Almost Romeo and Juliet By Facingthesun

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    Vi propongo una ff che avevo tradotto un pò di tempo fa con Stefania.
    La ff è divisa in due parti.

    Almost Romeo and Juliet

    By Facingthesun

    Tradotta: Stefania (stefy_william); Tania (strawberry85)
    Subject: AU (tutti umani)
    Paring: Spike/Buffy
    Warning for: sesso
    Raiting: NC17
    Genere: Romanzo.
    Summary: Buffy e Spike vanno al liceo e sono innamorati finché non vengono costretti a separarsi, ma naturalmente non lo faranno veramente…
    Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whedon & Co.
    Link dove trovare la FF originale: www.spikeluver.com/SpuffyRealm/viewstory.php?sid=8892


    Traduciamo con il permesso dell’autrice.

    SPOILER (click to view)
    PERMESSO AUTRICE: Sure! I'd be honored if you translated the story. :)


    Vi avvisiamo che la fanfiction è divisa in due parti.



    Parte 1


    Spike aggrottò le sopracciglia quando Buffy non lo guardò. Il suo disagio crebbe quando lei si sedette in prima fila in classe, lasciando la sedia, che di solito usava vicino a lui, libera.

    "Problemi in paradiso, uomo?"

    "Levati dalle palle, Harris."

    Xander sorrise furbo, guardando avanti quando l'insegnante iniziò a parlare dei compiti da assegnare.

    Spike si sentì un pò meglio quando vide la nota passare. Nessuno osò aprirla per paura delle bastonate che lui gli avrebbe dato. Ogni volta che la carta piegata cadeva per terra Spike gemeva, facendo salire la sua impazienza.

    "Harris, asino, se non..."

    "Spike? C’è qualcosa che gradirebbe condividere con la classe?"

    "No" Lui non guardò l'insegnante, invece fulminò con lo sguardo Xander e muovendo le labbra gli mimò che gli avrebbe strappato la testa. Xander alzò gli occhi e mise la nota sul banco di Spike appena l'insegnante si rigirò.

    Ingoiando, Spike spiegò la lettera. Il cuore gli precipitò dopo aver letto la sua bella scrittura di colore rosa.

    'E’ finita.'

    ***

    "Che inferno vuole dire 'finita'?" Sibilò Spike, afferrando Buffy per un braccio. Senza darle l'opportunità di rispondere, la spinse nello stanzino del custode e chiuse la porta a chiave. "Cos’ho fatto?"

    “Spike...”

    "Dimmi" Spike bestemmiava silenziosamente, atterrito dalla disperazione nella voce.

    "Tu non hai fatto niente", bisbigliò Buffy.

    "Ma stai rompendo con me? Avanti. Fuori con i dettagli, pet, mi stai uccidendo."

    "Oh, Spike." Il mento di Buffy tremò e volò tra le sue braccia. "Non è giusto!"

    "Cosa? Cosa non è ‘giusto’?"

    "Mio padre", singhiozzò lei. "Lui... lui non mi permetterà di vederti mai più!"

    "Ho sempre saputo che lui non approvava ma..."

    "Spike." Buffy gli afferrò il viso tra le mani. "Mia madre sta avendo una relazione... "

    "Quindi cosa?"

    "Sai che i nostri genitori ci stanno sorvegliando molto ultimamente e come li vediamo insieme tutto il tempo..."

    "Mio padre?"

    "E mia madre."

    "Loro scopano insieme?"

    Buffy aggrottò le sopracciglia per il suo linguaggio e seppellì la faccia nel suo collo. "Mio padre è impazzito quando l’ha scoperto."

    "Quel bastardo non vi ha fatto del male?"

    "No, ma ci incolpa. Dice che è colpa nostra, che noi li abbiamo spinti insieme."

    "Cazzate!"

    "Lo so." Buffy diede un piccolo bacio sul mento di Spike e il cuore gli si strinse. "Sta ricattando mia madre e sta convincendo Dawn a lavorare per lui. Si aspetta che lei mi controlli tutto il tempo e gli riferisca tutto".

    "E’ pazzo" Spike stava fumando dalla rabbia e non poteva pensare coerentemente. Ogni volta che Buffy frignava e singhiozzava la teneva più stretta. "Non può fare questo."

    "Non voglio separarmi da te", disse Buffy con voce triste. "Ti amo, Spike."

    "Allora non lo fare. Lì imbroglieremo tutti."

    "Io..."

    "Avanti, Buffy. Non ti perderò." Spike le prese a coppa il mento con la mano e la guardò negli occhi verdi e limpidi. "Faremo le cose di nascosto. Inoltre, saremo presto fuori da scuola."

    "Non lo so..."

    "Buffy, non fare che ti implori. Conosci la mia volontà."

    Buffy tentò di sorridere ma poté solo ghignare tristemente. "Ho bisogno di pensarci. Non posso fare di più."

    "Bene." Lui le mise un dito sotto il mento e la baciò dolcemente. "Chiamami stasera."

    "Ci proverò."

    ***

    'Bene non posso lanciare lassù un fottuto ciottolo e fracassare la sua finestra', pensò Spike analizzando la terra. Si mise la sigaretta tra le labbra e rotolò un ciottolo tra il pollice e l’indice. 'Lo dovrò fare.'

    Chiudendo un occhio, mirò attentamente alla sua finestra. Sapeva che se sbagliava mira, avrebbe dovuto trovare un altro modo di contattare Buffy.

    Quando il ciottolo sbatté contro il vetro, Spike sorrise orgoglioso. Guardò come la stanza si illuminò e tenne il respiro mentre Buffy usciva sul balcone.

    "Oh Giulietta bella", disse lui con un sorriso furbo.

    "Spike." Ghignò pazzamente, Buffy si inginocchiò e allungò il braccio attraverso le ringhiere così che le loro dita potessero toccarsi. "Il mio Romeo", ridacchiò.

    Spike tenne gli occhi su Buffy mentre spegneva la sigaretta con la punta della scarpa. "Che camicia da notte sottile stai portando, amore mio."

    "Forse dovresti venire su a togliermela? "

    "Un minuto." Lui tentò di essere freddo anche se stava bollendo all’interno. Saltò sul lato della casa. La paura terribile di Spike delle altezze fu messa da parte; era troppo occupato a osservare Buffy per preoccuparsi di cadere.

    “Hey.”

    Lui gemette il suo benvenuto dopo aver cercato la sua bocca. Buffy rise scioccamente e rispose ai suoi baci. Spike doveva sentirla e la sua mano scivolò per il suo corpo con l'aiuto della sua camicia da notte di seta.

    "Andiamo dentro", disse Buffy con voce gutturale, seducendolo.

    Spike non se lo fece ripetere due volte, togliendosi i vestiti mentre inciamparono nel letto.

    "Lenzuola nuove?"

    "Sì, belle, huh?"

    "Molto, molto belle." Sorridendo furbo, diede uno strattone al vestito di lei e lo lanciò da parte.

    Buffy rise e spinse la testa di lui nei seni. "Dobbiamo essere silenziosi."

    "Non sentirai nessun suono da me, sei tu quella di cui dobbiamo preoccuparci, micetta." Sorridendo premette la guancia contro i suoi capezzoli. "Ci buttiamo ora nel letto o più tardi?"

    "Maledetto, mi fa ancora male. Ho ancora la contusione della volta scorsa."

    "Oh, permettimi di vedere." Lui si mosse in giù alla sua vita e percorse la sua pelle. "Dov’è?"

    "Sulla mia schiena", bisbigliò.

    "Girati. Ora, dov’è questa sporca contusione? Non qui." Spike spostò le mani lungo le sue spalle e in giù sulla sua spina dorsale. "Deve essere più in basso." Il respiro di Buffy si fermò mentre lui tirò in giù la sua biancheria intima. "Trovato." Lui pigiò le labbra sul marchio rosso-chiaro sul suo sedere. "Per l’inferno, Buffy bacerei il tuo culo tutto il tempo."

    "Quello è perché stai implorando di farlo tutto il tempo. Posso pensare a altri posti dove potresti mettere quelle tue labbra morbide."

    "Dove?" Ghignò lui mentre la girò e la tirò sopra il suo corpo. Lei fece correre il dito del piede sulla sua gamba e lo baciò appassionatamente. "Oh, solo là", disse, fingendo di essere deluso.

    "Zitto", lei colpì allegramente il suo braccio. Buffy lo baciò di nuovo mentre faceva il solletico tra le sue gambe.

    "Dio, Buffy." Lui gemette e spinse dopo che lei posizionò la sua erezione alla sua apertura.

    "Ooo… sìììì per il controllo delle nascite. Mi fai sentire così bene, Spike."

    "Non abbiamo ancora cominciato, amore." Spike chiuse gli occhi mentre lei lo spremeva, avvolgendo le gambe intorno alla sua vita. "C'è un'altra ragione perché non possiamo separarci, tutte le tue piccole pillole andrebbero sprecate."

    Buffy rise "Chi ti ha detto che andrebbero sprecate, Spike?"

    "Tu piccola cosa aggressiva... " I suoi occhi rotolarono indietro mentre lei gli leccò il torace. "Sei colpita da me, tu non vuoi scopare un altro. Sei mia, Buffy."

    "Indovinato, hai ragione." Lei coprì la sua bocca per coprire i mugolii mentre le loro spinte aumentavano. "Per favore non lasciare che il letto strida."

    "Non voglio", ansimò lui.

    "Solo lento ma vai più in profondità." Buffy si inarcò e coprì la sua faccia di baci.

    "Amore... ti amo, Buffy" lui si sforzò per tenere la sua voce costante.

    "Io..."

    "Buffy!"

    Lei si gelò, ritirando la lingua dal collo di Spike. "Sì, papà?"

    "Può uscire da qui, signorina?"

    Spike e Buffy si scambiarono smorfie. 'Non ti fermare', mimò lei con le labbra.

    Spike accennò col capo, perline di sudore si depositarono sul suo sopracciglio.

    "Buffy! Non mi sentì?"

    "Si, ti sento, sono solo occupata ora. Sarò giù tra poco."

    "Hai cinque minuti. Cosa stai facendo in ogni modo?"

    "Compiti…molto duri... i compiti."

    "Cinque minuti."

    "Okay! " disse Buffy, un pò troppo forte.

    "Compiti duri? " Spike sorrise furbo.

    "Shhh. Abbiamo cinque minuti e voglio finire ciò che abbiamo iniziato."

    "Pavimento?"

    "Pavimento, ma tu starai sotto e io bacerò le contusioni."

    ***


    “Tornerò presto,” Buffy bisbigliò, raccogliendo rapidamente i vestiti e spingendo Spike dentro lo sgabuzzino.

    “Penso di avere una scottatura da tappeto.”

    “Ti farò stare meglio presto.”

    Spike le afferrò la mano e la tirò nello sgabuzzino per un bacio profondo.

    “Spike,” uggiolò lei con le ginocchia deboli.

    “Non dimenticarti che sono qui nella mia gloriosa nudità, pet.”

    “Come potrei? Non ti divertire senza di me.”

    ** *

    Spike si tese guardandosi il sedere e bestemmiò, vedendo che era rosso. ‘La mia Buffy è una selvaggia '

    Accarezzandosi le macchie dolorose, sprecò del tempo guardando nello sgabuzzino.

    ‘Dannazione, pensavo che indossasse diversi vestiti ogni giorno e questo sta provando la mia teoria. '

    Lui mosse alcune camicie e vestiti e aggrottò le sopracciglia per il numero delle scarpe.

    Lui aveva la sua biancheria intima nelle mani quando Buffy aprì la porta dello sgabuzzino. “Um, posso spiegare, amore, mi sono saltate addosso.” Lui rise nervosamente, nascondendo le sue mutandine dietro la schiena. “Buffy?”

    I suoi occhi erano rossi e stava piangendo, dei fazzoletti sporchi in ogni pugno. “Spike.” Buffy gli tolse la biancheria intima dalle mani e singhiozzò nel suo torace.

    “Che c’è adesso?” chiese lui leggermente. Quando lei non rispose, la guidò al pavimento e la tenne nel suo grembo. “Parlami, pet. Qualunque cosa sia, la supereremo.”

    “Non questa volta,” singhiozzò. “Ci trasferiamo.”

    “Dove?”

    “Parigi.”

    “Francia?” Disse lui con un piagnucolio. “No, è troppo lontano. E per la scuola e l'università? Siamo stati accettati all'università... hai una borsa di studio enorme perché sei brillante.” Spike sbattè gli occhi, impaurito di mettersi a piangere. “Non posso strisciare nella tua stanza se vivi nella fottuta Parigi.”

    “Lo so.” Buffy si asciugò le lacrime sul viso e lo baciò lentamente. “Vorrei che tu potessi venire con me.”

    “Non ho tutti quei soldi, Buffy. Digli che non andrai.”

    “Non posso,” disse lei leggermente. “Senza i miei genitori, io non ho soldi. Ha già detto che se rimango sarò ripudiata.”

    “Io -io-- rimani con me e ci sposeremo, Buffy. Puoi venire a stare con me e mio padre e troverò un altro lavoro e--.”

    “No”

    “No?”

    “Non ti rovinerai la vita a causa mia. Non voglio che passi la tua vita a lavorare per mantenermi quando puoi andare a scuola e avere successo. Andrò a Parigi, ma ci terremo in contatto.”

    “Tenerci in contatto? Quello è ciò che le persone scrivono nell’annuario, Buffy. Non funzionerà mai.”

    “Perché no?” Chiese lei. “Ci possiamo chiamare e scrivere e mandare e-mail. Tu verrai a trovarmi e io verrò a trovare te.”

    Spike ancora non ci credeva ma non voleva discutere con lei. Era terrorizzato all’idea di non poterla più avere tra le braccia. “Quando partirai?”

    “Dopo il diploma.”

    “Abbiamo del tempo allora, vero?”

    “Non abbastanza, ma sì.” Buffy gli accarezzò il viso e sospirò. “Rimani con me stasera, okay? Non mi lasciare. Dormiremo nello sgabuzzino se dobbiamo.”

    “Non mi sognerei mai di lasciarti, amore.”

    * *

    “E’ divertente, vero?” Buffy prese tutte le lenzuola e i cuscini dal letto e costruì un piccolo nido nello sgabuzzino. “Ho chiuso la porta a chiave e ci ho messo una sedia davanti.” Lei chiuse lo sgabuzzino a chiave e si diresse verso di lui.

    “Sì, è divertente.” Spike ingoiò, sentendosi ancora male per le cattive notizie. Aprì le braccia e Buffy gli si mise contro. “Vorrei che mio padre non avesse mai incontrato tua madre.”

    “Non sarebbe stato così male se i miei genitori non fossero ancora sposati.”

    “Pensi che i nostri genitori si amano? Se si sposassero, saremmo fratellastri; lo sai, giusto?”

    “E sarebbe strano.” Buffy raggrinzì il naso e mentre pensò, le dita disegnarono cerchi pigri sulla coscia di Spike. “Saresti mio fratello.”

    “Nessun legame di sangue.” Lui spinse leggermente la sua mano tra le sue gambe. “Per favore?”

    “Spero che sentano qualcosa l'uno per l'altra. Sarebbe triste se non lo facessero, specialmente visto che stanno per separarci.” Buffy mosse dolcemente la mano su e in giù sulla sua asta e fece una pausa per fargli solletico sui testicoli frequentemente. “Forse sono come noi, ci pensi? Forse si tengono l'un l'altro.”

    “E’ un pensiero meraviglioso, amore. Molto romantico.” Spike inalò bruscamente mentre Buffy si abbassò e diede un bacio casto al suo pene.

    “Il dubbio è se si amano tanto quanto noi.” Buffy continuò a coprirlo di baci. “Ti amo così tanto, Spike.”

    “Ti amo anch’io, Buffy.” Lui affondò le dita nei suoi capelli e ansimò mentre lei fece turbinare la lingua in cima alla sua erezione.

    “Ricordati di essere silenzioso.”

    “Sì, sì,” bisbigliò Spike, alzando le anche, volendo di nuovo la sua bocca su di sè. Un rumore uscì dalla sua gola mentre lei tentò di ingoiarlo tutto.

    * * *

    Spike camminava fissando il cellulare. ‘Lei chiamerà, so che chiamerà. ' Da mesi si vedevano di nascosto. Lui dormiva nel suo letto quasi tutte le sere della settimana e non erano mai stati beccati. A scuola si evitavano l'un l'altra per colpa della sorella di Buffy e i suoi occhi indagatori.

    Spike quasi saltò per la gioia quando il telefono suonò. “Buffy?”

    “Hey, Willow.”

    “Oh, pet, pensavo che non avresti più chiamato.”

    “Mi dispiace. Mio padre ha portato via il mio cellulare perché pensava che stessi chiamando Spike. Perché lo dovrei chiamare? Ci siamo lasciati molto tempo fa.”

    “Sì, perché dovresti?” Ridacchiò lui. “Dovresti dare un calcio a tuo padre da parte mia.”

    Buffy rise, “Sei così divertente, Will.”

    “Pensi che posso venire?”

    “Sicuro, sono a casa di mia nonna.”

    “Sarò là tra una mezz’ora.”

    “Bene.”

    “Ti amo.”

    “Sento la stessa cosa. Amerai qui; nonna ha una piscina. Oh bene, ti vedrò lunedì.”

    ** *

    “Sapevo che avresti capito,” disse Buffy, abbracciando Spike mentre stettero vicino alla piscina.

    “Bene, Willow mi ha dato il messaggio.” Ridendo, pigiò il viso tra i suoi capelli.

    “Dobbiamo trovare un modo per farti entrare in casa. La mia stanza è giusto tra quella di nonna e Dawn.”

    “Oh,” Spike aggrottò le sopraciglia. “Forse è troppo rischioso...”

    “No, no, hai guidato così tanto. Voglio passare del tempo con te,” Buffy sporse le labbra.

    Spike non poteva resistere a lei che sporgeva le labbra. Quasi come per le lacrime. “Ok, amore, e se noi rimaniamo fuori?”

    “Che intendi?”disse lei, ghignando.

    “Ti piacerebbe stare sotto le stelle e tutte le cose romantiche.”

    “Come il campeggio?”

    “Si, dovrai solo rientrare prima che la tua famiglia si alzi.”

    “Tu pensi a tutto.” Buffy gli baciò la guancia. “Ritornerò con una coperta, ok?”

    “Ti aspetterò.”

    ** *

    “Dovremmo distenderci dove nessuno ci può vedere dalle finestre, pet.” Spike trovò un posto che era coperto dalle piante e non si vedeva dalle finestre, solo un po' dalla piscina. “Giusto qui.” Lui si tolse la giacca e la distese per loro. “Lo trovi confortevole.”

    Una volta che furono fianco a fianco, Buffy tirò il suo piumone rosa intorno loro. “Forse avrei dovuto portare dei cuscini?”

    “Io sto bene.” Spike piegò le braccia sotto la testa e fissò le stelle. Sorrise furbo, vedendo Buffy fare la stessa cosa. “Così, sabato...”

    “Sabato.”

    “Ho già preparato un’e-mail ed è già impostata così te la posso mandare, la troverai il giorno che arriverai nella tua nuova casa francese.”

    “Sei così dolce.”

    “Solo non voglio che mi dimentichi.” Spike raggrinzì il naso, la voce rivelava quanto era angosciato al pensiero di poterla perdere. “Non sono sciocco, conosco quei tipi stranieri... potresti essere tentata e tutto quello che ti chiedo è di essere onesta con me. Se vuoi essere libera a Parigi, spezzami adesso il cuore--bene, forse non adesso, ma prima di sabato, va bene?”

    “Non sei un ragazzo straniero?” Lo stuzzicò Buffy, ma tornando seria quando lui non ghignò. “Non ti lascerò. Tu mi vuoi lasciare?”

    “Solo se impazzisco nei prossimi giorni.”

    “Lavorerò e andrò a scuola. Mio padre dice che non è necessario ma io non glielo dirò. Lui vuole controllarmi con i soldi ma non lo farà. Conserverò i soldi per noi, Spike, per incontrarci e così quando sarà il momento, potrò dire a mio padre di andare all’inferno e noi c’è ne andremo insieme contro il tramonto. Ci sposeremo e avremo una tonnellata di bambini.”

    “Una tonnellata, sì?” Lui inclinò la testa e la guardò sorpreso; era la prima volta che lei si riferiva a loro due come sposati. “Vuoi sposarmi?” Chiese leggermente e attento.

    “Stiamo insieme da quattro anni, ci conosciamo da sei. Spike, dal primo momento che ti ho visto stavo canticchiando la marcia nuziale e mi consideravo la signora Spike Giles. Per l’inferno, e in quel momento stavo anche pensando quanto tu fossi un ragazzo eccitante.” Si sedette su e lo guardò negli occhi. “Ma ho scoperto rapidamente che eri passionale, intelligente, romantico, e maledettamente sexy.”

    “Si?” Spike sapeva di star sorridendo come un idiota ma non gli importava.

    “Sei coraggioso,” Buffy fece una pausa per dargli un bacio tra una parola e l’altra, “divertente, di buon cuore--”

    “E’ abbastanza, dolcezza.”

    “Ti sposerei adesso se potessi.”

    Lui gelò, la mente che viaggiava ad un milione di miglia al minuto.

    “Cosa ho detto? Cosa ho detto di sbagliato?”

    Spike si sedette e afferrò la mano di Buffy. “Mi vuoi sposare?”

    “Si, te l’ho già detto.”

    “Buffy, intendo veramente.” Lui le toccò il viso confuso. “Se mi sposi prima di sabato.”

    “Oh, Spike,” bisbigliò lei. “Veramente?”

    “Veramente. Ti amo e non posso immaginare di stare con nessun altro.”

    “Ti amo anch’io e mi piacerebbe sposarti, ma mio padre...”

    “Noi seguiremo un piano, amore. Guadagneremo soldi, lì nasconderemo sotto i materassi e tra un anno verrò e allora diventerai mia moglie.” Lui baciò le loro mani unite mentre lei iniziò a piangere. “Decidiamo una data, gattina. Quando?”

    “Um, il giorno di San Valentino?” Buffy si asciugò le lacrime e tirò su col naso. “Amo il giorno di San Valentino.”

    “Il giorno di San Valentino sarà perfetto.” Lui la baciò, con nuova eccitazione e speranza. “Ci sposeremo e allora non ci guarderemo mai indietro.”

    “Fuggiremo?”

    “Lascia che ci pensi io e ti darò il meglio che possa fare.”

    “So che lo farai.”

    “Sei felice, pet?”

    “Si, molto, molto felice.” Buffy avvolse le braccia intorno a lui e caddero distesi mentre lei lo riempiva di baci e paroline dolci.

    * * *

    Lei decise per giovedì perché era il giorno perfetto. I genitori di Buffy pensavano che stava facendo compere con la sua amica Willow Rosenberg che invece stava camminando per il tappeto rosa come damigella d’onore.

    “Ti stai per impiccare, uomo!”

    Spike accennò col capo, senza riuscire a parlare con Xander, gli occhi incollati su Buffy che stava aspettando di camminare verso l'altare.

    “Mi prenderai se io cado, giusto, Harris?”

    “Suppongo di si. È parte del mio lavoro, vero?”

    Spike trattenne il fiato mentre Buffy gli sorrise. Non sembrava nervosa come lo era lui. Lei era bella e fiduciosa, mentre indossava lo stesso vestito che aveva al loro ballo di diploma.

    “Sono così contenta che stiamo facendo questo,” bisbigliò Buffy, tenendo la sua mano mentre erano di fronte alla piccola cappella.

    “Anch’io.”

    ** *

    “Foto!” Spike ridacchiò, non rompendo il loro bacio mentre il flash della macchina fotografica accecò Willow.

    “Ragazzi, le persone vi stanno fissando,” disse Xander, dando una gomitate al fianco di Spike.

    “E allora?” Disse Buffy per lui, baciandogli il collo. “Posso baciare mio marito se voglio.”

    Spike si lamentò, orgoglioso. ‘Marito’.

    “C’è del cibo qui, dovreste mangiare questo invece che mangiarvi a vicenda.”

    “Lui ha ragione.” Rise Buffy scioccamente, spingendo Spike indietro. “Non possiamo iniziare la luna di miele adesso, non nel mezzo del ristorante.”

    “Perché no?” La stuzzicò Spike, alzando il sopracciglio. “Allora sarebbe un vero ricevimento memorabile, si?”

    “Cosa farete per la luna di miele?” chiese Willow, coprendosi la bocca con la mano mentre masticò il cibo.

    “Bene,” ghignò Buffy, “visto che abbiamo prosciugato i nostri conti di risparmi per il matrimonio e gli anelli, andremo nella casa dei miei genitori a LA. Tra approssimativamente dieci minuti o così, chiamerò e dirò ai miei genitori che passerò la notte con te, Will. Mi dovrai coprire.”

    “Nessun problema.”

    “E mio padre non avrà nessuna maledetta idea di dove sono, così sarò al sicuro. Pensa che me ne sono andata alcuni mesi fa perché non dormo mai a casa.”

    “E probabilmente staremo via fino ai diplomi, domani notte.”

    “Sarà una celebrazione corta ma dovremo usare tutti i minuti perché sabato...”

    “Non pensare a sabato.” il sorriso di Buffy si affievolì e strinse la mano di Spike. “Non roviniamo il nostro giorno felice.”

    * * *

    “Quanto hai mangiato? Avresti dovuto saltare il dolce.”

    “Zitto,” rise Buffy scioccamente. “Non sono così pesante.”

    Spike la tenne vicino, tentando di non farla battere contro la porta. “Dillo alla mia schiena. Adesso, dove dovrei lasciarti cadere?” Lui analizzò la stanza e la mise amorosamente sul divano. “Ci credi, Buffy?”

    “No.” Lei alzò la mano e guardò l’anello. “Grazie.”

    Lasciandosi cadere sulle ginocchia, le baciò il sopracciglio. “No, grazie a te.”

    Buffy si sedette e l'abbracciò forte. “Oh, oh—sono così eccitata e felice.”

    Spike si mise in piedi e la prese di nuovo tra le braccia. “Quello era solo un pit stop; adesso andiamo nella stanza per il vero celebrare.”

    ** *

    “Quando hai fatto questo?” Spike mise Buffy sui suoi piedi e guardò per la stanza.

    “Ieri, perché alcuni petali sembravano carini. Ti piace?”

    “Si.”

    “Non sono l'unica romantica.” Buffy lo spinse sul letto e gli baciò la fronte. “Ho qualcosa con cui cambiarmi e mentre lo faccio, puoi accendere le candele. Mi apri il vestito?”

    Con dita tremanti, Spike tirò la chiusura lampo del vestito in giù, rivelando la sua schiena nuda. Lui le voleva dire che non doveva cambiarsi, che la voleva come era adesso, senza nulla, ma i suoi occhi abbaglianti lo fermarono.

    “Ritornerò subito.” Lei lo baciò due volte sulle labbra prima di uscire dalla stanza.

    “Fai veloce,” disse lui, non sicuro che lei avesse sentito.

    C’erano tre dozzine di candele che circondavano la stanza. Spike scosse l’accendino; impaurito che l’accendino smettesse di funzionare mentre accendeva ogni stoppino. Quando la stanza fu illuminata, si tolse le scarpe e tirò in giù il letto. Stava mettendo qualche petalo sul letto quando Buffy riapparve.

    “Ti piace?”

    Spike rimase senza fiato. Ingoiò ed accennò col capo, non aveva mai visto Buffy indossare solo del merletto e stoffa simile a garza. Dopo aver sbattuto le palpebre, Buffy era di fronte a lui, togliendogli la cravatta e sbottonandogli la camicia.

    “Sei così grazioso, Spike.”

    “Tu sei bella.”

    Buffy lo spogliò e lo spinse sul letto. “Anche tu. Ora riprenditi e fai l'amore con me, come un buon marito.”

    ** *

    “Quanti bambini vuoi?”

    “Non una tonnellata.” Spike tornò sul letto con il cartone di gelato che Buffy aveva messo nel congelatore. Tolse il coperchio e lo lanciò via. “Così questo è il tuo tipo di notte di nozze--sesso e Rocky Road * ?”

    “Oh si. Mangiare calorie per poi bruciarle.” Lei si mise sul suo grembo e aprì la bocca.

    “Sei qui.” Spike le dette il gelato e poi lo prese per sé. “Penso che tre sia un buon numero.”

    “Solo tre?”

    “Avrei detto solo due, uno per ogni sapore ma so che ne volevi di più.”

    “Quello è giusto.” Lei si leccò le labbra e si asciugò la bocca. “Allora quattro? Non un vero Brady Bunch ** ma quasi un Partridge Family ***.”

    “Veramente è per te. Sei tu quella che sta facendo schioccare fuori dal nostro pacco di gioia.”

    “Voglio aspettare un pò, forse tra qualche anno dopo il nostro primo anno separati.”

    Spike fissò il cartone mezzo vuoto di gelato, tentando di nascondere la delusione. Erano uniti solo come marito e moglie e aveva voglia di dirle che non doveva lasciarlo e andare in Francia.

    “Spike, oh, Spike.” Lei gli foggiò a coppa il mento e gli diede un bacio al gusto di cioccolata “Siamo a maggio, non sarà troppo lungo.”

    “Ma non avremo abbastanza soldi in soli otto mesi.”

    “Lo faremo. Non volevo menzionarlo prima ma, se ce l’ho, prenderò un po' di soldi e delle cose dai miei genitori. Sono ricchi non se ne accorgeranno. Per l’inferno, abbiamo quattro case e mamma continua a comprare delle cose. Possiamo impegnare la roba rubata. Non comprerò niente fino a febbraio.”

    “Ma sei la piccola regina dello shopping. Diventeranno sospettosi...”

    “Non succederà, Spike. Sai che sono una grande a non farmi scoprire-- sono una professionista, lo siamo entrambi.”

    “Non diventare troppo presuntuosa, tutto ci potrebbe esplodere in faccia.”

    “Pensa positivo,” cantò lei, mettendosi una piccola cucchiaiata di gelato nella bocca. Spike mormorò sorpreso mentre si baciarono, sciogliendo il gelato. “Ce la faremo.” la lingua di Buffy turbinò nella sua bocca. “Ce la faremo, Spike.”


    ***************

    “Fottuto diploma.” Spike era quasi fuori di lei e poi spinse fino all'elsa, facendo gemere entrambi. “Dobbiamo andare; dovremo prendere i nostri diplomi. Abbiamo cose più importanti da fare.”

    “Tutta la mia famiglia sarà là.” Buffy gli morse il collo.

    “Fottuti anche loro.”

    Buffy gridò mentre si avvicinò all’orgasmo. “Non ancora!”

    “Buffy,” uggiolò lui.

    Lui mosse la mano da tra le sue gambe e la mise sul suo torace. “Lento, Spike, lento. Non voglio che finisca troppo presto. Guardami negli occhi e bisbigliami dolci parole al mio orecchio.”

    “Non lo faccio sempre?”

    “Certo e dire che siamo in ritardo per il nostro diploma, troppo cattivo.”

    “Troppo cattivo, sì, è vero.” Spike la baciò e mosse appena le anche. “Oh, Buffy, amore mio...”

    * * *

    “Pensavo che non lo avresti preso.”

    “Sì, papà, neanche io.” Spike abbracciò goffamente il padre. “Ho visto che hai deciso di venire. Lo apprezzo.”

    “Non avrei mai perso un giorno come questo, anche se quel pirla di Hank Summers mi ha lanciato sguardi di odio per tutto il tempo.”

    Spike guardò suo padre e lottò contro il bisogno di dirgli che aveva una nuora. “So che mi hai detto che non sono affari miei —e penso ancora che sia una stronzata - ma, per la mia pace mentale, dimmi se o amavi la madre di Buffy.”

    Rupert si tolse gli occhiali e li pulì con un fazzoletto. “Quella domanda ha una risposta molto complicata. Ho paura che un semplice sì o no non le farà giustizia.”

    “Va bene.” Spike tentò di controllare la rabbia. “In entrambi i modi, spero che fosse una buona scopata perché da quando hai preso Joyce, la mia vita intera è diventata complicata.”

    La bocca di Rupert divenne una linea stretta e per un secondo, Spike pensò che lui l'avrebbe colpito. Spike lo fissò e lo sfidò di fare una mossa.

    “Non parlare di Joyce così.”

    “Posso parlare di lei in tutti i modi che voglio, specialmente visto che domani lasceranno la nazione.”

    “Cosa?”

    “Non mi dire che non lo sapevi, papà. Hank ha preso le nostre ragazze e le manderà in Francia.”

    “Cosa?” Rupert guardò oltre lui, come se stesse cercando qualcuno.

    “Se stai cercando le Summers, sono là.” Spike aveva sbirciato Buffy per tutta la sera. Durante la cerimonia, si erano scambiati sorrisi segreti e occhiolini e ora Buffy sembrava essere di fronte a lui, interessata, sapendo che Spike stava avendo una conversazione non piacevole con suo padre. “Non fare una scenata, papà.”

    “Lei... lei non mi ha detto che stava lasciando la nazione!”

    “Abbassa la voce o io ti prenderò a calci prima che possa farlo il signor Summers.” Prendendo suo padre per un braccio, Spike diede un ultimo sguardo a Buffy. “Usciamo da qui. Ti porterò a casa.”

    * * *

    “Qui,” Spike riempì il bicchiere e lo fece scivolare attraverso la tavola.

    “Tu non bevi?”

    “Orribile abitudine.” Sorridendo furbo, accese una sigaretta e la televisione.

    Rupert ridacchiò e bevve rapidamente l'alcol. Invece di riempire di nuovo il bicchiere, Spike gli diede la bottiglia.

    “Sei tremendamente calmo pensando che questa è l'ultima notte che la tua ragazza sarà in città.”

    “Non è la mia ragazza.” Mentì Spike, facendo uscire il fumo dal naso.

    “Ti ho sentito parlare con lei al telefono--quando sei a casa.”

    Spike gli sparò un'occhiataccia, “Non lo hai detto a nessuno, vero?”

    “A chi avrei potuto dirlo?”

    “Alla tua amante.”

    “Joyce... non la vedo da quando lui ci scoprì. Hank l’ha spaventata molto bene o lei mi stava solo usando... forse ero conveniente.”

    Spike improvvisamente si sentì terribile, guardando il dolore sul viso del padre. “Mi dispiace”

    “Sono sicuro che lo sei” borbottò Rupert. “Spero che tu e Buffy continuerete e non permetterete a loro di vincere. Buffy è sempre stata una ragazza meravigliosa.”

    “Lo è.”

    “Ha solo due idioti per genitori-- povera cara.”

    Spike spinse la sigaretta nel portacenere e rimase seduto in silenzio mentre Rupert andò a prendere un'altra bottiglia di liquore.

    ** *

    Spike poteva dire dalla sua faccia che lei era sconvolta. ‘realmente pensava che le avrei permesso di andare senza un ciao, ragazza sciocca. '

    Dalla distanza, guardò una donna dare a Buffy il suo bigliettino. Dopo averlo letto, Buffy analizzò la folla e tirò da parte sua madre.

    “Trovata.”

    “Spike!”

    “Camminiamo. Dove gli hai detto che andavi?”

    “A fare colazione.”

    “Allora abbiamo qualche minuto.” Spike le afferrò la mano mentre attraversarono l'aeroporto. “Cosa vuoi?”

    “Non mi interessa, voglio solo te.”

    “Ho paura di non essere sul menu, gattina.” Ghignò lui mentre lei si mise più vicino al suo fianco. “Mattinata difficile?”

    “Sapevo che avevamo deciso di non vederci la notte scorsa per la mia famiglia ma non riuscivo a dormire. Continuavo a pensare che avresti cambiato idea e mi mancavi.” Buffy rise leggermente. “Poi intorno a mezzanotte, ho solo cominciato a piangere e le lacrime non si fermavano mai.”

    “Sono salito in macchina quattro volte e dovevo costringermi a scendere. Era peggio perché papà stava bevendo.”

    “Oh no.”

    “Si, non beveva da qualche anno. Suppongo da quando avevano iniziato a fare sesso.”

    “Sì, più parlo con mia madre, più non penso che le piaceva moltissimo tuo padre.”

    “Provo compassione. Era un grande ragazzo prima che lei lo trovasse e mettesse i suoi artigli su di lui -un bibliotecario e tutto, ricordi?”

    Buffy accennò col capo, “Sono dispiaciuta.”

    “Non è colpa tua o nostra, amore”

    “Sì, sì.”

    “Questo posto va bene? Pensi che abbiamo abbastanza tempo per mangiare?”

    “Certo. Mi chiameranno quando avranno bisogno di me.”

    Spike seguì Buffy nel piccolo ristorante e si sedettero in una cabina, nello stesso lato, praticamente uno sopra l'altro. Dopo aver ordinato, lei appoggiò la testa sulla sua spalla.

    “Stai indossando il mio anello, pet.”

    “Sì, dovrà uccidermi prima che me lo tolga. Lui non l’ha notato.”

    “Speravo che non lo avessi messo in una catena sul collo o in qualche altro posto nascosto.”

    “L’hai messo sul mio dito e lì dovrà rimanere.”

    “Sono contento di sentirtelo dire,” Spike le accarezzò il viso. “Ho mandato la mia lettera qualche giorno fa. Willow mi sta permettendo di usare il suo nome e indirizzo e-mail, così li imbroglierai.”

    “Non posso aspettare di leggerla.” Buffy gli baciò il mento e gli accarezzò la contusione sul collo. “Te l’ho fatta io? È enorme!”

    “Te l’avevo detto, dai dei maledetti morsi. Sei una mezza vampira!.”

    Loro continuarono a baciarsi allegramente e toccarsi l'un l'altro finché il cellulare di Buffy iniziò a suonare.

    “Oh no.” Gli occhi di Buffy si riempirono immediatamente di lacrime. “È papà. Devo andare.”

    “Non farlo, non ancora.”

    Buffy si asciugò leggermente gli occhi con un tovagliolo mentre disse a suo padre che stava arrivando e che gli dovevano tenere un posto. Quando chiuse la chiamata si strinse a lui, singhiozzando. “Non voglio andare.”

    Spike chiuse gli occhi e lasciò che calde lacrime cadessero dai suoi occhi. “Non mi dimenticare.”

    “Come potrei? Sei il mio Spike, mio marito.”

    “Oh, Buffy.”

    “Devo andare.”

    “Ti accompagno, e se lui vede, fanculo.”

    “Okay.”

    Lasciando il cibo che avevano pagato anche se non l’avevano toccato, camminarono fianco a fianco, piangendo entrambi come bambini feriti. Invece di Hank ad aspettarla al terminale c’era Joyce, che batteva il piede, sconvolta che a Buffy ci volesse così tanto tempo.

    “Buffy,” Ansimò lei. “Aspetta solo finché tuo padre lo scoprirà!”

    “Ti amo, Spike.”

    Spike avrebbe potuto giurare che il suo cuore era stato strappato dal torace e stava andando in vacanza in Francia. “Ti amo, Buffy.” Si baciarono, mescolando le loro lacrime insieme. “Il giorno di San Valentino.”

    “Il giorno di San Valentino,” promise lei.

    Spike gemette mentre Buffy gli veniva strappata. Lei ondeggiò e continuò a guardarlo mentre Joyce la trascinava arrabbiata verso l'aereo. Spike la guardò finché non sparì dalla sua vista.

    * * *


    Parte 2

    “Xand, mi stai innervosendo.”

    “Te l’avevo detto che avremmo dovuto drogarlo,” nitrì Xander a Willow. “Io mi chiedo se Buffy si rende conto di quello che si troverà davanti? Lui è un rottame.”

    “Gente, posso sentirvi.” Spike sparò un'occhiataccia ad entrambi, ma fu ignorato.

    “Ho parlato con Buffy ieri e,” Willow fece una pausa drammatica, “lei è di cattivo umore come lui, forse peggio.”

    “Stai scherzando.”

    “No. Lei è matta.”

    “Smettete di parlare di lei in quel modo,” chiese Spike. Lui tirò su e giù la tendina del finestrino e continuò ad agitarsi nervoso. “Odio volare.”

    “Tutto andrà bene, Spike,” disse Willow, accarezzandogli il ginocchio. “Solo calmati un pò.”

    “Mordimi,” addentò lui mentre lei tubava e gli parlava come se fosse un bambino.

    “Si, probabilmente non sarebbe così cattivo se non fosse suonato così,” bisbigliò Willow. “Mi ha detto che ha avuto approssimativamente due ore di sonno nei giorni passati.”

    “Ho questa sensazione,” confessò Spike a nessuno in particolare, “ho vissuto gli ultimi otto mesi in anticipazione per questo... la vedrò di nuovo ma non posso eliminare la sensazione che accadrà qualcosa di terribile, sai? E se non posso portarla via... sarò incredibilmente schiacciato.” Lui aggrottò le sopraciglia e alzò la tenda così da poter guardare di nuovo fuori il finestrino. “La rivoglio con me, è chiedere troppo?”

    “No, no, non affatto. Non accadrà niente di male, tu e Buffy vi riunirete e vivrete felici e contenti. Xander e io ce ne assicureremo, vero?” Quando non rispose, Willow diede una gomitata a Xander nello stomaco. “Vero?”

    “Si, naturalmente.” Xander alzò lo sguardo e guardò il menu dei drink sull’aereo. “Uomo, dovresti cercare di dormire. Invece di preoccuparti, riposati per domani.”

    “E’ più facile dirlo che farlo,” disse Spike, spostandosi scomodo sulla sedia. “Sono così fottutamente ansioso ed eccitato e spaventato, fuori di testa e tutto allo stesso tempo... mi sto esaurendo.”

    “Non hai mai pensato di bere un drink o due?”

    “Non bevo.”

    “Lui è troppo giovane,” aggiunse Willow.

    “L’età non conta niente quando hai del fascino. L'assistente di volo già pensa che è prezioso per la sua paura di volare e i grandi occhi umidi. Voglio la mia mogliettina, boo hoo,” Xander lo prese in giro, fingendo di piangere.

    “Non dovresti importunarmi, Harris mi sento molto instabile al momento,” lo minacciò Spike.

    “Sto solo dicendo i fatti. Potresti prendere qualche drink e fare un pisolino fino a Parigi.”

    “Veramente?” Spike guardò l'orologio e comprese che erano in volo da soltanto quarantacinque minuti. “Solo svenire?”

    “Probabilmente.”

    “Giusto.” Prendendo un profondo respiro, con dita tremanti spinse il bottone per chiamare l’hostess. Quando lei arrivò, Spike fece un bel sorriso. “Ehi, dolcezza, pensi di potermi trovare un drink?”

    ***

    “Quindi gli ho detto, ‘per l‘inferno maledetto, sei pazzo? Solo perché io non voglio scopare con ogni ragazza che vedo vuol dire che sono gay? ' voglio dire, ogni settimana avevo qualcuno che mi chiedeva se giocassi per l'altra squadra. Sei pirla volevano uscire con me.” Spike scosse la testa e guardò pensierosamente la sua fede. “Io potrei avere delle luci al neon lampeggianti su questa cosa e non importerebbe. Una ragazza pensava che Buffy fosse una specie di ragazza immaginaria, non è pazzesco? Sono considerato un tipo inventivo, brillante ma non sarei stato capace di immaginare una tale creatura... il mio cervello non poteva semplicemente uscire con qualcosa di così perfetto. Lei è perfezione, lei è... la mia Buffy. E’ bella, appassionata, forte, generosa...”

    “Oh no, sta per parlare ancora di quanto sia grande Buffy” borbottò Xander nell'orecchio di Willow.

    “Silenzio,” disse lei. “Sono così gelosa. Voglio un ragazzo che parli di me così.”

    “Solo perché ha bevuto….”

    “Io penso di no.” Willow sporse le labbra pensierosa. Si inclinò più vicino a Spike mentre lui toccò e lisciò amorosamente il suo anello. “Dimmi il tuo piano per domani e poi quello con Buffy.”

    “Tempo di una storia. Grande, incoraggialo,” disse Xander, ridendo amaramente. Inclinò la testa indietro e chiuse gli occhi, non interessato a ciò che Spike doveva dire.

    “Buffy vuole che aspetti fino a domani sera e sarà insopportabile. Il nostro albergo sarà a soli due isolati da lei, sai? La sua famiglia sarà occupata per i loro affari a San Valentino e quando non stanno guardando, andremo via. Faremo una luna di miele prima, ecco perché non mi sono iscritto al secondo semestre a scuola. Sarà un piccolo viaggio discreto, conveniente per gli Stati Uniti, faremo i turisti. Lei vuole collezionare quei bicchierini di vetro che si trovano nei negozi di souvenir.”

    “Ah,” sospirò Willow trasognante, “Tornerete in California?”

    “No, vogliamo andare in qualche posto nuovo. Entrambi stiamo facendo domande per borse di studio e assistenza finanziaria come pazzi. Solo perché la scuola è coperta non intende che il resto delle nostre spese non costerà un bel penny. Non porterò mia moglie in qualche capanna e la mia Buffy avrà il meglio di tutto. I suoi genitori sono molto ricchi, non potrò mai comprarle tutto quello che possono loro, ma farò del mio dannato meglio. Andremo verso ovest ma vicino alla costa. Buffy vuole un’abbronzatura che duri per tutto l’anno.” Spike rise leggermente, raggrinzendo il naso dopo aver preso un altro sorso dal suo bicchiere. “Non sono mai stato un fan del sole ma mi adatterò--.”

    “Per Buffy?” suggerì Willow sorridendo.

    “Per Buffy, tutto per lei.”

    “Penso che vomiterò,” disse Xander. “Ora so perché non bevi mai, ti trasforma in una grande ragazza. Parli dell’emozioni e dell’amore e tutta quella merda sdolcinata.”

    “Cosa c’è di sbagliato con questo, Xander? Forse se crescessi e ti esprimessi più come Spike, ne avresti trovata una.”

    “Cosa?” Strillò Xander. “E’ stato come una suora per otto mesi!

    “Una suora?”

    “A uomo - suora- oh sai quello che sto cercando di dire!” Xander incrociò le braccia sul torace. “La sua vita non è così eccezionale, Willow, e tu lo sai.”

    “Sarà. Solo guardalo.” Willow distolse lo sguardo da Xander per puntarlo su Spike. “Ooo,” disse, leggermente. “Sta dormendo.”

    “E sbavando e tra due minuti russerà, ci scommetto. Vedi? Non è così eccezionale.”

    Willow alzò il capo sentendo una traccia di gelosia nella sua voce. Gli diete un leggero sguardo e Xander si girò da un'altra parte.

    ** *

    Spike si svegliò sentendosi come se fosse stato schiacciato da una pesante macchina. La testa pesante e senza udito; tutto sembrava essere soffocato e troppo forte.

    “Mi fa male la gola,” uggiolò, tentando di mettere a fuoco la vista.

    “Quello è perché stavi russando, uomo, e molto rumorosamente.”

    “Dove mi portate?”

    “All'albergo.”

    “Oh.” Spike lasciò che la testa gli cadesse in avanti mentre Xander l'aiutò a salire sul taxi. “È ancora il giorno di San Valentino?”

    “Manca ancora qualche ora,” rispose Willow.

    “Non posso aspettare.” Fremette Spike con la voce roca. “Voglio chiamare mia moglie.”

    “Non devi farlo”

    “Giusto su Dio che non berrò mai più. Controlla che non lo farò, Harris. E non volerò più. La mia testa sembra che stia ancora galleggiando tra le nuvole... Willow, pet, sei sicura che non posso fare una telefonata veloce a Buffy? Buffy è così maledettamente vicina... mi manca così tanto. Ti darò tutto quello che vuoi, tutte le forme di corruzione. Dimmi il tuo prezzo, amore.” Senza pensare, Spike si distese nel posto dietro e posò la testa sul grembo di Willow. Lui chiuse gli occhi perché pungevano. “Pensaci e intanto io... io riposerò un po’ gli occhi.”

    ** *

    “Alzati e risplendi, Spike.”

    “E’ buio, Harris e io sono comodo.”

    “Spike, allontanati da Willow.”

    Spike uggiolò mentre Xander gli afferrò il braccio e lo tirò su. “Willow?”

    “Yeah, ero il tuo cuscino a forma umana,” disse Willow, sorridendo e scivolando fuori dalla macchina.

    “Oh. Mi dispiace per quello amore.” Strofinando gli occhi, Spike si inclinò contro il taxi. “Non posso credere di essere a Parigi. Non ricordo niente del volo.”

    “Sei molto chiacchierone quando sei ubriaco.”

    “Lui è sicuramente arrabbiato, vero?” Spike vide l’occhiata di Willow e la sua espressione la fece ridere. Xander si schiarì impazientemente la voce come pagò il taxi.

    “Potete credere che Buffy è a soli due isolati?” Spike guardò ad ogni lato della strada. “Scommetto che è così. Posso sentirlo. E’ sulla sinistra.”

    “Non importa in quale strada sia, non la vedrai fino a domani. Buffy ci ha detto di controllarti e so come sei maledettamente furtivo. Niente Buffy fino a domani.”

    Spike non disse niente, sbattendo le palpebre mentre Xander scosse un dito.

    “Mi stai ascoltando--ehi, Spike?”

    “I... io... oh, per l’inferno maledetto!” Lui cercò un bidone dell'immondizia e quando non ne trovò neppure uno, Spike si tenne lo stomaco e vomitò nei vasi dei fiori davanti all'albergo.

    * * *

    “Cosa vi fa pensare che sto per andarmene? Il mio corpo mi odia; è pesante e sento la nausea... sto solo qui disteso e faccio la pipì e mi lamento. Tra qualche ora, striscerò nel bagno e farò una doccia,” disse Spike, disteso con le braccia sul viso “A chi interessa che è già il giorno di San Valentino? Sarò un bravo ragazzo. Buffy vuole che vada a prenderla dalla festa dei suoi genitori e lo farò. Non vado da nessuna parte, lo giuro.” Dopo il discorso, Spike sbirciò attraverso le fessure delle dita, controllando se i suoi amici gli credessero. Poteva dire che aveva comprato Willow con le parole ma Xander lo fulminava con lo sguardo. “Sapete, non capisco perché non posso vederla. Perché non possiamo partire un po’ prima per il nostro viaggio nel tramonto?”

    “Perchè,” disse Xander.

    “Perchè?”

    “Si, perché... perché-- io non lo so! Willow, aiutami.”

    “Bene, Buffy ha paura che non potrà aiutarti con le persone alla festa se diventeranno sospettose. Vuole farsi vedere prima che c’è ne andiamo, cioè vuole che i suoi genitori, se non la trovano, non vadano a chiamare la polizia e chi vorrebbe correre con la polizia che li insegue invece di fare il turista in Francia?”

    “Non è che la rapisco. La prendo solo dalla sua casa.”

    “Solo sarà più facile aspettare, va bene?” disse Xander.

    “Bene.” Spike rotolò sul fianco. “Ora uscite, ho bisogno del mio sonno di bellezza.”

    “Vuoi che usciamo?”

    “Dove potrei andare?” Spike non poté impedirsi di sorridere furbo visto che gli mostrava la schiena. “Abbi fiducia in me, Harris. Inoltre, non sono molto sobrio ancora. Quindi andate via.”

    “Sì, Xand, lasciamolo solo.” Willow prese Xander per un braccio e lo tirò verso la porta. “Oh aspetta ho dimenticato di dire una cosa a Spike.”

    Spike sentì Willow tornare al suo fianco e bisbigliargli nell’orecchio, “Lo fermerò, ma ritorna prima dell’alba. Dai a Buffy un extra abbraccio da parte mia.”

    ** *

    Mezz’ora dopo un bagno ed essersi lavato i denti, Spike scese nella strada scura. Aveva chiesto la strada alla direzione e aveva sorriso appena svoltato uscendo dall'albergo.

    “Lei vive su questa strada,” bisbigliò lui. “In questo momento sono più vicino a lei di quanto non sono stato da mesi.”

    Lui aumentò il ritmo, immaginando quello che poteva star facendo Buffy. ‘Probabilmente sta facendo un pisolino nel suo letto, dormendo pacatamente… '

    Sospirando, Spike si fermò di fronte a casa sua. “Finalmente.”

    ** *

    Un'ondata di nostalgia lo investì dopo che scavalcò il cancello e si diresse verso la casa. Ghignando vedendo che la casa aveva dei balconi e una piscina. ‘Sarà una delle Summers principali? ' rimuginò Spike.

    ‘Adesso la grande domanda: quale è la stanza della mia signora? '

    Facendo dei passi con la massima attenzione, senza suoni, si diresse più vicino alla casa, scegliendo casualmente il primo set di porte di vetro. Spike accarezzò il cappotto, cerca qualcosa che poteva lanciare per avere la sua attenzione.

    ‘Oh, non è grazioso? ' Alzando gli occhi, aprì il sacchetto delle noccioline dell’aereo con i denti. Dicendo una preghiera rapida, le lanciò verso il balcone finché le porte non si aprirono.

    ‘Oh merda!’ Spike si spinse contro il lato della casa, tentando di nascondersi. ‘Dove è un bel cespuglio quando hai bisogno di tuffartici dentro? '

    “Ow!” Spike sentì mentre la sorella di Buffy guaiva per il dolore. “Noccioline? Cosa --.” Lui nitrì silenzioso, supponendo che Dawn ci aveva camminato sopra con i piedi nudi. Qualche secondo dopo le porte furono chiuse e Dawn stava dicendo qualcosa dietro a esse.

    ‘Eliminata una.’ Spike si asciugò il sopracciglio e prese un profondo respiro. Non sicuro se dovesse provare con il prossimo balcone o abbandonare, Spike fece un passo indietro, tenendo gli occhi sulla finestra di Dawn, sperando che non stesse guardando.

    “Sono sicuro che sia solo un gatto o qualcosa del genere.”

    Era in trappola, in piedi in vista. Al suono della voce vicina, lui gelò, senza riuscire a pensare coerentemente. Mormorando una sequenza di maledizioni, cercò un posto per nascondersi.

    “Tornerò presto.”

    Spike chiuse gli occhi, anticipando il peggiore. Prima di sentire qualcuno ansimare e poi il suono di piedi che schiaffeggiavano contro il cemento. “Io conosco questo!”

    Sentendola parlare, Spike aprì gli occhi, solo per vedere Buffy correre verso di lui, i capelli e la camicia da notte che volano dietro a lei. Con un brillante sorriso sul viso, Buffy gli saltò tra le braccia, facendoli inciampare entrambi e cadere nella piscina.

    “Spike, Spike, Spike” cantilenò lei, coprendo ogni volta il suo viso di baci come galleggiavano sull’acqua.

    “Buffy?” Lui poteva parlare appena, ancora emozionato e sotto shock. La fissò mentre le labbra di Buffy schiaffeggiavano ripetutamente contro le sue.

    “Oh, Spike, sapevo che saresti venuto.” Cullando il suo mento tra le mani, lei gli baciò il labbro superiore e inferiore mentre si aprirono. “Ti avevo detto di no ma--oh, Spike,” disse dolcemente il suo nome, portandosi vicino al suo corpo per un abbraccio.

    “Buffy.” Tenendola stretta, Spike comprese che finalmente aveva sua moglie tra le braccia. “Non potevo rimanere lontano.” Lei frignò mentre Spike la baciò profondamente, mettendoci tutto il suo amore e quanto le era mancata.

    “Buffy? Hai trovato qualcosa?”Gridò Dawn, venendo verso l'angolo.

    Loro si divisero di malavoglia e Spike trattenne il fiato, andando sotto l'acqua. Nascondendosi tra Buffy e il muro della piscina, lui le toccò le ginocchia mentre la camicia da notte stava a galla intorno a lui. Lui aspettò finché non si sentì tirate per i capelli prima di ritornare in superficie. Ansimando per l’aria chiese “Ci ha beccato?”

    “No, tu sei il gatto.”

    “Huh?”

    “Ho detto a Dawn,” Buffy gli lisciò i capelli e asciugò le goccioline d’acqua dai suoi occhi, “che sei un gatto e che mi hai spaventata. Pensa già che sono strana, così, ha creduto alla storia che sono caduta per quello in piscina.”

    “Tu strana? Stronzate. Ma se n’ è andata, giusto?”

    “E’ andata.” Ghignando, Buffy avvolse le braccia intorno al suo collo. “Lei è un vero tormento tuttavia; non mi sorprenderei se stesse guardando fuori, così può ridere di me.”

    “Cosa suggerisci?”

    “Bene…” lei pigiò baci leggeri lungo la sua mascella, “ penso che devo nasconderti meglio di così—non te ne vai, vero? Per favore non andartene.” Il cuore di Spike aumentò la velocità per la sua voce innocente. “Ora che sei qui... non puoi andartene; non te lo permetterò; non voglio lasciarti andare.”

    “Non ti lascio” disse lui con voce tesa. “Buffy, sono qui per restare finché non uscirai fuori da qui con me.”

    “Spike...” gemette lei lentamente il suo nome, dandogli una sequenza di baci appassionati. “Dobbiamo entrare prima che ti mostri quanto mi sei mancato giusto qui dentro la piscina.” Sospirò lei, permettendo a Spike di appoggiare la fronte contro la sua mentre riprendevano fiato.

    Lui era confuso per i baci e felice mentre Buffy lo trascinò fuori dalla piscina.

    ** *

    “Spero che tu ti stia godendo lo show, gattina.” Grugnì Spike, lottando per togliersi di dosso i vestiti bagnati fradici. Con i pantaloni intorno alle ginocchia, ci rinunciò. “Aiutami, Buffy.”

    “Ti avevo detto di toglierti prima le scarpe.” Ridacchiò lei, sedendosi in terra e slegandogliele. “Non crederesti alla vista che c’è da quaggiù. È veramente incredibile.”

    “Sì, sì, come se tu non fossi mai stata prima in quel tipo di posizione.” Buffy rise scioccamente. “Pensa solo a quello che direbbero i tuoi vicini di casa, gattina.”

    “Penso che direbbero qualcosa del tipo ‘A chi appartiene quel grazioso e pallido sedere? ' e allora io direi, ‘A me, quello è mio marito, stai indietro, cagna, ' e poi ci sarebbero una serie di sguardi.” Buffy si mise in piedi e raggruppò i suoi vestiti appallottolandoli.

    “Hai avuto qualche scontro, vero?”

    “Oh, sì. Tieni questo?” Lei si tirò via la camicia da notte, abbassandosi la biancheria intima e sistemandosi i capelli bagnati. “Togliti la giacca e siamo pronti.”

    Fissando la sua nudità, Spike ingoiò. “Eh, mi stai dicendo che tu vuoi camminare così con i tuoi genitori nell’albergo?”

    Lei accennò col capo e aprì la porta.

    “Così, visto che sto per superare i limiti del lecito, posso superare anche quelli del pudore, no?”

    “Sì.” Buffy si mise un dito sulle labbra e gli fece segno di seguirla.

    Alzando gli occhi, Spike toccò le spalle di Buffy mentre entrarono nella casa. Ogni volta che Buffy sentiva un rumore si fermava improvvisamente, facendo sì che Spike si scontrasse sempre contro lei. Buffy lo guardò tra gambe e gli fece un occhiolino, vedendo come la loro passeggiata lo stava colpendo.

    “Colpa tua,” bisbigliò lui.

    Lei gesticolò verso lui per dirgli di aspettare e corse nell’armadio di sala, ritornando con due lenzuola per coprirsi. Spike le diede un sorriso furbo e grato e dopo che ci si furono avvolti Buffy gli afferrò la mano, portandolo rapidamente nella sua stanza.

    “Bene, non sei un divertente gatto, Spike?”

    Loro si scambiarono uno sguardo impaurito prima di girarsi e vedere Dawn con le braccia incrociare sul petto e un cattivo sorriso sul viso.

    “Veramente hai pensato che avrei creduto a qualcosa di così stupido?”

    “No,” disse leggermente Buffy. “Solo non dirlo, Dawn.”

    “Perché non dovrei? Stai portando un ragazzo nudo nella tua stanza.” il suo sorriso crebbe guardandolo dall’alto in basso. “E papà ti ucciderà perché è Spike.”

    “Non dirlo,” disse Buffy attraverso i denti stretti, stando in piedi di fronte a Spike come per schermarlo agli occhi di sua sorella. “Cosa vuoi? So che con la corruzione ti farò stare zitta.”

    “Oh, c'è così tanto...”

    Spike strinse la mano di Buffy e pigiò il corpo contro la sua schiena. “Ricordati, ce ne andremo presto, pet,” bisbigliò, “non firmare un contratto sulla vita con lei.”

    “Cosa vuoi?” ripeté Buffy con voce dura.

    “Soldi e molti anche.”

    “Soldi? Da me? Dawn, mamma e papà ti daranno qualsiasi cosa e tu vuoi rubare i miei soldi?”

    “Si,”rispose Dawn con un ghigno, “Ho notato che hai risparmiato qualcosa—dammeli o papà sarà informato velocemente...”

    “Sei orribile...”

    “Papà!”

    “Okay!” disse Buffy, “Permettimi di prenderli!”

    “Dove pensi di portare il tuo ragazzo? Lui starà qui fuori--.”

    “Hai già gridato ‘papà’, stupida, se mi stai ricattando non c'è modo che faccia beccare Spike. Usciremo tra qualche minuto.”

    Prima che sua sorella potesse protestare, Buffy tirò Spike nella sua stanza e sbatté la porta.

    * * *

    “Quella cagna--.”

    “Shhh,” disse Buffy, togliendolo dalla porta. “Dobbiamo uscire da qui. Ho risparmiato quei soldi per noi e lei non li avrà.”

    “Ok, come vuoi fare? Come scappiamo?”

    “Suppongo attraverso la finestra.”

    “La finestra?”Chiese Spike, mentre Buffy girò per la stanza. “Scavalcarla, sicuro, l’ho fatto molte volte, ma conosci la mia antipatia per l’altezza... preferisco sempre usare la porta anteriore...”

    “Non possiamo avere tutto quello che vogliamo,” Buffy sporse le labbra, indicando il letto. “Ci sono quattro valigie là.”

    “Prendi quello senza cui non puoi vivere, poi in qualche modo troveremo il resto,” promise lui, vedendo che lei stava quasi per piangere. Spike le baciò la spalla e le strofinò la schiena. “Se stiamo andando, amore...”

    “Ok. Lo so.” Lei saltò sul pavimento, prendendo due grandi buste. “Sono pronta.”

    “Solo quello?”

    “Si.”

    Andarono sul balcone e guardarono in giù. “Siamo molto più in alto di quando eravamo nella tua vecchia casa, gattina.”

    Buffy si morse pensosa il labbro, “Vuoi che leghiamo insieme le lenzuola e le usiamo come se fossero una fune?”

    “Il lenzuolo è tutto quello che sto indossando.”

    “Terremo i nostri e useremo quelli del mio letto.”

    Spike accennò col capo di malavoglia e li presero dal letto, Dawn provo a vedere se la porta era chiusa, gridando che papà stava arrivando e che stava chiamando la polizia. “Più veloce, Buffy.”

    ** *

    “Io andrò giù per primo.” Ingoiando Spike controllò di nuovo se il nodo fosse sicuro.

    “Spike.”

    Il suo bisbiglio attirò la sua attenzione e lui si girò, trovandosela improvvisamente tra le braccia. “Buffy, bella...”

    “So che dobbiamo sbrigarci, ma,” lei gli diede un'occhiata affettuosa e gli baciò l'angolo della bocca, “Stai attento e io ti seguirò.”

    “Bene.” Tenendo gli occhi su Buffy, lui scalò il balcone e scese lentamente. Quando i suoi piedi toccarono terra, il cuore gli martellava nel petto e tentò di ignorare il gusto acido nella bocca. “Ce l’ho fottutamente fatta,” disse a bassa voce, orgoglioso di se stesso. Lui controllò che le lenzuola resistessero aspettando che Buffy lo raggiungesse. Con le buste abbracciate al torace, lei era a metà strada, prima di sentire la porta della camera da letto venire sfondata. Buffy spaventata dal rumore, allentò la presa e lasciò uscire un piccolo grido.

    “Buffy!” Gridò suo padre.

    “Oh Dio, oh Dio...” frignò lei, penzolando dalla corda con soltanto una mano attaccata.

    “Lasciati andare, Buffy, ti prenderò io, lo giuro!” Spike venne colto dal panico, sperando silenziosamente che avrebbe recuperato la presa sul lenzuolo. Era spaventato e non aveva abbastanza fiducia nel suo corpo tremante per voler mettere la vita di lei nelle sue mani.

    Vedendo la faccia adirata di suo padre sopra di se, Buffy si lasciò andare, gridando mentre precipitò verso le braccia aperte di Spike.

    ** *

    Come il sole sbirciò lentamente dall'orizzonte, loro corsero mano nella mano nella direzione dell'albergo. Buffy continuava a guardare dietro a loro e Spike la teneva muovendosi in avanti.

    “Il tuo lenzuolo!”

    “Non mi importa del lenzuolo!” disse lui, anche se lui afferrò una manciata della stoffa e lo tenne alla sua vita. “Solo muoviamoci, amore. Siamo quasi arrivati”

    “Okay.” Buffy aumentò l’andatura, correndo accanto a lui. “Era così spaventoso, Spike.”

    “Era,” concorso lui, “ma l’abbiamo superato, ti ho salvata.”

    “L’hai fatto.” Lei gli strinse le dita e gli passò dolcemente le labbra contro la guancia. “Sapevo che l’avresti fatto. Tu ci sei sempre.”

    “Buffy...”

    “Lo so, siamo quasi arrivati, ma ti volevo ringraziare,” disse Buffy, facendo un sorriso che fece ammutolire Spike.

    ** *

    “La mia chiave era nei miei pantaloni,” spiegò Spike, bussando alla porta di fronte alla sua stanza nell’ albergo. “Odio svegliarla...”

    “Willow è stupenda, non gli importerà.” Buffy continuò ad ansimare leggermente, aggrappandosi al suo fianco e pigiando la guancia contro il suo avambraccio. “I miei piedi mi stanno uccidendo.”

    “Anche i miei. Troppo sbagliato se ho perso il mio unico paio di scarpe, vero?” Lui bussò di nuovo, più forte. “Dorme sempre così profondamente?”

    “No,” disse Buffy con un cipiglio. “Forse dovresti provare nella stanza di Xander?”

    “Ok.” Sospirando bussò con forza sulla porta di Xander. “Aprimi, Harris!”

    “Cosa vuoi?” Xander aprì la porta di poco, mostrando un sguardo assonnato e i capelli disordinati. “Vai via--aspetta, Buffy?”

    “Buffy?” Gridò Willow da dietro, spingendo i ragazzi e abbracciando Buffy.

    Mentre le ragazze saltavano e strillavano, Spike sorrise furbo, guardando Xander negli occhi. “Così, Harris, vedo che entrambe le nostre ragazze stanno indossando solo lenzuoli, io so perché Buffy lo sta facendo, ma vuoi illuminarmi sul motivo della rossa?”

    “Bene... lei... eh...”

    “Congratulazioni. Hai fatto qualcosa di buono.” Spike colpì Xander sul braccio mentre quest’ultimo arrossiva.

    “C'è una ragione perché sei qui? Non dovresti essere... non qui e non sulla mia porta? È presto, uomo. Eravamo... occupati. Hai di nuovo Buffy, non dovresti essere, ehm, con lei?”

    “Abbiamo bisogno della chiave della mia stanza. Ho perso la mia e Willow ha l'altra,” spiegò Spike.

    “Oh.”

    Loro guardarono le ragazze che tentavano di parlare, ma entrambe parlavano velocemente e allo stesso momento.

    “Suppongo che continueranno a urlare per qualche ora,” borbottò Xander. “Dovrebbero entrare prima che le altre persone comincino a lamentarsi.”

    “Non c'è nessun modo che io metta piede nel tuo nido di amore, Harris.”

    “E io non entrerò nel... luogo tranquillo da dopo-sbornia!” disse Xander, offeso dal commento di Spike. “E non l’ho detto prima, ma hai davvero un pessimo odore.” Spike sbuffò, pronto a ribattere ma venne fermato. “Andiamo gente, risolviamo così,” disse Xander, battendo le mani e facendoli entrare nella stanza di Willow.

    * * *

    “Era così raccapricciante, lui stava gridando e Dawn era vicino a lui e rideva.” Buffy porse la mano a Spike mentre si sedette nel suo grembo. “Poi, quando sono scivolata sapevo che Spike mi avrebbe preso e l’ha fatto. Sono così grata che era là, mi sarei potuta rompere la gamba o peggio.”

    “Come se io lasciasi che accadesse qualcosa alla mia Buffy,” disse Spike, avvolgendo entrambe le braccia intorno alla sua vita. Ghignava come un bambino, continuando a toccarla, abbracciarla, e passarle brevemente le labbra contro la pelle. ‘Lei era ritorna, ' pensava.

    “Non posso credere che la tua famiglia sia impazzita così. Pensavo che fossero normali.” Rise Xander e si passo le dita tra i capelli.

    “Sì, anch’io,” Buffy aggrottò le sopraciglia. “Ma tutto questo ha reso papà geloso e mamma non ha detto... nulla e Dawn... ha così paura che mamma e papà otterranno il divorzio che farebbe qualsiasi cosa papà le chieda di fare-- Dio, sono così contenta che me ne sono andata.”

    “Pensi che la polizia vi darà la caccia?” Chiese Willow con occhi spalancati. Lei era imbarazzata e nervosa vicino a Xander. “Dovremmo nasconderci? Cambiare i nomi con cui abbiamo prenotato le nostre stanze d’albergo?”

    “Cosa possono fare? Sono adulta e me ne vado con mio marito. Non sono stata rapita o qualcosa del genere.”

    Spike sospirò leggermente e pigiò le labbra sul retro del suo collo. “Ancora, dubito che sia una buona idea se oziassimo in un luogo tutto giorno.” Poi lui bisbigliò così che solamente Buffy potesse sentirlo, “Anche se ti desidero, ti voglio disperatamente nel mio letto ogni giorno, ogni notte... per l’inferno, per sempre Buffy.”

    Lei torse il corpo così che potesse baciarlo. “Spike,” bisbigliò; le guance rosee. “Mi stai mettendo delle cattive idee in testa. Mi stai facendo arrossire.”

    "Uh, ragazzi volete che ci incontriamo più tardi per il pranzo o qualcosa del genere? " Chiese Willow, schiarendosi la gola. "Potete, eh, diventare intimi e poi ci puoi mostrare il posto, Buffy. Sto morendo dalla voglia di vedere Parigi."

    Buffy accennò col capo, lisciando il viso di Spike e perdendosi nei suoi occhi. "Sicuro."

    “Ok, suppongo che Xander e io dobbiamo andare, allora...”

    Xander prese il gomito di Willow, lasciando la chiave della stanza di Spike sul cassettone prima di andare verso la porta. “Una volta che iniziano a baciarsi non si fermano più. Ci incontriamo a mezzogiorno nell'atrio, va bene?”

    Spike non poteva sentire altro che i sospiri, i lamenti e i mormorii che Buffy gli faceva nell’orecchio.

    "Mezzogiorno! " gridò Xander, sbattendo la porta.

    "Mezzogiorno", concordò Buffy prima di baciare di nuovo Spike. Lei rise scioccamente mentre Spike la portò dalla sedia, che stavano dividendo, verso il letto.

    * * *

    “Willow mi ha detto che eri completamente ubriaco sull'aereo... pensavo che sapessi di sigarette, alcool e dentifricio,” Buffy rise scioccamente. “Mi ha detto che sei delizioso e affascinante quando sei ubriaco. Odio essermelo perso.” Mentre parlava, Spike si mosse dal suo mento al suo collo, lasciando una pista bagnata di baci.

    “Avrei voluto che tu fossi stata là,” disse lui, spingendo via il suo lenzuolo e attaccando i suoi seni. “Ti avrei detto che mi mancavi, ma quella sarebbe stata una dichiarazione attenuata e inoltre, te l’ho detto ogni singolo giorno e in ogni modo che potevo. Sono solo così... sono stati così tanto, tanto lunghi otto mesi, Buffy. Sono riuscito a sopportarli appena. Non posso mettere in parole quanto è bello sentirti, toccarti... assaggiarti... averti sotto di me.”

    “Oh...” Lei chiuse gli occhi e gli mise le mani sui capelli mentre Spike continuò a baciarla scendendo per il suo corpo.

    Lui inalò, aprendole le gambe e iniziando a baciarle il ginocchio.

    “Oh… Dio…”

    Spike sorrise furbo, lieto di sentire le sue parole e sapere che non dovevano essere silenziosi. Lui pigiò le labbra sulle sue cosce interne, tentando di farla impazzire mentre disse. “Per favore, Buffy?”

    “Per favore cosa? Non devi chiedere. Ti voglio così tanto, sto praticamente tremando,” disse lei rauca. “Fammi qualunque cosa vuoi; so che mi piacerà.”

    Ghignando da orecchio a orecchio, Spike tornò al suo corpo, appoggiando il viso contro il suo stomaco piatto. “Ti amo, Buffy” bisbigliò, facendo dei cerchi delicati intorno al suo ombelico con il dito.

    Prendendolo per il viso, Buffy disse che anche lei l’amava.

    Spike premette sul suo addome mentre fece scivolare una mano tra le sue gambe. Gemettero contemporaneamente quando il suo pollice accarezzò il suo gonfio e umido clitoride.

    “Wow,” disse lei con un sospiro, mordendosi il labbro.

    “Posso entrarti dentro?”

    Lei accennò col capo freneticamente, coprendogli con le mani la sua erezione e dopo averla accarezzata un po’ se la portò alla sua apertura. Loro si lamentarono e baciarono con entusiasmo, ricordandosi come bene i loro corpi si collegavano mentre scivolò facilmente nelle sue profondità.

    “Buffy,” gemette lui, tentando di addomesticare il suo eccitamento per non venire troppo presto. “Buffy, Buffy...”

    “Ti amo.”

    Chiudendo gli occhi e frignando, lui costrinse le anche a rimanere ferme mentre lei gli mandava delle scariche elettriche per il corpo.

    “Vieni se ne hai bisogno, ti farò diventare di nuovo duro, te lo prometto.”

    Un ansimare eruttò dalla sua gola; lui stava arrivano al limite dopo il suo commento e la sua leccata nella pelle sotto l’orecchio.

    “Fai l'amore con me. Adesso.” Lei dimenò le anche tanto quanto poteva mentre era sotto di lui.

    “Sì, Buffy.” Loro chiusero gli occhi mentre lui aumentò il ritmo. Spike era determinato a farla venire per prima, sapeva che stava per arrivare all’orgasmo. Con le dita gli massaggiò il clitoride sensibile, sorrise furbo crollando orgogliosamente nel suo orgasmo dopo che i suoi muscoli vaginali si strinsero intorno a lui. “Grazie a Dio,” disse con una risata dopo che si fu ripreso.

    “Non muoverti, mai” chiese Buffy, abbracciandolo ermeticamente, non permettendogli di allontanarsi da dentro di lei.

    * * *

    “Finirai per odiarmi un giorno.”

    “Cosa?” Buffy si sostenne sui gomiti e inclinò la testa. “Sei matto. Perché dovrei odiarti? Non penso che potrei mai odiarti, Spike.”

    “Bene,” disse lui, appoggiando la testa sulla mano, mentre con l’altro accarezzò e giocò con i suoi corti peli pubici, “ sarò un marito molto appiccicoso e bisognoso. Te lo posso già promettere, Buffy. Starò attaccato a te per tutto il tempo, passerò tutto il tuo tempo libero con me. Non riuscirai a liberarti di me. Non ti lascerò stare fuori dalla mia vista. Mi disprezzerai. È triste ma è vero, amore.”

    “Non ti odierò, sciocco.”

    “Lo farai.”

    “No,” insisté lei, divertita e sorridente.

    “Sì e non discutere con me, mia cara Giulietta.” Lui si inclinò più vicino al suo centro, le cosce che gli incorniciano il viso. Con il pollice e l’indice, la spalancò e la leccò con la lingua.

    Buffy lottò per parlare chiaramente con la bocca di Spike tra le gambe. “Non discutere tu con me, mio stupido, testardo Romeo. So quello che voglio e io voglio stare per sempre con te.”

    Lui finse di essere offeso per come l’aveva chiamato. “Mi stai solo assecondando, ti stancherai di me--non mi vorrai...”

    “No... no...” Lei inarcò la schiena, strofinandosi praticamente contro il suo naso. “È totalmente impossibile.”

    “Stai attenta, dolcezza, non mi soffocare,” ridacchiò lui, asciugando il viso con il retro della mano.

    “Hey!”

    “Aspetta un minuto.”

    “Sì,” sibilò lei mentre lui la riempì con due dita.

    “Mi fai uscire fuori di testa.”

    “Si. Più forte, Spike, veloce così puoi tornare qui.”

    “Così autoritaria” disse lui, accarezzandola finché il suo corpo si scosse selvaggiamente. “Ti amo, Buffy.”

    “Ti amo anch’io.” Buffy sorrise pacatamente, tenendolo al suo torace mentre il suo corpo si rilassò. “Stavo dicendo la verità. Sapendo che sarai sempre con me continuamente, non mi suona così male. Infatti, mi fa guardare in avanti anche oltre il domani."

    "Sì, domani sembra specialmente buono, no?”

    “Più che buono,” sbadigliò lei, baciandolo dolcemente.

    “Sonno?”

    “Che ora è?”

    “Hai altri piani?”

    "Sì e anche tu!"

    Spike ghignò. “Abbiamo fino a mezzogiorno, gattina,” fece una pausa per baciargli la tempia, “Vuoi riposare un pò? Rischierò di suonare come una maledetta checca ma voglio tenerti.”

    “Anch’io voglio che tu mi tenga. Svegliarmi tra le tue braccia... Dio, l’ho sognato per tutto il tempo.”

    “Dormi allora, dolcezza, e sarò qui quando ti sveglierai.”

    ** *

    "Bene, è bello che ci avete raggiunti", sbuffò Xander.

    “Abbiamo dormito troppo a lungo e poi avevo delle difficoltà a trovare qualcosa da indossare,” disse Buffy, arrossendo mentre Willow e Xander li fissavano. “E Spike, eh... ho dovuto convincerlo ad indossare i sandali in pubblico... non pensava che le sue dita dei piedi sembravano abbastanza virili per essere messe in mostra.”

    "Solo sentiti onorato che ti stiamo graziando con la nostra presenza, Harris.” Spike tirò Buffy vicina e indicò il viso rosso di Willow. “Scommetto che anche voi siete arrivati da soli cinque minuti, amore.”

    “Mi dispiace, siamo in ritardo. Spero che ti vada bene se ho preso in prestito alcuni dei tuoi vestiti, Willow."

    "Oh, è okay. Quindi, dove andiamo per prima? " Willow sembrava un cucciolo eccitato. "Voglio vedere tutto quello che è possibile prima di domani! "

    "Ok, dovremo muoverci,” rispose Buffy, sembrando ansiosa. “Devo mostravi così tanto ragazzi, dove lavoro, dove vado a scuola, il negozio--. "

    "Suona come se ci vorrà tanto tempo. Faremo compere tutto il giorno? "

    "Sei un dolore, Harris" disse Spike, mettendosi tra Willow e Buffy e agganciando un braccio con ognuna di loro. "Se borbotterai, noi ti molliamo qui. Fai strada Buffy, voglio vedere dove sei stata negli ultimi otto mesi, pet.”

    ** *

    “Uomo, posso chiederti qualcosa?”

    “Suppongo di si.” Spike sedeva sulla panchina, fissando Willow e Buffy che guardavano dei vestiti nel negozio.

    “Circa stanotte... tu e Buffy farete in modo di stare da soli, giusto?”

    “Non sono sicuro di come interromperti, ma la mia Buffy non fa orge.”

    “Divertente, divertente. Voglio portare Willow da qualche parte, in qualche posto bello e romantico.”

    Spike girò i pollici, “Così, nervoso per il primo appuntamento?”

    “Qualcosa del genere. Lei vuole tutto il discorso dolce... come fai? Sull’aereo, hai parlato di Buffy e Willow si è trasformata diventato tutta emozionata. Come fai a fare quella roba?”

    “Bene, prendi quello che senti e fallo venire in superficie. Se ti fa sentire in un certo modo, diglielo. Puoi pensare che tutte le ragazze amano parlare e odiano ascoltare, ma puoi dire le cose giuste e loro non si perderanno nessuna parola.”

    “Lo fai sembrare così facile.”

    “Se ti mancano le parole,” Spike si mise in piedi, pronto a salutare Buffy mentre lei usciva dal negozio, “le azioni sono la tua migliore scommessa. Baciala come per dirle quelle che provi, toccala come se--.”

    “Penso di aver capito.” Xander guardò in lontananza, assorbendo tutto il suo consiglio.

    “Solo diglielo,” mormorò Spike prima di camminare verso le ragazze. “Fammi vedere quello che hai comprato, amore.”

    ** *

    “Bene, la festa è già cominciata a casa mia, abbiamo visitato tutti i miei posti preferiti della città e non abbiamo avuto nessun problema: nessun poliziotto, nessun genitore, nessuna sorella irritante. Mi chiedo se a loro interessi che me ne sia andata. Forse la considerano una cosa buona...” Buffy aggrottò le sopraciglia, muovendosi a fatica sui piedi mentre lasciavano l'albergo per la seconda volta. Indossava il suo abito nuovo che aveva comprato. “Forse sono felici di essersi liberati di me?”

    “Queste sono stupidaggini e lo sai.” Spike aggrottò le sopraciglia, fermandola per la strada. “Vuoi andare a prendere la tua roba?”

    “Che intendi?”

    “Hai quattro borse in quella casa, se vuoi portarle con noi sono disposto a prenderle per te.”

    “Pensavo che saremo andati a cena come Willow e Xander. Spike, non ho bisogno di quelle cose.”

    “Prima di tutto noi siamo unici e non come Harris e Willow e in secondo luogo... abbiamo bisogno di tornare, Buffy.”

    “Perché? Loro sanno che sei qui, perché tornare e rendere la mia famiglia più turbata?”

    “Perchè,” lui prese un profondo respiro, lottando per trovare le parole giuste, “Voglio che loro sappiano. Abbiamo tenuto la nostra relazione segreta durante il liceo e non voglio nascondere il nostro matrimonio. Non dovrebbe essere qualcosa di cui dobbiamo vergognarci.”

    “Io non me ne vergogno,” Buffy aggrottò le sopraciglia, mettendosi una mano sull’anca. “Ho indossato il mio anello tutti i giorni, ho delle foto tue nascoste dappertutto—alcune sono all'aperto—ho detto a tutti quelli che non fanno parte della mia famiglia che mi sono felicemente sposata.”

    “Fermati.” Sospirò lui, intrecciando le loro dita. “Mi rifiuto di farti agitare, non oggi. Voglio solo finirla, suppongo. Potremmo andare a quella festa, potremmo bussare alla porta e potremo dirglielo. Diremo tutto e visto che ci saranno delle persone di affari, non c'è modo che tuo padre possa fare una scenata. Glielo diremo e basta, correremo disopra e recupereremo le tue cose e ce ne andremo. Voglio superarlo dal davanti e non scivolare sul fondo. Voglio dire a tuo papà che ti amo e che ti ho reso mia moglie.”

    “Io non lo so...”

    “Cosa può fare? Non può portarti via di nuovo.”

    “Vuole dire molto per te...” disse lei leggermente.

    “Dovrebbe voler dire molto anche per te... così almeno li puoi salutare. Voglio che sappiano che sarai in buone mani anche se non ci crederanno. Ho bisogno di dirglielo.”

    “Qualche volta penso che sei troppo buono per essere vero...”

    “Io penso a te, pet, e a un posto dove andare, sarà per il meglio.”

    Buffy gli diede un'occhiata divertita e lo baciò sul naso. “E ogni volta che penso che sei troppo buono per essere vero, mi do un pizzicotto, sorrido pensando, ‘Dannazione, sono una ragazza fortunata. ' Eri tu quello a cui non importava ciò che pensavano i miei genitori.”

    “Mi importa, ma solamente un pò, non intendendo discutere su quello, mia moglie partirà con me domani. Non mi interessa quello che è stato detto o fatto... abbiamo un futuro che ci aspetta insieme, Buffy e niente ci fermerà.”

    “Ok.”

    “Ok?”

    “Si ma non voglio mentire, sono già nervosa.”

    “Anch’io, Buffy.”

    “Vuoi un bacio porta fortuna?”

    Spike portò la sua mano contro le labbra. “Amore, penso di averne bisogno di almeno una dozzina.”

    * * *

    “Uno in più, giusto qui.”

    Buffy si mise in punta di piedi e lo baciò sulla guancia. “Spero che questo funzioni.”

    “Pensando positivo lo faremo funzionare.”

    “Forse dovremmo entrare; stiamo aspettando da un po’.”

    “Bene.” Spremendo la mano di Buffy, Spike fece un passo nel vialetto.

    “Hai bisogno che ti spinga?”

    “No, mi sto solo scaldando.”

    “Veramente adesso dovresti essere tostata, dolcezza.”

    “Un soprannome, per me?”

    “Perché solo tu dovresti avere tutto il divertimento?” Spike sorrise vivace; contento di sentire l’ansia diminuire. “Facciamola finita, baby.”

    Lei ingoiò, permettendole di spingerlo leggermente all'ingresso della casa.

    ** *

    “Papà,” disse Buffy leggermente quando suo padre aprì la porta. “Possiamo parlare?”

    Spike vide come il colore lasciò le guance dell’uomo più anziano. ‘Oh, cazzo, mi ucciderà. '

    “Adesso?” Chiese il signor Summers, costringendo un sorriso falso che sembrava crudele. “Buffy, abbiamo ospiti.”

    “Lo so ma non ci vorrà molto tempo. Dove è la mamma?”

    “Non lo so.”

    “Trovala e incontriamoci di sopra, per favore? Spike e io dobbiamo dirvi qualcosa.”

    “Signor Summers, prenderemo solo un po’ del suo tempo.”

    Lui tentò di mascherare la rabbia ma Spike la vide. “Ci vediamo tra un minuto.” Mentre lui e Buffy camminarono oltre, suo padre sibilò, “Hai del coraggio, Spike.”

    “In qualche modo dubito che fosse un complimento.”

    Buffy si accarezzò il braccio mentre passarono attraverso la folla. “Penso di no, ma almeno non ti ha sbattuto fuori. Vedi, anch’io posso pensare positivamente.”

    “Grande, gattina.”

    “Forse dovremmo trovare il modo di portare giù dalle scale la mia roba prima che parliamo? Forse potremmo lanciarli dal balcone senza rompere tutto?”

    “Vedremo.” Lui ansimò leggermente, vedendo la sua stanza nuova per la prima volta. “Prenderai solo quattro borse? Ci sono altre cose impacchettate nella stanza.”

    “Prenderò quello senza il quale non posso vivere.” Buffy appoggiò la testa sulla sua spalla, mentre sedevano sull'orlo del letto. “E’ così strano, come stiamo aspettando di prendere una bastonata.”

    “Io ho bisogno di un altro bacio, Buffy.”

    Come le loro labbra si toccarono, qualcuno grugnì sguaiatamente dalla porta, facendo si che si staccassero rapidamente.

    “Signor Summers, Signora Summers.”

    “Ricordati la pressione, Hank” disse la signora Summers, toccando la spalla di suo marito.

    Lui ringhiò e si allontanò dalla sua portata. “Facciamo velocemente.”

    “Bene, Buffy e io siamo qui solo per le sue cose. Domani andremo per gli Stati uniti e Buffy non ritornerà... bene a meno che non vi faccia piacere rivederla.”

    “Mamma, Papà, Spike e io ci siamo sposati.” Quando sua mamma vide le loro fedi intonate, ansimò sotto shock, Buffy alzò gli occhi. “Ci siamo sposati da approssimativamente otto mesi. Me ne vado con Spike così possiamo stare insieme. So che hai detto che il nostro era solo una cotta tra adolescenti, papà, ma guardaci. Io amo Spike tanto quanto facevo al liceo e anche con bilioni di miglia tra noi, siamo rimasti in contatto... oggi lo amo anche di più.”

    Spike chiuse brevemente gli occhi mentre lei si nascose dietro al suo fianco per proteggersi. “Digli i nostri piani, dolcezza.”

    “Abbiamo la scuola coperta e – abbiamo risparmiato per occuparci di tutte le altre spese. Vogliamo comprare una casa e eventualmente avere dei bambini, più avanti quando saremo veramente stabili.”

    “E lavoreremo entrambi, ma non troppo perché la scuola stanca,” aggiunse Spike. “Ho già una macchina così posso trasportare tutto e--.”

    “Quindi, hai già pensato a tutto?”

    “Sì, signore,” disse Spike, incapace di capire quello che il papà di Buffy stava pensando attraverso la sua espressione. “Amo sua figlia e intendo darle il meglio che posso offrirle.”

    “Vogliamo solo che sappiate che non vi odiamo,” gli occhi di Buffy si riempirono di lacrime, “voglio tenermi in contatto ma se insistete ad odiare mio marito... non mi vedrete mai più.”

    Loro trattennero il respiro mentre il signor Summers cominciò a camminare per la stanza. “Ti sei sposata il giorno prima che partissimo per Parigi?”

    “Prima del nostro diploma,” rispose Buffy.

    “Vi siete frequentati dopo che ti avevo detto di stare lontana da lui?” La testa di Hank scattò verso la moglie, “Lo sapevi da così tanto?”

    “No!” gridò Joyce. “Non ne avevo idea!”

    “Mio... padre... non lo sapeva, Signor Summers” disse Spike, attentamente. “Gli ho detto più tardi che ci eravamo sposati, molto dopo il fatto. Se aiuta la pace del suo spirito, Buffy non è mai stata intorno a mio padre. Abbiamo passato tutto il tempo insieme.”

    “Hank, come ti senti?” Chiese la madre di Buffy. “Non devi ascoltarli ancora. Vuoi distenderti? Ti porto qualcosa?”

    “Vattene.”

    “Cosa?”

    “Tu e Spike, uscite. Voglio parlare con mia figlia. Da solo.”

    “Buffy?” Bisbigliò Spike. “Solo dimmi una parola e ce ne andremo...”

    Buffy guardò suo padre e poi prese il viso di Spike tra le mani. “Prendi le mie borse mentre ci parlo.” Lei gli baciò le guance e gli diede un abbraccio. “Mi aspetti?”

    ***

    “Non riuscivo a trovarti.” Buffy salì dietro a Spike e l'abbracciò. “Sono uscita di là da diversi minuti.”

    “Mi dispiace. Come è andata?”

    Lei non rispose; invece si sedette con lui sul marciapiede e si accoccolò contro il suo torace.

    “Ho preso le tue borse.”

    “Lo vedo.”

    “Buffy?” Il disagio si sparse in tutto il suo corpo mentre lei evitò i suoi occhi. “Cosa ti ha detto?”

    “Cose. Molte cose.”

    “Vuoi espandere un po’ di più? Erano cose buone o cose cattive, pet?”

    “Eh” disse lei, prendendo un profondo respiro, “E’ ancora molto arrabbiato.”

    “E’ comprensibile. Non mi aspettavo che cambiasse idea. Buffy... ti ha detto qualcosa per farti cambiare idea, vero?” Lui chiuse ermeticamente gli occhi e implorò, “Per favore dimmi che non stai indietreggiando.”

    “Spike,” disse lei leggermente.

    ‘No, no, ' pensò lui. ‘Non può succedere questo. '

    “Buffy,” frignò lui, “qualunque cosa ti abbia detto, qualunque cosa-- rimarrò, pet. Rimarrò a Parigi.”

    “Cosa?”

    “Rimarrò. Non c'è modo che possa allontanarmi di nuovo da te. Non posso vivere senza te. Non dormo, mangio appena... rimarrò.”

    “Spike... cosa?” Lei aggrottò le sopraciglia e gli asciugò le lacrime. “Non piangere. Dio, cosa ho fatto? Perché vuoi rimanere qui?”

    “Allora partiremo?”

    “Naturale, naturale.”

    “Perché non l’hai detto prima?” Rise lui, sentendosi imbarazzato e ridicolo mentre dai suoi occhi caparbi continuavano ad uscire le lacrime. “Stavo morendo, Buffy. Tua madre mi ha detto quelle cose--.”

    “Cosa? Che cose ti ha detto?” chiese Buffy. “Cosa c’è che non va con lei? È a causa sua se sei uscito?”

    “Mi conosci bene, sì? Mi stavo nascondendo. Continuava a lanciarmi delle occhiatacce e a dire che non c'era modo che li avresti lasciati. Lei non è una bella persona, pet.”

    “No, non lo è. Mi dispiace così tanto.” Lei raggiunse una delle borse vicine e estrasse un Kleenex. “E’ così cattiva.”

    “E tuo padre?”

    “Lui è migliore di quello che pensavo,” disse lei, battendosi leggermente gli occhi col tessuto. “Si è offerto di mandarmi tutta la mia roba a casa nostra quando ne troveremo una. Penso che voglia solo una stanza vuota ma almeno non dovremo comprare altri vestiti nuovi.”

    “Bugiarda. Non c'è modo che tu potresti smettere di comprare vestiti.”

    “Vero.”

    “Così vuole continuare a parlare con te?”

    “Penso di si ma lui non lo dirà a parole.”

    “Sarebbe uno sciocco se ti permettesse di andartene.”

    “Sei così dolce, Spike.”

    “Tu mi rendi così.” Lui si lamentò mentre Buffy lo baciò dolcemente. “Ne ho avuto abbastanza di questo dramma, ce ne andiamo, amore?”

    “Hey, è stato una tua idea venire qui,” rise lei, tirandolo in piedi.

    “Non me lo ricordare.” Quando Buffy gli diede la sua valigia, lui uggiolò, “Cosa sono, il tuo mulo?”

    “Tra le altre cose, marito caro” rispose lei dolce baciandolo sulla guancia.

    * * *

    “Che erano tutte quelle buste?”

    “E-mail, lettere, foto… tutto quello che mi hai spedito.”

    “E hanno riempito solo due pacchi? Mi vergogno profondamente.”

    “Nelle altre quattro valigie ci sono tutti i regali e le piccole cose che mi ha mandato da quando ci siamo incontrati. Provi ancora vergogna?”

    “No. Chiaramente ho speso troppo per te, gattina.”

    “Io penso di no.”

    “Dio, lei è come un tranquillante ambulante per lui.” Commentò Xander. Il labbro arricciato in finto disgusto mentre Buffy e Spike ridevano e godevano la compagnia l’uno dell’altra. “Non è come il ragazzo che singhiozzava e puzzava di ubriaco sul primo volo.”

    “Ha riavuto la sua Buffy,” ghignò Willow. “Guardalo come la sua vita è molto, molto piena d’amore”

    Spike diede agli amici uno sguardo. “Parlate di me? Non impicciarti Harris, hai la tua ragazza là, penso che hai delle cose più importanti di cui parlare.” Lui ridacchiò mentre la faccia di Xander divenne rossa.

    “Sono carini,” bisbigliò Buffy, ottenendo la piena attenzione di Spike.

    “Penso che ci siano debitori. E’ stato il nostro amore che li ha fatti avvicinare. Se si sposeranno, noi dovremmo avere il cinquanta percento dei regali.”

    “Concordo; noi non abbiamo neanche avuto i regali per il nostro matrimonio. Dovremo comprare il nostro tostapane, Spike.”

    “E’ una maledetta vergogna.”

    “Povero noi,” disse Buffy, tirandolo giù per un bacio. Lui gemette sentendosi molto contento e amato mentre il bacio diventava più caldo.

    “Loro si stanno mangiando di nuovo l'un l'altro.”

    “Io posso baciare mio marito se lo voglio.”

    “Lo può dire forte, gattina,” disse Spike, tirando la moglie vicina.

    ** *

    FINE

    commentiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii


    NOTE :
    [* Rocky Road: gelato composto da cioccolato marshmallows e noccioline]

    [ ** The Brady Bunch: è una sitcom americana, su una grande famiglia mescolata. Lo show originalmente è stato mandato in onda dal 26 settembre 1969 al 30 agosto 1974 su ABC]

    [*** The Partridge Family: era una sitcom americana su una madre vedova e i suoi cinque bambini che vivono a San Pueblo, una piccola città inventata nella California Settentrionale originalmente trasmetta su ABC dal 1970 al 1974.]

     
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  2. p.i.a
     
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    Kiki ha ragione...tutto questo "materiale " senza commenti è uno spreco!
    Questa l' avevo letta...ma mi piace sempre tanto,Romeo e Giulietta <3.<3
    E poi Taniuccia bella tu sei la maga delle traduzioni!!! ;) è una fortuna per noi tutte averti!!! :)
     
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  3. Simonciaina
     
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    Questa storia mi era piaciuta moltissimo, avevo iniziato a leggerla nell'altro sito e l'ho finita qui. Ho sempre pensato che questi due personaggi avessero molto di Romeo e Giulietta, come se le mancanti famiglie che li ostacolassero fossero incarnate negli occhi giudicatori degli amici, dei demoni.
    CITAZIONE
    “Ha riavuto la sua Buffy,” ghignò Willow. “Guardalo come la sua vita è molto, molto piena d’amore”

    Occorre davvero dire qualcosa?
    Complimenti davvero all'autrice che alle traduttrici..
     
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2 replies since 27/2/2011, 15:51   530 views
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