acqua gli scorrevano lungo il collo e il petto, fino a depositarsi sul tappeto ai suoi piedi.

    "Oh, yum..." mormorò, la bocca che si seccava. Ingoiando, continuò a battere la mano contro la sottile lastra di vetro. "Spike, aprimi!"

    Spike alzò gli occhi al rumore. Sospirò tra sé e alla fine si avvicinò alla finestra. Con un gesto secco, la finestra si aprì.

    "Grazie per avermi chiusa fuori," commentò lei, entrando nella sua stanza.

    "Ho solo pensato che dovresti imparare ad usare la porta." Le voltò le spalle e cominciò a cercare tra i cassetti dei vestiti.

    Buffy alzò gli occhi al cielo. "Bene. Porta. Annotato."

    Lui non la guardò. Lei sbuffò e si sedette sul letto.

    "Vuoi smetterla di essere così musone?"

    "Non musone. Indifferente," la corresse, tirando fuori un paio di pantaloni neri tipici.

    "Giusto. Perché l'indifferenza è la chiave giusta per un rapporto sano."

    "Non si tratta di noi."

    "Non è vero," disse lei.

    Lui sbuffò d'irritazione e si voltò. "È così. Si tratta di me."

    Buffy aggrottò la fronte. "Si tratta della consegna delle pizze, vero? Spike, non consegnerai pizze per tutta la vita. Sei meglio di così. Lo so io, e lo sai tu."

    "Ti sbagli, Summers."

    "Invece no!" Si alzò e si avvicinò a lui. "Ascoltami. So chi sei e so di cosa sei capace. Sei la persona più forte che io abbia mai incontrato, e se vuoi, puoi fare qualsiasi cosa. Solo perché non vai alle riunioni del club di scacchi ogni sera, non significa che non sei intelligente." Un sorriso si fece largo sul suo viso. "Tu sei con me, non è vero?"

    Lui ridacchiò. "Se la metti in questo modo..."

    Buffy sorrise e stinse le braccia attorno alla sua vita, appoggiando la testa sulla sua spalla.

    "Non sono così forte come pensi tu, Buffy," le disse, strofinando una mano su e giù per la sua schiena.

    "Penso che lo sei. Sei stato praticamente pugnalato a morte e sei ancora in piedi."

    "Si, ma questa è una cosa fisica. Io sto parlando--"

    "Hai perso tua madre e sei ancora in piedi."

    Spike deglutì, stringendo la presa su di lei. "Già."

    "Quindi se hai affrontato questo, puoi affrontare qualsiasi cosa," gli disse, strofinando il viso contro il suo collo. "Andrai molto lontano, Spike. E io sarò con te."

    Stava trattenendo praticamente a fatica le lacrime. Perché lo faceva sentire così fottutamente vulnerabile? Chiudendo gli occhi, la tenne stretta a sé, il calore del corpo di lei riscaldava la sua pelle umida. "Ti rendi conto di quanto sei incredibile, amore?" le chiese, baciandole i capelli.

    "Mmm. Incredibilmente fortunata, forse," rispose lei.

    Lui sorrise solo e continuò ad abbracciarla. Passò molto tempo, e Buffy all'improvviso alzò la testa, una domanda negli occhi.

    "Qual è il problema?" le chiese.

    "No, io..." Quegli occhi! Quelle labbra! Ahh! Senza pensarci, si chinò e lo baciò, alzando le braccia per passargliele attorno al collo. Alla fine, lei staccò le labbra dalle sue e sussurrò una richiesta audace al suo orecchio: "Voglio assaggiarti," fece le fusa, mimando le parole che aveva usato lui durante la loro prima volta.

    Spike sussultò e il suo cazzo tornò in vita alla sua ammissione. "Cosa?"

    "Mi hai sentito. Posso?"

    "Buffy... io... hummm..." balbettò, incerto su cosa dire. Anche se la sua mente e altre parti del suo corpo gridavano si!

    Lei fece un passo indietro, improvvisamente imbarazzata. La sua audace offerta non aveva avuto la reazione che si aspettava. Agli uomini non piaceva quando le donne prendevano l'iniziativa? "Non importa," disse rapidamente. Forse pensava che sarebbe stata terribile. "I-io non so a cosa stavo pensando..."

    "No, aspetta." Lui alzò la mano, come a fermarla. "Non sei tu. Forse non sono solo in vena. O, uh..."

    Buffy guardò giù verso l'asciugamano che si alzava. Sollevò un sopracciglio.

    "Okay, sono molto in vena. È solo che..." Le sue spalle si abbassarono. "Mi sento come se ti corrompessi o qualcosa del genere."

    "Probabilmente penserai che farei schifo," brontolò lei.

    Stavolta fu Spike ad alzare il sopracciglio.

    "Sai cosa voglio dire."

    Lui sospirò. "Summers, sai che non è così. Io non voglio che ti senta sotto pressione."

    "No. Io voglio provare. Sai, restituire il favore," spiegò lei, facendo di nuovo un passo verso di lui.

    "Restituire il favore? Conosciuto anche come, sentirsi sotto pressione."

    "Spike, non mi sento sotto pressione! Io voglio farlo," lo rassicurò.

    Lui la guardò intensamente. I suoi occhi guardarono le sue lussuriose labbra, immaginando come si sarebbe sentito alla sensazione delle sue labbra attorno al suo...

    "Va bene allora," annuì lui. "Se sei sicura."

    Buffy sorrise. "Sono sicura," disse lei, abbracciandolo e piegandosi per baciarlo ancora una volta.

    Spike gemette quando lei premette il corpo contro il suo, strusciandosi contro la sua erezione dolorante. Lui andò con lei verso il letto, senza lasciare le sue labbra, e rapidamente si sedette. Buffy spinse le sue gambe e ci si inginocchiò in mezzo, esitando mentre toglieva l'asciugamano dalla sua vita. La mascella di lui si serrò in anticipo, guardando ogni sua mossa.

    Buffy rimase senza fiato quando finalmente lo vide. Anche se avevano già avuto incontri sessuali insieme, in realtà lei no lo aveva mai visto. Naturalmente, aveva visto immagini e schemi e aveva imparato a conoscere l'anatomia maschile durante Educazione Sessuale. Ma questo... questo era così diverso, così reale...

    "...così bello," mormorò lei inconsciamente.

    Spike trattenne il respiro. Lei stava guardando la sua asta dura come se fosse un dono divino. "Buffy, se vuoi tornare indietro--"

    "No," gli disse semplicemente. La sua mente balenò a una sua telefonata con Willow, qualche tempo fa:

    "Oh, beh... ho sentito dire che non è così sviluppato..."

    Buffy sorrise timidamente, annuendo internamente. Ma poi un senso di nervosismo si levò su di lei, quando si rese conto di quello che stava per fare.

    "Spike?"

    "Uh-huh?" Stava cercando di contenere la voglia che aveva di sbatterla sul materasso e scoparla veramente.

    "Um, n-non ho mai fatto questo prima. Così, uh, un aiutino sarebbe apprezzato."

    Lui rise leggermente, ma fece un cenno con la testa. Prendendo questo come spunto, Buffy istintivamente si leccò le labbra e abbassò la testa sul suo cazzo pulsante.

    "Oh, Dio... Buffy..." gemette, inarcando i fianchi dal letto.

    Avvolse le labbra attorno alla testa del suo pene, la lingua guizzò subito a gustare il suo sapore. Il fatto che lui si stava già contorcendo sotto di lei la faceva sentire un po' più fiduciosa. Lei avvolse una delle sue mani attorno alla base del suo cazzo, dandogli una stretta gentile. Lo sentì ansimare e lo strinse un po' più forte.

    "Uhn! B-Buffy... non stringere così, pet..." Lei arrossì, ma allentò la presa. "Ooh, si... proprio così..."

    Buffy continuò ad accarezzarlo con la mano destra, mentre si chinava per leccare il suo cazzo. Le sue parole di incoraggiamento la incitarono, e lei usò il palmo dell'altra mano per accarezzargli i testicoli. Tirò un po' e alzò gli occhi, per controllare che non gli avesse fatto male.

    "Mi fai sentire così bene, baby... non ti fermare..." la pregò.

    Lei annuì e riprese quello che stava facendo, questa volta prendendo tutta la sua lunghezza in bocca.

    "Maledetto inferno!" ansimò lui, allungando le mani e stringendole i capelli. Resistette al desiderio di tenerle la testa lì, invece appoggiò solo la mano sulla sua bionda chioma.

    Buffy incavò le guance, dondolando la testa su e giù sul suo cazzo rigido. Non aveva idea se quello che faceva era giusto, così cercò solo di seguire il suo istinto femminile. Ma dai suoni che lui emetteva, pensò che non stesse andando così male.

    Lei continuò a succhiarlo, passando una mano lungo il suo interno coscia. I muscoli di lui si contrassero in reazione al suo tocco, e Buffy passò le unghie contro la pelle sensibile. Poi lei decise di provare qualcosa di nuovo e e passò leggermente i denti contro il suo cazzo, facendosi strada fino alla punta.

    "Per il fottuto maledetto inferno..." imprecò, tentando di non spingere le anche contro la sua bocca. Non voleva soffocare la povera ragazza. "Dio, amore... pet, mi fai sentire così maledettamente bene..."

    Lei sorrise contro di lui, orgogliosa di se stessa di non averlo rotto o qualcosa del genere. Buffy poi avvolse le sue labbra intorno a lui ancora una volta, succhiando delicatamente la testa dal suo cazzo. Lei sentì il corpo di lui cominciare ad agitarsi e succhiò più forte.

    "Buffy... oh, Dio, sto per venire, amore... v-vuoi che...?"

    Lei sollevò la testa, in un primo momento insicura su quello che lui intendeva. Lui stava praticamente tremando, il corpo dolorante per il rilascio. "Cosa?" chiese lei.

    "Vuoi che ti venga in bocca?" le chiese, brevemente riacquistando il dono della parola.

    Buffy spalancò un po' gli occhi. Si era dimenticata di quella parte. "Oh. Umm... tu lo vuoi?"

    "Certo che voglio. Ma visto che è la tua prima volta e ad alcune ragazze non piace..." La sua voce si spense.

    Lei pensò a questo. "P-posso provarci."

    "Sei sicura? Perché... oh, maledetto inferno!"

    Buffy non gli diede tempo di discutere, abbassando la testa e prendendolo in bocca ancora una volta. I fianchi di lui istintivamente sobbalzarono in avanti. La testa del suo cazzo che le colpiva il retro della gola. Lei cercò di fare del suo meglio, e lentamente portò le labbra all'inizio del suo cazzo e la sua lingua passò lungo la fenditura.

    "Buffy, cazzo..." grugnì lui, sentendo il suo corpo cominciare ad agitarsi.

    Lei si preparò, ma continuando le sue azioni, come il suo cazzo cominciò a pulsare e spruzzò caldi fili nella sua bocca. Lei lo ingoiò, sorpresa di quanto delizioso lui fosse.

    Il corpo di lui continuò a scuotersi continuando a eruttare nella sua bocca, e Buffy ingoiò avidamente il resto della sua venuta. Quando il suo orgasmo finalmente si placò, ricadde sul letto con un sospiro soddisfatto. Lei sollevò la testa, il suo cazzo morbido che le fuggiva dalle labbra, e si trascinò lungo il suo corpo teso.

    "Così, come sono andata?" gli domandò ansiosamente, baciandolo dolcemente sulla bocca.

    Spike non perse tempo e avvolse le braccia intorno alla sua dea dorata. "Sei stata fantastica, Buffy. Dio, è stato il miglior pompino che io abbia mai avuto."

    "Bugiardo," sorrise lei.

    Lui la guardò negli occhi. "Non sto mentendo."

    Lei deglutì, sapendo che non lo era. Poi un senso di orgoglio femminile si sollevò su di lei e rise. "Beh, grazie."

    "No, grazie a te!" la corresse. "E pensare che è stata la tua prima volta. Gesù, Buffy. Mi sorprendi ogni giorno di più."

    "Cosa posso dire? Sono piena di sorprese."

    "È così, amore."

    Stettero lì per un po', ascoltando il reciproco respiro. Ma non passò molto tempo prima che Spike la capovolse sotto di sé e e iniziò ad attaccare la sua bocca con baci febbrili. Lei squittì sorpresa.

    "Cosa stai facendo?" chiese, senza fiato.

    Lui sorrise, abbassandosi per mordicchiarle il collo. "Restituendo il favore."




    Capitolo 43: Decisioni, decisioni

    Spike batté nervosamente la matita contro il suo banco. Il signor Giles stava in piedi di fronte alla classe, fra le mani una grande pila di fogli. Passò i fogli uno a uno, guardando l'orologio una volta che ebbe finito.

    "Va bene, classe. Avete approssimativamente un'ora per completare il test. Buona fortuna." Disse, facendo ritorno alla scrivania.

    Spike guardò il suo esame, grato di sapere il suo nome, perché valeva due punti. Lo scrisse e cominciò a sfogliare leggendo le domande. Mentre i suoi occhi vagavano sulla fonte del suo futuro, una fitta di paura gli trafisse il cuore. Era nervoso. Non era mai stato così nervoso durante un test prima. Per l'inferno, questo test gli avrebbe permesso di laurearsi o no.

    Ma adesso doveva farlo. Perché? Perché non voleva che Buffy pensasse che fosse un fallito.

    Prendendo un ultimo, profondo respiro, raccolse la sua intelligenza e mise tutta la sua concentrazione sulla prima domanda.

    1) Chi ha ucciso Stonewall Jackson?

    Con un sorriso, segnò l'opzione B. Stupido individuo.

    ~~~

    Buffy camminava con Willow verso la macchina della sua amica. Le lezioni erano finite presto oggi, e gli studenti erano più che felici di lasciare la scuola.

    "Ancora due giorni," rifletté Willow, saltellando sul cofano della sua auto. Buffy seguì il suo esempio, e si sedettero insieme, a guardare i loro compagni di classe uscire e entrare nell'edificio familiare.

    "Raccontami," sospirò Buffy. Era quasi certa che avesse fatto bene tutti i suoi esami. Lei non aveva avuto molto tempo per studiare ultimamente, ma i test si erano dimostrati facili per lei. "Mi chiedo come sia andato Spike nel suo esame di storia. Sembrava un po' nervoso questa mattina."

    "Sono sicura che è stato grande! Eri il suo tutor dopotutto."

    "Peccato che non gli ho fatto molto da tutor," mormorò lei. "Spero che lo faccia bene."

    "Io non mi preoccuperei. Sta per diplomarsi, giusto?"
    Buffy si strinse nelle spalle tristemente. "Nessun indizio. Ogni volta che ne parlo, lui sta sempre sulla difensiva con me."

    "Credo che sia solo imbarazzato. Ha una Alberta Einstein per ragazza, e sta finendo la scuola. Non può essere così buono per il suo ego," spiegò lei.

    "Io non sono Alberta Einstein. Mi applico solo. Se Spike volesse, sarebbe più intelligente di me."

    Fu allora che finalmente Spike emerse dall'edificio vuoto. Sorrise ad alcuni suoi amici punk. Si guardò intorno nel parcheggio affollato, strizzando gli occhi alla luce del giorno.

    Buffy e Willow agitavano le braccia, ottenendo rapidamente l'attenzione del biondo. Lui andò verso le due ragazze, un sorriso che andava da orecchio a orecchio.

    "Per che cosa sei così sorridente?" chiese Buffy, avvolgendo le braccia attorno al suo fidanzato. Lui si chinò a baciarla, il sorriso che non abbandonò mai il suo volto.

    "Niente," replicò lui.

    Buffy e Willow si guardarono con un'aria da "non sono convinta".

    "Dai, Spike. Stai praticamente splendendo," osservò Willow.

    "Cosa? Il sole splende oggi."

    Ancora uno sguardo.

    Spike sospirò. "Va bene. Ecco." Prese dei fogli dalla tasca della giacca e li porse a Buffy. Subito lei li prese e li guardò. Il suo sorriso trovò presto quello di Spike.

    "Spike! Hai preso B+ nel tuo esame finale di storia!" esclamò lei. "Sei stato fantastico!"

    "Wow," Willow fu d'accordo. "Che bello!"

    Lui si strinse nelle spalle. "Ho studiato un po' dopo che te ne sei andata la scorsa notte. Sembra che stia per laurearmi dopotutto."

    Buffy sentì le lacrime agli occhi. "Spike, sono così orgogliosa di te," disse lei, tirandolo vicino e abbracciandolo stretto. "Sapevo che ce la potevi fare."

    "Penso che abbia avuto delle motivazioni dalla mia parte," ragionò lui. "Voglio essere tutto quello che posso essere per te." Lui continuò ad abbracciarla, passandole la mano fra i lunghi capelli.

    Willow sorrise all'immagine. In quel momento non c'era alcun dubbio nella sua mente che Spike amava Buffy, così come lei amava lui. Ma in realtà erano così testardi da non dirselo reciprocamente..

    ~~~

    Buffy mordicchiò il suo labbro inferiore, come Spike ha guidato verso casa sua quel pomeriggio. Cercava di parlare con lui del famoso argomento del college, ma non era sicura da dove cominciare. L'ultima volta che aveva cercato di parlarne, lui se n'era andato via da lei incazzato. Ed era quasi certa che questa volta non sarebbe andata diversamente. Soprattutto considerando quello che stava per dire...

    "Spike?" lei disse alla fine.

    "Si?"

    "Io, um... i-io penso di volere andare e Yale."

    Questo fu sufficiente a far tendere Spike. Lui non si aspettava così presto la sua decisione, soprattutto se non lo riguardavano. Lui non disse niente per un momento, cercando di raccogliere i suoi pensieri. Alla fine, lui parlò. "Ti rendi conto che Yale è circa a 3000 miglia di distanza, vero?"

    Buffy guardò in basso, un'espressione triste sul viso. "L-lo so. Solo... hanno questo grande programma d'arte e..." Dammi una ragione per restare, dammi una ragione per restare--dimmi che mi ami, dammi una ragione per restare... "E penso che questo sia quello che voglio fare." Lei lo guardò e vide i muscoli della sua mascella serrarsi.

    Cosa diavolo avrebbe dovuto dire? No, non puoi andartene? Voglio che sacrifichi il tuo futuro per la patetica scusa del tuo ragazzo? Non aveva il diritto di dirle cosa fare.

    Ma non poteva perderla. Lui non poteva fottutamente perderla...

    "Spike, lo so che è troppo presto, ma credo che sia la cosa migliore. Sunnydale non ha niente da offrirmi."

    La rabbia in lui andò verso la superficie. "No? Così non significo niente per te?"

    "Certo che significhi qualcosa! Voglio solo dire--"

    "Si, so quello che vuoi dire, Summers. Vuoi viaggiare per il mondo, imparare cose nuove. Avere una nuova vita." Lui la guardò. "E io non faccio parte di quella vita, giusto?"

    Lei ingoiò. Come poteva esprimere quanto lo volesse nella sua vita? Lo amava così tanto. Ma se non si sentiva allo stesso modo con lei, perché buttare via un'occasione così bella? "Spike..."

    "Non ti preoccupare. Hai fatto la tua scelta."

    "Ma tu non l'hai fatta."

    Lui si accigliò. "Cosa?"

    "Se vuoi che resti, allora dammi una ragione per restare."

    "Pensavo di averlo fatto! Ho pensato che io ero la ragione. Ma ovviamente questo non è fottutamente abbastanza per te!" gridò lui. Le sue mani strinsero il volante, finché le sue nocche divennero bianche. Lui poteva praticamente sentire le lacrime agli occhi, ma si costrinse a scacciarle. Lei non l'avrebbe visto piangere--non di nuovo. Era stato stupido a pensare che uno stupido punteggio le avrebbe fatto cambiare idea. Lei era così intelligente e perfetta e tutto quello che lui non avrebbe mai potuto essere. Perché per l'inferno lei avrebbe dovuto rinunciare al suo futuro per lui?

    Ma faceva male. Faceva molto male...

    Buffy distolse lo sguardo da lui, lacrime fresche brillavano nei suoi occhi. Guardò fuori dal finestrino e non disse nulla, notando che aveva sorpassato la strada di lui. "Dove mi stai portando?" gli chiese.

    "A casa tua."

    "Ma io pensavo--"

    "Cosa? Che avresti succhiato di nuovo il mio cazzo e tutto sarebbe andato bene?"

    Gli occhi di lei si spalancarono, un'espressione attonita sul volto. Il dolore del suo ultimo commento batteva dentro di lei, e non era in grado di trattenere il fiume di lacrime.

    Spike chiuse gli occhi per qualche secondo, imprecando verso sé stesso. "Buffy, non volevo dirlo. Mi dispiace--"

    "Ferma la macchina."

    "Cosa?"

    "Ho detto ferma la macchina! Devo uscire di qui," disse lei, tentando di mantenere calmo il tono di voce. Dentro di lei voleva solo urlare.

    Lui obbedì, e portò lentamente la macchina lungo il marciapiede adiacente. Se avesse mai avuto una minima speranza di far cambiare idea a Buffy, ora era totalmente scomparsa.

    Lei si slacciò velocemente la cintura di sicurezza e aprì la portiera, dondolando le gambe al sole caldo. Quando fu finalmente in piedi sul marciapiede, lei raggiunse la porta.

    "Per favore, amore. Aspetta. Io--"

    "Stai zitto, Spike," lei lo interruppe. "E solo per tua informazione, non ho 'succhiato il tuo cazzo' per mettere di nuovo le cose a posto. L'ho fatto perché ti amo."

    E con questo sbatté la porta sulla sua faccia, lasciando Spike solo e in uno stato di shock.



    Capitolo 44: Quando finisce

    Era la fine.

    La fine di una generazione--la fine di un'era.

    La fine della scuola superiore.

    Buffy passeggiò nell'edificio che conteneva tanti ricordi, belli e brutti, sentendosi addirittura depressa. Non aveva dormito molto nelle ultime notti, e la poca energia che lei doveva avere, doveva essere puntata sul test. Per fortuna, aveva superato tutti i suoi esami a pieni voti, grata di essersi tolta lo stress dalle spalle. Ora tutto quello che doveva fare era attraversare questo ultimo giorno di scuola e il diploma domani mattina.

    Questo, e un ragazzo (ex-ragazzo?) con cui doveva parlare.

    "Buffy!" Willow era già al suo armadietto, appoggiata ad esso con un grande sorriso sul volto.

    Buffy spinse via la nuvola grigia che aveva sulla testa, decisa a rendere questo giorno speciale. "Ehi, Wills. Dov'è la gang?"

    "Xander sta facendo il calcolo finale che ha il 33%, Tara sta parlando con la signorina Calendar del college, e Jonathan è in ritardo." Spiegò, sorridendo ancora. "E tu? Dov'è il tuo adorabile accessorio biondo?"

    "Chi?"

    "Spike, sciocca!"

    Oh. Aveva dimenticato che aveva deciso di non dire a Willow del suo dramma ragazzo.

    "Lui, uh... è in ritardo anche lui," mentì lei. La verità era, che non aveva idea di cosa Spike stesse facendo. Non gli parlava dalla loro discussione di Mercoledì. E dal momento che Willow ieri non aveva gli esami finali, non sapeva che lei e Spike avevano litigato.

    "Lo vedo! Pensavo che avremmo potuto uscire tutti insieme a mangiare un gelato dopo scuola. Che ne pensi?" offrì Willow.

    "Sicuro. Un gelato suona bene."

    "Fantastico! Incontriamoci al mio armadietto dopo la campanella."

    "Ci sarò," annuì Buffy.

    Le due amiche si scambiarono un sorriso e andarono per la propria strada.

    ~~~

    Era stata una strana sensazione realizzare che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe camminato per questi corridoi. Degli amici si stavano abbracciando, piangendo e dicendosi addio. Firmando annuari e scambiandosi numeri di telefono. Buffy sentì anche le lacrime agli occhi quando aprì il suo armadietto per togliere le sue cose. Sarebbe stata l'ultima volta che lo avrebbe aperto. E anche se era entusiasta di aver finito la scuola superiore, non lo rendeva meno doloroso.

    "Um, Buffy?"

    Buffy aggrottò la fronte e si voltò riconoscendo subito la voce. C'era Cordelia, senza qualcosa che la distingueva dagli altri: un ghigno cattivo.

    "Ciao, Cordelia. Volevi qualcosa?" chiese, con cautela.

    "Oh, um, no. Non proprio. Volevo solo..." Lei fece una pausa, imbarazzata. "Mi dispiace, ok? Per gli ultimi quattro anni. So che ero una vera stronza nei tuoi confronti e tutto il resto. Quindi... mi dispiace."

    A Buffy ci volle un momento per registrare le sue parole. Cordelia Chase si stava scusando? Con lei? "Oh. Beh, si, lo eri. Una stronza, intendo."

    Cordy annuì. "Mi sento come se la popolarità fosse inutile, considerando che il liceo è finito. Voglio dire, metà dei miei amici non li vedrò mai più. Ma qualcosa mi dice che ti vedrò di nuovo. E quando lo farò, non voglio che ti vendichi su di me per aver reso la tua vita così miserabile, sai?"

    Lei sorrise, pensando che era la peggiore scusa che avesse mai sentito. Tuttavia, si strinse nelle spalle.
    "Ma che diavolo. Sei perdonata."

    "Davvero?" Chiese Cordy. "Così quando sarò ricca e famosa, prometti che non tirerai fuori una storia davvero imbarazzante su di me e usare l'umiliazione pubblica come una tattica vendicativa?"

    "Croce sul cuore."

    "Fantastico! Sei la migliore," sorrise lei, poi tirò fuori l'annuario. "Oh. Ecco."

    Buffy lo prese esitante e diede poi a Cordelia il suo. Dopo aver scarabocchiato qualcosa, si ridiedero i rispettivi annuari.

    "Grazie, Buffy. È bello che abbiamo fatto ammenda." La brunetta sorrise.

    "Già. Buona fortuna."

    "Anche a te!" Replicò lei, prima di girarsi e andare via.

    Buffy sospirò, osservando come la cheerleader scomparve lungo il corridoio. Poi, curiosa, aprì il suo annuario per vedere cosa aveva scritto:

    Buffy-
    Grazie per non odiarmi o roba simile. Sei anche carina essendo una perdente.
    -Cordelia Chase =)



    Alcune cose non cambiano mai.

    ~~~

    Spike uscì dalla classe di chimica, il test fallito nel palmo della mano. Per fortuna, i suoi voti in quella materia giravano intorno alla C, quindi non dovrebbe avere avuto un voto più basso di una D in pagella. E non era come si aspettava di passare-non aveva preso neanche un appunto per tutto l'anno. Ma lo faceva sentire dannatamente schifo.

    Stringendo i denti, guardò il pacchetto spiegazzato e lo buttò nel cestino. Quando alzò gli occhi, Buffy era in piedi sul lato opposto del corridoio, uno guardo simpatico nei suoi occhi. Ma appena lo vide, lei si affrettò a guardare da un'altra parte e uscì frettolosamente dal corridoio.

    Spike sospirò, guardando verso l'armadietto di Willow. Sapeva di meritare qualunque sguardo freddo da parte sua. Era stato un cazzone enorme. Ma non riuscendo ad abbracciarla, o toccarla, per due lunghi giorni lo stava facendo impazzire. E le sue parole. Quello che gli aveva detto quel giorno--come gli aveva detto che lo amava. Una parte di lui non ci credeva. Come poteva credere che una persona come Buffy Summers potesse innamorarsi di qualcuno come lui.

    Ma l'altra parte di lui sapeva che era vero. Solo come lo guardava qualche volta--i suoi occhi spalancati pieni di passione, adorazione... amore. E in quei momenti quando lo guardava, l'emozione brillava attraverso i suoi profondi, verdi occhi, lui sapeva.

    Sapeva che la amava anche lui.

    Ma il fatto che lei glielo avesse detto--come si era girata e gli aveva detto che lo amava...

    Maledetto inferno. Era così complicato. Lui non era stato capace di dormire da quando lei lo aveva detto. Le sue parole rimbombavano nella sua testa, ogni volta che cercava di chiudere gli occhi.

    L'ho fatto perché ti amo.

    Gah! Come avrebbe potuto affrontarla ora? Soprattutto dopo quello che lui le aveva detto?

    Cosa? Che avresti succhiato di nuovo il mio cazzo e tutto sarebbe andato bene?

    I suoi pugni istintivamente si chiusero lungo i fianchi, furioso con sé stesso. Non sapeva perché lo aveva detto. Lui era solo così arrabbiato e frustrato che Buffy sarebbe partita per il college e lui non avrebbe fatto parte di quella vita. Non intendeva farle male. Solo...

    Basta. Tutto doveva risolversi.

    Ingoiando il suo orgoglio, si diresse verso il punto dove Buffy e Willow erano in piedi. "Buffy?"

    Lei si girò di scatto al suono della sua voce. Lui se ne stava lì, gli occhi rossi e stanchi. Sembrava che anche lei non avesse dormito molto. Lei stava per scattare verso di lui, ma poi si rese conto che Willow stava guardando attentamente i due biondi. Non volendo preoccupare la sua amica, cercò di stare calma. "Cosa c'è, Spike?"

    Lui guardò la rossa e lei gli sorrise apertamente. "Hey," la salutò, prima di tornare a Buffy. "Posso parlarti un minuto, amore?"

    Buffy annuì e sorrise a Willow scusandosi. "Starò via per un secondo. Non te ne vai senza di me?"

    "Certo che no!" replicò Willow, sentendo la tensione. Poteva vedere che Buffy cercava di nasconderlo, ma era evidente che i due avessero litigato. "Voi ragazzi parlate. Io starò qui."

    "Grazie," disse lei, prima di seguire Spike in una classe vuota. Lui chiuse la porta dietro di loro e Buffy lo guardò con uno sguardo gelido. "Cosa diavolo vuoi?" Domandò lei.

    Spike praticamente si ritrasse al tono della sua voce, ma procedette comunque. "Voglio scusarmi."

    Lei roteò gli occhi. "Non voglio sentire."

    "Devi," insisté lui. "Buffy, mi dispiace per quello che ho detto. Sai che non lo intendevo."

    Lei incrociò le braccia sul petto. "Non importa--"

    "E non lo intendevi neanche tu, vero?"

    "Cosa?"

    Lui deglutì, avendo quasi paura della risposta. "Quello che mi hai detto. Quando te ne sei andata."

    Buffy alzò gli occhi. "Spike, volevo dire ogni parola di quello che ho detto. Ti amo."

    Il suo sguardo gli disse, più che mai, che era vero. "Buffy--"

    "Ma non penso che sia abbastanza per noi."

    Spike aggrottò la fronte. "Cosa?"

    "Ho detto, che non è abbastanza per noi. Siamo troppo..."

    Lui annuì lentamente con la testa, sapendo esattamente cosa stava per dire. "...diversi." Disse lui.

    Lei distolse lo sguardo. "Già."

    Ci fu un mortale silenzio per un po', come i due vennero a patti con quello che si erano detti. Spike stava per dire qualcosa, ma Buffy lo interruppe velocemente.

    "Penso che dovremmo rompere."

    Lui la guardò per un momento, tentando di registrare quello che lei aveva detto. "Buffy, no. Stiamo uscendo insieme solo da Lunedì! Abbiamo litigato--tutte le coppie lo fanno."

    "Spike, sono seria. Penso che sia la cosa migliore. V-voglio dire, andrò via in Agosto comunque. E anche se non lo facessi, non riusciamo neanche a passare una settimana senza spezzare i cuori l'uno all'altra. Che razza di relazione è questa?" spiegò lei, cercando di convincere lei stessa.

    "Una persona ha bisogno di tempo per pensarci prima di... finirla."

    "Ho avuto abbastanza tempo."

    "Questo è dannatamente fantastico! È grande sentire quanto valgo per te," sbuffò lui. "Prima dici che mi ami, poi dici che spreco il tuo tempo. Deciditi, Summers!"

    "Io? Sei tu quello che deve decidersi!"

    "L'ho fatto! Ti voglio, pet. Voglio stare con te."

    "No," disse lei. "Non intendevo questo."

    Lui la guardò con aria interrogativa per un momento, ma poi realizzò. Voleva che lui glielo dicesse.

    Così, perché non lo faceva? Di cosa aveva così paura?

    Prima che la sua mente mettesse insieme i pensieri, Buffy stava già scuotendo la testa.

    "Dimenticalo," gli disse. "Solo dimenticalo."

    "Buffy, per favore..."

    "Non posso." Lei stava scuotendo la testa avanti e indietro, le lacrime minacciavano di uscire. "Spike, mi dispiace, ma solo non posso... non posso farlo ancora. Cazzo..."

    E poi lei era fuori dalla porta, lasciando oscillare i cardini. Alcuni studenti gli lanciarono sguardi interrogativi come lui uscì dalla classe, ma riportarono velocemente la loro attenzione verso le loro discussioni.

    Spike sospirò e si appoggiò agli armadietti, avendo bisogno di fumare. Lui saltò sorpreso quando Willow lo toccò sulla spalla. Lei aveva uno sguardo di rimpianto nei suoi occhi.

    "Hai sentito?" le chiese.

    Lei annuì. "Ho sentito."

    "Maledetto inferno. Non so cosa fare, Rossa. Lei mi fa impazzire, ma io..." La sua voce si spense.

    "La ami?" Gli chiese.

    Lui non disse niente, e guardò dritto davanti a sé, inghiottendo il groppo che aveva in bocca. Lei ripeté la domanda.

    "La ami?"

    Questa volta lui esitò. "Si."

    Willow sorrise e gli accarezzò il braccio. "Allora diglielo."

    Poi lei se ne andò.

    Spike annuì, appoggiando la testa all'indietro con un sospiro. Aveva ragione---doveva dirglielo. Buffy doveva sapere come lui si sentiva esattamente.

    Sperò solo di non essere troppo in ritardo.





    Che ne dite? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
     
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  3. katespuffy
     
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    DEVO necessariamente leggerla appena finisco quest'esame. E' meravigliosa.
    Grazie mille davvero di averla continuata a tradurre, è la mia preferita praticamente. Mi hai fatta proprio felice *C*
     
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  4. Lixetta
     
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    Non ci speravo quasi più!!! :D
     
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  5. Spike-Spuffy
     
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    In efetti, è la mia preferita :) oggi riesco a postarne solo uno, ragazze, ma vi assicuro che è molto hot!! :shifty: :shifty: :shifty: :shifty: :shifty:

    Capitolo 45: La ragione

    Buffy si sedette sul suo letto, il dito tracciava lentamente la foto lucida. Sua madre aveva fatto stampare le foto del Ballo, e Buffy decise di guardarle prima di andare a dormire. La sua attenzione si concentrò su quella di lei e Spike.

    Lui sembrava così bello nel suo smoking. Così sofisticato, così maturo... così tremendamente caldo. Il suo braccio era intorno alla vita di lei, tirandola verso di sé. Entrambi avevano un sorriso sul volto, nonostante il loro rapporto in quel momento. Ad essere onesti, sembravano una normale coppia felice.

    Buffy sospirò, mettendo le foto accanto al suo letto. Non sapeva perché aveva deciso di rompere con lui. Lui aveva ragione quando aveva detto che la loro relazione aveva bisogno di tempo per evolvere, prima di rompere. Ma lei era così frustrata con lui. Un minuto prima lui la guardava come fosse il suo mondo, e quello dopo...

    Beh, Buffy non voleva pensarci di nuovo. La facevano solo sentire vuota e miserabile. Un po' come si sentiva in questo momento.

    Lei sospirò di nuovo, appoggiandosi al suo letto. Cercava di tenere la mente lontana dai pensieri che riguardavano Spike, ma non era semplice. Lui aveva contagiato il suo cervello, con i suoi profondi occhi blu, il suo accento britannico, quelle morbide, carnose labbra...

    "Mmm," tubò Buffy, immaginando quelle labbra che facevano cose deliziose lungo tutto il suo corpo. Solo il modo in cui lui diceva il suo nome spedivano un milione e uno di deliziosi brividi lungo la sua schiena. E il ricordo di lui in piedi nella sua stanza, vestito solo con un asciugamano bianco, goccioline d'acqua che scorrevano lungo la sua liscia pelle non erano una tentazione? Solo un'altra visione che ne alimentava la fantasia.

    Ma non doveva avere delle fantasie, dannazione! Se lei non fosse stata così testarda, lui avrebbe potuto essere lì ora, facendo l'amore con lei. Ma certamente lei era stata testarda, così tutte le sue fantasie su di lui proprio adesso, erano infatti, una fantasia.

    Ringhiando per la frustrazione, si tolse le coperte in battibaleno. Aveva voglia di piangere, ma credeva di non avere più lacrime da piangere. Per fortuna, era riuscita a divertirsi con i suoi amici. Erano usciti per un gelato, come avevano programmato, e si erano divertiti. Willow le aveva chiesto solo una volta se stava bene, ma Buffy le aveva detto che il fatto che il liceo stesse finendo la rendeva triste. La rossa si era stretta nelle spalle, ed erano tornate a parlare di cosa avrebbero fatto domani dopo la laurea.

    Buffy era incredibilmente nervosa. E non per la laurea, in sé, ma il fatto che Spike sarebbe stato lì e lei non avrebbe potuto dirgli quanto era fiera di lui. Avrebbe potuto, certo, ma avrebbe significato perdere il suo lato cocciuto per qualche istante, e Buffy non sapeva se era capace di farlo. Forse dopo che le cose si sarebbero raffreddate un po', lo avrebbe chiamato per sapere com'era andata. Poi le tornò alla memoria di quando lui aveva detto che sarebbe andato alla laurea nudo. Buffy ridacchiò al pensiero. Era stato così sicuro di sé, dicendo che non aveva mai fatto marcia indietro in una sfida. Sì, giusto. Probabilmente lui non se lo ricordava neanche...

    Comunque, Buffy non pensava che sarebbe riuscita a restare in piedi vedendolo nudo davanti a tutta quella gente. Era stato già abbastanza difficile restare calma mentre lui era nudo quando erano soli. Sapeva solo che avrebbe sbavato... o qualcosa di molto più imbarazzante...

    Lei sorrise, immaginando perfettamente lo scolpito, nudo corpo nella sua mente. Lui era semplicemente meraviglioso! Magro e tonico e così dannatamente sexy.

    Sentendosi un po' cattiva, la mano di Buffy cominciò a vagare giù per il suo stomaco, come agendo di volontà propria. Il pensiero di Spike nudo aveva avuto definitivamente effetto su di lei. In tutta onestà, lei si era mai... toccata prima d'ora. Lo aveva sempre ritenuto ripugnante e osceno. Ma Spike aveva in qualche modo trovato la Buffy Primordiale dentro di lei, e se lui non era lì per darle piacere, lui stesso... allora perché no?

    Prendendo un profondo respiro, fece scivolare la mano destra sotto l'elastico dei pantaloncini del pigiama. Sospirò soddisfatta, quando le dita vennero in contatto con la sua carne pulsante. Proprio quando stava per spingere le dita nel suo canale caldo, una voce vellutata ruppe il silenzio della stanza.

    "Tutto quello che dovevi fare era chiamarmi, amore."

    In un primo momento Buffy pensò che forse era stato frutto della sua immaginazione, ma quando aprì gli occhi, Spike era in piedi davanti alla porta.

    "Oh, mio Dio! Spike!" gridò lei, rimuovendo immediatamente la mano e si fiondò sotto le coperte, rossa di umiliazione. L'aveva vista! L'aveva vista fare... quello. Oh, Dio.

    "Summers, non devi nasconderti," disse lui, avvicinandosi al letto. Allungò una mano e tirò immediatamente il lenzuolo. Buffy giaceva sotto di esso, rossa in viso come non mai.

    "Cosa stai facendo qui?" Gli chiese, cercando di avere un tono da non essere stata appena scoperta a masturbarsi.

    "Devo dirti una cosa," le disse.

    "Come sei entrato?!"

    "Tua mamma mi ha fatto entrare. Se n'è appena andata."

    Grazie molte, mamma! lei urlò internamente. Troppo imbarazzata per guardarlo negli occhi, lei scese rapidamente dal letto e si fermò vicino al muro, le mani sul viso.

    Spike la guardò, perplesso. "Stai bene, pet?"

    "Non guardarmi. Mi vergogno troppo."

    Lui sorrise. Come poteva una persona essere così dannatamente adorabile? Incapace di fermare i suoi piedi, si diresse verso di lei, tirandole via le mani dal viso arrossito. "Non c'è bisogno di vergognarsi, Buffy. La masturbazione è una cosa naturale."

    "Spike!" rimase a bocca aperta, arrossendo ancora di più.

    "Cosa? Lo è," lui si strinse nelle spalle. "Io lo faccio."

    "Si, ma tu sei un ragazzo! E perché sei ancora qui? Ci siamo lasciati, ricordi?"

    Lui sospirò. "Sì, mi ricordo."

    "Allora, vai a casa. Non hai motivo di essere qui".

    "Ho maledettamente una ragione di essere qui."

    "Cosa? Un tiro rapido nel fieno?" Buffy stava cercando di mantenere la sua voce ferma. Le mani di lui erano ancora avvolte intorno ai polsi, come lui la fece mettere con le spalle al muro. In qualche modo lei sapeva che non sarebbe stata calma se lui avesse risposto di sì a questa domanda...

    Spike avrebbe potuto dire che la sua presenza stava facendo effetto su di lei. Il suo respiro era affannoso e aveva molta familiarità con quello sguardo. "Non è il perché sono qui," spiegò lui. "Ma io sono d'accordo se tu vuoi." Lui strusciò la sua erezione fra le sue cosce.

    Buffy si lasciò sfuggire un piccolo squittio, prima di scuotere la testa. "Spike, n-non possiamo. Non stiamo... più insieme, così noi non dovremmo--"

    "Stavi pensando a me?"

    Lei ingoiò. "Cosa?"

    Il respiro di Spike stava cominciando a diventare irregolare. Lui avvicinò la testa alla sua, le loro labbra si sfioravano. "Stavi pensando a me mentre ti toccavi?"

    Il respiro di lei si bloccò a quelle parole. Voleva negarlo. Voleva dire, no, assolutamente no. Ma non poteva. Diavolo, tutto quello che lui faceva era guardarla per sapere la verità. Così lei annuì lentamente con la testa, prima di sussurrare: "Si."

    Questo era l'unico incoraggiamento di cui Spike aveva bisogno. Lui non perse tempo a chiudere le distanze tra loro, schiacciando la sua bocca sulle labbra socchiuse di lei.

    Buffy si lasciò sfuggire un "hmmph", come i loro volti vennero a contatto. E in quel momento, sapeva che lei era perduta per lui. Qualsiasi resistenza che si era imposta di mantenere uscì completamente da lei, come le sue braccia si alzarono dai suoi fianchi e si agganciarono al suo collo. Aprì la bocca per lui, gemendo come la sua lingua scivolò dentro la sua bocca per esplorarla.

    Spike non aveva mai desiderato un'altra donna, come desiderava Buffy Summers. Tutto quello che doveva fare era guardarlo con quei bellissimi occhi smeraldo, e lui non era più Spike McAlister. Divenne istantaneamente Spike "sono lo schiavo del sesso di Buffy" McAlister. Anche se sicuramente non si lamentava. In realtà, lui preferiva quel nome molto di più.

    "Ho bisogno di te," lei piagnucolò improvvisamente. Le loro bocche erano ancora unite, le lingue che si accarezzavano con urgenza appassionata. "Ho bisogno di te ora."

    Lui emette quando sentì la mano di lei iniziare a strofinarlo attraverso i suoi jeans. "Dio, Buffy..."

    Buffy raggiunse rapidamente i suoi pantaloncini del pigiama di cotone e li fece scorrere giù dalle gambe. Lei lottò contro di loro, lanciandoli attraverso la stanza finché non raggiunsero il pavimento. Poi balzò in piedi e avvolse le gambe intorno alla vita di Spike. Subito lui la spinse contro il muro, abbassando le mani sul suo sedere per sorreggerla.

    Spike le succhiò le labbra per un momento prima di slacciarsi i pantaloni. Le sue mani stavano praticamente tremando, mentre cercava di slacciarsi la cintura e tirare giù la zip dei suoi jeans neri. Buffy notò immediatamente la sua difficoltà e si abbassò per aiutarlo. Presto si slacciarono, e Spike schiacciò la sua bocca su quella di Buffy, come lei spinse i suoi jeans alle ginocchia.

    Il suo cazzo uscì libero dal denim, premendo contro l'apertura fradicia di Buffy. Lei sussultò al contatto, e si sfregò istintivamente contro di lui.

    "Per favore..." mormorò lei, chinandosi per prenderglielo in mano per avvicinarselo al suo buco. "Ti voglio, Spike."

    Lui chiuse gli occhi per un attimo, giusto per godere del contatto della sua mano calda intorno al suo cazzo. Ma ben presto li aprì, volendo vedere la sua faccia mentre entrava in lei. Prendendo un respiro irregolare, si spinse dentro--lentamente, avendo bisogno di sentirla mentre entrava centimetro dopo centimetro.

    Buffy sospirò, i suoi occhi chiusi svolazzavano mentre lui entrava dentro di lei. Buffy sospirò, gli occhi chiusi svolazzanti mentre si infilava dentro di lei. Considerando che questa era solo la loro seconda volta, lei era ancora stretta per lui. Le sue pareti interne si allargarono per accogliere la sua lunghezza. Proprio quando cominciava a muoversi dentro di lei, si fermò all'improvviso.

    "Aspetta! No!"

    Gli occhi di lei si spalancarono. "Cosa? Cosa c'è?"

    Stava prendendo tutta la sua forza di volontà per non prenderla contro il muro. Strinse insieme i denti, prima di rispondere. "La protezione. Stavo quasi per dimenticarmene."

    Lei sporse il labbro inferiore. "Non puoi semplicemente... sai, estrarti o qualcosa del genere quando è il momento? Mi piace il modo in cui ti sento dentro di me..."

    Spike gemette, come lei dimenò i fianchi contro i suoi. "Mi dispiace, pet. Non vorrei venire su tutto il tuo muro."

    "Ew."

    Lui sospirò, e si tirò fuori da lei con riluttanza. "Ho qualche preservativo nel mio portafoglio." Lui raggiunse la tasca dei suoi jeans e tirò fuori il portafoglio nero. Aprendolo, tirò fuori un preservativo e lo aprì. "Prendi la pillola, va bene, amore? Allora non dobbiamo più fare questo."

    Lei annuì, come lui si posizionò di nuovo. "Okay."

    Spike poi scivolò dentro di lei ancora una volta, stringendo la mascella come i suoi muscoli interni si strinsero intorno a lui. "Mi fai sentire così bene." Sospirò, chinandosi a baciarla sul naso.

    Buffy gli sorrise, tenendosi alle sue spalle, come cominciò a spingere dentro e fuori di lei. Lei non sentì più la sensazione di lui senza preservativo, ma Spike aveva ragione. Non potevano farlo in quel modo senza un controllo delle nascite. Era troppo rischioso.

    Mise su un ritmo lento come aveva fatto durante la loro prima volta--lento all'inizio, e poi sempre più veloce. Buffy miagolò, gettando la testa all'indietro, come pompò dentro e fuori di lei.

    "Spike, si! Non smettere," lo supplicò, stringendo la sua presa su di lui.

    Spinse in lei un po' più velocemente, tenendo le gambe di lei. Quando la guardò, notò che lei aveva gli occhi chiusi. "Guardami, Buffy."

    Le sue palpebre si aprirono lentamente, mentre i loro corpi sbattevano insieme.

    Non appena i loro sguardi si incrociarono, Spike disse: "Ti amo."

    Buffy spalancò gli occhi. E poi venne.

    Spike fu sorpreso quando il suo corpo cominciò a tremare sotto il suo, la bocca aperta formava una perfetta "O".

    "Uhhhnnn... Spike!" gridò lei, il suo corpo continuava a vibrare per il rilascio.

    Lui subito cominciò a pompare in lei più velocemente, le sue spinte erano sempre più dure, più veloci. Non passò molto tempo prima di sentire arrivare l'orgasmo e lui nascose il viso nel suo collo. "I-io ti amo, Buffy. Si... Dio, ti amo..."

    Quando alla fine si calmarono, Buffy lo stava fissando. Lei toccò il suo viso, facendo scorrere un dito lungo la sua mascella.

    "Dicevi sul serio?" gli chiese, ansimando ancora.

    Lui deglutì e annuì. "Più di ogni altra cosa."

    Gli occhi di Buffy si riempirono di lacrime, mentre abbassava il viso sul suo. Le loro bocche si incontrarono di nuovo, la passione che si riaccendeva. "Ti amo anch'io," sospirò contro le sue labbra. "Ti amo così tanto."

    Spike sorrise, rendendosi conto che quelle erano le sue nuove parole preferite. "Questa è la ragione per cui sono venuto stasera," ammise lui. "Per dirti questo."

    "Allora sono contenta di non averti spedito via." lei sorrise di rimando. "Stavo per farlo, ma poi le tue labbra hanno distrutto i miei piani."

    "Sono molto persuasive, vero?"

    "Non ne hai idea," ridacchiò lei, abbracciandolo stretto.

    Lui chiuse gli occhi, annusando l'aroma del suo shampoo. Sapeva di fiori di campo. "Lasciami passare la notte con te, Buffy. Voglio fare l'amore con te fino a domani mattina."

    "Mmm," sospirò lei. "E mia mamma?"

    "Hai detto tu che lei passa fuori tutti i Venerdì sera."

    Il suo viso si illuminò, come lei lo guardò. "Hai ragione." Realizzò lei. "Puoi assolutamente restare." Poi si appoggiò indietro e lo baciò piano.

    Spike si rese conto che era ancora sepolto dentro di lei, e stava già cominciando a indurirsi di nuovo. "Letto?" Le chiese, facendo scorrere la lingua lungo le sue labbra.

    Buffy annuì. "Letto."




    Che ne dite????? jumpy jumpy jumpy jumpy jumpy
     
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  6. Lixetta
     
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    TANTA ROBA!!!!!! :lol:
     
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  7. Spike-Spuffy
     
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    Ecco a voi un altro magnifico capitolo :)

    Capitolo 46: Verità svelate

    Quando Buffy si svegliò la mattina dopo, era in una situazione completamente diversa dall'ultima volta si era svegliata a letto con Spike. Invece di essere scossa da un incubo e avere il cuore spezzato, dava le spalle al suo amante, mentre lui teneva un braccio intorno ai suoi fianchi in modo protettivo. Lei sorrise e si appoggiò a lui, il petto di lui contro la sua schiena. Spike inconsciamente strinse la presa su di lei nel sonno, e Buffy sospirò soddisfatta.

    "Ti amo," sussurrò lei dolcemente, gli occhi chiusi svolazzanti.

    "Ti amo anch'io, baby."

    Gli occhi di Buffy si spalancarono al suono della sua roca, oh-così-sexy voce. Poi si girò verso di lui, notando che lui era sveglio e stava sorridendo. "Pensavo che stessi ancora dormendo," disse lei.

    "Lo ero. Ma poi qualcosa mi ha svegliato," spiegò lui. "È stata colpa di una calda, piccola bionda che mi stava facendo il solletico con le dita dei piedi."

    Buffy ridacchiò. "Oops. Scusa."

    "Va bene, pet," Spike sbadigliò e la tirò su di sé, a gambe divaricate sul suo petto.

    Si chinò e lo baciò leggermente sulle labbra. "Così, stiamo bene, giusto?" chiese Buffy, appoggiando la fronte contro la sua.

    "Mi auguro di si," disse lui, guardando i suoi lussureggianti, verdi occhi.

    "Bene. Perché ho ancora voglia di andare a Yale."

    Spike sentì il familiare serramento della sua mascella, ma non disse nulla. Avrebbe detto a Buffy di fare quello che la faceva felice, e se l'educazione era così importante per lei, avrebbe dovuto andarci. Era il suo futuro, non il suo. "Se questo ti fa felice, amore."

    "Lo fa," gli disse lei. "Tuttavia, non sono mai andata in Connecticut. Ci divertiremo lì."

    Sì, divertimento. Forse se--aspetta. "Aspetta."

    Buffy inarcò un sopracciglio. "Sto aspettando..."

    "Hai detto che ci divertiremo lì."

    "Complimenti al Ragazzo Ascoltatore. Sa sentire le parole," sorrise lei.

    "Sono serio," insisté Spike. "Vuoi che venga con te?"

    "Certo, stupido. Perché non dovrei?"

    "Non avevo pensato a questa prospettiva, suppongo."

    Lei sorrise. "Così verrai?"

    "Non sono sicuro," sospirò lui. "Andare a Yale aprirà molte opportunità per te, Summers. E io non vedo come potrei adattarmi a questo."

    Buffy inarcò il sopracciglio e all'improvviso si abbassò a prendere il suo cazzo mezzo eretto in mano.

    Spike spalancò gli occhi. "Ahhh..."

    "Penso che potresti adattarti molto bene," sorrise lei, posizionandosi su di lui.

    "Buffy, amore, forse prima dovremmo discutere su questo prima di--oooh, maledetto inferno..." sibilò lui, come la mano di lei cominciò a pompare su e giù.

    Si chinò a baciarlo. "Ho sempre voluto fare sesso alla mattina," sospirò lei, chinandosi a prendere l'ultimo preservativo dal comodino. Tirò fuori il preservativo e lo fece scivolare lentamente sul suo pene eretto. Quando fu sicuro, si lasciò scivolare su di lui. Entrambi sospirarono.

    Spike allungò subito una mano ad afferrarle i fianchi, come lei iniziò a muoversi su e giù sul suo cazzo. Questa era la prima volta che lei stava sopra, e guardandola cavalcarlo, la testa gettata all'indietro, era un immagine che non avrebbe voluto dimenticare.

    "Mmm," gemette lei, mettendogli le mani sul petto per fare leva. "Per favore, vieni con me."

    "Lo farò, baby." Grugnì lui.

    Buffy ridacchiò. "Non sto parlando di quello," disse lei. "Vieni con me in Connecticut."

    "Oh..."

    "Verrai?" Lei cominciò a prendere il ritmo, il suo battito cardiaco accelerò e il suo respiro divenne affannoso.

    "S-si," disse lui, muovendo i fianchi al ritmo dei suoi.

    "Si, verrai? O lo stai dicendo perché sei in preda alla passione?"

    Spike ghignò. "Entrambe le cose."

    Buffy sorrise di rimando, sollevata. "Non te ne pentirai."

    "In qualche modo dubito che lo farò."

    ~~~

    "Merda!" Merda, merda, merda!

    "Cosa c'è?" chiese Spike, mezz'ora dopo. Uscì presto da lei, dopo aver notato la sua espressione preoccupata.

    Buffy rotolò via da sotto di lui e cominciò a cercare freneticamente i suoi vestiti. "Guarda l'ora!"

    "Sono solo le sette. E allora? Non è che abbiamo scuola o..." Oh. "Per l'inferno." brontolò lui.

    "Dio! Non posso credere che ho quasi dimenticato la laurea!" strillò lei, dimenticando i suoi vestiti e facendo una folle corsa verso il bagno.

    Spike la seguì. "Dobbiamo fare la doccia insieme. Risparmieremo tempo."

    "Spike, sai che non risparmieremo del tempo. Arriveremo solo più in ritardo."

    "Prometto che starò buono," insisté lui.

    Buffy sospirò. "Bene. Ma dobbiamo sbrigarci! Niente preliminari."

    Lui sorrise.

    ~~~

    "Oh! Spike!" Buffy era schiacciata contro la parete della doccia, la sua gamba sinistra sopra la spalla di Spike. La faccia di lui era sepolta fra le sue cosce, mentre il getto dell'acqua li investiva. "Hai... hai detto che saresti stato buono." ricordò lei, stringendogli i capelli.

    "Io sono buono," replicò lui, leccando su e giù la sua fessura bagnata. "Tu non pensi che io sia buono?" Le succhiò il clitoride.

    "Ahhh! Si si, molto buono. Continua!"

    Nel frattempo, Joyce aprì la porta, mettendo le chiavi su un tavolo vicino. "Buffy, sono a casa!" Gridò, appendendo la giacca. Non sentendo risposta, si diresse verso la scala e alzò lo sguardo. "Buffy? Sei pronta?"

    "Si! Si!"

    Joyce sorrise e si fece strada su per le scale. "Bene. Perché non vuoi essere in ritardo per il diploma." Girando l'angolo, si accorse che la porta del bagno era aperta completamente. Fu allora che sentì che la doccia era accesa. Alzando le spalle, si avvicinò alla porta per chiuderla.

    "Ooohh... ahhhh!"

    Gli occhi di Joyce si spalancarono, temendo subito il peggio. "Buffy! Stai bene?" Non aspettando una risposta, spalancò la porta, preparandosi a trovare Buffy incosciente nella vasca da bagno. Con il cuore che batteva forte, scostò la tenda della doccia e guardò giù. Solo che non trovò Buffy incosciente o sanguinante o morta. Invece trovò Spike con la faccia in mezzo alle gambe di sua figlia.

    Buffy e Spike alzarono lo sguardo all'intrusione. Joyce stava lì, la bocca aperta per l'orrore.

    "Mamma! Oh, mio Dio!"

    "Maledetto inferno!" urlò Spike. Si alzò in fretta, le sue gambe inciamparono fuori e lui scivolò, sbattendo la testa contro il bordo della vasca.

    Joyce fece l'unica cosa logica che una madre fa in questo tipo di situazione:

    Svenne.

    ~~~

    Dieci minuti dopo

    Buffy si sedette sul divano, trovando molto più interessante il tappeto sotto i suoi piedi. Spike e Joyce erano seduti in due lati opposti della stanza, entrambi con un impacco di ghiaccio per le loro teste. C'era un silenzio tombale, mentre l'imbarazzante situazione aveva la meglio su di loro. Alla fine, Buffy disse: "Mamma, non è come sembra."

    Spike e Joyce la guardarono, curiosi di sapere quale possibile soluzione potesse pensare Buffy.

    Lei sospirò. " Va bene. È come sembra."

    Di nuovo silenzio, nessuno di loro aveva idea di cosa dire. Questa situazione avrebbe potuto essere più imbarazzante? Questa era l'ultima, suprema umiliazione.

    Spike fissò le sue unghie, non sapendo cosa dire o fare. La parte posteriore della sua testa pulsava per la caduta, ed era sicuro che ci sarebbe stato un bernoccolo di grandi dimensioni lì il giorno successivo. Ma onestamente, era l'ultimo pensiero sulla sua mente. Tutto quello che riusciva a pensare in questo momento era il fatto che Joyce probabilmente non l'avrebbe voluto di nuovo vicino a Buffy dopo quello che aveva visto quella mattina.

    Joyce stava seduta lì, cercando disperatamente di venire a patti con il fatto che la figlia fosse sessualmente attiva. Oh, e che aveva sorpreso lei e Spike nudi nella doccia. Facendo quello. "Ho bisogno di bere." Disse lei, frustrata.

    "Mamma, aspetta..." la interruppe Buffy. "M-mi dispiace che tu abbia dovuto vedere quello. Ma per favore non essere arrabbiata."

    "Arrabbiata? Buffy, non penso che arrabbiata sia la parola giusta che userei per questo."

    "Davvero, davvero, davvero arrabbiata?"

    "Queste sono quattro parole, tesoro. E no, non sono arrabbiata, sono solo..."

    "Delusa che io non ti abbia detto di me e Spike?"

    Lei annuì. "Quello, e un estremo imbarazzo. Buffy, cosa stavi pensando? N-nella nostra doccia... facendo cose non menzionabili?"

    Buffy arrossì. "Umm..."

    Spike si schiarì la gola. "È stata una mia idea, signora Summers. Ci siamo svegliati tardi e-"

    "Alzati tardi? Insieme?!"

    "Uh, voglio dire..." Cercò le parole giuste. Maledetto inferno.

    "Si, mamma. È rimasto per la notte."

    "N-non posso sentire questo. Non penso che potrò mai sentire questo," Joyce scosse la testa.

    "Non è colpa sua però! Gli ho chiesto io di rimanere per la notte. Mamma, per favore. Io lo amo. Volevo dirtelo, ma--"

    "Aspetta un minuto. Adesso lo ami?" Lei non pensava di poter più gestire confessioni.

    Buffy deglutì. "Uh-huh."

    Joyce guardò Spike. "E tu ami lei," disse lei, cercando di ottenere i puntini sulle i.

    "Si." Annuì lui. "Molto."

    Si mise una mano sulla fronte cercando di calmare i suoi nervi. "Buffy, perché non me lo hai detto? Qualcosa di questo? Sono tua madre e dovevi trovare il tempo per parlarmi."

    "Lo so," rispose lei, guardando il pavimento. Ma puoi per favore essere ok con questo? Significa molto per me. Per tutti e due."

    Joyce prese un lungo respiro. "Non ho nessun problema se tu e Spike vi vediate. Ma penso di avere dei problemi se quando torno a casa trovo voi due nella doccia insieme!"

    "E di nuovo, mi dispiace che tu abbia dovuto vederlo. Non accadrà di nuovo."

    "Usate una protezione, giusto?" chiese, guardando entrambi.

    Buffy accennò col capo. "Si! Lo prometto. Ho anche la prova. C'è un pre-"

    "Okay!" Joyce la interruppe rapidamente, prima di alzarsi dalla sedia. "Ti credo."

    Spike si schiarì la gola di nuovo. "Apprezzo che sia d'accordo che io e Buffy ci vediamo." disse lui. "Prometto di prendermi cura di lei."

    Lei sorrise ermeticamente. "Ne sono testimone."

    Buffy diventò fucsia. Spike si fissò di nuovo le unghie.

    Joyce sospirò. "Ho davvero bisogno di bere..."



     
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  8. Lixetta
     
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    ahuahauhuhuhauahuahua che figura di cacca!!!!
     
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  9. Spike-Spuffy
     
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    Innanzitutto, volevo ringraziare Lixetta per i suoi immancabili commenti :) Ecco a voi un nuovo divertentissimo (ve l'assicuro!!!) capitolo :)

    Capitolo 47: Giorno del diploma

    "Non posso credere di essere in ritardo!" disse Buffy incredula, correndo attraverso il parcheggio della scuola ad una velocità insolita. Teneva il suo cappello marrone in testa mentre correva, il suo abito ondeggiava dietro di lei. Mentre si avvicinava al retro della scuola, molti studenti erano ancora eccitati, chiacchierando con amici e parenti. "Grazie a Dio," sospirò, ansimando.

    Immediatamente vide Willow, Xander, Tara, e Jonathan ammucchiati sul prato verde, Buffy si precipitò verso di loro. Spike non era da nessuna parte, ma lei non si aspettava che sarebbe arrivato prima di lei comunque. Forse era tornato a casa sua e si stava ancora preparando.

    "Buffy! Eccoti!" la salutò Willow, vedendo la sua amica bionda. "Per un secondo ho pensato che non saresti venuta."

    "Scusate, ragazzi," spiegò lei, cercando ancora di normalizzare il suo respiro. "Mi sono svegliata tardi. Perché non è ancora iniziata la cerimonia? Dovrebbe essere già cominciata già da mezz'ora."

    Xander gemette. "Si sono rotte le fogne."

    Lei aggrottò le sopracciglia, la fronte aggrottata. "Huh?"

    "Oh, Buffy, è stato terribile!" sbottò Willow. "C'erano serpenti e rane e altre cose striscianti dovunque! Ecco perché il suolo è molle." Schiacciò il piede sulla terra fangosa per dare enfasi.

    "Che schifo. Ma comincerà presto?"

    "Yep! Fra circa dieci minuti. Snyder sta parlando con il sindaco adesso, cercando di chiarire tutto."

    "Odio Snyder." sospirò Buffy. "Lui pensa di gestire questa scuola, quando lui è solo lo stupido Preside. Il Principale Wood è molto meglio."

    Tutti erano d'accordo.

    "E spero che Spike sia qui presto." Buffy arrossì e abbassò lo sguardo. "Lui, um, si è svegliato troppo tardi."

    Willow ridacchiò.

    Xander non avrebbe notato un'insinuazione neanche se lo avesse colpito in faccia.

    "Così," disse Tara. "Voi due state di nuovo bene? Willow mi ha detto che eri un po' arrabbiata ieri."

    "Oh, giusto. Sì, siamo a posto. Molto bene, in realtà." Lei sorrise e disse al gruppo il loro piano. "Verrà con me in Connecticut in autunno."

    "Oh, wow! Questo è fantastico!" cinguettò Willow. "Ho deciso di andare alla Duke. Harvard era allettante, ma tutte quelle rigide regole mi hanno confusa."

    "È grandioso, Will. Sarai incredibile lì."

    "Grazie! Ma così saremo lontane. Mi mancherai, Buff."

    Le inevitabili lacrime cominciarono a farsi sentire, ma Buffy le ricacciò indietro. "Mi mancherai anche tu. Dovremo rimanere in contatto."

    "Su questo non ci sono dubbi," sorrise lei.

    "Sì," aggiunse Tara. "D-dovremo avere una s-sorta di incontro tutti gli anni. Tornare a Sunnydale per ricordare i bei momenti."

    "Buona idea! È assolutamente necessario. Magari durante le Vacanze Primaverili!"

    Buffy annuì. "Mi piacerebbe."

    Improvvisamente, la voce piagnucolosa di Snyder echeggiò attorno a loro. "Va bene, tutti. Problema risolto. Tornate ai vostri posti."

    I genitori abbracciarono i loro figli prima che si dirigessero verso le gradinate. Buffy alzò gli occhi per vedere la madre, seduta in alto. Lei sorrise, ancora imbarazzata da questa mattina. Joyce la guardò, dando alla figlia un sorriso rassicurante.

    "Immagino che sia tutto," deglutì Buffy, raggiungendo la sua amica da quattro anni e dandole un grande abbraccio.

    Gli altri tre amici si dettero un abbraccio con le lacrime agli occhi.

    "A casa mia. Dopo il diploma," sorrise Willow, sedendosi al suo posto. Buffy si sedette accanto a lei, e osservò come il resto del loro gruppo se ne andò. Tecnicamente, Buffy avrebbe dovuto essere cinque posti giù da Willow, ma lei e Samantha Ronalds avevano deciso di scambiarsi di posto.

    Buffy sospirò, accarezzando i fiori gialli attorno a lei. Si asciugò nervosamente i palmi sudati sul vestito. "Non posso crederci, Wills. Sono tutti ansiosi e fuori di testa."

    "Io e i fuori ti testa non andiamo d'accordo. Ma basta pensare a quanto sarà bello quando tutto questo sarà finito! Saliremo a un livello più alto. Il diploma di scuola superiore--andare al college. Pensa a tutta quella libertà! Siamo praticamente adulti."

    Lei annuì con la testa, prendendo tutte queste informazioni. "Si, hai ragione. Non ho niente di cui preoccuparmi. Certo, sarà un grande cambiamento... ma il cambiamento è una buona cosa, giusto?"

    "Yep. E questo dovrebbe essere particolarmente eccitante per te. Stai andando a Yale con il tuo simpatico, nuovo ragazzo!"

    Buffy sorrise, stordita. Ma poi il suo sorriso svanì e guardò velocemente nei dintorni. Il posto assegnato a Spike era accanto a quello di Tara, qualche fila davanti a lei, ma lui non c'era ancora. Come poteva essere così in ritardo?! I ragazzi non si prendevano così tanto tempo per prepararsi. Ma prima che fosse in grado di continuare a preoccuparsi, il sindaco Wilkins si avvicinò al podio dopo che Wood e Snyder batterono le mani.

    "Ci siamo," sospirò Willow. "Ho sentito dire che il suo discorso è da suicidio. Non finisce mai!"

    "Grandioso." borbottò Buffy, spostandosi scomoda sul suo posto.

    Il sindaco Wilkins si schiarì la gola. "Bene. Che giorno è questo! Un giorno speciale. Oggi è il nostro centenario--il centesimo anniversario della fondazione di Sunnydale E so che cosa significa per tutti voi ragazzi: un giorno da non ricordare. Perché oggi succede qualcosa di molto più importante. Oggi tutti voi uscirete diplomati dalla scuola superiore. Oggi tutto il dolore, tutto il lavoro, tutta l'emozione sono finalmente finiti. E cosa sono cento anni di storia rispetto a questo? Sapete una cosa, ragazzi? ..."

    "Oh, mio Dio," gemette Buffy. "Ho sentito parlare di questo discorso. Andrà avanti per sempre."

    Willow scosse la testa, tristemente. "Uomo, diplomaci e basta."

    Tutto ad un tratto, il sindaco Wilkins smise di parlare e alzò lo sguardo dal suo discorso. C'era un completo silenzio, come il suo sguardo si rivolse verso il basso verso l'isola centrale.
    Gli studenti iniziarono a girarsi nei loro posti per vedere cosa aveva attirato l'attenzione del sindaco. In pochissimo tempo, la scuola era in subbuglio da risate e rantoli. Gli studenti risero. Gli adulti rimasero senza fiato.

    Buffy aggrottò la fronte, e alla fine si voltò per vedere a cosa era dovuta tutta quell'agitazione. I suoi occhi rapidamente trovarono la fonte di intrattenimento e la mandibola cadde letteralmente a terra.

    OH. MIO. DIO!

    Willow si voltò anche lei e la sua mano schizzò fuori per coprire la bocca, sconvolta dalla visione. Poi scoppiò a ridere.

    Buffy non poteva ridere. Non poteva respirare. Non riusciva a muoversi. Era immobile. E, oh, mio Dio, non poteva credere che vedeva questo.

    Spike sorrise quando vide la reazione di Buffy. Pensava che non sarei andare fino in fondo, eh?

    Lui fece coraggiosamente un passo avanti e si mise a camminare sull'isola erboso, con indosso nient'altro che un ghigno subdolo e il berretto marrone. Le natiche svolazzavano dietro di lui mentre si muoveva, e il suo sguardo non lasciò mai la bionda stordita, con la bocca spalancata. Lui era consapevole del fatto che l'intero corpo studentesco e le loro famiglie tenevano gli occhi fissati su di lui, sia divertimento che orrore scritto sui loro volti, ma a Spike non importava. Si aspettava di peggio. E il sorriso non lasciò mai il suo volto mentre si avvicinava alla fila di Buffy e la guardò con il sopracciglio inarcato.

    Buffy alla fine si alzò quando lui la raggiunse. Fece un passo in avanti (e sopra) un piede del suo compagno di studi, mentre camminava in fretta verso l'isola. Quando lei fu lì, lo fissò, un sorriso alla fine sostituì lo sguardo di shock totale sul viso.

    "Spike... tu... n-non posso credere che tu..." Cosa poteva dire? Non c'erano parole.

    "Te l'ho detto, amore. Non mi sono mai indietro a una sfida."

    Lei scosse la testa, incredula, gli occhi spalancati con allegria. "Pensavo che l'avessi dimenticato ormai! Non riesco a credere che tu abbia... voglio dire..." Fece un respiro profondo. "Spike, sei completamente nudo di fronte a centinaia di persone!"

    Lui ridacchiò. "Ho notato, Summers. Sarebbe questo il punto."

    "Tu sei pazzo."

    "Mi hai sfidato," si strinse nelle spalle.

    "Allora sono pazza anch'io."

    "Lo sapevo già." Poi Spike si chinò a baciarla, ma non prima di essere interrotto da un colpetto nervoso sulla spalla.

    "Ehm..." Il signor Giles stava lì, pulendosi furiosamente gli occhiali sulla sua giacca di tweed. "C-ciao. Io, um, devo dire... beh, come figura autoritaria di questa scuola..."

    "Mi faccia indovinare," disse Spike. "Come una figura autoritaria di questa scuola, è suo dovere assicurarsi che i bambini non partecipino ad alcuna forma di nudismo in pubblico per motivi di scuola?"

    "Precisamente."

    "Bene. Ma se non le dispiace..." Lui riportò il suo sguardo alla bionda sorridente, i suoi occhi brillavano. "... vorrei baciare la mia ragazza prima."

    Il signor Giles annuì, e tremante si mise gli occhiali sul naso. "Oh, sì. Naturalmente." Poi sorrise a Buffy. "Salve, Signorina Summers!"

    Buffy ridacchiò, il colore le salì alle guance. "Salve, signor Giles."

    Lui si raddrizzò la cravatta, schiarendosi la gola. "Giusto. Io sarò qui."

    Buffy e Spike sospirarono, tornando a guardarsi negli occhi.

    "Ancora non posso credere che tu sia nudo," rise Buffy, abbandonandosi nel suo abbraccio.

    "E io ancora non posso credere che tu mi ami."

    Anche se sorrideva, c'era un senso di agitazione nella sua voce. Buffy aveva le lacrime agli occhi. "Credici," disse, e poi si chinò a catturare le sue labbra in un bacio dolce.

    Non appena le loro bocche si incontrarono, tutti si alzarono, applaudendo e facendo il tifo per la coppia che si baciava.

    Loro si staccarono, sorridendo come matti, e Buffy dovette chinare la testa per l'imbarazzo.

    "Va bene, va bene!" disse Snyder, afferrando il microfono in un impeto di rabbia. "Tutti ai loro posti subito! Io non tollero questo tipo di disordine." Strinse gli occhi su Spike. "Signor McAlister. Lei e io. Nel mio studio dopo la laurea."

    Spike alzò gli occhi, prima di tirare Buffy a lui ancora una volta. Questa volta il bacio era più appassionato, le loro lingue guizzarono per gustarsi a vicenda. Erano senza fiato quando alla fine si staccarono. Spike aveva quello sguardo familiare di lussuria negli occhi, e Buffy rabbrividì leggermente tra le sue braccia.

    "Mi farai avere un'erezione davanti a tutte queste persone?" le chiese, baciandola dolcemente sul naso.

    "Serve proprio per mostrare le tue bellezze a tutti i nostri amici." E la famiglia! si rese conto lei, rivolgendo lo sguardo verso gli spalti. Joyce era seduta lì, ingoiando da una piccola bottiglia di Jack Daniels. Buffy sospirò.

    "Siamo gelose?"

    "Forse un pochino." Lei mise il broncio. "Sono l'unica che dovrebbe vederti nudo."

    Lui rise e le diede un altro bacio sulle labbra. "Marmocchia," la prese in giro.

    Buffy rimase senza fiato e poi sorrise. "Stupido."

    "Secchiona."

    "Deficiente."

    "Cagna."

    "Testone."

    "Mi hai appena chiamato testone?"

    Lei ridacchiò. "Oh, zitto."




    Che ne dite????????? :) :) :) :) :) :) La prossima volta ci vedremo con l'epilogo!!!!
     
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  10. Lixetta
     
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    appena infilo a letto me lo leggo con il cellulare!! :D
     
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  11. Spike-Spuffy
     
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    Ecco a voi l'epilogo di questa fantastica storia, la mia preferita. Spero che questa storia vi piaccia come è piaciuta a me. :)

    Epilogo: Oggi la mia vita comincia con te

    Due mesi dopo

    Buffy afferrò saldamente la sua arma, camminando a tentoni lungo il corridoio buio. Un'ombra si mosse davanti a lei e lei si congelò, i suoi occhi guizzarono in tutte le direzioni. Deglutendo, fece un altro passo avanti, guardando dietro l'angolo. Niente. Sospirò e continuò a camminare, tutti i suoi sensi in allerta.

    Come arrivò alla fine del lungo corridoio, fece un passo all'interno della stanza adiacente. La porta cigolava per le sue manovre e maledì il suono forte che ruppe il silenzio. Facendo un profondo respiro, il suo piede passò attraverso la soglia.

    E poi lei venne attaccata. La figura che era in agguato nel ripostiglio saltò fuori, e prese la sua preda da dietro.

    Buffy strillò, colta di sorpresa dall'attacco. Cercò di dimenarsi nella sua stretta potente, ma i suoi sforzi erano inutili. E in poco tempo, Buffy giaceva sulla schiena, l'uomo diabolicamente bello che incombeva su di lei.

    "Presa," sorrise lui.

    "Hai barato."

    Spike la guardò inorridito. "Come ho barato?"

    "Tu eri tutto... misterioso e cose del genere. Non avevo possibilità."

    "Buffy, tu fai la stessa cosa tutte le volte. Io ti affronto e tu dici che io baro. Solo perché sei inerme contro di me--"

    E lo fece. Buffy non perse tempo e lo fece cadere ai suoi piedi.

    "Maledetto inferno! Sei tu l'imbrogliona!" l'accusò, massaggiandosi il petto dolorante.

    Buffy ridacchiò e si spostò, scavalcandolo mentre usciva rapidamente dalla stanza.

    Spike ringhiò. "Sei nei guai ora, pet."

    Lei correva lungo il corridoio, i capelli biondi rimbalzavano dietro di lei. Devo nascondermi, ho bisogno di un posto dove nascondermi... Aspetta, le cacciatrici non si nascondono. Si fermò bruscamente.

    Spike rallentò quando notò che si era fermata. "Già stanca, amore?" le chiese, ansimando.

    "No," disse lei, e sollevò il cucchiaio di legno. Lui la guardò minacciarlo, ma lui la trovava adorabile. "Ho solo deciso che non c'è modo per fuggire da te... quando posso ucciderti giusto adesso."

    Lui inarcò un sopracciglio. "Questo è giusto?"

    Lei annuì.

    "Va bene allora. Dai il via."

    La sua lingua rosa schizzò fuori in concentrazione, e Spike la osservò avidamente. Amava questo gioco. Lo accendeva sempre.

    Buffy fece un passo di lato, il suo piede sinistro che andava lentamente sopra l'altro. Notò il modo in cui Spike la stava guardando, i suoi occhi che percorrevano le sue curve. Un lampo di lussuria corse attraverso di lei, ma cercò di ignorarlo. Aveva l'abitudine di indossare pantaloni di pelle, quando giocavano a "Buffy l'Ammazzavampiri" (come lo chiamavano), ma il gioco sembrava sempre finire con del sesso sulla superficie più vicina disponibile. Così avevano entrambi deciso che lei avrebbe indossato una gonna invece.

    Studiando la sua preda con occhio cauto, Buffy balzò. Con pochi rapidi passi in avanti, tentò di prenderlo alla sprovvista. Ma lui era pronto per lei, come sempre. Rapidamente le torse il polso prima che la fine del cucchiaio si mettesse in contatto con il suo petto.

    "Ora, ora, cacciatrice," la rimproverò Spike. "Questo non è molto carino."

    Lei lo guardò, gli occhi vitrei per il desiderio. "Non posso lasciarti vivere, Spike. Sei solo troppo cattivo."

    "Cattivo, vero?"

    "Sì. Molto cattivo."

    Lui sorrise. "Allora, cosa hai intenzione di fare di questo?"

    La sua presa sulla sua arma si allentò, suo malgrado. "Devo ucciderti."

    Con un semplice movimento del polso, il cucchiaio le cadde di mano e rumorosamente a terra. "Oops."

    Buffy deglutì.

    "E adesso?" le chiese, incuriosito.

    Lei sentiva il suo cazzo cominciare a indurirsi contro di lei, e lei inconsciamente sfregò i fianchi contro la sua erezione. Lui strinse i denti, gli occhi che si oscuravano. Buffy si lasciò sfuggire un sospiro, quando il suo braccio serpeggiò intorno alla sua vita, portandola più vicina a lui. Ogni volta accadeva la stessa cosa. Lei cercava di vincere--davvero. Ma non ci riusciva. Lui finiva sempre per sedurla prima della fine della partita.

    Lentamente, Spike si chinò e prese la carne esposta del suo collo fra i denti. La morse leggermente, suscitando un altro sospiro dalle sue labbra dischiuse. La sua lingua sgusciò fuori per assaggiare, ed entrambi gemettero al contatto. Quando ebbe finito le sue cure, le fece un sorrisetto.

    "Hai perso ancora, amore. Quante volte sono ora? Undici?"

    "Zitto. Non è importante."

    "Come ho detto: inerme."

    Lei stava per discutere, ma si strinse nelle spalle invece. "Se sapessi."

    "Dimmelo."

    "Cosa?"

    "Dimmi che sei inerme contro di me," lui sorrise, abbassando la sua mano e passandogliela lungo la coscia esterna.

    Lei ingoiò. "Lo sono. Sono inerme contro di te, mio nemico."

    Spike ringhiò, e spinse la mano su per la sua gonna. Lei gemette quando le sue dita sfiorarono le sue mutandine. Poteva sentire l'umidità tra le sue gambe attraverso il tessuto sottile. "Sempre così bagnata per me," sospirò lui, chinandosi a mordicchiarle il lobo dell'orecchio.

    "Ooh." sospirò lei. Ma poi lo fermò. "Spike, è il mio 18° compleanno. Non dovremmo renderlo speciale?"

    Lui continuò a succhiare e mordicchiare il suo orecchio sensibile. "È speciale. È sempre speciale. Comunque, abbiamo tutta la notte..."

    "Mamma non ti lascerà mai restare per la notte."

    "Mamma non deve sapere."

    Gli occhi di lei si chiusero. "B-beh... almeno andiamo in camera da letto. Potrebbe entrare da un momento all'altro e--"

    "Ha visto di peggio," le ricordò.

    Beh, non era una bugia. Non solo li aveva visti sotto la doccia la prima volta, ma la settimana scorsa li aveva sorpresi a letto insieme. Buffy era felice di mettere nel dimenticatoio quando la porta si era aperta e Joyce se ne stava lì, il viso atterrito. I familiari "oh, mio Dio" e "maledetto inferno" facevano eco in tutta la stanza, con il risultato di fare arrossire Buffy, che Spike si guardasse le unghie, e che Joyce facesse un giro nel suo mobile bar.

    Buffy gridò quando Spike improvvisamente spinse un suo dito nel suo canale bagnato. Strinse le sue spalle, come cominciò a pompare. "Spike... d-dovremmo davvero..."

    "Ho bisogno di te ora."

    Lei annuì. "Giusto. Andiamo." Lei saltò tra le sue braccia, cogliendo Spike di sprovvista. In un attimo, erano sul pavimento, lui sopra di lei.

    "Ow." Buffy fece il broncio.

    "Mi dispiace, baby." Lui le diede una serie di baci sul viso arrossato. "Meglio?"

    "Molto meglio."

    Spike sorrise e velocemente tirò su la sua gonna attorno alla vita. Buffy si chinò e cominciò ad armeggiare con la sua zip, mentre lui tirava la biancheria intima di lei lungo le gambe. Ma non erano le candide, bianche, mutandine di cotone a cui lui era così abituato. Ora lei indossava un perizoma nero. Se fosse stato possibile, il suo cazzo si indurì ancora di più.

    "Dove le hai prese?" le chiese, fissando la biancheria intima in apprezzamento.

    "Le ho comprate. Pensavo ti avrebbe fatto piacere."

    "Le amo," le disse. "Ma non c'era bisogno di acquistarle per me. Andavano perfettamente bene le solite."

    "Quelle sono noiose e tu lo sai."

    "Penso che siano sexy." Lui si strinse nelle spalle.

    "Ma ti piacciono queste?"

    "Molto. Ma..." le tirò fino alla fine e le gettò da parte. "Mi piacciono ancora di più quando sono via."

    Buffy sorrise. "Anche a me."

    Spike poi scese con la testa e schiacciò la bocca sulla sua. Lei subito aprì la bocca e lo tenne per la nuca. Le loro lingue duellarono e ballarono, la passione che arrivava ad altezze impensabili. Spike continuò a togliersi i pantaloni, prendendo il suo cazzo duro in mano mentre si baciavano.

    "Ti voglio così tanto, Summers," ansimò lui. "Non ne ho mai abbastanza di te..."

    "Mmm, neanche io. Ti amo, Spike."

    "Ti amo anche io." Si posizionò al suo ingresso. Buffy spinse i fianchi in avanti, sentendo la necessità di sentirlo dentro di lei. La testa del suo cazzo strusciò contro le sue labbra gonfie, ma resisté alla tentazione di entrare nel suo calore accogliente. "Dimmi quello che vuoi."

    "Sai quello che voglio."

    "Dillo."

    Aveva intenzione di farla pregare? Accidenti a lui. "Per favore, Spike. Scopami."

    E lui lo fece. Entrambi gridarono quando lui si spinse dentro di lei.

    "Oh Dio," sospirò lei, la sua testa che ricadeva sul pavimento.

    Spike cominciò subito a muoversi in lei, la sua mano entrò sotto la maglietta per accarezzare il suo seno. Buffy si crogiolò alla sensazione di riempimento di lui in lei senza il preservativo--il controllo delle nascite sicuro.

    Lui continuò a toccarla, torcendo un capezzolo dolorante tra le dita. Il ritmo accelerò, mentre le sollevava la camicia e bagnava con la lingua il suo seno, alternando la lingua con le dita. Lei rimase a bocca aperta, tenendogli la testa contro il proprio petto.

    "Siii," disse lei, inarcandosi sul largo il tappeto ruvido per incontrare le sue poderose spinte.

    "Sai così di buono, baby. Sei così... mmm..." La sua voce si spense mentre si immergeva dentro e fuori di lei, alzando la testa e schiacciando le labbra contro le sue. Poi chinò e l'abbracciò, tirandola verso di sé mentre la scopava sul pavimento. "Dio, ti amo così tanto..."

    Lei miagolò sotto di lui, gridando quando la mano di lui cominciò a massaggiarle il clitoride. "Uhn!"

    "Fallo. Urla per me, pet."

    Le sue pareti interne strinsero il suo cazzo mentre il corpo di lei tremava. E mentre premeva il suo pollice sul suo clitoride per l'ultima volta, lei arrivò al limite, stringendosi a lui disperatamente.

    "Ahhhuunnn!" Gridò lei, tremando sotto di lui.

    Spike non riusciva più a trattenersi. Mentre lei cavalcava le onde del suo rilascio, lui esplose, spargendo la sua venuta dentro di lei. "Uhhh... Buffy!"

    Passarono circa dieci minuti, e loro giacevano ancora sul pavimento, Spike sepolto dentro di lei. Restarono in silenzio, solo il suono dei loro respiri che si stabilizzavano erano udibili. Alla fine, Spike parlò.

    "Buon compleanno, amore."

    Lei sorrise, passando le mani su e giù per la sua t-shirt nera. "Grazie. È stato il miglior compleanno di Buffy di sempre."

    "Non è ancora finito," sorrise lui. "Devo ancora darti il tuo regalo."

    "Ma io ho avuto il mio regalo." Strinse le sue pareti interne intorno a lui, finché non lo sentì cominciare a indurirsi di nuovo.

    "Maledetto inferno, Summers. Sarai la mia morte." Si estrasse rapidamente da lei, prima che le cose gli sfuggissero di mano. Si infilò nuovamente i pantaloni, allungando una mano per aiutarla ad alzarsi.

    Buffy tirò giù la sua gonna e si spinse i capelli dietro le orecchie. "Così mi devi davvero dare qualcosa?"

    "Certo. Perché non dovrei?"

    Lei si strinse nelle spalle. "Ho solo pensato che un sacco di sesso sarebbe stato il mio regalo."

    "Questo è solo un bonus."

    "Posso vedere il vero regalo?"

    "Seguimi," le disse, allontanandosi verso la sua stanza.

    Buffy lo seguì eccitata, chiudendo e bloccando la porta mentre entrava. Non voleva più imbarazzanti entrate della madre di nuovo. Poi arrivò al suo letto, sedendosi quando Spike diede una pacca sul posto accanto a lui.

    "Ora, fammi sapere se non ti piace. Posso sempre riprenderlo o..." Aww. Il Grande, Cattivo Spike era nervoso. "Solo fammi sapere se non ti piace," optò lui.

    "Lo amerò. Adesso dammelo," lei strillò, felice.

    Spike annuì e mise una mano sotto il letto di lei per tirare fuori una piccola scatola. Lo porse a lei, inghiottendo la sua trepidazione.

    Buffy rapidamente afferrò il piccolo pacchetto avvolto male, e ci trovò una vellutata, scatoletta grigia all'interno. Deglutì, sollevando il coperchio.

    Il suo respiro si mozzò in gola. Situato tra il tessuto liscio, c'era un piccolo anello d'argento. E nel mezzo c'era un cuore con tre diamanti. Era...

    "...assolutamente splendido," sospirò lei. "Spike, come hai fatto a pagarlo?"

    "Ho messo da parte qualche soldo per il college," le disse, con gli occhi fissi sulla sua faccia. Sapeva che lei gli avrebbe urlato contro per avere usato dei soldi per lei, ma per adesso, le parole sembravano avere lasciato la testa di lei. Lei guardò solo il piccolo anello, stupita.

    "Io... non so cosa dire," disse lei, trattenendo le lacrime. Non aveva mai visto niente di più bello.

    "È un anello di eternità," spiegò lui. "E, um, significa il nostro amore. E quando saremo più adulti, e molto più stupidi di quanto siamo ora..." Si fermò per un attimo, chiedendosi se doveva continuare.

    "Cosa?" sussurrò lei, guardandolo con occhi luccicanti.

    Lui ingoiò. "Di passare il resto della tua vita con me."

    Una lacrima cadde sulla guancia di lei.

    Spike si spostò sul letto. "Ma non ora," disse immediatamente. "Siamo ancora troppo giovani e--"

    "Dirò di si."

    Lui la fissò, incapace di comunicare con le parole quanto amava questa ragazza. Si stavano frequentando da poco più di due mesi, ma sembrava che fossero passati anni. E Spike era più innamorato di lei ogni minuto che passava.

    "Ti amo, Buffy. Avrei dovuto dirtelo nel momento in cui ti ho vista." Disse lui, la sua voce piena di emozione.

    Lei sorrise. "Eravamo in quattro allora."

    Lui rise. "Già. È stato tanto tempo fa, vero?"

    "Dio, non riesco ancora a credere quanto tempo è passato."

    "Quattordici anni..."

    "E pensare che 'ti odio' era la sola frase che conoscevamo qualche mese fa."

    "È difficile da immaginare. Mi sento come se ti amassi da sempre."

    Buffy sospirò. "Anche io. Ma alla fine ce l'abbiamo fatta."

    "Sempre."

    Lei sorrise ancora, avvicinandosi per baciarlo lentamente sulla guancia. Poi gli porse la scatola con l'anello. "Me lo metti?"

    Spike annuì, e tirò fuori il piccolo anello. Lo infilò sopra il suo dito con facilità. "Perfetto."

    Buffy lo guardò. "Sempre."

    Ci fu silenzio mentre si guardavano negli occhi, i loro sentimenti più forti ogni secondo di più. Buffy poi gli saltò in grembo, avvolgendo le braccia intorno al suo collo. Lei lo baciò dolcemente in un primo momento, ma le loro emozioni ebbero la meglio su di loro, e il bacio divenne urgente e pieno di necessità. Crollarono sul letto insieme, i vestiti che volavano in tutte le direzioni, esprimendo il loro amore attraverso parole di adorazione e tocchi persistenti. È stato un viaggio lungo e difficile per arrivare dove sono adesso, e definitivamente non avevano preso la strada ordinaria. Ma diavolo, la vita era tutto ma non ordinaria.

    E questo è esattamente come dovrebbe essere.

    Fine




    Che ne pensate? Vi è piaciuta quanto è piaciuta a me?? :) :) :) :) :)
     
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  12. miss_fruit
     
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    Semplicemente fantastica! E ovviamente grazie per tutto il lavoraccio di traduzione, 48 capitoli di un capolavoro!!
     
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  13. Lixetta
     
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    Grazie mille per la traduzione cara!!!Storia spettacolare!!!
     
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  14. kasumi
     
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    stupenda! ho appena letto i primi 14 capitoli tutti d'un fiato! *_*
    anche se Buffy all'inizio sembrava più Fred che Buffy!^^
     
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  15. kasumi
     
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    uhuh, l'ho appena finita! *_* dio, ho letto 48 capitoli in un giorno solo!! XD
    Joyce che li becca nella vasca! e spike nudo alla cerimonia dei diplomi! ahahah!
    l'autrice ha saputo mixare perfettamente dolcezza, romanticismo, ironia e passione!
    mi sono piaciuti un sacco anche i dialoghi! *_*
    grazie ragazze per averla tradotta!
     
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31 replies since 9/4/2011, 11:43   3454 views
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