Reckless Surrender by Ashlee

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    Reckless Surrender

    By Ashlee

    Tradotta: Manu (kaikan); Tania (strawberry85)
    Raiting: NC17
    Warnings for: Sesso, un pò di violenza, Linguaggio da Adulti, Uso di Droghe
    Genere: Dramma, Angst, Romanzo, AU (umani)
    Pairing: Spike / Buffy
    Disclamer: Appartiene tutto a Joss Whendon e Co.
    Summary: Buffy Summers non aveva mai avuto una vita più interessante. Come cameriera in un club, il suo mondo viene messo a soqquadro una notte quando Spike Thornton, uno dei cantanti più famosi nel mondo, le fa delle avance. Lui era l'ultima cosa della quale lei aveva bisogno. Lei era l'ultima cosa che lui si aspettava.
    Link dove trovare la ff in originale: www.whispersofeternity.com/RecklessSurrender.html


    Traduciamo con il permesso dell’autrice.

    SPOILER (click to view)
    PERMESSO AUTRICE: Hi Tania!

    Not a problem. You can translate any of my stories, as long as my name stays on as the original author :-)

    Thanks for asking!

    ~Ashlee


    <u<vi avvisiamo che i capitoli sono 22.


    Capitolo 1 – Unattainable (Irraggiungibile)

    Buffy pulì velocemente la sua parte del club, ansiosa di tornare a casa per la notte e sperando che il suo capo Parker l’avrebbe fatta andare via presto. Sapeva che era un pio desiderio - Parker Abrams non faceva andare qualcuno a casa presto, specialmente quando poteva godere nel fissare le cameriere che erano di servizio.

    Gettando uno sguardo per il club, alzò un sopracciglio, vedendo che era insolitamente occupato per quel momento della notte. Concesso, Caos era uno dei club più caldi di Los Angeles, ma erano quasi le due del mattina, e un altro sciame di persone stava entrando.

    Buffy sospirò, gettando l’asciugamano sul carrello portandolo di nuovo al bancone. Appoggiando i gomiti sulla superficie piatta, mettendosi il mento sopra le mani, lottò per tenere gli occhi aperti.

    “Notte agitata, zucchero?” le chiese il barista Lorne.

    Buffy sorrise al soprannome. Lorne chiamava sempre le cameriere con dei nomignoli, ma la sua teoria era che lavarono con così tante ad ogni turno, che lui non poteva ricordarseli tutti. “Sono solo pronta per andare, questo è tutto,” disse lei con un'alzata di spalle.

    “Solamente un altro mezz’ora,” rispose Lorne, accarezzandole in modo confortante la mano prima di girarsi e aspettare un altro cliente.

    Buffy si girò, inclinandosi contro il bancone come guardò attraverso la folla dei ballerini. Localizzò alcune delle sue amiche cameriere, ma la maggior parte non erano in vista.

    Bene, pensò lei. Non mi piace nessuno che viene qui per il cibo dopo la mezzanotte comunque.

    * * * * *

    Spike Thornton guardò la piccola bionda graziosa con interesse. Lei era inclinata contro il bancone con uno sguardo annoiato sul viso, evidentemente non voleva essere là. Osservando la gonna nera e impassibilmente corta che copriva a mala pena la distesa delle sue cosce abbronzate, lo sguardo viaggiò più in alto al suo stretto top che mostrava una generosa fenditura tra i seni.

    La maggior parte degli uomini, e qualche donne, la stava controllando a destra e a sinistra, ma lo stesso sguardo disinteressato rimase sul suo viso. Spike si girò e disse a bassa voce qualcosa al suo manager prima di affrontare di nuovo la bionda.

    Liam Angelus accennò col capo, cercando rapidamente il proprietario del club. Non era troppo difficile da trovare perché di solito i proprietari stavano vicino alla sezione VIP. Parker Abrams ascoltò attentamente Angelus prima di accennare col capo e si diresse velocemente verso il bancone, fermandosi di fronte a Buffy.

    “Ehi, Buff, stai bene?” le chiese Parker, fingendo di essere interessato.

    “In verità, Parker,” disse lei, mettendosi dritta come si girò per affrontare il capo. “Mi stavo chiedendo se potessi staccare un poco prima stanotte. Non c’è nessuno nella mia sezione, e ci sono abbastanza ragazze per sostituirmi.”

    “In verità” rispose. “Non puoi.” allo sguardo confuso di Buffy, continuò, “La maggior parte di loro sono nella sezione VIP.”

    Gli occhi di Buffy si diressero alla via d'accesso e notò un uomo che aveva degli occhi vagamente familiari che la guardava. Lui la fissò per un momento, inclinando leggermente la testa, prima di alzare il bicchiere verso di lei.

    “Così… devo ciondolare e non fare niente?” chiese lei con un piccolo sorriso guardando di nuovo il capo.

    “In verità… sei richiesta nella stanza VIP,” disse Parker.

    Gli occhi di Buffy andarono verso il biondo prima di guardare di nuovo il suo capo. “Lavorare?”

    “Più o meno,” rispose Parker con un'alzata di spalle.

    “Più o… oh! Oh no, assolutamente no!”

    “Spike Thornton ha chiesto la tua presenza, e io penso che sarebbe saggio accettare la sua offerta.”

    Spike Thornton, pensò lei, gli occhi le si allargarono come guardò di nuovo verso l'uomo. Il solista di Nightstalkers, penso di no.

    “Parker, non ho nessuna intenzione di accettare nessuna offerta da Spike Thornton,” disse Buffy in tono molto chiaro.

    “Almeno vai là, Buff,” disse Parker. “Faith, Gwen, e Anya sono già là, e adesso lui sta chiedendo di te.”

    “Oh, mi stai prendendo in giro!” urlò lei indignata. “Io non soddisferò tutti i piccoli capricci di una rock start perché è diventato famoso! Non sono in vendita, Parker!”

    “Non mi piace quello.”

    “Sì,” disse lei sarcastica. “Ne sono sicura. Non è la prima volta che Faith entra in quella stanza, Parker. Le ragazze parlano… so precisamente cosa succedo dietro a quelle porte anche se non le ho mai attraversate.”

    “Non rischiare di perdere il tuo lavoro, Buffy” disse Parker, la voce ingannevolmente bassa.

    “Veramente mi licenzieresti per questo?” chiese lei incredula.

    “Suppongo che lo scopriremo se non vai là.”

    Buffy strinse così tanto la mascella che pensò che si sarebbe rotta. Odiava l'uomo che stava in piedi di fronte a se. Odiava questo lavoro, ma era l'unico modo per pagare la scuola, e quello era una cosa che non poteva rischiare. Aveva ventun’anni, andava per i cinquanta, e l'odiava, ma non poteva perdere questo lavoro.

    Con un sospiro pesante, seguì il capo verso l'uomo nella via d'accesso.

    “Buffy Summers, ti presento Spike Thornton,” disse Parker.

    Sorridendo in modo caldo alla donna di fronte a se, Spike le prese la mano per baciarla dolcemente, non lasciandola immediatamente. “Piacere di incontrarti, Buffy” fece le fusa con voce serica.

    Con uno strattone liberò la mano dalla sua presa, e lo fulminò con lo sguardo.

    Spike alzò un sopracciglio, sorpreso dal suo atteggiamento. Tutte le donne che incontrava, da due anni, erano tutte molto ansiose di avvicinarsi a lui. Questa lo stava quasi allontanando se lui non fosse stato così attratto da lei.

    Quasi.

    Parker diede Buffy una piccola spinta mentre Spike teneva la porta della stanza aperta per lei, che si girò rapidamente fulminandolo. “Me ne vado da qui tra quindici minuti, Parker” sibilò. “E poi andrò via.”

    Con un sospiro pesante, Buffy seguì Spike attraverso la porta nella stanza fiocamente illuminata. Riconobbe molte celebrità fra la folla. Dovette sopprimere un grugnito come un gruppo di ragazze circondarono Spike, esigendo la sua completa attenzione.

    Buffy considerò questa interruzione una fortuna. Scivolando via, si diresse in una delle cabine buie, sedendosi e facendosi ingoiare dalle ombre pesanti. Quindici minuti, pensò. Quindici minuti, e poi me ne posso andare via.

    Buffy controllò ripetutamente l'orologio che era visibile dalla via d'accesso principale. Tamburellando con le dita sulla tovaglia, i secondi non passavano abbastanza velocemente. Quando mancavano dieci minuti, Buffy ingoiò un ansimo quando sentì qualcuno sedersi vicino a lei.

    “Pensavo che fossi scappata, amore,” disse Spike con un sorriso furbo.

    “Bene, stavo andando, ma non posso uscire da questo abisso infernale per altri dieci minuti,” rispose lei pungente.

    “Fortuna mia,” disse lui con voce roca come mosse dolcemente un dito sulla pelle nuda della sua spalla.

    Buffy si mosse velocemente lontano da lui, ma sfortunatamente per lei, non fuori dalla sua portata siccome lui scivolò semplicemente più vicino, spingendola efficacemente contro il muro.

    “Guarda,” disse lei attraverso denti. “Non so cosa vuoi da me, ma non l’avrai, va bene? Non sona una che ti insegue, non sono membro del tuo piccolo fan-club,” disse, gesticolando alle ragazze che stavano bollendo evidentemente di gelosia come guardavano la coppia parlare nella cabina interagire. “Per l'inferno, non sono neanche una fan,” finì Buffy.

    Spike ridacchiò leggermente come la guardò. “Permettimi di portarti a casa,” disse con voce molle.

    “Cosa?” chiese Buffy, con il sopracciglio alzato per la confusione. “Non hai sentito una parola di quello che ho detto? Non voglio stare con te in alcun modo, condizione, o forma… capito?”

    “Forse,” rispose lui, mordendosi il labbro pensieroso fissandola. “Ma ho un forte potere di persuasione.”

    “Bene, permettimi di aiutarti in questo momento di difficoltà. Non mi interessano ne i vestiti, ne l’ atteggiamento, ne la fama, e ne la fortuna, così non devi disturbarti tentando di persuadermi.”

    “Cosa ti interessa allora, pet?” chiese Spike con un piccolo sorriso sul viso.

    Buffy si trovò a fissare la sua espressione. L’uomo seduto di fronte a lei adesso non era l’arrogante rock star – sembrava solo un ragazzino speranzoso. Scuotendosi fuori dalle sue fantasie, Buffy guardò di nuovo l'orologio prima di rivolgere l’attenzione a lui. “Se lo devi chiedere, tu ed io non staremmo veramente bene insieme. Adesso… se mi vuoi scusare…”

    Quando lui non si mosse, lei si sentì ancora più arrabbiata come Spike le sorrise furbo. “Non ti permetterò di andartene finché non mi permetti di accompagnarti a casa.”

    “Perché io?” chiese lei, gli occhi come due fessure.

    Spike sembrò contemplarla per un momento prima di rispondere. “Sei speciale,” mormorò.

    “Sono irraggiungibile,” lo informò, spingendolo rudemente finché lui non ebbe altra alternativa che alzarsi.

    Senza un altro sguardo, lei camminò per la stanza, gemendo quando giunse alla porta e l'osservò essendo aperta per lei. Voltandosi, fissò Spike che aveva quel sorriso furbo e arrogante. Con un sospiro e scuotendo la testa, Buffy l'attraversò, non notando che lui attraversava il club.

    Avanzando nell'aria fresca di marzo, Buffy prese un profondo respiro, tentando di liberarsi dal fumo di sigaretta, alcol, e sudore che sembravano permeare il suo corpo dal lavorare così tante ore.

    Spike la guardò affascinato, i suoi lunghi capelli erano sparsi per la sua schiena in ricci molli, la testa inclinata in su mentre fissava il cielo senza stelle. Dopo un minuto, Spike la raggiunse.

    “Cosa vuoi?” Chiese Buffy con voce rassegnata.

    “Voglio conoscerti.”

    “Ma non l’hai capito?” chiese lei, girandosi per affrontarlo. “Non voglio scopare.”

    Spike ridacchiò. “Bene, è un pò deludente, ma credici o no, voglio solo conoscerti.”

    “Cosa, così possiamo iniziare una relazione significativa?” Chiese Buffy, la voce piena di sarcasmo. “No,” disse, girandosi e camminando per il marciapiede.

    “Piccolo determinata donnaccia, vero?”

    “Cosa per l’inferno è una donnaccia?” chiese lei, guardandolo come Spike ridacchiò.

    “Non importa,” disse scuotendo la testa. “Ora, seguimi.”

    Buffy sentì un brivido quando lui le prese dolcemente il braccio, conducendola verso l’angolo e fermandosi di fronte ad una limousine nera.

    Guardando come lo chauffeur aprì la portiera posteriore quando li vide avvicinarsi; lei aggrottò le sopraciglia quando lui gettò uno sguardo verso di loro. Deve essere un avvenimento notturno,
    pensò Buffy.

    “Cosa stai facendo?” chiese lei come Spike la condusse alla berlina.

    “Ti sto accompagnando a casa,” disse lui come se fosse la cosa più naturale del mondo per una rock star offrire un passaggio ad una cameriera con una limousine.

    “Io-io veramente non dovrei..,” disse Buffy, facendo un passo indietro da Spike che inclinò la testa e sporse leggermente il labbra inferiore. Lottando contro il sorriso che stava minacciando di emergere alla sua adorabile espressione, lei distolse rapidamente lo sguardo.

    “Andiamo, Buffy, non ti sto chiedendo di dormire con me,” disse Spike, guardando arrossire. “Voglio solo assicurarmi che sarai al sicuro.”

    Con un sospiro, lei fissò le strade buie di Los Angeles. Evidentemente così era più veloce tornare a casa, ma essere al sicuro nel sedile posteriore con un ragazzo molto caldo era in discussione.

    Con un cenno, accettando, alla fine Buffy salì nella macchina. Stava per diventare un’interessante passaggio verso casa.

    Capitolo 2 – Rough Ride (Passaggio agitato)

    Buffy guardò la porta della macchina chiudersi. Spike scivolò accanto a lei.

    “Cosa credi di fare?” gli domandò irritata vedendo il braccio del ragazzo scivolargli attorno alle spalle.

    “Non badare a tutto, pet” rispose lui con un sorriso furbo.

    “Sai, ci sono un milione di ragazze che darebbero di tutto per darti quello che vuoi stasera”

    “E cosa credi che voglio?”

    “Penso che lo abbiamo chiarito qualche minuto fa” disse attraverso i denti “Non sono in vendita, voglio solo andare a casa”

    “Ti ci sto portando, piccola. Il problema è che non hai detto al mio autista la destinazione, così c’è ne stiamo qui e passiamo il tempo” rispose lui facendo correre le mani sulle sue spalle.

    Buffy prese un respiro profondo cercando di calmarsi prima di aprire la portiera e scendere.

    “Buffy!”

    Lo ignorò continuando a camminare abbracciandosi il corpo.

    “Buffy fermati!” si sentì afferrare per il braccio così si voltò

    “Cosa?” chiese

    “Ho detto che ti voglio al sicuro”

    “Si, beh il fatto che tenti di molestarmi nella tua macchina, mi ha fatto capire che ero più al sicuro fuori. Lo faccio ogni notte- non credo che oggi sia diverso.

    “Mi dispiace, luv. Sei diversa dalle ragazze con cui mi scontro di solito”

    “E come puoi dirlo? Solo perché mi hai parlato per quindici minuti?”

    “Perché non ti sei gettata tra le mie braccia come un’oca” disse con voce molle.

    Buffy non disse niente continuando a fissarlo.

    “Permettimi di portarti a casa” disse leggermente Spike, dandole un’occhiata gentile prima di togliersi lo spolverino e metterglielo sopra le spalle.

    Buffy lo fissò.

    “Prometto di comportarmi bene” disse con un sorriso molle.

    “Okay” rispose Buffy con un cenno mentre Spike la riconduceva alla macchina. Diede il suo indirizzo all’autista,

    “Non ti piaccio molto, vero?” chiese Spike da una deduzione ovvia.

    ”Mi hai dato qualche ragione per farmi credere il contrario?” rispose Buffy inclinando la testa.

    Spike accanò col capo, prendendole le mani “Mi dici come faccio a entrare nelle tue grazie?”

    Buffy fissò fuori dal finestrino “Perché ti interessa tanto?” chiese alla fine, non guardandolo.

    Spike si inclinò in avanti “Non lo so” rispose onestamente “Forse mi piace il lavoro extra se il risultato lo vale.”

    Buffy finalmente lo guardò, mordendosi nervosamente il labbro inferiore. “Davvero?” bisbigliò mentre la macchina si fermava davanti a casa sua.

    “Spero di si” rispose lui in un bisbiglio.

    Buffy stava per rispondere quando la portiera si aprì. L’autista le porse la mano e lei sorrise accettandola uscendo dalla macchina.

    Si girò per dare la buonanotte a Spike sorprendendosi quando anche lui uscì dalla macchina.

    “Ho detto che ti voglio sana a casa, e intendo mantenere la promessa” disse mettendogli la mano dietro la schiena conducendola sino all’edificio.

    “Penso di poter continuare da sola” disse sorridendo.

    Spike accennò col capo, guardando il portone e poi lei.

    “Posso vederti di nuovo?” domandò nervoso aspettandosi un no come risposta.

    Buffy non poté che sorridere “Dopo tutto quello che è successo, vuoi vedermi di nuovo?”

    “Si” rispose onesto.

    Buffy si morse il labbro inferiore. “Lavoro per tutto il resto della settimana”

    “E domani pomeriggio?” chiese inclinando la testa

    “Sono impegnata” disse leggermente notando la freddezza improvvisa dei suoi occhi “Ma sono libera sabato pomeriggio” continuò.

    “Verresti a pranzo?” domandò lui tentando di non farsi sentire geloso.

    “Mi piacerebbe tanto” rispose con un cenno “ Solamente se si presenta questo ragazzo”

    Spike la guardò confuso “Cosa intendi, pet?”

    “Non voglio passare il pomeriggio con una rock star” chiarì “Voglio passare il tempo con te, non con lui”

    Spike sorrise accennando col capo “Allora in questo caso chiamami, Will”

    Buffy spalancò gli occhi “Sei serio?”

    “Beh, se lo preferisci a ‘Spike’ va bene, poi Spike è il mio nome da cantante. Will è il ragazzo che c’è di fronte a te”

    “Così ti chiamano tutti i tuoi amici?”

    “No, solo mi madre”

    Buffy arrossì “Bene, Will. Ti vedrò sabato?”

    “Vengo a prenderti alle dodici”

    “Va bene” rispose lei togliendosi del tutto lo spolverino.

    “Tienilo” disse Spike aggiustandoglielo di nuovo “Così ho un motivo in più per venire da te”

    Buffy sorrise e accennò col capo.

    “Ci vediamo sabato” disse prima di girarsi per andarsene.

    “Will?” Buffy aspettò finché lui non tornò da lei. Spike si sentì spossato quando sentì le braccia di lei avvolgersi sul collo prima che lei abbassasse le labbra sulla guancia per un gentile bacio.

    “Grazie per avermi riportato a casa” poi con un sorriso si allontanò sparendo nel portone.

    Spike sorrise quando la porta si chiuse "Sfacciata."

    Capitolo 3- Unexpected Surprises (Sorprese Inaspettate)

    Sabato pomeriggio arrivò più veloce di quello che Buffy si aspettava.

    “Sono stata tutto il tempo a fantasticare,” mormorò a se stessa, entrando freneticamente nell’armadio. “E Will sarà qui tra dieci minuti, e io non ho idea di cosa indossare.”

    Scartando un altro paio di pantaloni, represse un grido di frustrazione, facendo un pesante sospiro. Decidendo alla fine per i suoi jeans preferiti e un golfino bianco, trasparente con sotto una canottiera nera, Buffy controllo la sua immagine.

    “Casual è meglio,” decise guardandosi prima di far scorrere una spazzola attraverso i capelli lunghi e aggiungere un lucidalabbra. Si stava mettendo il mascara quando sentì il campanello annunciare che lui era arrivato.

    “Scendo subito,” disse Buffy nel citofono, aprendo la porta anteriore scivolando in un paio di stivali neri. Spalancando la porta, saltò leggermente all’indietro quando vide Spike là, con un sorriso sul viso.

    “Ciao,” disse lei con un sorriso timido, sentendosi improvvisamente impacciata mentre le fissava il corpo.

    “Sei bella, Riccioli d’oro,” mormorò, facendo un passo in avanti e estraendo la mano da dietro la schiena.

    Gli occhi di Buffy si allargarono quando lui le offrì una semplice rosa di colore rosa. “È bella,” bisbigliò, prendendo il fiore e notando appena quando le sue braccia le avvolsero la vita.

    Spike si inclinò in giù, dandole baci delicati lungo la mascella come la tirò più vicino a se.

    “Dovremmo andare,” bisbigliò Buffy, gli occhi che le si chiusero involontariamente come le labbra di lui si muovevano verso il basso, lungo il collo.

    “Sì,” disse lui leggermente, senza fermarsi.

    Buffy si sentì stordita, le mani che andarono alle sue braccia forti per sostenersi. “Dobbiamo veramente-”

    Non finì la frase quando le labbra di lui si unirono alle sue, spingendola contro il muro come le loro lingue si incontrarono in una carezza gentile. Staccandosi dopo un momento, gli occhi di Buffy si diressero verso l'atrio che conduceva alla camera da letto. Spike seguì il suo sguardo come entrambi riprendevano fiato.

    “Dobbiamo veramente andare,” disse lei con un cenno, drizzando le spalle e assicurandosi di aver preso le chiavi. Spike accennò col capo concordante, sapendo che non doveva spingerla, e le prese la mano con la sua, conducendola fuori dall'appartamento.

    “Non intendevo andare troppo oltre, amore,” disse lui leggermente, portandosi la sua mano alle labbra per lasciarsi un bacio gentile. “Suppongo che mi caccerai.”

    Buffy ingoiò duramente, gli occhi si abbassarono sui gradini. “Non ho mai detto che mi infastidiva,” rispose infine, dando a Spike un sorriso molle quando le tenne la porta aperta e le mise la mano sulla schiena, seguendola fuori nell'aria fresca.

    “Spero che non ti dispiaccia, pensavo che potessimo camminare da qualche parte. Non avevo voglia di provocare disturbo con la limousine.”

    Buffy rise con un cenno. “Mi va bene. Lo preferisco veramente.”

    “Non ti è piaciuta la limosine?” le chiese con un sorriso.

    “Mi è piaciuta molto,” rispose con un sorriso timido. “È solo… sai… ragazza normale qui,” continuò, gesticolando a se stessa. “Non ho bisogno di niente di eccessivo o costoso per impressionarmi.”

    “Suppongo che dovrei annullare il volo per il pranzo in Italia,” disse Spike con un sorriso furbo, mentre Buffy strinse le spalle ridacchiando.

    “No, non l'annulli,” lo stuzzicò con un sorriso. “Solo cambia la destinazione a Parigi così possiamo andare a fare compere.”

    Spike rise, avvolgendole un braccio intorno la vita, sorprendendo entrambi di sentirsi a loro agio e bene insieme. Si sentivano come se si conoscessero l'un l'altra da anni, e questo era solamente il loro primo appuntamento.

    “Vuoi andare in qualche posto particolare per il pranzo, gattina?”

    “Adesso che l’hai menzionato, l’italiano sembra veramente buono,” disse con un riso sciocco.

    “Il tuo desiderio è un ordine,” disse lui con un gesto esagerato, conducendola ad un angolo prima di indicare la strada. “C’è un piccolo bistro approssimativamente due blocchi in giù. Ti va bene?”

    “Suona bene,” rispose Buffy, sentendosi rilassata nella loro conversazione.

    La coppia chiacchierò finché non girarono l'angolo ed arrivarono al piccolo ristorante italiano. “Vuoi mangiare dentro o fuori?” chiese Spike, spremendole leggermente la mano.

    Buffy ancora una volta sentì il cuore accelerarle i battiti di cuore al leggero cambio di pressione della sua mano. Prendendo un profondo respiro prima di guardare al piccolo terrazzino dove l’edera ricopriva un lato del tetto e scendeva lungo il graticcio che circondava l'area, si girò verso Spike. “Direi fuori, a meno che non pensi che sentirai troppo freddo.”

    Spike alzò un sopracciglio, stuzzicandola, tirandola più vicino a se e lasciando un bacio gentile sulle sue labbra, permettendole di superare lo shock con un contatto tenero. “Penso che starò bene,” disse con un sorriso furbo. “Avrò te per tenermi al caldo.”

    Buffy arrossì, guardando altrove mentre Spike la condusse verso un tavolo appartato nell'angolo del terrazzino.

    “Ciao,” una brunetta li salutò, camminando verso la tavola. “Mi chiamo Laine e sarò la vostra cameriera oggi. Volete sentire il nostro… oh il mio Dio, Spike?”

    Gli occhi di Spike andarono alla cameriera, il sopracciglio alzato come tentò di ricordare dove l'aveva vista. Buffy li guardò entrambi, non sicura a cosa stava assistendo.

    “Mi riconosci?” chiese lei emozionata. “Ci siamo conosciti l’ultima volta che sei venuto in città. Pensavo che avresti viaggiato per un pò. Mi dovevi chiamare, ti avevo lasciato il mio numero.”

    L’intero corpo di Buffy si tese, aspettando la replica di Spike.

    “Uhh… giusto. Ascolta, pet,” disse rivolto a Buffy. “ Ritornerò subito.”

    Buffy non disse niente come Spike si mise in piedi, conducendo la cameriera ad alcuni metri e parlandole a bassa voce.

    “Guarda… sono sicuro che era stato un bel momento e tutto, ma non stavo cercando niente di serio, solo una notte-”

    “Concordo,” lo interruppe lei. “Pensavo solo che potessimo divertirci ancora un po’ insieme.”

    Spike sospirò. “Sono dispiaciuto. Non accadrà.”

    Girandosi via dalla donna, gli occhi gli si allargarono quando vide la sedia di Buffy vuota. Guardandosi freneticamente intorno, non la vide da nessuna parte. Chiudendo gli occhi per un momento, prese un profondo respiro prima di correre verso l'angolo, sperando di raggiungerla.

    * * * * *

    Buffy armeggiò con le chiavi di fronte al palazzo quando lo sentì dietro di se.

    “Buffy, sono dispiaciuto. Non avrei voluto che vedessi quello. Ho avuto molte… esperienza sessuali, ma giuro-”

    “Will,” disse lei leggermente, voltandosi a guardarlo negli occhi quando si avvicinò. “Va bene… hai un passato, e lo capisco. Posso anche accettarlo, ma…”

    Spike prese un tremante respiro, volendo abbracciarla ma sapendo che lei voleva un pò di distanza. “Ma… cosa, amore?” bisbigliò, facendo un passo verso di lei.

    “Penso solo che questo tra noi non potrà mai funzionare,” disse Buffy, girandosi per entrare nell’edificio.

    “Perché?” le chiese, prendendola per il braccio. “Perché ho dormito con molte donne?”

    “No,” bisbigliò lei, voltandosi a guardarlo negli occhi. “Perché io ero una di loro.”

    Capitolo 4 – Memories (Ricordi )

    Spike rimase in silenzio per un minuto intero. I sessanta secondi più lunghi della sua vita. Finalmente capendo quello che gli aveva detto sospirò.

    “Ho sentito bene?” disse in un bisbiglio.

    “Che abbiamo dormito insieme? Si…hai sentito bene”

    “Quando?” bisbigliò di nuovo, cercando di ricordarsi.

    Lei disse piano “Tre anni fa…ascolta dovremmo entrare. Non è il genere di discorso che i vicini devono sentire”

    Spike accennò col capo seguendola dentro. Il sopracciglio era alzato in confusione, non capiva più niente.

    Buffy chiuse la porta dell’appartamento, mentre lui continuava a rimanere confuso.

    “Qualcosa non va?” domandò Buffy.

    “Cosa? Oh…niente. E solo…

    “Cosa? Oh… nulla. È solo… non sei mai andata da un posto all’altro,
    ma non ricordi davvero la distanza?”

    Buffy sorrise. "Questo è sull’inciampare sui gradini o sugli ultimi tre anni? "

    “Un po’ di entrambi” bisbigliò incapace di guardarla negli occhi “Ora mi spiegherai tutto?”

    Buffy sospirò accennando col capo.

    ***

    3 ANNI PRIMA :

    “Willow non ci posso credere che hai trovato i biglietti del concerto per il mio compleanno!” strillò emozionata Buffy dandole un abbraccio. “Nessuno ha mai fatto una cosa del genere per me”

    “I diciotto anni si fanno una sola volta” rispose Willow con alzata di spalle.

    La folla di ragazze strillanti per poco non ingoiò Buffy e Willow che erano in mezzo. Il grido sembrò raddoppiare alcuni minuti dopo e Buffy vide chi lo stava provocando. Vide vagamente due componenti di un gruppo musicale, Riley Finn e Xander Harris, che passavano con le guardie di sicurezza ai loro lati.

    Buffy si spostò per evitare di essere calpestata.

    “Ma sono pazzi?”

    Buffy si girò al suono della voce che aveva parlato e offrì un piccolo sorriso all’uomo alto e moro che le era di fronte.
    “Si, credo proprio di si” fu d’accordo lei.

    “Perché non stai correndo dietro di loro?”

    “Perché dovrei?” disse Buffy con un’alzata di spalle “Saranno sicuramente infastiditi, non mi piace giocare il ruolo di ammiratrice pressante”

    L’uomo inclinò la testa guardandola con apprezzamento “Bene, oggi è il tuo giorno fortunato” ghignò lui.

    “Cosa intendi?”

    “Sono Angel” rispose lui tendendole la mano e aspettando che lei la prendesse “Sono il manager del gruppo. Potresti seguirmi?”

    Buffy avanzò esitante con Angel che le teneva la mano. Sapeva che non era molto saggio seguirlo in qualsiasi posto la stava per portare, ma quando la condusse dentro una porta con delle guardie del corpo ai lati si sentì un po’ più sicura.

    Guardò Angel bussare a una piccola porta, e Buffy spalancò gli occhi quando riconobbe la chioma bionda dentro.

    'Oh mio Dio, oh mio Dio, oh mio Dio.'

    Quel ritornello attraversò la testa di Buffy finché il ragazzo non parlò al leader platinato del gruppo.

    “Spike, hai compagnia”

    Spike alzò un sopracciglio guardando la ragazza. Lei sentì la pressione salirgli sotto il suo sguardo.

    “Divertitevi” ammiccò Angel prima di uscire.

    Buffy si morse il labbro inferiore mentre Spike chiudeva la porta.

    “Vieni, pet. Non c’è bisogno di essere timida”

    La respirazione di Buffy accelerò quando la porta si chiuse.

    “Ti sei goduta il concerto, riccioli d’oro?” bisbigliò lui, passandogli la mani nei capelli.

    “Um…si” bisbigliò lei mentre il cuore iniziava a battergli all’impazzata.

    “Ne sono felice, luv” disse leggermente con le labbra vicino al suo orecchio.

    “Forse dovrei…”

    Ogni pensiero se ne andò quando sentì dolcemente le labbra di Spike sulle sue in un bacio tenero. Senza controllo portò la mani al suo collo. Sapeva che in quel momento sarebbe stata persa per sempre. Gli avrebbe dato qualsiasi cosa…

    * * * * *

    “Questo è quanto” disse leggermente Buffy mentre Spike se ne stava seduto sul divano con la testa tra le mani, tentando disperatamente di ricordare qualcosa…qualunque cose. “Poi io mi sono addormentata e tu…”

    “Me ne sono andato” mormorò Spike guardando il pavimento.

    “Si” rispose lei vedendo gli occhi pieni di dolore del ragazzo.

    “Sono stato il primo?” bisbigliò.

    Buffy prese un profondo respiro e accennò col capo “Si” lo vide riprendersi la testa tra le mani.

    “E…i-io…ti ho fatto male?”

    Sospirando Buffy lo vide distrutto “Non ho nessun’altra prima volta con cui confrontarla, ma sei stato gentile”

    “Mi dispiace tanto, Buffy” disse lui con voce soffocata guardandola negl’occhi.

    “Voglio dire c’ero anch’io là. Avrei portato fermarti o avrei potuto andarmene- Nessuno mi ha tenuta in quella stanza…volevo essere lì”

    “Ci sono stata così tante città…così tanti concerti vorrei solo…poter ricordare” il tono della voce con cui lo disse quasi ruppe il cuore a Buffy “Probabilmente mi odi”

    “Ti odiavo” ammise Buffy “Lo fatto per molto tempo, ma poi ho capito. Voglio dire non potevo aspettarmi che una grande rockstar avesse interesse per me”

    ”Ma io avrei dovuto…”

    "Grazie", disse lei con un piccolo sorriso.

    “E al locale?”

    “Quando ti ho visto tutti i sentimenti sono tornati” disse leggermente “IO non volevo rischiare di avvicinarmi di nuovo a te”

    “E’cos’è cambiato?”

    Sospirando Buffy giocò con l’unghia del pollice “Le persone cambiano. Evolvono, maturano, e tu mi sei sembrato diverso. E un pranzo non poteva di certo far male”

    “Perché non me l’hai detto subito?” chiese dolcemente.

    “Cosa pretendevi che cominciassi la conversazione con –‘Ciao, io sono una ragazza con cui hai fatto sesso. Ti ricordi di me?’ ”

    Spike si alzò e si inginocchiò davanti a lei.

    “Non dire così” bisbigliò.

    “Non dire cosa?”

    “Luv, probabilmente non mi ricordo, e non ci sono parole per esprimere quando mi dispiace, ma sono sicuro che non abbiamo scopato”

    Buffy lo fissò mentre lui le metteva dolcemente una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

    “Abbiamo fatto l’amore” disse leggermente lui.

    “Evidentemente non è stato così memorabile” bisbigliò lei tutte le insicurezza che venivano a galla.

    ”Hai ragione non lo ricordo” disse lui prima di alzarsi “Forse è meglio che vada”

    “Intendevi davvero quello che hai detto?” gli chiese Buffy prima che lui arrivasse alla porta.

    ”Cosa, luv?”

    “Questo” iniziò a gesticolare indicando loro due “Sul fatto che quello che abbiamo potrebbe avere un valore”

    “Lo indentavo” rispose lui onestamente.

    ”E adesso?”

    “Lo intendo ancora”

    “Rimani” bisbigliò lei.

    “Buffy, non penso-“

    “Puoi solo abbracciarmi?”

    Un sorriso attraversò la faccia di Spike prima che accennasse col capo e si avvicinasse a lei e l’abbracciasse.

    Capitolo 5 - What If… (E Se…)

    Stirandosi, Buffy aprì gli occhi e saltò quando vide di nuovo degli occhi blu profondo che la fissavano.

    “Mattina, raggio di sole” disse Spike con un sorriso. “Come hai dormito?”

    Buffy era accoccolata più vicino a lui di quando ricordasse dalla notte precedente, si premette contro il suo torace e causando un riso soffocato uscire dalla gola di lui. “Con te qui? Mai stata meglio.”

    “E’ sempre bello da sentire,” bisbigliò lui, dandole un leggero bacio sulla testa.

    Spingendosi via lentamente da lui, Buffy si sedette e lo fissò negli occhi. Erano quasi blu quando lo fissò.

    “William,” bisbigliò a bassa voce, sentendo lo stomaco annodato, come prese un profondo respiro. “Mi baci?”

    Sorridendo per la sua semplice richiesta, le labbra di Spike incontrarono le suo in un bacio tenero. La sua già dolorosamente dura erezione come un risultato ad essere semplicemente vicino a lei crebbe ancora di più quando la sua lingua accarezzo la sua.

    Buffy si lamentò, mettendosi a gambe divaricate sulla sua vita. Le mani di Spike immediatamente gli afferrarono le cosce ma non la fermarono mentre lei si strusciò le anche contro le sue.

    Seguendo i suoi istinti, la mente di Buffy era tutta sul luogo. E se lui fa la stessa cosa che ha fatto anni fa? E se non lo vedrò mai più? Cosa se lui rimane oggi e poi mi sveglio domani mattina e se ne è andato?

    Prendendo una decisione, Buffy pigiò le labbra sulle sue per un bacio più appassionato, sentendo l'evidente erezione contro la sua gamba. E se cerchi di non innamorarsi di lui e accade lo stesso, Summers? Lo vuoi, non negarlo. Se è solo per divertimento, è meglio scoprirlo ora invece di avere troppi sentimenti coinvolti.

    Staccandosi dalle sue labbra, Buffy si tolse la canottiera dalla testa e la fece cadere sul pavimento. Mordendosi nervosamente il labbro, lei guardò come gli occhi di Spike si offuscarono per la lussuria mentre fissava le sue curve e la sua pelle liscia che erano messe in mostra improvvisamente al suo sguardo affamato.

    Buffy stava quasi per scendere dal suo grembo quando sentì le sue labbra passare dolcemente lungo uno dei suoi seni. Il suo corpo si inarcò automaticamente contro di lui, esortandolo mettendogli le mani nei capelli, tirandolo più vicino a se. Poteva sentire le sue mani sulla schiena, mentre la tiravano più vicino a lui mentre le succhiava in capezzolo, permettendo ad un basso lamento di uscirle dalla gola.

    Tirandosi via dopo un momento, Spike la guardò con occhi pieni di lussuria, ansimando per l’aria. “Se vuoi che ci fermiamo-”

    Lui venne immediatamente fatto tacere dalle labbra di Buffy, pigiando il corpo contro il suo torace. Le braccia di Spike l’avvolsero, tirandola più vicino a se mentre il bacio si approfondiva. L’intensità del momento li sorprese entrambi, lasciando le loro lingue pigramente accarezzarsi a vicenda. Nonostante la passione che li stava percorrendo entrambi, le loro labbra sembrarono essere prese da un ritmo lento, godendo della tenerezza del momento, anche mentre i loro corpi continuavano a muoversi insieme.

    Le mani di Buffy accarezzavano il torace nudo di Spike, godendo dei muscoli si flettevano ogni volta che le punte delle dita entravano in contatto con la sua pelle. I muscoli del suo torace e degli addominali la fecero spingere ancora più duramente contro di lui.

    Inclinandosi indietro, Buffy lo guardò negli occhi, giocando col contorno duro della sua erezione attraverso il denim spesso. “Mi posso fidare di te?” chiese, sorridendo per la sua espressione confusa.

    “Fidarti di me?”

    “Io sono sicura… e tu?”

    La compressione apparve sui lineamenti di Spike e accennò col capo. “Sono sicuro, lo giuro, ma se tu invece-”

    La sua offerta venne messa a tacere dalle di lei. Giungendo ai jeans, Buffy aprì il bottone e trascinò lentamente in giù la chiusura lampo, sorridendo contro le sue labbra quando sentì il suo pene praticamente saltare fuori dalla stoffa che lo confinava. Scivolò fuori dai pantaloni del pigiama e quasi Spike saltò dalla pelle quando sentì il corpo nudo di Buffy sopra di se.

    Calciando impazientemente via i suoi jeans, Spike si sentì senza fiato per l’anticipazione. I suoi occhi erano quasi neri quando la guardò, Buffy rabbrividì al bisogno nel suo sguardo.

    “L'ultima opportunità,” bisbigliò lui con un sorriso, la mano che le accarezzava la distesa liscia del suo stomaco, passando dolcemente attraverso il suo seno.

    Buffy tremò contro il suo tocco, chiudendo gli occhi per un momento. Prima che entrambi avessero un'opportunità di pensare, la mano di lei stava posizionando la sua asta sul suo ingresso, e dopo un secondo si abbassò.

    Stringendo i denti quando la sentì riempita, Spike ansimò per l’aria, non si era mai sentito così colpito prima da una donna.

    Senza dargli l’'opportunità di aggiustarsi, Buffy cominciò a muoversi sopra di lui, un cattivo piccolo sorriso le attraversava il viso quando vide la disperazione sul suo volto. “Quale è il problema, baby?” bisbigliò lei, lasciando baci leggeri lungo la sua mascella come giravano le anche in un cerchio lento.

    “Sarai la mia morte,” ansimò Spike, aprendo gli occhi per guardarla. L'immagine di lei che si muoveva sopra di lui lo fece quasi venire. I primi raggi di luce della mattina che passavano attraverso le finestre gettavano un bagliore dorato su di lei, illuminandola tutta.

    “E’ una buona o cattiva cosa?” chiese Buffy con un ingannevolmente sorriso innocente.

    Lei ansimò quando si trovò improvvisamente sotto di Spike che si immergeva nel suo corpo. “Una cosa molto buona,” ringhiò.

    I minuti sembravano volare quando Buffy ansimò per l’aria, inarcandosi contro il suo corpo, sentendo il suo invece, cominciare a muoversi a spirale fuori controllo. Spike la guardò, vedendo il bisogno disperato per la liberazione scritto chiaramente sulla sua faccia. Invece di aumentare la velocità delle spinte, quasi gelò, gli occhi che si allargavano guardandola.

    Gli occhi di Buffy si spalancarono, e li sbatté rapidamente per il desiderio inadempiuto. “Will?” bisbigliò, afferrandosi al suo corpo, tentando di esortarlo ad accelerare.

    “Mi ricordo,” mormorò lui, guardandola negli occhi con uno sguardo di sollievo e incredulità negli occhi.

    “Ricordi?” chiese Buffy con il cervello ancora offuscato mentre cercava di concentrarsi su quello che lui le stava dicendo.

    “Mi ricordo di te,” bisbigliò con un sorriso. “La notte che abbiamo passato insieme…la ricordo.”

    “Baby,” disse lei leggermente con voce falsamente paziente. “Non hai idea di come questo mi renda felice, ma per favore vuoi stare zitto e scoparmi?”

    Spike cercò di reprimere una risata mordendosi il labbro e guardandola con un sguardo grato prima di immergersi nel suo corpo con abbastanza forza da farla gridare.

    Lasciando cadere la testa sulla sua spalla, le anche di Spike stavano sbattendo contro le sue quando sentì i suoi muscoli interni cominciarlo a stringerlo mentre un grido di piacere le uscì dalla gola, provocando anche l’orgasmo di lui.

    Entrambi rimasero immobili, ansimando per l’aria, per molti minuti, prima che Spike rotolasse via. Di conseguenza, Buffy si sentì stordita per le azioni all'ordine del giorno. Chiuse gli occhi, sopprimendo la spinta di coprirsi il viso, poi si sedette e iniziò a cercare i vestiti.

    Penzolando le gambe di lato, Buffy saltò quando sentì le braccia di Spike avvolgersi intorno alla vita, le labbra che le baciavano la spalla. “Dove stai andando, Riccioli d’oro?”

    “I- io pensavo che…”

    Voltandosi, Buffy vide l'espressione preoccupata sul su viso. “Pensavi che… cosa?” chiese lui, inclinando la testa preoccupato.

    “Ho solo pensato che… voglio dire… è stato per divertimento, ma…”

    “Non è stato solo per divertimento, Buffy” disse lui quietamente, il sopracciglio alzato per la preoccupazione.

    “Prometti?” chiese lei, l'insicurezza che traspariva dalla voce.

    Spike le diede un breve sorriso prima di premere le labbra contro le sue per un bacio rassicurante. “Lo prometto.”

    TBC
     
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    Capitolo 6 – Non-Negotiable (Non negoziabile)

    “Quindi ti ricordi di me?” chiese Buffy dopo alcuni minuti di silenzio.

    “Tutto” bisbigliò lui, baciandole le spalle e poi lungo il collo. “L’occhiata che mi hai dato…quello che ho sentito…stupendo”

    Sentendo le guance andarle in fiamme, lei sorrise e si accoccolò più vicino a lui.

    “Non te ne dimenticherai più?”

    “No” disse seriamente lui, guardandola negl’occhi “Lo sotterrerò nei meandri del mio cuore dove però so che lo ritroverò”

    Buffy rise sentendo le labbra sul collo.

    “Posso vederti stasera?” chiese lui.

    “Devo lavorare” rispose accarezzando le labbra con le sue.

    “Ti vengo a prendere dopo il lavoro”

    Un sorriso brillante si accese sulla sua faccia e accennò col capo “CERTO!”

    ****

    Sorprendentemente, Parker le diede la serata libera. Anche se Spike si era offerto di andarla a prendere al club, lei decise di fargli una sorpresa, infatti era fuori dal suo appartamento, sperando che lui fosse felice di vederla.

    ”Buffy?” disse lui spalancando gli occhi “Che ci fai qui?”

    “Mi ha dato la serata libera…pensavo che potevamo passarla insieme…va tutto bene?”

    “Oh…um…si…tutto okay”

    ”Qualcosa non va?” chiese Buffy, notando come i suoi occhi fossero rossi.

    “No. La band è qui adesso, ma non si accorgeranno se entri”

    “Oh, beh, forse e meglio se torno dopo” rispose lei girandosi per andarsene.

    “No, avanti entra” disse Spike con tale intensità che lei si voltò di nuovo. Gli sorrise quando lui aprì la porta per lei e le schiaccio una pacca sul sedere. Buffy saltò ridendo.

    Si rilassò quando le afferrò la vita col braccio e la condusse nel soggiorno dell’enorme appartamento. C’erano molti mobili di pelle e tavoli di vetro. Un enorme Tv era incastrato nel muro, Buffy si sorprese di vedere non solo i componenti del gruppo ma anche delle ragazze.

    “E’ un cattivo momento?” chiese guardando Spike accusandolo di qualcosa.

    Rendendosi conto di quello che lei stava dicendo Spike scosse la testa “ No, questa è Cordelia Chase la ragazza di Angel” disse gesticolando verso la brunetta che sorrise accennando col capo “E questa è Anya Jenkins la ragazza di Xander”

    “Piacere di conoscervi” disse Buffy con un sorriso timido salutandoli tutti.

    “Quindi tu stai con Spike?” chiese Anya, sistemandosi meglio sul grembo di Xander e afferrando il bicchiere di vino.

    Scambiandosi un’occhiata con Spike, Buffy accennò col capo, sentendosi improvvisamente insicura per il fatto che uscisse con una rock star.

    “Bene” disse Anya con un brillante sorriso “Perché se fossi una groupie, sarei costretta a prenderti a calci nel sedere. Nessuno può ottenere il pene di Xander oltre, chiaro?” chiese sorridendo brillante.

    “A capito, tesoro” sorrise Xander per allentare la tensione.

    Spike prese dolcemente per il braccio Buffy tirandola verso l’atrio “Se ci volete scusare, torneremo a minuti” disse con un sorriso furbo, tirando la ragazza dietro la porta a vetri della sala.

    “Bel posto” mormorò guardando il resto dell’appartamento.

    La spinse leggermente attraverso la porta baciandola sul collo “E’ ancora più bella ora che ci sei tu” disse lui con un ringhio.
    Buffy ansimò chiedendosi perché Spike fosse così impetuoso, ma si rilassò quando lui la baciò.

    Chiuse gli occhi e la sua respirazione aumentò quando la sentì portarla al letto e gettarla sul materasso.

    “Cosa ti è successo?”

    “Niente” mormorò lui, mentre le lasciava baci gentili lungo il collo, sorridendo quando lei girò la testa per dargli un migliore accesso.

    Buffy aggrottò le ciglia e il corpo si tese quando vide un ago sul comodino. Tutte le cadde addosso. La sua espressione troppo rilassata, i suoi occhi rossi che sembravano punti da uno spillo.

    Buffy lo fissò e annuì, aveva capito.

    “Qualcosa non va, piccola?” chiese Spike vedendo quel comportamento strano.

    Lei lo spinse via e si alzò a sedere e raccolse l’ago “Cos’è questo?”

    “Cos’è quello sguardo?” chiese Spike con uno sguardo furbo, vedendo l’ago nella sua mano.

    ”E lo sguardo di una che se ne va” rispose Buffy, alzandosi in piedi e buttando la siringa sul comodino.

    “Oh, andiamo, non lo stai facendo davvero” disse lui prendendola per un braccio mentre lei si avviava alla porta.

    “Non sto facendo cosa, Will?” chiese lei, voltandosi a guardarlo “Non sei spaventato?”

    “Spaventato?” chiuse Spike confuso “Spaventato da cosa?”

    “Ho sentito molte storie che non sono finite bene”

    “Mai dire mai” rispose lui con un ghigno roteando gli occhi accorgendosi che Buffy non stava ridendo “Cosa ti aspettavi?”

    “Mi aspettavo che fossi più intelligente” disse frustrata “Non ho mai creduto che fossi quel tipo di ragazzo che deve fare questo per accettarsi”

    “Non ha che fare con l’accettazione” disse lui accendendosi una sigaretta “E circa il sentirsi bene”

    “Cos’è, William?”

    “Cos’è cosa?” chiese Spike con un sospiro lasciandosi cadere sopra il letto e guardando Buffy avvicinarsi e tenergli il braccio.

    ”Che cosa ti fai?”

    “Non è niente, piccola” disse tirandola vicino a se, avvolgendo le braccia intorno alla vita “E’ solo un po’ di eroina”

    “Devi avere proprio una faccia tosta per dire è solo eroina” rispose Buffy allontanandosi.

    “Ascolta, non lo faccio spesso” disse Spike, allentando la presa facendola sedere sul suo grembo “Era solo per rilassarmi”

    “Pensavo ti fossi rilassato stamattina con me” rispose lei, non riuscendo a guardarlo negl’occhi erano così diversi.

    “Sai che tu mi rilassi” mormorò baciandola lungo la mascella “Ma la band sta lavorando molto e avevo bisogno di qualcosa per tirarmi su”

    “Lo usate tutti?” chiese Buffy guardando la porta chiusa.

    “Le ragazze no, Xander qualche volta”

    “E Angel, Riley e Gunn?”

    “Anche Angel qualche volta”

    Finalmente Buffy lo guardò negl’occhi e rabbrividì quando vide che non era molto in se. Dandogli una scossa si alzò.
    “Non ricorderai questa conversazione” bisbigliò lei. Si odiava per essersi messa in quella situazione e odiava lui per avercela messa.

    “Devo andare” mormorò, camminando verso la porta, sorpresa quando Spike l’afferrò.

    “No” disse leggermente.

    “Permettimi di andare via” disse lei attraverso i denti.

    “Non voglio perderti, Buffy” bisbigliò con sincerità nella voce tanta che la sorprese.

    Per un lungo momento Buffy guardò a terra mordendosi il labbro inferiore. “Non voglio perderti nemmeno io” disse lei leggermente “Ma…io non posso stare con te se fai così”

    “Non preoccuparti, non te lo sto chiedendo”

    “Mi dispiace se non desidero essere la ragazza di uno che potrebbe essere un tossicodipendente, non è la mia aspirazione più grande. E poi hai una stanza piena di donne che aspettano solo di essere scopate, perché non vai di là?” chiese lei arrabbiata.

    “Sei gelosa?” chiese con un sorriso furbo.

    “Gelosa? Delle potenziali conquiste di un uomo con cui sono stata una sola volta? Non essere ridicolo”

    “Due volte” la corresse “ E per rispondere alla domanda, non ho altre conquiste. Tu sei l’unica ragazza per me”

    “Ero” rispose lei “Passato”

    “Buffy-“

    “Non è negoziabile, William” disse lei aprendo la porta “Non mi avvicinerò di nuovo a te, il solo guardarti mi uccide” concluse sbattendo la porta.

    Capitolo 7- Needing You (Avendo Bisogno Di Te)

    Nessuna lacrima era stata versata.

    Buffy adesso era un pò sorpresa di non aver pianto nelle ultime ventiquattro ore, ma non stava per chiedersi il motivo. Gettarsi nel lavoro al club l’aiutò a tenere la mente lontana dalla situazione.

    Il club era pieno e Parker aveva deciso di mandare Buffy ad aiutare Lorne dietro al bancone. Quello le stava bene visto che la teneva lontano dalle palpate dei clienti. Definitivamente non uno dei benefici del lavoro. Comunque, amava lavorare con Lorne. Lui le dava attenzione e era definitivamente più divertente che lavorare con alcune delle altre cameriere.

    Preparando drink e aprendo birra in bottiglia, Buffy notò che il club era più occupato del solito. Stava quasi per chiedere a Lorne cosa stava succedendo quella sera quando sentì una voce che era evidentemente diretta a lei.

    “Ho bisogno di te, sai?”

    Buffy guardò quando sentì il tono serio, facendo una pausa momentaneamente come mescolò una bibita prima di concentrare di nuovo l’attenzione su ciò che stava facendo. “Cosa stai facendo qui?” chiese, alzando la voce sopra la musica.

    “Penso che devo parlare con te,” disse Angel, mentre sedendosi su uno sgabello vicino.

    “Non poteva trovare un momento migliore della giornata per parlarmi?” chiese lei irritata. “Io lavoro ad ore qui.”

    “Solo immagina che sono un ragazzo che ci sta provando con te e il tuo capo non saprà niente.”

    Buffy sbuffò al pensiero di Parker. “Non è come se lui non lo sapesse. L’intera comitiva era qui alcune notti fa.”

    “Ancora meglio,” disse Angel con un sorriso. “Digli che stiamo progettando di ritornare e che io sto aggiustando i dettagli.”

    Aprendo una bottiglia di birra, Buffy fece segno a Lorne che sarebbe stata via alcuni minuti prima di camminare verso Angel. Sbattendogli praticamente una bottiglia di fronte a lui, Angel alzò entrambi i sopraccigli. “Non ho ordinato niente.”

    “Se siedi qui, mi aspetto una mancia quando te ne andrai,” disse lei, lottando contro il sorriso che le tirava le labbra. “Il tempo è denaro, adesso mi dici quello che stai facendo qui?”

    “Una donna che bada al mio cuore,” disse Angel con un sorriso furbo come prese un lungo sorso dalla bottiglia.

    “Io non bado al cuore di nessuno,” mormorò Buffy a bassa voce, comprendendo troppo tardi che aveva parlato troppo forte. “Cosa vuoi, Angel?”

    “Lui ha bisogno di te,” rispose Angel, ripetendo quello che le aveva detto alcuni attimi prima.

    “Lui ha più bisogno delle droghe.”

    “Non lo sai.”

    “Guarda,” cominciò Buffy, lottando contro il ribollimento delle emozioni dentro di sei come mise uno sguardo indifferente sul viso. “Abbiamo passato una bella giornata. Abbiamo dei ricordi. Non sono precisamente nel momento della vita dove posso essere un sostenitore per un uomo che non si è preoccupato di dirmi che ha un problema.” rapidamente si tenne impegnata pulendo la superficie del bancone così gli altri uomini non potessero vedere le lacrime nei suoi occhi.

    “Lui non pensa di avere un problema,” disse Angel con voce quieta.

    “Davvero?” chiese Buffy, entrando di nuovo in contatto visivo con lui.

    L'altro uomo rimase in silenzio per un momento prima di parlare. “Ho visto di peggio.”

    “Sì, bene, io ho visto di meglio. Ci sono molti ragazzi là fuori che non si drogano. Perché dovrei faticare?”

    “Perché penso vuoi due vi capiate l'un l'altro.” Buffy rimase in silenzio come Angel continuò, “Lui vuole stare con te.”

    “Sì,” disse Buffy, scuotendo la testa. “Vuole stare con me a tal punto che ha mandato il suo impiegato a cercarmi.”

    “Non mi ha mandato lui.”

    “Allora dove è?”

    “Suppongo a curare la sua dopo-sbornia con alcuni bicchierini di whisky.”

    “Così non aiuti il suo caso, Angel” rispose Buffy, vedendo Parker che le gettava degli sguardi. “Devo tornare a lavorare.”

    Angel la seguì per la lunghezza del bancone, fermando di fronte a lei come cominciò a fare dei drink.

    “Puoi solo parlare con lui?”

    “Lui non lo vuole, Angel” disse lei esasperata. “L’hai detto anche tu - sta curando la sua dopo-sbornia con più alcol. Ha tutto quello di cui ha bisogno, così perché sei qui?”

    “Forse perché lui sa di quanto io ho bisogno di te.”

    Buffy gelò quando sentì l'accento familiare, la mascella stretta come guardò Angel che stava sorridendo furbo. “Ti ho detto che lui stava bevendo – ma non ti ho mai detto dove era,” disse Angel prima di inclinarsi più vicino a lei. “Volevi la mancia?” chiese a bassa voce. “Dagli un'altra opportunità… ti può sorprendere.”

    Prendendo un profondo respiro quando lui si allontanò, Buffy si girò verso Spike che ora stava in piedi vicino al bancone. “Sto lavorando,” disse lei, distogliendo lo sguardo e mettendosi ad aprire alcune birre in bottiglia e darle ai clienti. Era leggermente sconcertata del fatto che Spike non stava facendo nessuno sforzo per parlarle, ma la parte sana del suo cervello le ricordò che era una buona cosa.

    Dopo alcuni minuti, Buffy si rivolse a luogo dove era in piedi e aggrottò le sopraciglia quando comprese che non c’era più.

    “Notte agitata, tesoro?”

    Girandosi per affrontare Lorne, Buffy sospirò. “Lo puoi dire forte.”

    “E questo ha a che fare con quei due pezzi di manzo con cui stavi parlando al bancone?”

    “Barista ficcanaso,” disse Buffy con un sorriso furbo colpendolo con l’asciugamano.

    “Devi divertirti quando stai lavorando,” rispose Lorne con un sorriso. “Ma non penso che avrai molto divertimento stasera.”

    Aggrottando le sopraciglia confusa, Buffy si girò a guardare nella direzione dello sguardo di Lorne e vide Parker camminare verso di loro.

    “Buffy!” la chiamò quando fu più vicino. “Timbra il cartellino, hai finito per stasera.”

    “Cosa?”

    “Mi hai sentito,” disse Parker. “A domani.”

    Scambiando un'occhiata con Lorne, Buffy fece come le era stato detto, rendendosi conto troppo tardi della ragione per cui l’aveva fatto uscire dal lavoro prima come camminò fuori.

    “Cosa vuoi?” chiese a Spike, incrociando in modo difensivo le braccia sul torace.

    “Voglio parlarti,” rispose Spike, spingendosi le mani in tasca, facendo un passo esitante verso di lei. “Hai detto che volevi lavorare… e ho risolto il problema.”

    “E se ti avessi detto che non volevo parlare?” rispose Buffy, camminando oltre di lui senza risparmiargli un secondo sguardo. “Pensi di poter risolvere quel problema?”

    Spike sospirò prima di voltandosi e seguirla. Questa stava per diventare una lunga notte.

    Capitolo 8 – Obstacles (Ostacoli)

    ”Buffy, per favore fermati!

    Buffy sentì uno strano senso di dèjà vu. Spike le afferrò il braccio voltandola verso di lui.

    “Lasciami in pace” sibilò.

    “Non finché non mi parli”

    “Vattene a casa, Will. Non abbiamo niente da dirci”

    “Invece abbiamo molto da dirci”

    “Perché ti interessa?”

    “Cosa?”

    “Ascolta, abbiamo passato una bella nottata” disse Buffy tentando di rimanere normale e non esternare le emozioni. “Io non nessuna ragione per continuare…questo” gesticolò verso entrambi.

    “Prima di tutto, era mattina e non notte. Secondo, penso che ci siano molte ragioni per continuare”

    “Tipo quali?” chiese Buffy scostandosi.

    Spike non rispose le avvolge solo le braccia in vita, tirandola a se schiacciando le labbra contro le sue. Buffy si sentì affogare appena la lingua di lui entro nella sua bocca e si incrociò con la sua.

    Staccandosi un momento più tardi, lei ansimò per l’aria, appoggiandosi al petto di Spike per tenersi in equilibrio.

    ”Penso che questa sia una ragione ovvia” disse con l’affanno Spike, appoggiando la fronte contro la sua, sorpreso di quanto riuscisse a provare con un semplice bacio.

    Riprendendo piano piano le sue abilità, Buffy si scostò, aveva bisogni di spazio per pensare. “C’è passione e allora?” disse con un’alzata di spalle “Non si può costruire una relazione sulla passione. Non potrei mai fidarmi abbastanza di te…e so che non durerà”

    Spike si fece beffe di lei, avvicinandosi di più.

    “La fiducia va bene per le coppie sposate” disse mentre lei roteava gli occhi. “Il grande amore è selvaggio… passionale e pericoloso. Brucia e consuma”

    “Finché non resta più niente. Un amore così non dura.

    “So che provi quello che provo io” disse lui piano “Non mi sono mai sentito così prima. So solo che ti voglio” Buffy sentiva il cuore pesante, guardandolo camminare verso di lei e prendendola di nuovo per la vita. “ Io voglio te…e tu vuoi me”

    Buffy lo guardo negl’occhi risoluta “Non posso stare con una persona che non tiene a se stesso”

    Spike sospirò, stringendo la mascella e alzando il viso al cielo “Era solo un po’ di divertimento, Buffy. Lo faccio solo dopo un concerto o quando sono alle feste. Non mi siedo sul letto di casa e me la sparo ogni volta che sono da solo, rilassati. Era solo divertimento”

    “Questo divertimento ti porterà alla morte”

    “Non lo puoi sapere” scosse la testa.

    “Prova a chiederlo a Kurt Cobain o altri centinai di cantanti” disse Buffy indurendo la mascella “Non posso farlo, non posso iniziare una relazione dove sono messa in secondo piano da una siringa”

    “E se smettessi?”

    Buffy lo guardò negl’occhi cercando di mettere da parte la felicità “Lo faresti?” l’insicurezza era evidente nella voce.

    Spike stette in silenzio per un lungo momento “Si, ci provo…per te”

    “ Sarà molto difficile…”

    “Lo voglio fare, Buffy” bisbigliò lui “ Voglio cambiare”

    Lottando contro le lacrime “Non farmi del male”

    Spike immediatamente si tese guardandola confuso “Buffy, io posso-“

    “No” disse lei scuotendo la testa “Io…non voglio coinvolgermi con te perché non voglio essere ferita. L’hai già fatto una volta, Will. Ok, ero praticamente una bambina e non sapevo che non si doveva fantasticare su una rock star, ma ora sono più vecchia e…non voglio ferirmi di nuovo. Hai un’abilità speciale per quello. E sicuramente non voglio dartene un’opportunità”

    “Io voglio stare con te” sussurrò lui “ Non posso farti promesse, ma non voglio farti del male”

    “Questo non è confortante” disse lei girandogli le spalle.

    “Vuoi del conforto o la verità?” chiese dolcemente Spike.

    Buffy stava quasi per rispondere quando un gruppo di ragazze uscirono dal vicolo avvicinandosi a Spike, con macchine fotografiche e pezzi di carta per gli autografi.

    Senza rompere il contatto visivo con lui continuò “Qualcosa va sempre storto” disse con un’alzata di spalle “Ci sono molti ostacoli da superare.”

    Con il cuore pesante, si girò e si allontanò, lasciando Spike con le sue fan.

    Capitolo 9 - Helping Hand (Mano Amica)

    “Cosa stai facendo qui?” chiese Buffy con un sospiro come aprì la porta del suo appartamento.

    “Non potevo permettere che finisse così,” disse leggermente Spike, le mani sulla porta, guardandola con occhi tristi.

    Buffy distolse lo sguardo per un momento, mordendosi il labbro inferiore riflettendo prima di spalancare la porta. “Entra,” disse leggermente, non guardandolo mentre entrava.

    Chiudendo la porta, lei gioco nervosamente con il nodo del suo accappatoio, desiderando improvvisamente di non indossare una camicia da notte che le arrivava a metà coscia. L'accappatoio di raso rosso faceva poco per coprirlo, precipitando solamente di un centimetro oltre il vestito.

    Tenendolo chiuso, Buffy camminò nel soggiorno, vedendo anche Spike nervoso che si spostava da un piede all’altro con le mani spinte nelle tasche e qualche volta la guardava. Osservò il modo in cui lui le stava guardando il corpo e non si poteva aiutare ma mise un piede dietro la caviglia, tentando di farsi più piccola.

    “Cosa vuoi, Will?” chiese leggermente con il corpo teso quando lui fece un passo verso di lei. Poteva sentire la respirazione aumentare per la sua vicinanza.

    “Te,” bisbigliò lui, facendo un altro passo.

    “Sei fatto adesso?” chiese lei quietamente.

    “No,” disse lui leggermente, scuotendo la testa come si mise in piedi di fronte a lei. “Guardami negli occhi se non mi credi.”

    Buffy lo guardò nervosamente negli occhi, vedendo che le sue pupille erano dilatate mentre la fissava. Lei sospiro in sollievo, lasciando che le sue spalle si rilassassero.

    “Non so cosa sia,” disse Spike con voce calma. “E' qualcosa che mi attrae verso di te...ti voglio e non mi interessa cosa devo fare per averti.”

    “Non sono un premio,” bisbigliò lei, distogliendo lo sguardo dal suo che la penetrava.

    “Lo so. Solo… non so neppure quello che sto tentando di dire.”

    L'espressione di Buffy si ammorbidì quando vide l’evidente frustrazione sul suo viso. “Sono sempre della stessa opinione … non uscirò con qualcuno che si droga.”

    “E se dicessi che questo è -”

    “Se stai dicendo che è solo per divertimento, perché non puoi smettere?”

    Spike evitò i suoi occhi, strofinando il retro del collo girandosi.

    Buffy prese un tremante respiro, mettendosi nervosamente una ciocca di capelli dietro all’orecchio. “Grazie per esserti fermato,” mormorò, girandosi dalla parte opposta. Ansimando quando sentì le sue braccia avvolgerle la vita, tirandola contro il suo corpo.

    “Mi aiuterai?” bisbigliò, la voce tremante al pensiero di abbandonare qualcosa in cui cercava conforto.

    Voltandosi lentamente nelle sue braccia, Buffy vide l'espressione impaurita nei suoi occhi come la guardava speranzoso. “Ti aiuterò,” disse leggermente, chiedendo lentamente gli occhi quando sentì le sue labbra accarezzarla le sue per un bacio tenero.

    “Posso rimanere?” chiese lui, il suo sguardo pieno di speranza fece gonfiare il cuore a lei.

    “Sì,” disse lei con un sorriso. “Puoi rimanere.”

    Spingendola dolcemente contro il muro, le sue labbra incontrarono le sue in un bacio molto appassionato. Buffy si sentì come se stesse affogando, tentando di tenersi su con il movimento delle labbra e della lingua.

    “Will,” bisbigliò lei ansimante quando lui si stacco per baciarla lungo il collo. “Cosa stai facendo?” chiese quando lui le alzò le gambe intorno alla vita.

    “Pensavo che quello fosse ovvio,” disse, tirandosi via con un sorriso come si spinse contro di lei.

    Buffy rabbrividì in risposta, strusciando le anche contro le sue e sorridendo al lamento che eruttò dalla sua gola. Facendo scivolare l'accappatoio dalle spalle, a Spike il respiro gli si bloccò in gola quando vide la camicia da notte di raso. La bocca asciutta, mentre osservava le pezze di tessuto semplice in tutti i posti giusti.

    Facendo scivolare le mani sotto il raso, lui gemette di piacere quando non incontrò nient’altro oltre alla sua pelle nuda sotto le punte delle dita. “Dio, Buffy” ansimò di piacere.

    La loro respirazione accelerò appena Buffy sbottonò la sua camicia. Era un processo lento, considerando le mani di lui sulla sua pelle la stavano portando alla lussuria.

    “Avevi progettato che sarei venuto?” chiese lui con un sorriso furbo, facendo scivolare le mani più in alto.

    “Forse stavo progettando con qualcuno altro,” rispose lei con un ghigno.

    Spike ringhiò, spingendola contro il muro con più forza. “E’ meglio se non eri seria.”

    “Molto possessivo?”

    “Non conosci la metà di questo, baby” disse con un ghigno.

    “E se ti dicessi che stavo progettando di passare una notte tranquilla e da sola?”

    Gli occhi di Spike errarono per il suo corpo mentre con la lingua si leccò il labbro inferiore. “Hmm…forse mi siederò solo qui e guarderò cosa fai da sola,” disse con un ghigno.

    Buffy lo schiaffeggiò allegramente sul torace, muovendosi per raddrizzare le gambe.

    “Penso di no, amore,” disse Spike con un sorriso, tenendosela vicina con una mano mentre si apri la cintura con l'altra. “Sei giusto dove ti voglio.”

    Buffy gli tolse la mano prendendo il suo pene completamente eretto in mano, sorridendo ai lamenti che venivano da Spike come fece scivolare la mano su e giù.

    “Penso che dovrai fare un passo indietro. Sono io quella che ti ha giusto dove voglio che tu sia,” disse lei con un sorriso prima di inarcarsi e affondando in giù su di lui con un movimento fluido.

    Gli occhi di Spike si chiusero stringendo i denti, pompando in lei e prendendo rapidamente il suo ritmo. Buffy già poteva sentirsi il suo corpo muoversi fuori controllo come la presa di lui aumentò.

    “William, più veloce” disse lei ansimando, lamentandosi quando lui obbedì. Il suo orgasmo crollò su di lei, facendola gridando in oblio. Spike continuò a spingere dentro di lei, cercando la propria liberazione, seguendola rapidamente sull'orlo, spargendosi dentro di lei.

    Tentando di riprendere fiato, Spike si tirò via e la guardò. “Mi dispiace, angellino,” disse, ansimando ancora per l’aria. “Volevo durare molto di più, ma mi fai sentire troppo dannatamente bene.”

    Buffy lasciò che le mani giocassero con i suoi capelli come gli sorrise. “Mi hai sentito lamentarmi?”

    Spike ridacchiò, lasciando che le labbra accarezzassero le sue in un bacio tenero. “Cosa fai domani notte?”

    “Beh, era la mia notte libera, ma finché qualcuno mi manda a casa presto, suppongo che dovrò organizzarmi le ore.”

    “Faremo un concerto… vieni con me?”

    “Sei sicuro che mi vuoi là con tutte le tue adoranti fan?” chiese lei con un sorriso provocante.

    “Hai bisogno di chiedermelo?”

    Avvicinandosi di più al suo corpo, Buffy appoggiò il capo sopra la sua spalla. “Ci sarò.”

    Capitolo 10 – Exceptions to the Rule (Eccezioni alla regola)

    Nel dietro le quinte con Angel, Buffy guardò Spike cantare sul palcoscenico. Gli usciva energia da tutti i pori.

    ”Sei giusta per lui, lo sai?” disse Angel gettandogli uno sguardo.

    “Lo sono?” chiese lei leggermente.

    “E’ felice con te. Non lo mai visto comportarsi così per qualcuno”

    “Mi piace” mormorò Buffy, con l’insicurezza che andava a valanghe dentro di lei, vedendo Spike inginocchiarsi e cantare portando le mani al pubblico. La maggior parte provarono a toccarlo urlando.

    “Ma sei preoccupata”

    Buffy guardò l’uomo, sorpresa.
    “Beh…si”

    “Non dovresti esserlo” disse lui tornando a guardare il palcoscenico.

    “Sono una cameriera di un club e lui è uno dei sex symbol di questi anno. Non credo sia pronto a mettere su famiglia”

    “Sei troppo dura con lui, Buff” disse Angel con un sorriso, guardando Spike lanciare un bacio a un gruppo di ragazze “E’ pazzo di te”

    “Posso avere fiducia in lui?” chiese abbracciandosi il corpo.

    “Non imbroglia. Si, lui è…a fatto delle cose un pò brutte in passato, ma è fedele”

    “Non sto parlando solo di quello” disse lei.

    “Aaah la droga”rispose Angel prima di prendere un respiro profondo “Senti, non dovrei dirtelo” Buffy lo fissò “Ma se promette mantiene”

    “Ora stai solo aiutando il tuo cliente” mormorò guardando di nuovo Spike che stava lanciando un ghigno verso le fan. Non poté evitare di sorridere.

    ”E’ vero” disse Angel “Sto solo cercando di aiutare un amico”

    “Si onesto” disse lei guardandolo di nuovo “Ma non ci sono molte cose importanti per me, a parte la fiducia”

    “Capisco” disse lui con un cenno “Ma fammi capire ti da fastidio l’alcool o la droga?”

    “L’alcool non mi da fastidio” disse leggermente “Lo so c’è possibilità di violenza, ma non è quello che voglio che abbandoni” fece una pausa “L’eroina è una cosa che non posso sopportare. Se lui ne ha bisogno allora non ha bisogno di me”

    Angel accennò col capo “Sono sorpreso che non gli hai chiesto di togliere tutti e due”

    “Io non gli ho chiesto niente” disse quietamente “Gli ho solo detto che non potevo stare con lui. E’ stata una sua scelta”

    ”Lavori in un club e odi l’alcool?” domandò Angel.

    “E’ proprio perchè lavoro in un club che odio l’alcool” rispose Buffy “Io vedo un sacco di gente, notte dopo notte. Ragazzini che vogliono sciogliersi e divertirsi per una notte, che non sanno quanto possa far male e dove possa condurre la dipendenza.
    Ho visto molti alcolizzati finire nella tomba. Ho continui a bere finché non rimani seduta ad un anonimo bar, fissando la bottiglia finché non capisci di dover tornare indietro”

    “Suona come se parlassi di un’esperienza personale” disse Angel alzando un sopracciglio.

    ”Si” mormorò Buffy guardando il pavimento.

    “Desideri parlarne?”

    “Non c’è molto da dire” disse con un’alzata di spalle, guardando il palcoscenico “Mio padre beveva e si drogava. Finché non bevve troppo e fece un incidente”

    “Si è fatto molto male?”

    “E’ andato a sbattere contro un albero…lui e mia sorella sono morti sul colpo” disse mordendosi il labbro per non piangere, al pensiero di Dawn.

    “Mi dispiace” disse Angel con voce bassa “Eri anche tu in macchina?”

    Prendendo un profondo respiro, Buffy scosse la testa “No… mi avevano appena fatta scendere”

    “Quindi…dimmi perché non ti da fastidio che beva?”

    Buffy evitò il suo sguardo. “ Credo che se smettesse di combinare le due cose e Will fosse forte abbastanza da lasciar perdere la droga penso c’è la faccia”

    “Forse hai ragione”

    ”Forse lui è l’eccezione che sto cercando” disse Buffy sorridendo al pensiero di Spike che la teneva “Non credi sia l’eccezione alla regola?”

    “Si” sorrise gentile Angel.

    “Non dire niente a William, ti prego” disse guardandolo.

    Lui accennò col capo. Buffy ansimò quando senti un paio di braccia intorno alla vita. Non aveva sentito il concerto finire.

    ”Come sta la mia ragazza preferita?” disse Spike facendo le fusa contro il suo collo.

    “Sta alla grande” disse con un sorriso voltandosi nel suo abbraccio.

    “Grazie, luv. Dammi alcuni secondi per lavarmi e usciamo di qui e troviamo un posto migliore per passare il tempo” disse arricciando la lingua dietro i denti sollevando il sopracciglio quando lei arrossi.

    “Benissimo” disse rilassandosi mentre lui la baciava dolcemente.

    “Torno presto” mormorò accarezzandogli la guancia.

    Buffy lo guardò andare via sospirando di sollievo. Si poteva essere l’eccezione alla regola.

    TBC
     
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    Capitolo 11 – Do You Trust Me? (Ha fiducia in me?)

    “Hey, baby.”

    Buffy si girò al suono familiare, i suoi occhi si adattarono alla stanza buia.

    “William?” bisbigliò lei con voce malferma, tentando di concentrarsi.

    “Sono io,” disse lui leggermente, facendo scorrere una mano sulla sua guancia, sorridendo mentre lei lottava per svegliarsi.

    “Pensavo che saresti tornato domani notte,” disse lei, divenendo lentamente più coerente mentre si sedeva.

    “Mi mancavi,” rispose con gli occhi che studiavano il suo corpo vestito solo con una semplice camicia da notte di raso bianco.

    Sbattendo gli occhi per focalizzare la vista, Buffy rabbrividì nella stanza ventosa, vedendo come Spike si toglieva i vestiti e salì nel letto, avvicinandosi a lei. “Come era lo show?”

    “Mmm,” borbottò Spike contro la gola di lei prima di tirarsi via per guardarla. “Niente di interessante.”

    “Will, eri a Las Vegas. Penso che quella è la città più interessante del mondo.”

    “Non senza di te.”

    Mettendosi accoccolata più vicino a lui, Buffy chiuse gli occhi per un momento. “Pensavo che ti piacesse viaggiare.”

    “Di solito,” disse, il suo respiro le fece formicolare il corpo. “Ma sono stato là solo una settimana ed e non potevo rimanerci senza di te.”

    “Mi sei mancato anche tu.” bisbigliò lei, rilassando contro di lui.

    “Sono solo contento che era l’ultimo show è finito il maledetto tour,” disse lui con le labbra sulla sua gola “Posso passare il prossimo anno con la mia ragazza.”

    Perdendosi lentamente nella sensazione del suo corpo contro il suo, Buffy si lamentò, tentando di concentrarsi su quello che le stava dicendo. “Anno?” mormorò confusa. Lei e Spike erano stati insieme per tre mesi e lui non aveva mai menzionato il futuro.

    “Cosa c’è che non va, gattina?” chiese con un sorriso molle, mettendosi tra le sue cosce. “Non pensavi che volessi passare la mia vacanza con te?”

    “Sono solo sorpresa, tutto qui,” bisbigliò lei ansimando appena le fece scivolare la sua camicia da notte di raso in su.

    “Non so perché. Non c'è nessun altro posto dove…” Spike strascinò via, scivolando in lei lentamente. “… vorrei essere,” finì con un sorriso, accarezzandole le labbra con le sue.

    Buffy tentò di tenere un’espressione neutrale, ma il suo corpo era perso nella sensazione di lui dentro di se.

    “Hai fiducia in me?” bisbigliò Spike, portandole le braccia sopra la testa e tenendole facilmente i polsi con una mano.

    Provando duramente ad ignorare il sentimento bisbetico nella mente, Buffy si lamentò semplicemente, sperando che lui non l’avrebbe chiesto di nuovo.

    Mentre lui pompava lei con più forza, Buffy tentò di riguadagnare una sembianza di controllo prima di abbandonarlo e reagire al suo corpo nel modo supposto. Voleva avere fiducia in lui, ma c'era sempre qualcosa nella sua mente. Sempre qualcosa che le diceva che non sapeva se avesse smesso veramente di prendere le droghe mentre era in tour per giorni. Lui ritornava sempre da lei. Scivolando sempre nel letto nel mezzo della notte, chiedendo insistentemente il suo tocco e il suo corpo ma dandole anche molti piccoli pensieri.

    Buffy stava cominciando a pensare che fosse assuefatto da lei. Non passava mai una notte che passavano insieme che non finivano a letto o sul divano o contro il muro, e stava iniziando a sentirsi inquieta per quella situazione. Non pensava che le stava chiedendo insistentemente semplicemente del sesso, perché sapeva che lui era fedele, ma c'era solo una parte di lei che si tratteneva nell'avere completa fiducia in lui.

    Buffy ansimò quando la presa sui suoi polsi aumento come lui spingeva in lei. “Alla mia ragazza piace grezzo,” disse con un bisbiglio roco.

    Mordendosi il labbro, Buffy finalmente liberò le braccia dalla sua presa, mettendogli le dita tra i capelli e guidando le sue labbra alle sue per un bacio tenero. Le sue anche non smisero di sbattere contro le sue, ma almeno le stava dando un'indicazione che questo era più di solo sesso.

    Tirandosi indietro e entrando in contatto visivo, Buffy tentò di prendere il respiro come lo guardava. Vedendo il bisogno nel suo sguardo, l'espressione di Spike si ammorbidì prima di cominciare ad aumentare le spinte. Lei si rilassò sotto di lui quando lui aggrovigliò le mani nei suoi capelli, lasciando un bacio molle sulle sue labbra. La sua lingua strascinò leggermente lungo il suo labbro inferiore, chiedendo l’ingresso che Buffy accordò impaziente. Lisciando la lingua contro la sua, Buffy sorrise contro le sue labbra quando sentì il basso ringhio nella sua gola.

    Alzando lentamente gli occhi ai suoi come entrambi presero un respiro, Spike aumentò le spinte prendendo a coppa la sua guancia nella mano. “Ti amo,” bisbigliò.

    Tremando sotto di lui per l'ammissione, Buffy gli afferrò la schiena come un orgasmo improvviso e intenso la sommerse. Gridando il suo nome, si inarcò contro il suo corpo, cercando ancora più piacere come lui continuava a immergersi in lei.

    Spike si sparse rapidamente nel suo corpo che lo accolse cordialmente, afferrandola come se pensasse che lei stava per scomparire.

    Abbracciandosi, tentando di riprendere fiato prima che Spike si tirò su per guardarla. “L'ultimo show è in città il prossimo sabato,” disse leggermente, scegliendo di ignorare la sua prima ammissione che c’era tempo. “Vieni?”

    Buffy stava ancora vibrando per la forza delle sue parole come scosse la testa. “Potrei, ma devo lavorare.”

    “Posso parlare con il tuo capo-”

    “No,” Buffy lo interruppe, scuotendo la testa. “Ho bisogno di lavorare, Will.”

    “Posso aiutarti io con i soldi,” bisbigliò lui, il sopracciglio alzato come la guardava.

    “Non prendo aiuti finanziari,” rispose lei con un sorriso molle, accarezzandogli lo zigomo con la mano. “Mi piace fare da sola.”

    “Posso capirlo,” disse con un sorriso molle. “Ci sarà una festa a casa mia dopo. Vuoi passare dopo il lavoro?”

    “Naturalmente” disse leggermente Buffy, dandogli un brillante sorriso.

    Spike non disse niente per un momento, guardando il suo viso accaldato, illuminato dal chiaro di luna argenteo che passava attraverso le finestre.

    “Ti amo,” ripeté lui, aggrottando le sopraciglia quando vide lo sguardo di panico formarsi sul viso di lei. “Non voglio che tu me lo dica finché non sarai pronta,” mormorò. “Ma avevo bisogno che sapessi che io sono innamorato di te.”

    “Ho solo bisogno di tempo,” bisbigliò lei, guardandolo speranzosa. “Me lo darai?”

    Le diede un leggero bacio sulle labbra, poi Spike si la tirò vicino, desiderando avere un contatto con lei. “Posso darti tutto ciò che vuoi.”

    Capitolo 12 – Shattered Image (Immagine distrutta)

    Buffy attraversò le porte dall’appartamento, salutando Xander e Anya che le passarono affianco, la festa era chiassosa, ma lei non vedeva Spike.

    “Angel!” chiamò vedendo l’uomo parlare con Cordelia in un angolo.

    “Ehy, Buffy” la salutò con un sorriso.

    “Ciao, ragazzi, avete visto William?”

    “E’ da qualche parte” disse Cordy, guardandosi in giro, soffermandosi su una determinata zona “Dev’essere per qui”

    Buffy aggrottò le sopracciglia quando Cordy si defilò andando nella direzione che stava fissando. Gli si strinse il cuore vedendolo amoreggiare con due che potevano solo essere groupies.

    “L’ho controllato ogni minuto, Buff” disse Angel, sentendo il bisogno di difendere l’amico “Ha bevuto molto. Forse dovresti portarlo in qualche posto più tranquillo per parlare”

    “Si” disse leggermente camminando verso il suo ragazzo “Will?”

    ”Ciao, luv” disse lui girandosi a guardarla prima di alzarsi per sorridergli e baciarla “Devo portarti fuori di qui” disse con voce roca “Troppo uomini ti stanno guardando”

    Buffy guardò le sue gambe nude, nascoste appena sotto la corta gonna nera “Stavo pensando la stessa cosa di te” rispose lei guardando le due donne.

    “Lo sai che sei solo tu quella che voglio” disse lui con voce mielosa “Non riuscirei a stare con nessun’altra”

    Sentendosi rilassata gli sorrise, quando Spike le afferrò la mano portandola in camera da letto. La spinse attraverso la porta inclinandosi per baciarla.

    ”Mi sei mancata stasera” bisbigliò lui.

    “Ma ti stavi divertendo evidentemente”

    “Avevo solo bisogno di qualcosa che mi tirasse su”

    Buffy sentì il mento tremare quando vide la siringa usata sul comodino “Qualcosa tipo eroina?” chiese senza lasciare mai con lo sguardo l’oggetto.

    Spike si girò capendo cosa stava guardando “Avanti, piccola” disse con un sorriso da ubriaco “Io stavo solo celebrando il buon concerto.”

    Buffy guardandolo negl’occhi, vide com’erano. Allontanandosi da lui, raccolse l’ago lottando con le lacrime e si rivolse a lui, tentò di non ricordarsi la benda che aveva visto la notte prima. Tentò di non pensare al fatto che le aveva mentito, o al fatto che si era fidata di lui.

    “Non lo facevi più?” disse arrabbiata “Mi hai mentito per tutto questo tempo”

    “Rilassati, Buff” disse lui. Non sapeva se quello che vedeva nei suoi occhi era alcool o droga “Perché non provi? Magari ti aiuterà a capire”

    “Non posso credere a quello che hai detto” bisbigliò Buffy, buttando l’ago sul comodino “Me ne vado”

    “No, invece no” rispose Spike, avanzando verso di lei. All’improvviso Buffy ebbe paura.

    “Ti avevo detto che l’avrei fatto” bisbigliò con le lacrime che le correvano lungo le guance, “Ero disposta a tralasciare il bere, ma non questo. Me ne vado. E’ finita”

    Girandosi verso la porta, ansimò quando Spike l’afferrò per le spalle allontanandola. Le accelererò il cuore quando la buttò sul letto, per poi raggiungerla. Buffy provò a dimenarsi, colpendogli il torace e artigliandogli la faccia.

    “Lasciami andare!” gridò presa dal panico quando vide la determinazione negl’occhi di lui.

    “Pensi solo di potertene andare!” gridò lui prendendola tra le braccia “Non posso permetterlo! Non voglio! Io non posso vivere senza di te!”

    “Lasciami andare!” gridò Buffy tentando di spingerlo via

    “Io non te lo permetterò, Buffy. Non te lo permetterò mai!” il tono era disperato. Cercò di catturarle le labbra “Sei mia!”

    ”Will, ti prego, ti prego” singhiozzò sentendo le mani che l’afferravano.

    “Lo proverai di nuovo, Buffy…”

    ”Spike, ti prego non farlo!” urlò lei.

    “Te lo farò provare di nuovo” disse attraverso i denti, il suono della camicia che si lacerava attraversò la stanza.

    “Fermati!” disse spingendolo con tutta la forza che aveva.

    Inciampando all’indietro Spike si mosse per tornare su di lei, quando venne gettato al muro. Guardando chi era stato, vide Angel e Xander, il suo cervello cercò di capire perché erano là, poi allargò gli occhi quando si rese conto di quello che aveva fatto. La guardò freneticamente, provò a raggiungerla

    ”Chiedimi ancora perché non posso fidarmi di te” disse lei attraverso i denti, mentre le lacrime le scendevano copiose e tentava di tenersi al petto la camicia strappata per coprirsi.

    “Buffy, Oddio, non volevo-“

    “Perché ti hanno fermato!” disse con un respiro profondo, lo guardò con gli occhi spalancati prima di muoversi velocemente verso la porta, prima di uscire disse “Qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa”

    “Buffy!” gridò provando a raggiungerla, ma venne fermato.

    “Non farlo” disse Angel attraverso i denti.

    “Sarà peggio, Spike” disse Xander tenendolo.

    “Io devo andare da lei” gridò Spike, cercando di sciogliersi dalla morsa. Il cuore gli si stava spezzando “Ho bisogno di assicurarmi che stia bene”

    “Xander, vai” disse Angel, tenendo Spike al muro “Assicurati che arrivi sana e salva a casa”

    Capitolo 13- Tell Him… (Digli)

    “Lasciami andare, Angel” ringhiò Spike, fissando l'altro uomo negli occhi.

    “Sicuro come l’inferno,” mormorò Angel, tenendo Spike al muro con una mano sul suo collo. “Hai incasino tutto, sapendo quello che stavi facendo. Sono sicuro come l’inferno che non ti lascerò andare a spaventarla di più.”

    “Io non… non ho fatto… non intendevo…”

    Angel addolcì la presa quando Spike sembrò venire a patti con quello che le aveva fatto, sobrio in un istante. Vide come il biondo crollò sul pavimento con il viso completamente bianco.

    “Non avrei mai voluto farle del male,” disse lui con un bisbiglio, le mani sul viso. “Dio, non intendevo farle del male.”

    Angel vide le spalle di Spike iniziare a scuotersi per la forza delle sue lacrime. Era diviso tra il voler confortare l’amico da tutta la vita e voler vederlo soffrire per l'atto orribile che quasi aveva commesso.

    “Mi ha chiamato Spike,” bisbigliò lui miseramente.

    “Cosa?” Chiese Angel, sedendo sull'orlo del letto e guardando l'altro uomo.

    “Prima che entrassi… non mi ha chiamato Will - mi ha chiamato Spike.”

    Era sorprendente come qualcosa di così semplice lo faceva sentire così tanto male quanto i ricordi che lo stavano assaltando.

    Dopo molti minuti Spike alzo il viso rigato dalle lacrime verso l’amico. “Assicurati che lei stia bene.”

    “Xander la seguita.”

    “No, Angel. Ho bisogno di sapere se sta veramente bene. Non qualunque cosa dica a Xander. Lui crederà a tutto. Solo… assicurati che lei stia bene.”

    * * * * *

    “Buffy, aspetta!”

    “Lasciamo sola, Xander” rispose Buffy, tentando di lottare contro le lacrime. Il suo corpo stava correndo per lo shock e l’adrenalina e non voleva rallentare per impedire alla brutale verità di sommergerla.

    “Per favore aspetta,” disse Xander, correndole davanti per renderle impraticabile il percorso ma non saggiamente senza toccarla. “Permettimi di darti un passaggio. Non sei in condizione di attraversare le strade di questa città.”

    Tirando leggermente su col naso, Buffy si tenne la camicia come accennò col capo. Gli offrì un sorriso grato quando lui si tolse il cappotto e l'avvolse intorno alle sue spalle.

    Stando ad una distanza di sicurezza, lui la condusse alla macchina parcheggiata un po’ più là. Né parlò come lui le aprì la portiera e fece un giro rapidamente dall'altro lato. “Buffy -”

    “Se lo stai scusando, salterò fuori da questa macchina. Non mi interessa se è in movimento o no.”

    “Non lo stavo facendo,” borbottò lui, sentendosi improvvisamente più insicuro.

    “Mi dispiace,” mormorò Buffy, guardandosi le mani che chiudeva a pugni e poi riapriva. “Cosa stavi dicendo?”

    “Come stai?” chiese Xander, guardandola fermandosi un semaforo rosso.

    ”Benissimo, tu?”

    “Non sto tentando… sto solo cercando di assicurarmi che non ti abbia fatto del male.”

    Tentando di tenere il sarcasmo fuori dalla voce, Buffy prese un profondo respiro. Non era con Xander con cui doveva essere arrabbiata, e non aveva nessuno diritto di attaccarlo, visto che lui cercava solo di essere dolce.

    “Starò bene,” bisbigliò. “Ho solo bisogno di stare da sola.”

    La sua voce era così debole che Xander accennò solo con il capo, rimanendo in silenzio mentre Buffy gli indicò la strada per il suo appartamento.

    * * * * *

    Il pomeriggio dopo, Buffy fece un giro per l’appartamento, incerto su cosa fare. Aveva pulito tutto quello che poteva almeno tre volte, tentò di guardare la tv e pulì l’armadio. Qualsiasi cosa per tenere la mente lontana da Spike.

    Nel suo maglione e nei jeans, Buffy si chiese se doveva cambiarsi per la terza volta ma decise di no. Era coperta e si sentiva ancora vulnerabile. Aveva già fatto quattro docce in dodici ore e aveva pianto per molto.

    Sentendo bussare alla porta, Buffy saltò ma rapidamente prese un respiro per calmarsi. “Chi è?” chiese, mettendo una mano sulla superficie piatta e bestemmiando contro se stessa per star sperando che fosse Spike.

    “Sono Angel.”

    Le sue spalle si abbassarono, ma non sapeva se era per sollievo o per rimorso. Aprendo la porta, Buffy indietreggiò e lasciò che il bruno entrasse, incapace di guardarlo negli occhi. “Ho la sensazione di sapere perché sei qui,” disse leggermente, chiudendo la porta. “Entra e siediti.”

    Appena Angel prese posto su una sedia vicina, Buffy si mise sul divano, tirandosi le gambe al torace.

    “Sputa il rospo,” disse lei alzando gli occhi.

    “E’ preoccupato per te.”

    “Considerato che era là e sa precisamente quello che mi ha fatto sarei un pò sorpresa se non fosse preoccupato.”

    “Cosa gli dovrei dire?”

    “Lascialo preoccupare,” rispose Buffy con gli occhi freddi mentre lo fissava.

    Angel rimase in silenzio per un momento, mettendosi una mano sulla fronte. “E tu stai bene?”

    “Io-”

    “E non voglio una risposta generica,” disse senza farla finire. “Ti sto chiedendo se stai veramente bene, e ho la sensazione che la risposta dovrebbe essere uno strepitoso ‘no’.”

    “Bene,” rispose Buffy, alzandosi e camminando per il piccolo soggiorno. “Se lo vuoi veramente sapere - No! Non sto bene!”

    Vedendo le lacrimi nei suoi occhi, Angel le diede uno sguardo compassionevole ma rimase in silenzio mentre lei camminava.

    “Cosa ti aspettavi?” urlò lei, gettando le braccia in aria. “Era come se stesse cercando di liberarsi di me. ‘Flirtare con le altre ragazze - fatto. Spararsi l'eroina - fatto. Aggredire la sua ragazza - fatto.’ ” Lasciandosi cadere sul divano, Buffy si morse il labbro mentre iniziò a piangere. “Lui mi ha stuprata,” mormorò, facendo si che gli occhi di Angel si allargassero per lo shock. “Forse non fisicamente, ma mi ha strappato ogni forza emotiva e di difesa che avevo. Mi ha fatto sentire come… come se non valessi nulla.” alzando gli occhi verso Angel, lei strinse la mascella per la rabbia. “Mi ha fatto sentirsi come una vittima, e ciò è qualcosa che non prendo leggermente. Quindi torna dal tuo cliente o amico o in qualsiasi modo per l’infermo lo consideri oggi e digli che ha fatto un bel lavoro.”

    Alzandosi, Buffy camminò verso la porta, torcendo la manopola quando sentì la voce di Angel dietro di se. “Sta soffrendo.”

    “Bene.”

    “So che pensi che sia quello che si merita e forse è così. Dio sa che volevo che soffrisse e posso solo vedere la fine dello show. Ma sta cercando di farla finita con tutto. Lo pianifica... lo cerca veramente in questo periodo ed è spaventato a morte di averti fatto male. E devo chiederti cosa vuoi che gli dica.”

    Gli vennero le lacrime agi occhi mentre Buffy tentò di pensare a qualcosa da dire.

    “Digli… digli che… che sto bene. Digli che non voglio vederlo. Digli che mi ha fatto male, a prescindere dai miei sentimenti che ha ferito ancora di più… digli che mi fidavo di lui e tutto ciò che voglio per lui è che migliori. Ma ha bisogno di migliorare per se stesso e non per me, perché io… io non posso stare con lui… non adesso.”

    Senza guardando in viso Angel, Buffy aprì la porta e aspettò che lui l’attraversasse prima di chiuderla e scoppiare in lacrime per quella, si disse, sarebbe stata l’ultima volta.

    Capitolo 14 – Where Do We Go From Here? (Dove andremo a finire?)

    “Spike”

    Guardando in altro, sorrise dolcemente. La sua presenza sapeva sempre rilassarlo.

    “Sono nei guai, Buffy” bisbigliò lui.

    “Posso aiutarti”

    “Non potrei mai chiederti. Non dopo…”

    “E’ diverso” insisté lei, guardandolo “Tu sei diverso”

    “Non posso chiedertelo” ripeté in un bisbigliò.

    “Spike, sono io” insisté “Siamo io e te, ne usciremo insieme”

    “Mai…”

    Lui si portò la mano ai capelli e cominciò a tirarli, si sorprese quando Buffy gliela prese fermandolo.
    “Ne usciremo insieme”

    Spike aprì gli occhi e sentì il corpo pieno di dolore. Guardò nella piccola stanza, e tutto gli cadde addosso quando capì che lei non c’era. Cominciò a piangere disperato. E un’unica cosa gli uscì dalle labbra.
    "Buffy."

    ****

    8 mesi dopo.

    Pulendo i tavoli, Buffy lanciò uno sguardo all’orologio per la terza volta in dieci minuti. Con un sospiro, continuò a pulire prima di andare al bancone.

    “Che succede, zuccherino?” domandò Lorne quando la vide arrivare.

    “E’ stata solo una lunga notte” mormorò, quando vide Parker avvicinarsi.

    “Sei pronta ad andare, Buff?”

    “Si” rispose grata, togliendosi il grembiule.

    “Lo sai” ghignò Parker guardandola lascivamente “La tua notte potrebbe cominciare ora”

    “No, grazie” disse lei roteando gli occhi e sorpassandolo per andare nell’ufficio.

    “Quando prenderai sul serio la mia offerta, Buffy?” le chiese seguendola mentre lei lanciò il grembiule sulla mensola e timbrava il cartellino.

    “Non sono interessata, Parker” disse Buffy, non guardandolo “Non uscirò col mio capo, credo non sia il caso”

    Senza aspettare una risposta, Buffy se ne andò sbattendo la porta. Odiava il suo lavoro. L’unica cosa buona era Lorne che la faceva sentire a suo agio. Le ore erano orribili e il fatto di essere molestata non era di certo meglio.

    Rabbrividì quando uscì, fece una pausa respirando forte. Aspettando un secondo, ebbe l’impressione di essere osservata, c’era una sola persona che le provocava certi sentimenti.
    Stando ferma dov’e, si voltò trovandosi faccia a faccia con l’uomo che non vedeva da mesi.
    Chiudendo gli occhi, cercò di fermare il suo cuore e si voltò dall’altra parte.

    “Cosa vuoi?” disse piano.

    “Volevo vederti”

    Lo guardò e lo vide cambiato. Il suo vestiario tutto nero era stato sostituito con dei jeans blu, una camicia blu pallido e una giacca di pelle corta. I capelli non erano più ossigenatati erano mori con le punte bionde. I muscoli erano evidenti, ma era dimagrito molto. L’unica cosa che voleva fare era aggrapparsi a lui e dimenticare gli ultimi otto mesi con un bacio.

    Scosse la testa da quei pensieri e incrociò le braccia notando che la stava fissando.

    “Mi hai visto” mormorò lei “Ora me ne vado”

    “Per favore aspetta” disse piano lui ficcandosi le mani nella giacca.

    “Per cosa?” disse Buffy tra i denti.

    ”Possiamo…possiamo parlare?”

    Buffy lo guardo e poi disse “Sei sobrio?”

    “Si”

    ”Da qualsiasi cosa?”

    “No”
    Guardando a terra e stringendosi più forte le braccia intorno al corpo “ Bene” disse leggermente tendendosi quando Spike si avvicinò d’un passo.

    Se ne accorse e si fermò “Buffy -”

    “Non cominciare dicendo che ti dispiace” lo fermò stringendo la mascella.

    “Non sono qui per fare ammenda” disse piano.

    “E cosa diavolo vuoi?”

    “Io…non lo so. Forse assicurarmi che stessi bene”

    “Te ne sei già accertato” rispose Buffy scendendo dal marciapiede “Hai spedito Angel a controllare 8 mesi fa.”

    “E lo sei?” chiese avvicinandosi.

    “Sto bene” rispose tra i denti.

    Spike rimase in silenzio. Non disse niente per un po’ mentre camminavano fianco a fianco.

    “Buffy, la ragione per cui…sono venuto… perché voglio ricominciare”

    Buffy si fermò spalancando gli occhi “Sei pazzo?”

    “Io ho smesso, basta. Voglio solo guadagnare la tua fiducia”

    “Ascolta, questo…non vuol dire che torneremo insieme, se è quello che speri” disse lei fissandolo.

    “Non posso biasimarti se sei sulle spine”

    “Sulle spine?” chiese incredula “Non sono queste le parole che userei, hai provato a violentarmi. Non ho parole”

    “Nemmeno io. Non posso dirti ‘mi dispiace ’ o perdonami. Ma quello che posso dirti e che sono cambiato”

    “Ti credo” mormorò prima di riprendere a camminare.

    “Beh è già un inizio”

    “E’ il fatto che non so in cosa sei cambiato” bisbigliò “Una delle più grandi rock star del mondo sta cercando di uscire dalle sue dipendenze, viene detto ovunque. I telegiornali, i giornali…da tutte le parte”

    “Incluso quello che ho fatto a te” disse piano, con la voce piena di vergogna.

    “Non sanno che ero io” rispose lei “Xander e Angel l’hanno tenuto segreto”

    “Non lo sapranno mai” bisbigliò lui con voce soffocata mentre le lacrime gli si formarono negl’occhi “Non volevo farti del male”

    Stettero in silenzio per un lungo momento, e Buffy vide il suo palazzo in lontananza “So che non volevi farmi del male, Spike…ma l’hai fatto e questo è…”

    “Imperdonabile” mormorò lui incapace di guardarla quando Buffy si voltò a fissarlo.

    Non era una cosa molto intelligente da dire, continuarono a camminare in silenzio sino al palazzo. Finalmente si girò ad affrontarlo Buffy sentì le lacrime cominciare a scendere quando capì che voleva soltanto che lui la prendesse tra le braccia e la tenesse stretta a se.

    “Perché mi hai mentito?” domandò con voce tremante.

    Spike guardò le sue lacrime e si sentì spezzare il cuore.

    “Perché sapevo che ti avrei persa” rispose lui tentando di far scendere il grumo che aveva in gola “Non potevo pensare a come sarebbe stata la vita senza di te”

    Buffy guardò a terra un momento e si morse il labbro inferiore “Quella sera…ti..ti saresti fermato?” chiese con voce tremante.

    Spike capì dopo un po’ che non stava parlando delle droghe. “ Non lo so”

    “Non è vero”

    Dopo una grande pausa, Spike la guardò con gli occhi lucidi “Non penso” disse con voce soffocata.

    Buffy prese un sospiro profondo, indietreggiando di un passo “Punti per l’onestà” mormorò “Punti perché sei onesto”

    “Credo che dovrei andare” bisbigliò.
    “Credo sia la cosa migliore”

    ”Ti amo” mormorò guardandola “Ti amo tantissimo”

    Distogliendo gli occhi dai suoi, Buffy prese un respiro tremante “Lo so”

    “Posso vederti ancora?”

    “Io…”

    “Non un appuntamento. So che non vuoi, ma… voglio solo vederti di nuovo, ma non so se vuoi”

    “Non so in cosa speri, se tu…se tu resti così, rimani in salute potresti” disse indicando tutti e due “Ma solo così, Spike”

    Prendendo un respiro tremante, Spike annuì “Posso conviverci”

    Capitolo 15 – Changed Lifestyles (Cambiamento nello Stile di Vita)

    “Andiamo, B! Per favore, solo esci con me stasera. Non mi fare implorare.”

    Buffy sospirò mentre finiva di pulire una dei tavoli nel club. “Faith, te l’ho già detto - io sto lavorando! So che sei libera stanotte, ma quello non vuol dire che posso solo lasciare un turno e scappare ad un concerto.”

    Specialmente quando è il suo concerto di ritorno, pensò lei, quasi lasciando cadere un bicchiere quando le mani le cominciarono a tremare.

    “Posso cercare di convincere Parker a farti uscire prima,” continuò Faith, non notando la faccia pallida di Buffy.

    “Perché è così importante?” chiese Buffy, girandosi verso la brunetta. Non erano amiche, non lo erano mai state, così non capiva perché Faith cercasse così disperatamente di uscire con lei quella sera.

    “Okay,” disse Faith con un sospiro. “Parlerò chiaro. Mio fratello non mi darà il mio biglietto a meno che non ti invito.”

    “No,” disse Buffy, scuotendo la testa andando verso il bancone, lasciando cadere il vassoio con un forte rumore.

    “Per favore, B,” disse lei con uno sguardo implorante nei suoi occhi marroni da cerbiatta.

    “Faith, abbiamo avuto solo un appuntamento! Gli ho detto che non c'è niente tra noi, così gli devi dire che sono occupata o che sto vedendo qualcuno o… che mi sto lavando i capelli! Non mi interessa ciò che gli dici, ma non ci voglio andare,” finì lei scuotendo la testa iniziando a pulire il bancone.

    “Bene,” rispose Faith con un sospiro esagerato. “Suppongo che andrò e rimarrò a casa, da sola di sabato sera.”

    Alzando gli occhi, Buffy appoggiò la testa sulla superficie dura prima di ammettere la sconfitta. “Va bene! Verrò. Ma assicurati che tuo fratello sappia che non è un appuntamento.”

    “Lo farò. Mi occuperò io di tutto, B! Non sai quanto lo apprezzi!”

    * * * *

    Buffy si guardò nello specchio del bagno delle donne, osservando il suo aspetto. Dopo aver ottenuto l’okay Parker, Faith era andata a casa per portarle i vestiti di cambio. O più precisamente un vestito - se poteva essere chiamato così. Il top argentato che indossava lasciava la schiena scoperta e si teneva su da un laccio intorno al collo… troppo basso per i gusti di Buffy. La scollatura era molto bassa, mettendo in mostra la fenditura tra i suoi seni.

    “Uscirò fuori da questa cosa,” mormorò, girando per guardarsi di profilo. “Un modo o nell’altro,” finì, mordendosi il labbro inferiore mentre guardava lo spacco che le saliva fino all’anca, accentuando la gonna già corta. Non era definitivamente nella sua zona di benessere. Almeno poteva guardare solo il concerto e poi andare a casa. Con la folla delle sue adoranti fan, sapeva, che non c'era nessuna opportunità per lei di vedere Spike quella sera.

    “B! Porta il tuo culo fuori! Arriveremo in ritardo.” urlò bruscamente, Buffy si arruffò e drizzò i capelli e prese un respiro per calmarsi. “Rilassati,” mormorò, chiudendo gli occhi per calmarsi un po’ prima di uscire fuori dalla porta.

    * * * * *

    “Wow,” disse Ben apprezzando. “E’ stato un grande concerto. Bene ne valeva l'attesa siccome uno dei ragazzi era in riabilitazione. Cosa ne pensi, Buffy?”

    Lei sorrise al fratello di Faith, rapidamente distratta da Faith che le afferrò la mano e cominciò a trascinarla via dai loro posti.

    “Faith, dove stiamo andando?” chiese Buffy leggermente preoccupata.

    “Pass per andare dietro le quinte,” disse Ben seguendole.

    “Cosa?” chiese allarmata Buffy. “No!” urlò, rivolgendosi a Faith e vedendo che erano pericolosamente vicini all'area. “Io- io non voglio entrare.”

    “Perché no?” chiese Faith, voltandosi dopo aver dato i loro pass alla guardia di sicurezza. “Vedi un po’ di ragazzi caldi e forse flirti anche un pò.”

    “Andiamo, Buffy,” disse Ben, facendole scivolare il braccio intorno alla vita.

    Essendo troppo sconvolta per spingerlo via, Buffy gli permise di condurla attraverso l'area ristretta, ricordandosi il fatto che aveva offerto la sua amicizia a Spike e stava almeno facendo un passo nella direzione giusto.

    Vide Angel parlare con Riley e tentando di superare dei fan adoranti, Buffy si rilassò. Poteva gestirlo salutando delle persone che conosceva, e se una di quelle persone era Spike, così sia.

    “Angel!” disse lei, liberandosi della presa di Ben e dirigendosi verso il manager, salutandolo con una mano quando lui si voltò e le offrì un sorriso.

    “Ehi, Buff!” disse lui, dandole un abbraccio quando le si avvicinò. “Come stai?”

    “Io..”

    “Angel, noi siamo…”

    Buffy si girò al suono del basso fischio, sorridendo quando vide Gunn in piedi dietro di lei.

    “Dannazione!” disse lei, fissando il vestito, o la mancanza di questo che Buffy indossava. “Sembri meglio del normale. Dove è il mio saluto?” chiese con un ghigno civettuolo.

    Dandogli un bacetto sulla guancia, Buffy si girò quando sentì che qualcuno si stava schiarendo la gola dietro a lei. Voltandosi, gli si allargarono gli occhi quando vide Ben e Faith. “Oh, mi dispiace,” disse, gesticolando verso le due persone di fronte a se e facendo rapidamente le presentazioni.

    “Buffy,” disse Angel, prendendola dolcemente per il braccio e conducendola via di alcuni passi. “Vuoi vedere Spike?”

    “Umm… no… no, va bene così,” rispose, scuotendo la testa e offrendogli un sorriso forzato.

    “Io penso che lui vorrebbe vederti,” bisbigliò lui.

    “L'ho visto, Angel” disse lei leggermente. “Veramente è…” Buffy non fini la frase sentendo la voce familiare dietro di se.

    “E se lui vuole vederti ancora?”

    Girandosi, lei offrì un altro sorriso forzato quando vide Spike. Le persone stavano sciamando praticamente intorno a lui mentre manteneva un contatto visivo con Buffy. Si sentì come se si fosse persa nei suoi occhi così blu e così profondi e sapeva che il sentimento era corrisposto mentre lo guardò avvicinarsi lentamente.

    Saltando quando sentì la mano di Ben sull’ anca, ritornò ad avere il controllo come distolse lo sguardo da Spike, Buffy però ebbe l’opportunità di vedere lo sguardo di dolore che gli attraversò il viso.

    “Lo conosci?” chiese Ben.

    “Sì,” bisbigliò Buffy, allontanandosi da lui appena Spike si avvicinò. “Spike, questo è Ben,” disse leggermente, mordendosi il labbro quando Ben allungo la mano.

    Spike alzò solo un sopracciglio, aspettando finché Ben non la lasciò cadere. “Il tuo appuntamento?” chiese, stringendo la mascella.

    Buffy aprì la bocca per rispondere, sorpreso quando sentì invece la voce di Ben.

    “Sì.” Preparandosi a correggerlo, si sentì lo stomaco stringe quando vide Faith passare tra la folla di ragazze e praticamente mettersi la fianco di Spike.

    “Ciao,” lei fece le fusa. “Io sono Faith.”

    Restringendo gli occhi su Buffy per un breve momento, lui vide la gelosia balenare sul viso di lei prima di rivolgersi di nuovo alla brunetta al suo fianco. “Ciao, pet,” disse con un sorriso. “Amici tuoi?” chiese, gesticolando a Buffy e Ben.

    “Sì,” Rispose Faith. “Perché lo chiedi?”

    “C’è un party a casa mia stasera,” disse lui, parando uno sguardo a Buffy e vedendola ritirarsi al menzionare di un'altra festa. “Una specie di bentornato. Vi piacerebbe venire?”

    “Si,” Faith e Ben risposero simultaneamente.

    “Grande,” disse lui con un sorriso, opposto all’espressione di Buffy. “Parlate con Angel e lui vi dirà tutto ciò che dovete sapere.”

    Guardando la brunetta allontanarsi, Spike facilmente si staccò dalla folla dopo aver fatto segno alle guardie di sicurezza, afferrando Buffy per il braccio e conducendola in una zona più appartata.

    “Cosa per l'inferno stai tentando di fare?” chiese lei adirata, liberandosi dalla sua presa con uno strattone.

    “Non so di cosa stai parlando, riccioli d’oro” rispose lui con uno sguardo innocente.

    “Ritorni solo dentro nel modo di vivere, Spike?” chiese lei, incrociando le braccia al torace. “Le donne, l'alcol, le droghe? Era solo una cosa per la pubblicità - vai in riabilitazione e fingi di iniziare una nuova vita?”

    “No,” disse lui con voce bassa, inclinando la testa per studiarla per un momento. “Veramente pensi che ho sopportato tutto - il dolore, l’astinenza - solo per iniziare tutto dall’inizio?”

    “Non lo so,” bisbigliò Buffy.

    Gettando uno sguardo all'altro uomo, Spike prese un profondo respiro prima di rivolgersi di nuovo a Buffy. “E sarai veramente felice con quel pirla?”

    Guardando brevemente Ben, Buffy prese un profondo respiro prima di girarsi di nuovo verso Spike. “Non sono mai felice,” ammise, vedendo il dolore riflesso nei suoi occhi.

    “Potresti esserlo,” mormorò lui, togliendole dolcemente i capelli dalla spalla.

    “Con te?” chiese lei scettica.

    “Con me,” rispose lui con un cenno prima che la voce diventasse bassa e seducente. “Sei stupenda.” Quando lei non disse niente, lui inclinò dolcemente la testa, guardandola negli occhi. “Vieni stasera.”

    “Cosa?”

    “Te lo voglio provare… voglio che tu veda che non sono lo stesso ragazzo che ero.”

    “Sarò là,” disse lei leggermente. “Ma solamente perché ho la sensazione che non avrò un passaggio a casa finché non verrò trascinata là.”

    “Sono cambiato, Buffy,” disse lui con tono serio.

    Evitando i suoi occhi, lei cominciò lentamente a retrocedere. “Ci crederò quando lo vedrò.”

    TBC
     
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    Capitolo 16 – Illusions (Illusioni)

    Camminando attraverso la porta col cuore pesante, Buffy sentì un senso di déjà vu sommergerla quando entrò spedita e arrivò nell’atrio.

    ‘Questo è come era l’altra volta’ pensò ingoiando, tentando di combattere le emozioni.’ Entri, pensi che tutto vada bene, poi lo vedi e …’

    I suoi pensieri scivolarono via quando vide una testa platinata attraverso la stanza. Stava parlando con Faith. Un senso di nausea crebbe dentro di lei.

    “Vuoi qualcosa da bere?” chiese Ben con un sorriso gentile.

    “Dio, si” mormorò, camminando verso il tavolo che era stato messo contro il muro, facendo uno sforzo enorme per non guardare nella direzione di Spike. Poteva sentire i suoi occhi su di lei Dopo tutto William non gli aveva fatto mai del male era sempre stato un gentiluomo. Era ‘Spike’ ad averglielo fatto. Si era vero che era lo stesso uomo. Ma non voleva dargli fiducia di nuovo- finché non poteva esserne sicura.

    Afferrando il bicchiere dalla tavolo lo portò subito alle labbra. Sentì il liquido scivolargli giù per la gola. Sbatté violentemente il bicchiere vuoto e ne prese un altro. Voltò lo sguardo per un secondo e vide Spike prima di girarsi di nuovo per bere.

    “Stai bene?” chiese Ben quando finalmente si girò a guardarlo, era sorpreso.

    “Benissimo” mormorò, sentendosi stordita dal liquore.

    “Okay” disse con un sorriso molle “Sto andando a conoscere alcuni membri della band vuoi venire?”

    “No, grazie” rispose Buffy dandogli un sorriso mentre lui si allontanava.

    Girandosi verso il tavolo, si morse il labbro inferiore vedendo l’enorme quantità di alcool che c’era. Lanciò i pensieri fuori dalla finestra, non ricordando Spike, non ricordando suo padre, non ricordando la promessa che non avrebbe mai fatto una cosa del genere, prese una birra e la portò alle labbra.

    “Non esagerare, luv”

    La voce dolce le arrivò all’orecchio confortandola immediatamente.

    “Perché ti preoccupi?” chiese lei voltandosi.

    “Perché ti voglio bene” disse leggermente, prendendola per il braccio e condendola verso l’atrio.

    ”Dov’è Faith?” chiese Buffy incapace di nascondere il disprezzo nella voce.

    “Chi?

    “Pantaloni di belle, occhi da cerbiatta?”

    “Hai descritto la metà delle ragazze che ci sono qui, pet”

    Gettando uno sguardo vide che si erano appartati, si rese conto di essere troppo vicina a Spike e troppo lontana dalla gente.

    “Devo tornare di là” mormorò lei cercando di riprendere la stabilità del suo corpo.

    “Chi è il nuovo ragazzo?” chiese Spike leggermente, non provando neanche a tenere l’accusa fuori dalla sua voce.

    “Chi?”

    “Il ragazzo che ti ha portato qui”

    “Ben?”

    Spike la fissò.

    “E’ solo un amico” disse scotendo la testa mentre lui le si avvicinava schiacciandola quasi del tutto contro il muro.

    “E’ il tuo appuntamento” aggiunse, mettendogli la mano sull’anca.

    Buffy sospirò chiudendo gli occhi inclinando la testa contro il muro “Non è il mio appuntamento” bisbigliò “Non è niente. Siamo usciti…ma non è successo nulla”

    “Chi è?”

    “E’ Ben” replicò, aprendo gli occhi.

    “E’ giusto per te?”

    “E’ solo un amico, capito?” chiese arrabbiandosi.

    “Interessante come Will?”

    “Non sei Will” mormorò, prendendogli le mani e scostandole.

    “Chi sono allora?” chiuse lui guardandola.

    “Spike” mormorò.

    “Lo credi davvero?” chiese lui spingendola contro il muro.

    Il battito di Buffy aumentò alla vicinanza. Sapeva che quel gesto era del tutto innocente, ma non riusciva a tener fuori il dolore.

    ”Devo andare” bisbigliò lei.

    “Buffy -”

    Spike le accarezzò la guancia, subito la tirò via quando la vide tremare.

    “Mi dispiace, luv” disse frenetico “Non volevo…non potrei mai…non di nuovo…”

    “Spike -”

    “Vai” bisbigliò, arretrando di un passo “Se è quello che vuoi, vai. Non volevo…”

    Buffy si portò le dita alle tempie, massaggiandosi per fermare il mal di testa “Sono solo così stanca” mormorò “Sono così stanca di tutto- del dramma, della mia vita, di…”

    “Me?” bisbigliò lui.

    “No” rispose lei scotendo la testa “Di me”

    *****

    Un’ora più tardi, Spike continuò a osservare Buffy che ondeggiava aventi e indietro, sbattendo contro la gente. Non sapeva quando avesse bevuto, ma evidentemente tanto. Vedendola in difficoltà camminò verso la testa bionda che rideva scioccamente. Poteva scommettere tutti i soldi che aveva che nessuno le aveva detto niente di divertente- a meno che non fosse stato il suo cervello.

    “Spike” disse con un brillante sorriso, gettandosi nelle sue braccia.

    Nulla lo sorprendeva di più della donna di cui era innamorato, che gli mostrava fiducia. Sembrava ardere di fiducia verso di lui, ma gli vennero le lacrime agl’occhi ricordandosi che era solo un’illusione.

    Buffy gli avvolse le braccia intorno al collo e sospirò di appagamento “Mi sei mancato” borbottò.

    “Mi sei mancata anche tu, luv” bisbigliò.

    “Non mi sento molto bene” mormorò afferrandogli le spalle “Mi aiuti?”

    Spike sospirò guardando l’appartamento. La festa era ancora in corso, ma sapeva che non poteva abbandonarla.

    “Ti porto a casa” disse piano.

    “No” bisbigliò, quasi addormentandosi contro di lui “Non voglio lasciarti”

    ‘Dannatamente fantastico ’ penso Spike, stringendo la mascella.

    Capitolo 17 – Believing (Credendo)

    Aprendo gli occhi, Buffy guardò intontita la stanza. Le sembrava vagamente familiare cercando di ricordarsi dove era prima di gemere e pigiasse le mani sulle tempie, tentando di dissuadere il mal di testa.

    Gemendo per il dolore, si sedette lentamente, notando che era in un letto. Un letto molto familiare. Gettando uno sguardo intorno, lo stomaco le si contorse e gli occhi le si spalancarono, comprendendo dove era.

    Oh Dio, lui non può, pensò, il cervello già in panico. Lui non può, non… non così… anche se…

    Buffy sentì le lacrime agli occhi si ricordò delle immagini.

    “Per favore, ho bisogno di te,” mormorò lei come sentì le mani di lui che dolcemente le rimuovevano il vestito.

    Afferrandogli le spalle e tirandolo giù sul letto, le labbra cercarono impazientemente le sue, ansimando come si spinse contro la sua erezione coperta e sentì il suo corpo coprire il suo. Si inarcò mettendogli le mani sui capelli, sentendo le sue labbra sul collo.

    “Spike, per favore.”


    “No,” bisbigliò Buffy, il mento le tremava mentre si coprì il viso con le mani. Iniziò a tremare a causa dei singhiozzi. Sentendo la porta aprirsi, immediatamente afferrò il piumone e lo tirò più vicino a se.

    “Buffy?”

    “Ho bisogno di andare a casa,” mormorò lei, non infastidendosi guardarlo come scese dal letto. Cercando i vestiti ancora avvolta nella pesante coperta, tentò di non permettere alla mente di vagare. Vedendoli su una sedia vicina, Buffy si diresse verso questa, rabbrividendo quando sentì una presa violenta sul braccio. “Lasciamo andare, Spike.”

    “Cosa c’è che non va?” chiese lui preoccupato voltandola perché lo guardasse.

    “Ho solo bisogno di andare.”

    “Non finché non mi dici cosa c’è che non va.”

    “Tu… noi… la notte scorsa, tu…”

    Lasciandole andare il braccio come se si fosse bruciato, Spike fece un passo indietro con uno sguardo ferito sul viso.

    “Pensi che io mi sia approfittato di te?”

    “Non l’hai fatto?” disse Buffy con la mascella contratta per la rabbia.

    “No,” ringhiò lui. “Non so cosa ricordi, ma non ti saresti avvicinata a quel letto la notte scorsa a meno che non fossi stato con te. Quindi sì, ti ho baciata -”

    “E spogliata,” disse lei attraverso i denti stretti.

    “Scusami se ho pensato che saresti stata più comoda con una camicia invece che in quel scarto di stoffa che chiami vestito!” rispose a voce alta a causa della rabbia, gesticolando verso la sedia.

    Buffy rimase in silenzio gettando uno sguardo in giù, comprendendo per la prima volta che stava indossando una delle sue camicie.

    “Sai cosa? Dimenticalo,” disse Spike, scuotendo la testa e allontanandosi da lei. “So che ho commesso degli errori in passato, ma non potrei mai…non così” strascinò via con voce soffocata prima di attraversare la porta. “Vestiti,” mormorò. “So che non puoi aspettare di andare via.”

    Le parole furono evidenziate dalla porta che sbatteva.

    Buffy chiuse gli occhi, mordendosi il labbro mentre cercò di tenere a bada le lacrime. Prendendo un profondo respiro e gettando il piumone sul letto, camminò rapidamente fuori dalla stanza e attraverso l'appartamento. Sentendo i suoni alti venire dalla cucina che non facevano per niente bene al mal di testa Buffy attraversò timidamente la porta, mettendosi nervosamente i capelli dietro all’orecchio.

    “Non ricordo tutto della scorse notte e… diciamo solo che non ricordo le cose giuste.”

    Vedendo il suo cenno, Buffy sospirò mentre si sedeva a tavola.

    “Sei arrabbiato,” mormorò lei, guardandolo mentre spegneva la fiamma e lanciava il tegame infondo alla stufa prima di mettere la mani il bancone su ogni lato.

    “Non lo sono,” disse lui con voce molle, senza guardarla. “Non con te, comunque. Sono arrabbiato con me stesso. Se non ti avessi mai dato una ragione per farti credere che lo potrei fare, non avresti mai…”

    Camminando verso di lui, Buffy mise dolcemente la mano sulla sua schiena, sorpreso di sentire i suoi muscoli tremare. “Spike?” bisbigliò, afferrandogli il braccio e girandolo così che potesse guardarla, sorpresa quando vide le lacrime che brillavano nei suoi occhi.

    “Mi dispiace, Buffy,” bisbigliò, alzando la mano per accarezzarla il viso ma fermando la mano prima che entrasse in contatto con la sua pelle, rifacendola cadere al suo fianco.

    Prendendo una decisione, Buffy gli prese lentamente la mano, fissandolo negli occhi come se la mise sul viso. Vedendo Spike chiudere gli occhi come le prese a coppa la guancia, e si rilassò quando lui le appoggiò la fronte alla sua.

    “So che ti dispiace,” bisbigliò lei. “So che non è precisamente nella tua testa ma io penso che dovremmo andare piano.”

    Saltando leggermente quando lo vide allontanarsi da lei di scatto, Buffy inclinò la testa confusa.

    “Vuoi dire - ricominciamo?” chiese lui confuso.

    “Quella è l'idea,” mormorò lei, mordendosi il labbro e inclinando la testa studiandolo.

    “Non lo merito,” rispose Spike, scuotendo la testa e oltrepassandola.

    “Non dovrei essere io quella che decide?” chiese Buffy frustrata, seguendolo nel soggiorno.

    “Ti ho fatto del male, Buffy” disse lui con voce soffocata.

    “Si, mi hai fatto male,” rispose lei, camminando verso lui. “Mi stai facendo ancora del male.”

    “Cosa?” chiese lui sorpreso.

    “Ho notato che c’era un bar aperto la scorsa notte” disse lei leggermente. “Non ricordo se è uno dei dodici passi sulla strada per la guarigione, ma non ti sei avvicinato a quel posto.”

    “Buffy -”

    “Puoi essere un bravo uomo, Spike. L'ho visto. Credo in te.”

    Lo shock e la sorpresa sul suo viso, la fecero sorridere. Eliminando le distanze tra loro, lui rimase in piedi esitante di fronte a lei, aspettando che Buffy facesse la prossima mossa.

    Avvolgendogli le braccia alla vita, lei lo tirò lentamente verso di se in un abbraccio, rilassandosi quando sentì le braccia di Spike intorno alla vita.

    Appoggiando il mento sulla sua testa, lui sospirò dopo un minuto. “Devi andare via?” chiese leggermente.

    “No,” bisbigliò lei. “Non adesso.”

    “Ti amo,” disse lui piano.

    Sentendo la leggera stretta delle sue braccia, Spike chiuse gli occhi. Per adesso, era l'unica risposta di cui aveva bisogno.

    Capitolo 18 - Second Chances (Seconda occasione)

    ”Com’è andata?” chiese Angel, sedendosi sulla sedia di fronte a Spike.

    “Il solito- rabbia rifiuto…Buffy non era meglio” aggiunse con un sorriso furbo, lanciando all’altro uomo una bottiglia di birra prima di sedersi e accendersi una sigaretta.

    “Molto divertente” mormorò Angel “Allora adesso state meglio?”

    “Non lo so” rispose Spike con un’alzata di spalle “Penso che mi stia dando una seconda occasione…anche se non la merito”

    “Perché credi di non meritarlo?”

    Guardando l’amico come se fosse un alieno, Spike strinse la mascella guardando verso l’atrio che conduceva alla sua stanza La stessa stanza che ogni volta che andava a letto vedeva quell’orribili immagini e la faccia piangente di Buffy.

    “Ho provato a violentarla, Angel” disse piano “Non so come fa a perdonarmi”

    “Ma l’ha fatto” ripose l’amico leggermente “Se lei è riuscita a perdonarti, perché ti struggi?”

    “Perché ricordo ogni dettaglio. Mi ritorna tutto in mente così chiaramente che mi sento soffocare. Non voglio farle male di nuovo” disse scotendo la testa e fissando il soffitto.

    “Pensi di poter?”

    “No” rispose Spike “Cioè, penso di no, ma vale questo rischio?”

    “Per te o per lei?”

    Spike rimase in silenzio, stingendo la mascella guardando di nuovo vero l’atrio. “Per lei” mormorò, sentendo il senso di colpa attraversala.

    * * * * *

    "Ciao! "

    Girandosi verso la voce allegra, Spike sorrise quando vide Buffy avvicinarsi, era così bella in un paio di jeans e una semplice maglia. Aveva le mani allacciate dietro la schiena e i capelli legati in una coda di cavallo.

    “Sera, pet” disse con un ghigno.

    “Sarei venuta prima” disse, camminando oltre lui guardando il piccolo palcoscenico che la band usava per le prove “Ma il verme del mio capo mi ha messo come primo turno”

    “Che è una cosa cattiva” disse Spike con un sorriso molle, inclinandosi dal palcoscenico per guardarla.

    “Non tantissimo” disse lei “Solo che il locale è praticamente morto sino a mezzanotte, e mi ha tenuto lì anche dopo solo per darmi prova della sua autorità”

    “Cosa deve provarti?” chiese lui, mettendo via il microfono e sedendosi vicino a lei.

    “Che lui ha il potere, e che se uscissi con lui per un appuntamento, mi renderebbe la vita più facile”

    Guardando a terra, Spike prese un profondo respiro “E…cosa gli rispondi?”

    “Che è uno schifoso che quando guarda le ragazze pensa solo a mettergli qualcosa in mezzo alla gambe” rispose con un sorriso “Cosa pensavi gli avrei risposto?” domandò inclinandosi e toccandogli la spalla.

    “Non lo so” rispose con un sorriso “E hai ancora una lavoro?”

    "Sorprendentemente" disse con una risata.

    Spike si sorprese di come riuscissero a parlare. Sfortunatamente non era il solo ad averlo pensato.

    “Quindi, um…che succede?” chiese lei esitante “Siamo amici?”

    “E’ quello che vuoi?”

    “Si…tu mi hai chiesto di venire a vedere le prove. Così ho pensato…”

    “Io voglio quello che vuoi tu, pet” bisbigliò lui, desiderando che volesse di più.

    “Mi piace” disse con un sorriso guardandosi in giro “Che si fa stasera?”

    “Non molto” rispose Spike, saltando giù dal palcoscenico “Ho detto ai ragazzi di andare. Dovevo risistemare un po’ di luci”

    ”Tu…ti va di fare qualcosa?” chiese Buffy mordendosi il labbro inferiore.

    “Cosa hai in mente, pet?” chiese lui inclinando la testa con un sorriso molle.

    “Non lo so” ripose con un’alzata di spalla “Vuoi fare una passeggiata o qualcosa del genere?”

    “Non credo che una passeggiata si una cosa saggia a quest’ora”

    “Okay” disse lei “Dove allora?”

    “Permettimi di chiudere e decidiamo”

    “Bagno?” chiede Buffy, guardandosi in giro.

    “Dietro l’angolo” disse sorridendogli quando, Buffy balzò giù dal palco “Ti aspetto fuori, riccioli d’oro”

    “Bene” rispose avviandosi, Spike spense le luci, afferrò il cappotto e uscì.

    “Stavo cominciando a chiedermi se saresti mai uscito”

    Spike sentì il sangue gelargli nelle vene a quella voce. Si sistemò meglio lo spolverino e si girò.

    “Cosa ci fai qui, Dru?”

    “Sono venuta a vedere il mio dolce William” mormorò la brunetta avvicinandosi.

    Spike ingoiò guardando i suoi occhi ipnotici “Non dovresti essere qui” mormorò, gettando uno sguardo nervoso all’edificio.

    “Mi mancavi” bisbigliò lei, camminando verso di lui passandogli le mani sul torace.

    “Ma tu non sei mancata a me” rispose lui prendendoli le mani e spostandole dal petto.

    “Il mio dolce Spike. Sei tutto sotto sopra. Hai bisogno che la mammina ti rimetta a suo posto”

    “No” ringhiò Spike, scotendo la testa “Non sono più quello di una volta. Sono cambiato. Sono pulito”

    Sentendo la porta aprirsi dietro di lui, Spike chiuse gli occhi brevemente lasciando andare le mani di Dru e girandosi ad affrontare Buffy.

    “Sto interrompendo qualcosa?” chiese, gettando uno sguardo a tutti e due. Non riusciva a fermare i sentimenti di gelosia nel vedere la loro intimità.

    “No” rispose Spike gettando uno sguardo a Drusilla.

    “Hai ragione” disse adirata Dru “Sei completamente perso di quella ragazza e lei non ti lascia giocare con me”

    “Vai a casa Dru” mormorò Spike, camminando verso Buffy prendendo la mano nella sua. “Non voglio più vederti” disse iniziando a camminare “Non sono più lo stesso”

    “No” bisbigliò lei scotendo la testa “Non lo sei più”

    Spike condusse Buffy alla macchina, le aprì la portiera facendole segno di salire. Lei lo fece lanciandogli un’occhiata preoccupata, poi fissò la donna che si stava allontanando. Aspettò alcuni minuti prima di chiedere.

    “Starai in silenzio tutto il tempo o mi dirai qualcosa?”

    “Di cosa dobbiamo parlare?” disse lui piano.

    “Spike” rispose lei in torno d’avvertimento.

    “Bene” mormorò lui, dirigendosi verso casa di lei “Parleremo…ti dirò tutto quello che vuoi sapere”

    Capitolo 19 – Dangerous Territory (Territorio Pericoloso)

    Spike prese un profondo respiro mentre Buffy gli dava una tazza di tè prima di sedersi sulla sedia davanti a lui. La studiò per un momento, vedendola mentre si metteva le gambe sotto il sedere e nervosamente si mordeva il labbro, aspettandolo cominciare.

    “Cosa pensi che ti dirò, pet?” chiese lui con un sorriso molle.

    “Veramente non lo so,” bisbigliò lei. “Sto solo sperando che mi spiegherai chi era quella donna.”

    Con un lungo sospiro, Spike si inclinò in avanti, e mise la tazza sul tavolino da caffè, unendo insieme le mani sulla fronte appoggiò le braccia sulle ginocchia. “Drusilla. Il suo nome è Drusilla.”

    “Chi era?”

    “Lei era… quella con cui pensavo ci sarei stato insieme per sempre per tutta la mia vita. La mia dea oscura… l'amore della vita mia. Almeno, è ciò che mi credevo.”

    Vedendo Buffy che chiudeva fuori l’emozioni per lui, Spike chiuse gli occhi.

    “Pensavo che saremmo stati insieme. Pensavo che tutto quello che mi diceva fosse vero.”

    “Veramente non ti sto seguendo,” bisbigliò lei, guardandolo con occhi larghi.

    “Mi ha fatto provare delle cose che adesso avrei desiderato non aver provato. Ma a quel tempo non ero così forte per resistere.”

    “Le droghe?”

    “Le droghe, l'alcol… le donne.”

    “Cosa?”

    Spike prese un profondo respiro, strofinandosi il retro del collo come si mise seduto dritto e la guardò con occhi addolorati. “Mi ha incoraggiato per tutto… tutto.”

    “Così… la prima volta che tu ed io siamo stati insieme…”

    “Non stavo con Dru,” mormorò lui. “ Ci siamo messi e lasciati per anni, ma so che non stavo con lei quando sono stato con te.”

    Buffy rabbrividì al pensiero di stare con qualcuno come Spike e dividerlo volentieri con altre donne. “E tu hai solo… continuamente e volontariamente tradito la tua ragazza?” chiese, mordendosi il labbro non guardandolo.

    “No,” bisbigliò con voce addolorata. “Non l’ho facevo… lei aveva le sue ragioni.”

    “E quali erano?”

    “Mi stava usando per poter arrivare lontano con altre persone negli affari.”

    “Le altre rock star?”

    “Sì.”

    “Così… se lei era la tua vita, questo cosa mi rende?”

    “La mia salvezza,” disse lui senza mai esitare.

    Buffy prese un profondo respiro, tirandosi le gambe al torace e appoggiando il mento sulle ginocchia. “E lei ti ha iniziato a farti provare le droghe?”

    “Se non fosse stata lei, sarebbe stato qualcuno altro,” borbottò lui, alzandosi e camminando per il piccolo soggiorno, spingendosi le mani nelle tasche ritirandosi in se stesso.

    “L'amavi?”

    “Pensavo di si.”

    “E adesso?”

    Guardandola per un momento, Spike prese un profondo respiro. “Adesso so chi amo.”

    Buffy rabbrividì all'onestà nel suo tono. Alzandosi lentamente dal suo posto, camminò fino a mettersi in piedi di fronte a lui. “Promettimi che sei cambiato,” bisbigliò.

    “Sono solo parole,” rispose lui con voce soffocata. “Non significano niente.”

    “Significano qualcosa per me.”

    “Perché?” chiese lui, sentendosi frustrato, la voce che aumentava di volume diventando più angosciato. “Avevo promesso che non ti avrei fatto del male. Avevo promesso che avrei rinunciato alle droghe. Avevo promesso che non avrei mai…” Spike strascinò via con voce soffocata, distogliendo lo sguardo da Buffy, tentando di calmarsi.

    “Cosa vuoi fare, Spike?” chiese lei, sentendosi adirata per il suo rifiuto. “Vuoi tornare con Drusilla?”

    “No”

    “Vuoi iniziare di nuovo con le droghe?” chiese lei con voce più alta.

    “No!”

    “Vuoi fare del male a qualcuno?”

    “No… sì… io non lo so!” urlò lui, afferrandosi i capelli come se volesse strapparli.

    “Chi?” chiese lei, avanzando finché lui non indietreggiò. “A chi vuoi fare del male, Spike?”

    “Io - io non lo -”

    “Chi?” gridò lei, spingendolo contro il muro.

    Non avendo nessun luogo dove andare, Spike si sentì involontariamente attaccato. Afferrando le spalle di Buffy, li fece roteare finché non fu lei quella contro il muro.

    “Perché stai facendo questo?” gridò lui. “Perché provi a testarmi? Cerchi di provare qualcosa? Bene! Sì, voglio fare male qualcuno. Voglio così tanto essere cattivo che questo mi lascia senza fiato!”

    “Allora fallo,” lo sfidò lei. “Se sei così disperato da far male a qualcuno, allora finisce quello… finisci quello che cominciasti. Cosa stai aspettando?” gridò, spingendosi contro di lui tentando di trovare qualche tipo di reazione. “Non c’è nessuno qui che ti fermerà… fallo.”

    “Non te,” disse lui in bisbiglio soffocato, allontanandosi e asciugandosi freneticamente le lacrime. “Non voglio farti del male. Voglio prendere tutto il dolore che ti ho provocato e prenderlo tutto su di me perché tu non lo meriti.”

    Vedendo le lacrime scendere per le sue guance, l'espressione di Buffy si ammorbidì. “So che sei cambiato, William,” bisbigliò, vedendo la speranza nei suoi occhi per aver usato il suo vero nome.

    “Non dovrei neanche essere qui. Non merito niente da te, meno di tutto la tua amicizia,” disse lui leggermente, prendendo a coppa il viso di lei. “E’ stata una cosa pericolosa da fare. Perché lo fai?”

    “Perché non era pericoloso,” bisbigliò lei con un sospiro di sollievo facendo scivolare le mani attraverso i suoi capelli, la tirò più vicino a se per un abbraccio.

    Avvolgendo le braccio intorno alle sua vita e posando la testa sul suo torace, Buffy sorrise quando lo sentì rilassarsi contro di lei.

    “Non voglio che siamo amici,” mormorò lei, sentendolo irrigidire di nuovo.

    “Allora okay,” mormorò lui, tentando di allontanarsi.

    “Dio, ascolti mai qualcuno quando ti parla?” chiese lei, tirando indietro per guardarlo con un sorriso.

    “Che altro c'è?”

    “Forse voglio che siamo più che amici,” disse lei leggermente, abbassando gli occhi e mordendosi il labbro prima di continuare con voce esitante. “Penso che forse è il momento di dimenticare i nostri passati e ricominciare.”

    “Cosa succede se penso di non essere pronto?” bisbigliò Spike.

    “Allora allontanati,”rispose Buffy leggermente. “Esci fuori da quella porta e fammi sapere se puoi essere più felice senza di me.” vedendo lo sguardo addolorato sul suo viso, continuò, “O rimani e provami che sei veramente una persona diversa.”

    “Lo prometto,” disse lui in un bisbiglio soffocato. “Prometto che sono cambiato.”

    “E vai!,” disse lei con un ghigno. “Era veramente così difficile?”

    “Non ne hai idea,” disse Spike con un sorriso.

    Capitolo 20 – When I Need You (Quando ho bisogno di te)

    Camminando fuori dal locale, Buffy non si sorprese minimamente vedendo la limousine furori dalla porta.
    ‘Ci sarà qualche VIP?’ pensò camminando verso il marciapiede, voleva soltanto andarsene a casa.

    “La signorina Summers?”

    Voltandosi, Buffy guardò il conducente, con uno sguardo interrogativo.

    “Sono stato incaricato di darle questo”
    Le porse una busta, Buffy aggrottò le sopracciglia e prese la lettera. Aprì la busta e sorrise quando riconobbe la scritture famigliare di Spike, e lesse la nota.

    Buon anniversario, riccioli d’oro.
    So che è solo un mese, ma è importante…
    Non potevo aspettare. Lascia che la limousine ti porti a destinazione.
    Ci vedremo lì.
    Con tutto il mio amore.

    Will


    Il sorriso sulla sua faccia si ampliò e le lacrime cominciarono a scorrergli sulle guance dalla felicità.

    “Devo venire con te, vero?”

    “Si, signorina”

    ”Non credo che mi dirai dove stiamo andando vero?” chiese mentre lui l’aiutava ad entrare in macchina, mentre lui ridacchiava.

    “Ho paura di non potere”

    ”Tranquillo” mormorò lei.

    * * * * *

    Non si sorprese quando la macchina si fermò davanti al palazzo, Buffy uscì lentamente dalla macchina e guardò l’edificio con un sopracciglio alzato.

    “Cosa ha progettato, Signor Thornton” chiese a se stessa.

    Attraversò l’edificio fino all’ascensore, tirò fuori il pettine dalla borsa e si pettinò i capelli. Poi il famoso ‘ding’ le annunciò di essere arrivata al piano di William.

    Si morse il labbro inferiore mentre attraversava il corridoio sino all’appartamento. Bussò alla porta e aggrottò le sopracciglia quando nessuno le venne ad aprire così tirò in giù la maniglia.

    Venne sommersa dalla luce delle candele. Era stupita, spalancò la bocca quando vide i petali di rosa che ricoprivano il pavimento. Camminò dentro chiudendosi la porta alle spalle, sorrise quando vide Spike seduto sul divano con un secchio di ghiaccio con succo d’uva di fianco a lui. Gli sorrise grata nel dimostrarle che era cambiato.

    “Come mai tutto questo?” chiese sorridendo.

    “Per mostrarti quanto tengo a te, pet” disse leggermente “Siediti”

    Buffy lo guardò. Ristrinse gli occhi e poi andò da lui salutandolo con un bacio.

    “Ora che sono seduta che…”

    Si zittì quando lo vide alzarsi e prende la chitarra, si sorprese quando capì cosa aveva progettato. Iniziò a strimpellare dolcemente le corde. Buffy sospirò quando lo senti iniziare a cantare.

    “When I need you
    I just close my eyes and I'm with you
    And all that I so want to give you
    it's only a heart beat away

    When I need love
    I hold out my hand and I touch love
    I never knew there was so much love
    keeping me warm night and day

    Miles and miles of empty space in between us
    A telephone can't take the place of your smile
    But you know I won't be traveling forever
    It's cold out but hold out and do like I do

    When I need you
    I just close my eyes and I'm with you
    And all that I so want to give you baby
    it's only a heart beat away

    It's not easy when the road is your driver
    Honey that's a heavy load that we bear
    But you know I won't be traveling a lifetime
    It's cold out so hold out and do like I do

    When I need you

    When I need love
    I hold out my hands and I touch love
    I never knew there was so much love
    keeping me warm night and day

    When I need you
    I close my eyes
    I hold out my hand and I've got you darlin'
    It's only a heart beat away
    Now listen
    When I need you darlin'
    I hold you, feel ya
    Give it to me baby

    And I miss ya baby
    Just close my eyes and I'm with you
    And I need you tonight
    You know it's only a heart beat away.”


    Buffy guardò giù, tentando di riprendere il controllo di se, tirò su col naso, mentre le lacrime le scendano. Lo sentì mettere via la chitarra e camminare verso di lei.

    Le prese dolcemente le mani e la tirò su con se, poi le prese a coppa la faccia. E le pulì le lacrime con il pollice.

    Buffy lo guardò e prese un profondo respiro “Ti amo, William, ti amo tanto”

    Spike sentì il cuore scoppiargli mentre la guadava e sentiva la sincerità nelle sue parole. La baciò teneramente, sentendosi finalmente completo dopo mesi. Giocò con le sue labbra per un momento, poi si tirò indietro lentamente “Mi dispiace tantissimo” bisbigliò “Non ho mai..”

    “Shh” disse leggermente Buffy, mettendogli un dito sulle labbra, scotendo la testa “Non sei lo stesso. E lo sai…ti amo per questo”

    Baciandogli la punta del dito, Spike le prese la mano “Dillo di nuovo” mormorò, sorridendogli mentre lei arrossiva “Per favore”

    Buffy sorrise, stringendolo a se “Ti amo”


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    Capitolo 21 – Meet the Parents (Incontrando i Parenti)

    Buffy sorrise mentre uscì dal club, vedendo Spike inclinato contro la sua Desoto.

    “Cosa è questo?” chiese lei sorpresa, guardando la macchina.

    “Un piccolo regalo per me stesso” disse lui con un sorriso, facendo scorrendo la mano sul cofano prima di spingersi via e camminare verso di lei.

    “Niente più limosine?” chiese lei un pò sorpresa.

    “No,” disse lui, scuotendo la testa. “Immagino che proverò a vivere come un ragazzo normale per cambiare.”

    “Che intendi?” chiese Buffy scettica, rilassandosi quando le sue braccia le avvolsero la vita.

    “Vieni a casa con me,” bisbigliò lui, guardandola speranzoso, Buffy sentì il cuore gonfiarsi.

    “Spike… eravamo d'accordo di andare con calma.”

    “Non intendo l'appartamento. Voglio che incontri la mia famiglia. Sto andando a casa per Natale e voglio che tu sia là.”

    “Io- io non lo so,” disse esitante.

    “Capirò se non vuoi,” bisbigliò lui. “Non siamo stati insieme allungo, ma non mi sentirei bene se non te lo chiedessi.”

    “Così questo è solo un invito per pietà o vuoi veramente che venga?”

    “Veramente me lo devi chiedere?” chiese Spike con un sorriso.

    “Quando andrai via?” chiese Buffy, camminando verso la macchina e muovendo le dita lungo la superficie.

    “Domani,” borbottò lui.

    “Domani?” chiese lei in allarme. “E me lo stai chiedendo solo adesso?”

    “Era un pò nervoso,” mormorò lui incapace di fare contatto visivo con lei.

    Buffy immediatamente gli sorrise. Sembrava un bambino quando abbassava la testa. “ Ho un lavoro,” disse leggermente.

    “Va bene, ho detto al tuo capo di darti qualche giorno libero.”

    “Deve smetterla di farlo,” disse Buffy con un sorriso.

    “Sì, ma è divertente,” disse lui, ridacchiando come lei gli tirò un pugno scherzoso sul torace. “Inoltre, non mi piace quella checca.”

    “Siamo d’accordo con questo” mormorò lei. “Quando andiamo via?”

    Spike guardò di sottecchi il cambio improvviso nel suo atteggiamento. “Vuoi veramente venire?” chiese piuttosto sorpreso.

    “Beh… sì,” rispose dandogli un brillante sorriso.

    Spike sembrò esitare per un momento prima di darle un cenno tremante.

    “A meno che non vuoi veramente,” aggiunse Buffy divenendo improvvisamente incerta per il linguaggio del corpo di lui.

    “Ti ci voglio,” disse rapidamente Spike. “Io solo non… Suppongo che pensavo…”

    “Pensavi che non avrei avuto abbastanza fiducia in te per venire?”

    “Riassumendolo, si” mormorò lui.

    “Bene, lo faccio,” bisbigliò lei, avvolgendo le braccia intorno alla sua vita. “Ho fiducia in te e ti amo… non è abbastanza?”

    “È abbastanza,” bisbigliò lui, accarezzandole le braccia con le punte delle dita. “Suppongo che ancora mi sorprende.”

    “Bene, non lo fare,” mormorò Buffy, accarezzando con le labbra le sue in un bacio lungo. “A che ora partiamo?”

    “Presto,” bisbigliò lei, inclinandosi in giù per un altro breve bacio.

    “Dovrei essere nervosa?” chiese lei con un sorriso.

    “Per la mia famiglia? Terrorizzata.” vedendo lo sguardo scioccato sul suo viso, Spike rise. “Scherzavo, pet. No,” disse lui, scuotendo la testa. “Non devi essere nervosa. Ti daranno il benvenuto a braccia aperte.”

    * * * * *

    Stropicciandosi la maglia bianca e raddrizzandosi i pantaloni grigi leggeri, Buffy tentò di calmare i nervi quando Spike l'aiutò ad uscire della macchina. La casa era in stile vittoriano, lontana dalle strade principali della piccola città. Decorata con migliaia di luci di Natale, lungo l’enorme portico e sugli alberi di pino che era dispersi per il recinto, Buffy sorrise all'ambiente casalingo che veniva immediatamente offerto.

    “William!”

    Sentendo la porta spalancarsi e colpire il lato della casa, lo sguardo di Buffy immediatamente volò di nuovo davanti a se, vedendo una folla di persone che correvano fuori. Sentendosi improvvisamente incredibilmente sommersa, Buffy fece un passo indietro ma immediatamente si fermò quando sentì la rassicurante presenza di Spike accanto a se.

    “Mamma,” disse lui con un sorriso, afferrando la mano di Buffy prima di camminando in avanti e incontrare sua madre in un caldo abbraccio e darle un bacio sulla guancia, non lasciando mai Buffy.

    Sentendosi trascinare mentre Spike la tirava da persona a persona, sentì il viso cominciare a diventare rosso quando tutta l’attenzione sembrava essere su di lei.

    “Bene,” disse Spike, avvolgendo il braccio intorno alle spalle di Buffy. “Tutti, questa è Buffy,” lo disse con così tanto orgoglio che il gruppo intero sorrise raggiante. “Buffy, sei pronta per questo?” bisbigliò abbastanza ad alta voce così che tutti potessero sentire e risero. “Questa è mia madre, Anne, il mio patrigno Rupert, cugino Wesley e sua moglie Faith, cugino, dell'altro lato, Andrew e sorelle - Fred, Kate, e Darla e il marito di Darla, Lindsey.”

    Vedendo lo sguardo stravolto sul viso della giovane, Anne avanzò rapidamente e l'avvolse in un abbraccio. “È così bello conoscerti,” disse con un caldo sorriso.

    “Grazie,” disse timidamente Buffy, sentendosi allontanare da Spike mentre lui parlava con suo il patrigno, le ragazze circondarono Buffy e cominciarono a condurla in casa.

    “E’ così eccitante averti qui,” Disse Fred con un brillante sorriso.

    “Sì,” concordò Darla. “E’ definitivamente la prima volta.”

    “Cosa intendi?” chiese Buffy, guardando tra tutte le donne.

    “Questa è la prima volta che William porta a casa qualcuno,” disse Anne con il braccio ancora avvolto intorno la donna che sapeva che alla fine sarebbe stata la sua nuora.

    “Non aveva mai portato nessuna?” chiese Buffy confusa, pensando a Drusilla.

    “No,” rispose Fred, scuotendo la testa. “Non per niente, tanto meno per Natale.”

    Gettando uno sguardo oltre la spalla, Buffy guardò Spike mentre parlava con gli uomini, mostrando la sua macchina. Quando guardò verso di lei, arrossì quando lui le diede un sorriso molle.

    Ti amo, mimò con le labbra, facendole l'occhiolino.

    Lei sorrise prima di soffiarli un bacio e seguire la sua famiglia in casa. Stava definitivamente per diventare un buon Natale.

    Capitolo 22 – Happily Ever After…Eventually (Felice e contenti… Eventualmente)

    [Nota dell’autrice: Alcuni dialoghi appartengono a Joss Whedon]

    “Cosa ne pensi?” chiese Spike, chiudendo gli occhi quando Buffy gli si accoccolò più vicino. Le loro mani erano intrecciate, lei aveva la schiena sul suo petto, godendo dell’aria serale che passava sul portico. Rubando quei pochi momenti di pace.

    “Cosa ne penso di cosa?” rispose Buffy girandosi a guardalo.

    “Della famiglia” accennò alla casa.

    “Sono stupendi” disse con un sorriso, sospirando quando Spike le avvolse un braccio intono alla vita.

    “Si” concordò lui baciandole la testa “Come ti sentiresti a diventarne un membro effettivo?”

    “Cosa?” lei voltandosi di scatto. La respirazione gli accelerò quando lo vide tirare fuori dalla tasca una piccola scatola di velluto. Sentì improvvisamente bisogno d’aria, vedendo il diamante enorme, alzò gli occhi a guardarlo.

    “Beh?” chiese con un sorriso che si affievolì quando Buffy lo schiaffeggio sul torace “Devo prenderlo come un ‘forse?’” chiese, sembrando improvvisamente preoccupato.

    “Me lo stai chiedendo a me!”

    “Si” disse leggermente Spike.

    “Perché?”

    ”Perché ti amo” disse leggermente con la faccia preoccupata.

    “Ma tu sei una rock star”

    “Lo sai da sempre, luv” rispose lui.

    ”E tu e tu mi ti stai proponendo perché pensi sia la cosa giusta che dovresti fare. Lo trovi romantico e sexy e sai che non dovrai mantenere la promessa perché…”

    “Te lo sto proponendo, Buffy perché voglio stare con te per sempre. Non sei una delle tante conquiste. Voglio te, so che non finirà”

    “Questo non puoi saperlo” bisbigliò, con gli occhi sull’anello.

    “Io ci credo” rispose leggermente “Credo che supereremo tutto, credo che avrò una lunga e stupida vita e non mi interessa averla se non è con te”

    “Oh” disse Buffy con un sorriso molle.

    “Oh?” chiese lui incerto.

    “Si” bisbigliò lei “Voglio dire, si!”

    Sorrisero tutti e due, porgendogli la mano esitante, Spike tirò fuori l’anello ma Buffy lo fermò.

    “No”

    “No?” ripeté guardandola impaurito.

    “Dopo” disse leggermente “Dammelo quando sarai sobrio per un anno... perché io sarò ancora qui”
    Sorrisero tutti e due, Spike rimise a posto l’anello e se lo mise in tasca, si rilassò quando Buffy gli mise le braccia intorno al collo e gli diede un dolce bacio.

    “Ti amo” bisbigliò contro le sue labbra.

    “Anch’io ti amo, piccola” disse con un sorriso “Sei pronta a tornare dentro?”

    “Si” mormorò lei alzandosi.

    ****

    Facendo un giro nella stanza che usava Spike quando era bambino, Buffy non poté fare a meno di sorridere. Vide i trofei sulla mensola, e ne prese uno.
    Rise e scosse la testa prima di guardarlo vedendolo seduto sul letto “Will, perché c’è scritto ‘Miglior giocatore di football?’”

    “Perché è un trofeo di football, pet” replicò con un sorriso.

    “Un trofeo di football con una palla da calcio e la parola calcio è stata cancellata col pennarello e sostituita con football?”

    “Dannati americani” mormorò lui “Per tutto lo schifoso mondo si chiama football, ma voi americani dovete rinominare tutto, solo chiamando rugby il football”

    Mordendosi il labbro per non ridere, Buffy rimise il trofeo a posto, andando al letto, e mettendosi a cavalcioni sul grembo di Spike “Cosa posso dire?” rispose con un sorriso, allacciandogli le braccia al collo “Ci piace essere originali”

    “Con nomi come ‘Buffy’ dovreste esserlo” rispose Spike, tentando di non ridere all’occhiata di indignazione che gli lanciò.

    “Ehi!” si lamentò drizzandosi “Non devi parlare, Spike!”

    “Almeno quello per me è un soprannome. Qual è la tua scusa?” vedendola sporgere le labbra, Spike le sorrise dolcemente “Su, luv, stavo solo scherzando”

    “E tu che hai vissuto qui tutta la tua vita? Non chiameresti noi ‘dannati americani’ con quell’accento sciocco”

    Spike alzò un sopracciglio “Sciocco?” gli sussurrò all’orecchio “Non mi sembra che ti dia fastidio quando ti sussurro all’orecchio con questo stupido accento”

    “Mi piace di più quando mi sussurri quanto mi ami” disse lei sorridendo mentre la guardava.

    “Ti amo” sussurro pieno di sentimento.

    “Lo so” mormorò lei.

    “Spenderò tutta la mia vita per renderti felice”

    Buffy sorrise, accoccolandosi vicino a lui “Nah” disse scotendo la testa “Sono irraggiungibile. Non dovresti sprecare il tuo tempo”

    Spike ridacchio, baciandole la fronte “Dico sul serio, Buffy”

    “Okay” rispose lei con un sorriso pieno d’amore “Ci conto”


    FINE

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